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sabato 23 nov
  • Yousupha Susso, sabato la marcia

    Il suo nome è Yousupha Susso. ho sbagliato più di una volta a scriverlo nel certificato di una formazione sull’orientamento al lavoro a cui ha partecipato nel novembre 2015. Ricordo che lui divertito dal mio imbarazzo mi aveva detto: «Non c’è problema quando hai tempo me lo rifai»!
    Presa dai miei mille impegni, l’ho dimenticato e ogni qualvolta ci siamo incontrati, Yousupha me lo ricordava! Il pomeriggio del fatidico sabato, è venuto al campo di bocce, con i suoi amici gambiani, a vedere i ragazzini del quartiere giocare. Gli ho chiesto perché non volesse giocare anche lui ma mi disse che era stanco, aveva giocato l’intera mattina per un torneo e poi non aveva i vestiti appropriati, infatti era molto elegante. Prima di salutarci, gli dissi che il certificato era pronto in ufficio e presto ci saremmo incontrati per darglielo. Questo certificato glielo porterò in ospedale appena sarà possibile fargli visita, sono sicura che si farà una bella risata e ci tengo a farlo ridere un po’, adesso che comincia a star meglio.
    Yousupha, a cui piace tantissimo parlare e impegnarsi socialmente, l’ho incontrato all’assemblea pubblica della comunità gambiana al circolo Arci Porco rosso, con microfono in mano, a sostenere i ragazzi gambiani a cui era stato negato il diritto di chiedere asilo politico e dato un foglio di via. È un ragazzo in gamba, molto dedito al lavoro, lavora come interprete e traduttore di lingue bambara e mandinka presso la Prefettura di Palermo e il CIE di Trapani Milo. Mi ha colpito il suo approccio alle cose; ricordo che a febbraio scorso gli abbiamo proposto di partecipare ad uno scambio giovanile a Godrano e lui voleva sapere cosa avrebbe imparato prima ancora di partecipare perché lui non vuole perdere tempo, vuole imparare, vuole formarsi sempre di più.
    La sua serietà e la sua capacità analitica lo rendono un ragazzo affidabile e responsabile; proprio come oggi, infatti la sua responsabile di comunità mi ha raccontato che quando è andata a trovarlo in ospedale le ha chiesto come stavano i suoi “bambini” intendendo i suoi compagni di comunità, preoccupato che stessero soffrendo troppo per la terribile situazione che ha vissuto.
    Insieme ai suoi amici insieme, un cartello di associazioni, Santa Chiara, il Palermo Pride, l’Università, e l’assemblea di quartiere Sos Ballarò, abbiamo deciso di organizzare una marcia per dire no ad ogni forma di violenza. L’appuntamento è per sabato 9 aprile a piazza Bologni, da li attraverseremo via Maqueda, dove è accaduto il triste episodio ed entreremo nel mercato per arrivare simbolicamente al campo di Bocce. Vi aspettiamo in tanti.

    Palermo
  • 6 commenti a “Yousupha Susso, sabato la marcia”

    1. Fatta la giusta condanna per il delinquente palermitano, sottosviluppato che disonora la città, che gli ha sparato, e gli auguri alla vittima,
      mi permetto di suggerire una marcia anche per tutte le forze dell’ordine che OGNI GIORNO vengono bastonate in tutto il paese da clandestini e (finti) profughi, e pure dai veri profughi; per tutte le vittime degli stupri di massa (in diverse capitali europee) messi in atto da immigrati, clandestini, profughi veri e finti; per la coppia assassinata in provincia di Catania (addirittura la moglie gettata dal balcone) da un “mantenuto” nel centro di “accoglienza” (?) di Mineo; per tutti i volontari che subiscono violenze da coloro che assistono quando gli “ospiti” devastano i centri perché pretendono lusso; insomma, “A CHE CI SIETE”, per non dimenticare nessuno, per tutti gli italiani e siciliani che ogni giorno subiscono centinaia di reati da immigrati, clandestini, profughi veri e finti.
      Dato che in questi casi non si sono viste manifestazioni da parte dei buonisti.
      Prevengo qualche fesso buonista: lo sappiamo che in italia ci sono tantissimi delinquenti locali, ma proprio per questo, dato che i locali li dobbiamo sopportare e non si possono espellere, non è necessario importarne dieci volte tanto, in proporzione (esattamente sono quelle le cifre: 5 volte di più degli italiani quelli in carcere, e costano 1 miliardo di euro l’anno, altrettanti impuniti a piede libero, o col decreto di espulsione, che vagano per le città e continuano a delinquere)
      L’autrice del post, che forse ci campa con la business charity, pagata da NOI (e per quel che mi riguarda ne ho le pal.le piene di pagare per chi non è riconoscente… dati i milioni di poveri italiani), potrebbe impegnarsi – coerente con la sua bontà – anche di un altro fenomeno gravissimo, che sintetizzo di seguito…

