2015: Odissea a Palermo?
«Cantami, o Diva, dell’automobilista l’ira funesta, che infiniti addusse problemi ai palermitani». Il riferimento all’Iliade non è casuale, perché condurre un tragitto in auto è diventato un’impresa epica di questi tempi. Prima che i vostri cari escano di casa, ricordate di salutarli con affetto. Non pensate subito male, poi, se il partner ritarda un po’ più del dovuto, in modo apparentemente ingiustificato, e se, quando arriva, ha uno strano comportamento. La colpa è (quasi) tutta di una vecchia, odiata conoscenza: il traffico che, nella sua edizione 2015, si presenta con una veste rinnovata, grazie al contribuito di un fattore che ha creato ulteriore confusione in una situazione che già di suo tanto rosea non è. Mettiamola così: se il film Johnny Stecchino venisse girato adesso, una celebre battutta suonerebbe più o meno così: «La piaga di Palermo è il tram». Semafori che spuntano come funghi, strani percorsi alternativi, il ponte di via Notarbartolo ridotto all’osso, cantieri sparsi e chi più ne ha più ne metta. Ma che sta succedendo? Succede che, come un terzo incomodo arrivato nel momento meno opportuno, il tram sta mettendo a dura prova un idillio più che consolidato: quello tra gli abitanti di Palermo e le loro autovetture. Un amore, questo, capace di superare ogni avversità: immune alle ZTL e alle limitazioni alla circolazione, insensibile ai divieti di sosta e d’accesso, come il più forte dei sentimenti è riuscito a sopravvivere ai momenti più bui. Adesso, però, è arrivato qualcuno in grado di metterlo a dura prova e quel qualcuno è un mezzo che viaggia sui binari, che si sta facendo strada a forza di stravolgimenti alla circolazione. Al confronto, la tanto bistrattata chiusura al traffico di via Maqueda appare una semplice passeggiata di piacere (cosa che poi, di fatto, è). Le prove dei semafori di certo non migliorano la situazione: in alcuni tratti di via Leonardo da Vinci, complice una serie di semafori piazzati a distanza ravvicinata, il risultato è una circolazione d’altri tempi, nel senso che si procede lenti, manco si stesse andando in carrozza. Un regalo di Natale non tanto gradito, che scoraggia persino coloro che, fino ad oggi, nel tram ci hanno creduto. Il progetto di una periferia collegata al centro in modi rapidi è forse diventato una bizzarra utopia? Quel che è certo è che è difficile avere pazienza quando ti ritrovi bloccato nel traffico così a lungo da pensare di conoscere da anni quelli della macchina accanto. Sarà pur vero che a Natale siamo tutti più buoni, ma neanche il più placido degli animi potrebbe rimanere imperturbabile. Il periodo è quello sbagliato (avete presente la frenesia pre-natalizia? Ecco, ci siamo dentro con tutte le scarpe), le strade sono quelle sbagliate, persino le persone si sentono un po’ sbagliate quando devono confrontarsi con tutto questo. Roba da far registrare un incremento del nervosismo del 90 per cento (nessuna stima ufficiale, solo un parere personale): chi, infatti, riesce a sentirsi sereno dopo essere diventato tutt’uno con il sedile?
In conclusione, per ricollegarsi ai riferimenti epici con cui abbiamo iniziato, non ci si può che affidare ad una sola, grande speranza e cioè che la storia del tram non diventi l’ennesima odissea della città di Palermo.
Ieri mia moglie è andata a prendere nostro figlio a lezione partendo da zona Belgio alle 16 circa, direzione calatafimi ” bassa” tornata a casa alle 19.40. Fate vobis
E quindi? Il tram, e quindi l’interesse pubblico, deve prevalere sempre e comunque su quello privato. Cominciamo a cambiare le nostre abitudini e ad usare le auto solamente quando strettamente necessario. Provate a guardare dentro l’abitacolo del 90% delle auto circolanti: una sola persona. La stessa persona potrebbe usare i bus, in futuro il tram, la bicicletta o la moto, o magari andare a piedi se le distanze lo consentono. E invece deve girare in suv! Assurdo!
Gaspare domande semplici: credi che si sia commesso qualche errore di progettazione relativo al tram? Che cosa pensi di come si fanno attestare i tram alla Stazione Notarbartolo? E del collegare centro a Brancaccio e Cep?
la frase “le strade sono quelle sbagliate” è un inno alla cecità: dove si sarebbe dovuto fare il tram? lungo percorsi non percorsi dagli automobilisti?
@Tony in ordine:
– chi non è un ingegnere (e quindi non ha le competenze per giudicare un progetto di tale portata) non dovrebbe rischiare di fare brutte figure parlando di qualcosa che non conosce
– cos’ha che non va la stazione del tram alla Notarbartolo? se si pensa che la sua collocazione o messa in opera non sia corretta rileggere la risposta precedente 🙂
– vuoi dire che secondo te Brancaccio e CEP potevano starsene senza tram? secondo te la linea andava fatta secondo altri percorsi? Per affermare una cosa del genere mi aspetto che sei a conoscenza di dati sulla viabilità che supportano la tua affermazione…
Aspetto le risposte alle mie domande.
Non credo che bisogni essere ingegnere per capire che alla Stazione Notarbartolo abbiano creato una micidiale trappola: basta guardare gli ingorghi.
Mi piacerebbe appunto conoscere i dati sui flussi di traffico perché finora non ho trovato uno studio: esiste o siamo di fronte a un esperimento come tanti altri di cui i cittadini pagano le conseguenze?
Chi ha solide certezze mi preoccupa più di chi ha dubbi.
Tony Siino, non ti angosciare. I progetti a Palermo non ho mai capito chi li fa (o meglio l’ho capito ma non avendo prove certe non posso rischiare querele).
Basta pensare (io lo faccio con un gran senso di ANGOSCIA) alle future tre linee del tram, quelle che saranno costruite in futuro; se Te le vai a rileggere e con la mente percorri le vie lungo le quali sono state progettate, Ti rendi conto in che razza di mani siamo!
Manco da Palermo da diversi anni ma ho ricordo che anche diversi anni fa arrivare da via Belgio a corso Calatafimi fosse un’odissea.
Da quando hanno piazzato i binari del tram il traffico è aumentato in maniera esponenziale nei tratti interessati!!! Piazza scaffa (ponte ammiraglio) ha code così lunghe che arrivano a riempire di auto in fila tutta la via buonriposo e metà della via oreto!!! Come si può negare l’innegabile? con quale onestà intellettuale?