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    Bandiere per l'Oreto

    Ritorno sul tema delle bandiere per l’Oreto. L’altroieri, in una festosa conferenza stampa Antonio Presti e il suo staff “allargato” di collaboratori, studenti, docenti e volontari palermitani, hanno concluso l’attività iniziata lo scorso ottobre relativa alla sensibilizzazione della città, e dei suoi cittadini, al tema dell’acqua come bene di tutti e alla riqualificazione integrale del fiume Oreto. Non mi ripeto, visto che alcune cose le ho già scritte proprio su Rosalio. Il momento clou dell’iniziativa ha riguardato la presenza di alcune figure istituzionali che hanno formalizzato, e sostanziato, il loro interesse per l’iniziativa, appoggiandone gli esiti. Poi Antonio ha mostrato le bandiere, realizzate dai ragazzi e scelte da un’apposita commissione, che sarebbero andate al Municipio di Palermo, di Monreale e di Altofonte, al Civico, alle Facoltà di Architettura e Agraria, all’associazione Salvare Palermo. Giusto per fare un nome, l’assessore al centro storico di Palermo Avv. Milone ha dichiarato che “recepire i fermenti di vitalità provenienti dalla società civile” possa servire alla città e si è pronunciato per un “impegno concreto in favore dell’iniziativa Oreto di Antonio Presti” (ero lì, e ho preso appunti). La foto qui riportata inquadra, non completamente e me ne scuso, dei ragazzi e un professore che sostengono una bandiera: sono dell’Istituto Damiani Almeyda. Ogni singola bandiera, che da oggi campeggia sui tralicci dell’illuminazione notturna, è il frutto di una collaborazione tra i ragazzi delle scuole di Palermo e i loro docenti; per ogni singola bandiera quei ragazzi hanno pensato, progettato, fatto bozzetti, rivisto il lavoro, corretto e realizzato facendo scorrere lentamente il pennello sul tessuto, nel tentativo di rimanere fedeli al progetto iniziale; per ogni singola bandiera ognuno di loro ha speso del tempo, ha collaborato con gli altri, si è confrontato, ha difeso la propria idea o ha accettato quella degli altri. Per cui, non sono soltanto, le bandiere, sbuffi di colore sulle vie della città. Alcune bandiere, l’ho scritto, sono state donate a diverse istituzioni cittadine, quella dei ragazzi dell’Almeyda andrà al Presidente della Repubblica per rappresentare l’impegno di una città, e delle sue scuole, a sottolineare che l’acqua è un bene di tutti e, nello specifico, nella battaglia condotta da Antonio Presti per restituire un luogo di Palermo alla bellezza che gli è stata, in questi anni, negata.

    Palermo
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