    2. dati Svimez: dal 2001 al 2011 i comuni del Sud con popolazione superiore a 150 mila abitanti hanno perso oltre 420 mila abitanti, pari a un crollo quasi del 13%. Spicca il caso di Palermo, che conta 29 mila unità in meno.
      Palermo si svuota anche per effetto delle migrazioni, dovute alla carenza di lavoro. Se infatti nel Centro-Nord gli immigrati dal 2001 al 2011 (1.182.849) superano gli emigrati (660 mila), nello stesso periodo il Mezzogiorno lamenta una perdita di 523.726 persone: gli immigrati, 651 mila, sono circa la metà degli emigrati, 1.175.426, di cui oltre 50 mila a Palermo. Secondo Svimez “il Mezzogiorno sarà investito nei prossimi anni da un vero e proprio tsunami dalle conseguenze imprevedibili”.
      Le previsioni in relazione ai sistemi locali del lavoro indicano poi che dal 2010 al 2050 il Mezzogiorno perderà quasi 2,7 milioni di persone: 152 mila solo a Palermo. Nel 2013 il tasso di occupazione del Mezzogiorno si è fermato al 42% contro il 63% del Centro-Nord. Palermo si attesta al 37%. Ancora più bassa l’occupazione femminile: solo una su quattro è occupata.
      Gli under 34 occupati al Centro-Nord sono il 48%, a Palermo sono appena il 23%; i giovani under 34 disoccupati sono a Palermo il 38%. Il tasso di industrializzazione: a fronte di un indice pari a 100 per il Centro-Nord, la media Mezzogiorno sfiora il 33, mentre a Palermo si ferma addirittura al 19.
      Sono ben 13.000 i giovani palermitani che nel 2015 hanno deciso di abbandonare la loro città di origine. In aumento dell’1,8% rispetto al 2014. Nel dettaglio gli emigrati verso altri comuni italiani sono aumentati dello 0,6%, attestandosi a 10.421 unità; quelli verso l’estero, che già nel 2014 avevano fatto registrare un sensibile incremento (+173,8%), rispetto al 2014 sono ulteriormente cresciuti, passando da 2.141 a 2.306 (+7,7%).
      …………………………………………….
      ECCO, io suggerisco la figura del/la buonista che ha a cuore le sorti di questi giovani costretti a emigrare, e le sorti del reale sviluppo della città, insomma un buonismo non a senso unico, cioè quello che procura auto-compiacimento, se si tratta del bisognoso straniero.
      Altrimenti la città si svuota di quelli che dovrebbero rappresentare sviluppo e modernità, si sostituiscono con poveri immigrati, mansioni umili, e traffici vari, la città diventa a tutti gli effetti da terzo mondo, il rating sprofonda a “spazzatura” (come dicono gli esperti), l’attrattiva scende sotto zero… addirittura mancherebbero pure le risorse per pagare gli operatori della business charity.

    3. P.S. è di oggi la notizia che il PIL del mezzogiorno è RIUSCITO a scendere; ora è la metà di quello del nord italia. Secondo i dati sopra, e le prospettive (previste, secondo alcuni, da disegni studiati ad hoc) che perseguono lo svuotamento di “cervelli e uomini qualificati” rimpiazzati da poveri e mansioni a basso costo e basso reddito, si potrebbe ipotizzare per i prossimi dieci anni un’ulteriore discesa del PIL verso il 25% di quello del nord italia.
      Ho varie ipotesi sul fatto che il buonismo deleterio (e un po’ luaccu) attecchisce meglio e di più tra gli SPAIDDATI, piuttosto che attrarre capitali, investimenti, persone di media-alta qualifica del nord “sviluppato”, e sviluppo reale, ma sono ipotesi in fase di elaborazione…

