Cosa vuoi essere veramente? Laboratorio teatrale di Rosalia Billeci sulla identità
Un nuovo laboratorio teatrale curato dalla poliedrica Rosalia Billeci, artista e medico, con un merito: riesce a portare in scena personaggi che nella vita fanno tutt’altro.
Dopo una rappresentazione sul femminicidio, la scorsa settimana, un lavoro sull’identità, apparente ed immaginaria.
Tre giorni di repliche al Tmo, il centro autogestito all’interno della Fiera del Mediterraneo. Sul palco uomini e donne marionette che fanno i conti con la loro coscienza e si interrogano sulla loro vera vocazione nella vita. Nessuno, alla fine, è appagato di quello che appare, spaccato tra il dovere e l’essere.
Un richiamo shakespeariano, dai toni più lievi, ma densi, con coreografia tanto originale che essenziale.
Il finale richiama sempre lo spirito della regista. La Billeci lascia sempre una porta aperta
al destino e anziché far intravedere cupi scenari, invita all’energia cosmica ed alla fiducia collettiva.
Mai perdersi di vista, sempre ritrovarsi nella propria unicità, a costo di modificare essetti ed affetti.
Tutto il cast, formato da attori per una sera, si libera da catene virtuali cui resta quotidianamente imbrigliato per dovere.
L’epilogo rispecchia tutti i lavori della Billeci. In un ensemble metaforico, difatti, i protagonisti delle loro esistenze agitano e librano la loro vita, agitando le coscienze simboleggiate da drappi colorati e all’unisono decidono di volere volare, proprio come fanno gli aquiloni.
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