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lunedì 23 dic
  • A Palermo c’è RadioAttività

    Chiunque giri in città a Palermo, in questi giorni, non può non notare come ci sia fermento nel mondo della radiofonia locale.

    Radio Action ha iniziato una campagna pubblicitaria cartellonistica abbastanza fitta, mostrando i volti degli speaker di punta, come Beppe Palmigiano o Vincenzo Canzone.

    Si tratta di una mossa sicuramente utile a fissare in mente il brand della radio sia in ottica commerciale che per una migliore classificazione da parte di Eurisko, che da sempre valuta quanto sia impressa nella memoria della popolazione campionata il nome di una radio, non potendo misurare molto altro.

    Ciò aiuta a migliorare il potere contrattuale di un’azienda, quale è la radio.

    Nello stesso momento Radio Tivù Azzurra ha avuto il ruolo di radio ufficiale del Palermo Food Fest, con Sasà Taibi, Marcello Pisciotta e tutto lo staff della radio ad accompagnare gli artisti e gli ospiti sul palco, ma del resto già da molto tempo Radio Tivù Azzurra è in prima linea in tutti gli eventi organizzati alla Fiera del Mediterraneo.

    Ho sempre apprezzato le radio che escono dalle mura dello studio, è un modo importante per fare conoscere la radio ai cittadini, che osservano in diretta il mondo della comunicazione e vivono quella magia che è il mandare in giro la propria voce senza sapere chi la ascolterà.

    La radio è il mezzo di comunicazione di massa più raggiungibile in un territorio, ed anche il più seguito, basti pensare alle migliaia di automobili che circolano all’interno dell’area cittadina.
    Moltissime sono le realtà radiofoniche locali, che spesso non conosciamo per quanto dovremmo.

    Penso a Radio Margherita, network nazionale che parte da Palermo, Radio In del Dott. Naselli, DabliuRadio, storica roccaforte mediatica di Recupero, ma anche Radio Time, con Fabio Flesca, RGS, la radio del Giornale di Sicilia.

    Potrei continuare con Radio Palermo Centrale, Radio Sprint, Radio Spazio Noi, e sicuramente dimentico tante altre realtà, soprattutto se ci spostiamo in provincia.

    La radio è attiva ed a Palermo è molto viva, davvero. Questo, nonostante le difficoltà economiche.

    Personalmente però non credo che tutti gli editori stiano reggendo il peso del confronto con le nuove tecnologie. Gli editori devono considerare che tanti servizi come Spotify, ma anche YouTube ed in generale lo streaming, tendono a rosicchiare, lentamente ma inesorabilmente, fette di mercato di loro competenza.

    Il consiglio che quindi mi permetto di dargli è di non trattare le loro trasmissioni su Internet (il cosiddetto “simulcasting” ) come qualcosa che sia a completamento della radio, ma di vederlo come la radio stessa, e di considerare l’ipotesi di abbracciare tutto il mondo e non limitarsi all’esclusiva competenza locale.

    Le radio fatte da grandi editori possono scoprire tanti nuovi mercati in quel grande e sconfinato mondo che è Internet, devono solo avere il coraggio di operare un cambiamento.

    Altrimenti la partita tra l’editoria e l’automazione non potrà che avere risultato scontato.

    (foto da Google Maps)

    Ospiti
  • 3 commenti a “A Palermo c’è RadioAttività”

    1. Sono nel mondo radiofonico da quindici anni, e concordo con quanto detto nell’articolo: mai come in questo periodo – sarà forse complice la crisi? – le radio stanno tentando di “reinventarsi”. Non dimentichiamoci, come detto nell’articolo, che a Palermo ci sono alcune VERE eccellenze radiofoniche, come la stessa Radio Margherita, che è un network Nazionale con sede nella nostra città, o tante altre radio, piccole o grandi che siano, che fanno numeri anche importanti, o la stessa Radio Time, che ha al suo interno voci “storiche” del panorama radiofonico locale, come il caro Caponetto, che ancora oggi “miete” un successo sull’altro!

      “Amo la radio perché arriva dalla gente, entra nelle case, ci parla direttamente!” (E. Finardi)

    2. Si, ma la musica dov’è? Girano sempre 300 band popolari e nulla più. Per ascoltare un pò di musica seria devi affidarti ad internet. Non sarei troppo ottimista. Le vere radio furono quelle degli anni 70-80. Oggi è la miseria.

    3. Radio Action non è nuova a tali iniziative autopromozinali, una volta sugli autobus c’erano ” impiccicati” Filippa Dolce o Agostino … ( vuoto di memoria…) Sasà Taibi può fare tutte le feste popolari che vuole.. niente… quello che funziona, e che continua a funzionare, sono la cura e l’attenzione con le quali si tratta il pubblico, e qui il leaer è Radio Time, unico esempio di very friendly radio in cui ogni follower è ” coccolato” ( gli altri snobbano… ) quindi per me non c’è che una ” top city radio”… grande Sanfilippo! 😉 e poi scusate.. ma… musica di grandissima qualità!

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