    4. Caro gigi mi hai convinto basta con questi immingrati e questi vomitevoli buonisti. Cacciamoli tutti via così aumentiamo il PIL. Restiamo felici io tu e i parenti ed amici del povero Rubino. Che da buon italiano stava sperimentando il modo di farli sparire. Forse vi siete parlati prima. Bravo gigi. Hai fatto una bella analisi socio economica. Invece questi quattro imbecilli, a marciare sotto la pioggia per dire che rifiutano la violenza. Bravo gigi per fortuna che ci sei tu a capire cosa è importante. Solo su una cosa forse potevi informarti meglio: sei sicuro che l autrice del post è pagata da noi e ci campa con la business charity? Controlla, non è che facciamo brutte figure. Non è che questi buonisti sono veramente fessi e lo fanno a gratis???

    5. Il “caro” scritto da questo individuo, che si firma panico, non mi interessa. Anzi se sei onesto fornisci i tuoi connotati perché hai insinuato qualcosa che è passibile di querela… con i delinquenti e assassini ci parli tu. Io li chiedo al webmaster, ma se sei onesto comunicali tu. E ci vediamo in un tribunale, come si usa nei paesi civilizzati.
      MI TOCCA RIPETERE, dato che i buonisti contestano la violenza MA A SENSO UNICO:
      Fatta la giusta condanna per il delinquente palermitano, sottosviluppato che disonora la città, che gli ha sparato, e gli auguri alla vittima,
      mi permetto di suggerire una marcia anche per tutte le forze dell’ordine che OGNI GIORNO vengono bastonate in tutto il paese da clandestini e (finti) profughi, e pure dai veri profughi; per tutte le vittime degli stupri di massa (in diverse capitali europee) messi in atto da immigrati, clandestini, profughi veri e finti; per la coppia assassinata in provincia di Catania (addirittura la moglie gettata dal balcone) da un “mantenuto” nel centro di “accoglienza” (?) di Mineo; per tutti i volontari che subiscono violenze da coloro che assistono quando gli “ospiti” devastano i centri perché pretendono lusso; insomma, “A CHE CI SIETE”, per non dimenticare nessuno, per tutti gli italiani e siciliani che ogni giorno subiscono centinaia di reati da immigrati, clandestini, profughi veri e finti.
      P.S. non ho fatto analisi, ho citato DATI UFFICIALI, solo i “deficienti” fanno finta che non sono in atto, in maniera catastrofica.
      P.S. 2 ho scritto “FORSE” ci campa con la business charity ( FORSE l’associazione della quale fa parte riceve finanziamenti pubblici, aggiungo ), e sappiamo che per la business charity si spendono miliardi di euro, pagati dai cittadini per altri scopi… IN OGNI CASO in italia ci sono dodici milioni di poveri, dei quali quattro milioni in povertà assoluta, sfrattati, uomini italiani che muoiono di stenti sulle panchine, italiani che si suicidano, disoccupazione catastrofica, si spendono miliardi di euro per il buonismo esterofilo ( il ruolo dell’italia non mi sembra quello di occuparsi di tutta la miseria del mondo, con le tasse e oneri pagati dai cittadini )

    6. ah ! il buonismo è una tara… che deforma la comprensione, e causa atteggiamenti assurdi.
      Peraltro, la deformazione dei fatti, lo stravolgimento, servono al buonista per confermare il suo stato…
      il buonista non si accorge ( o non vuole accorgersene ) ) del suo senso del ridicolo SE dimostra problemi seri di comprendonio quando stravolge le opinioni altrui, lo stravolgimento dei fatti gli serve per esibire il suo buonismo che gli procura auto-compiacimento.
      Il buonismo per il proprio concittadino procura sensazioni molto meno intense, se non assenti ( se non ostracismo, in alcuni casi ).
      Infine, il buonista siciliano, quello palermitano in particolare, chissà perché, non riesce ad attirare popolazioni del nord Europa, persone con qualifiche medio-alte, sviluppo reale e al passo coi tempi, capitali, investimenti… COSA ATTIRA ?

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