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sabato 23 nov
  • Impressioni dalla seconda fila

    Maria Letizia Affronti e Beppe Grillo

    Il Palasport era gremito. Non credevo potesse contenere tante persone, eppure il 7 giugno Beppe Grillo è riuscito a convogliare in un’unica struttura immensa come il Palazzetto dello Sport di Palermo un numero incredibile di persone, un raggruppamento degno dei più scatenati concerti rock. Grillo ha catturato l’attenzione di tutte queste persone per circa tre ore toccando un numero quasi infinito di argomenti che si aprivano come immensi vasi di Pandora. La privatizzazione dell’acqua, la paura come arma di controllo e di privazione della libertà individuale, l’importanza della conoscenza, di internet, dell’energia rinnovabile…sembrava non potesse finire mai e infatti l’impressione che mi ha trasmesso dalla mia scomodissima seconda fila, era proprio quella di aver aperto una parentesi e di aver lasciato ad ognuna di quelle teste la possibilità di chiuderla a modo proprio. Con un po’ più di coscienza e con la consapevolezza che quello che vediamo, sempre, ha così tante angolazioni caleidoscopiche che forse non è corretto fermarsi solo al primo rapido sguardo. Sull’argomento della privatizzazione delle acque e sul business di miliardi che vi girano intorno è intervenuto il Sindaco di Gela Rosario Crocetta che ha illustrato la sua lotta per un uso più sano dell’acqua, bene e diritto di tutti, che lo ha portato, insieme ad altre lotte, a camminare seguito da una scorta. Oltre alle parole del sindaco appoggiate da Grillo ho anche riflettuto su cosa vuol dire vivere costantemente in presenza di una scorta che ti segue ovunque tu vada e che ha il compito di non farti ammazzare da nemici invisibili ma concreti. La limitazione di libertà che questo inevitabilmente porta con sè mi ha fatto girar la testa. Il confine tra protezione e limitazione è davvero molto, molto sottile. Altri ospiti della serata, autori del blog che può prendersi il merito di avere tradotto in italiano il video scandalo “Sex crimes and Vatican” precedentemente pubblicato sul blog di Grillo, sono stati i ragazzi di www.bispensiero.it che hanno aperto un servizio di consulenza legale, gratuito per chiunque abbia subito violenze sessuali e chieda, anche solo bisbigliando, un po’ di giustizia. Umana e divina. Anche questo intervento mi ha lasciato uno strano retrogusto amarognolo in bocca. Uomini e donne che mettono a disposizione le loro conoscenze, il loro tempo, la loro professionalità per informare, per proteggere e per espandere la voce di chi non riesce a urlare oltre le pareti della propria stanza. In cambio, niente. Fa riflettere tutto questo e faceva riflettere vedere le teste delle persone che seguivano con attenzione ogni singolo intervento annuire o chiedere conferma al vicino di posto domandandosi “Hai sentito anche tu? Io non ne sapevo niente”. Nessuno ci crede ma a volte la realtà supera abbondantemente la fantasia.
    A parte le verità schiaffate in faccia come un asciugamano bagnato, leggibili e consultabili proprio sul blog di Grillo (www.beppegrillo.it), un altro elemento più personale mi ha colpito. Beppe Grillo è un uomo sulla sessantina, maestoso, fisicamente e caratterialmente impetuoso che ha camminato tutto il tempo in lungo e in largo per il Palasport sudando, scompigliandosi, urlando e senza cedere un solo secondo aiutato solo da sorsi abbondanti di integratori di sali minerali. Un uomo della sua generazione, che usa internet quotidianamente per fare tutto, che conosce e divulga la tecnologia Wi-Max, che ha addirittura un avatar su Second Life dove si è costruito un vulcano nel quale ospita tutti quelli che il sabato mattina alle 11 vogliano recarsi lì per fare due chiacchiere, mi lascia di stucco. La media delle persone della sua età usa a malapena Word come se fosse una macchina da scrivere più evoluta, per non parlare, aspetto ancora più grave, dei più giovani che non sperimentano, non provano, non si mettono in dubbio. Forse è proprio questo il trucco per potersi fare un’opinione sana delle cose che accadono nel mondo. Pensare che non esiste una sola verità, che niente è impossibile, che c’è sempre da imparare. Dalla seconda fila, alla fine dello spettacolo, è una strana sensazione quella rimasta addosso, è un prurito interno, è l’illuminazione degli input nervosi che rimbalzano come in un flipper impazzito e, dopo 3 ore di spettacolo, la sabbia sollevata dalla Grillo-tempesta ancora danza nella mia mente e ogni tanto le do un calcetto, per non farla posare più.

    Palermo
  • 13 commenti a “Impressioni dalla seconda fila”

    1. Grande Beppe !!!
      Anch’io ero al Palasport, per la seconda volta dopo lo spettacolo dell’anno scorso, e Beppe è stato come sempre un tornado di notizie e (brutte ?) verità …

      Saluti

    2. Bella fotografia. Non pensavo che Beppe Grillo fosse alto un metro e novanta!
      🙂

    3. Beppe è stato travolgente come sempre. Peccato per le scomode poltrone della platea e per il caldo asfissiante …

    4. Sn convinto che la gente deve sapere certe cose. questo e un documento ufficiale della digos preso dal sito di leoluca Orlando(consiglio a tutti di visitarlo)
      Camera dei Deputati – Senato della Repubblica
      *********
      INTERPELLANZA URGENTE
      I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio, il Ministro degli Interni e il
      Ministro della Giustizia, per sapere – premesso che:
      – nei primi giorni di maggio, un gruppo di parlamentari europei, nazionali e regionali eletti in
      Sicilia ha inviato al Ministro degli Interni e a diversi altri rappresentanti istituzionali
      responsabili dell’ordine pubblico una nota nella quale venivano espressi timori circa l’andamento
      della campagna elettorale per l’elezione del Sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale di
      Palermo, paventando il rischio che diversi episodi in atto potessero minare il corretto
      svolgimento del processo elettorale democratico e libero;
      – nella stessa nota venivano paventati i rischi che nel corso del voto fossero messe in atto forme di
      controllo e condizionamento della libertà degli elettori attraverso l’utilizzo di telefonini dotati di
      fotocamera, attraverso la “disponibilità” di accompagnatori ai seggi (per i portatori di handicap
      e gli analfabeti inabili ad esprimere autonomamente il voto), attraverso forme di pressione
      psicologica e/o economica concretizzatesi sotto la forma del presidio dei seggi da parte dei
      candidati e/o attraverso la distribuzione e la promessa distribuzione di benefit economici e
      presunte assunzioni lavorative successive alle elezioni;
      – i timori paventati nella missiva si sono purtroppo concretizzati nelle ore antecedenti, durante e
      dopo il voto attraverso diverse forme, aggravate da una elevatissima quantità di irregolarità e
      “anomalie” nella gestione del procedimento elettorale da parte dell’Amministrazione comunale
      e dell’Ufficio elettorale comunale, guidato dal Dott. Renato Di Matteo;
      – tali irregolarità ed anomalie, facilmente desumibili da notizie di stampa circa interventi della
      DIGOS nelle ore antecedenti il voto e durante le operazioni di voto e scrutinio e da notizie di
      stampa circa denunce formulate da candidati di tutti gli schieramenti, possono essere
      sommariamente riassunte in tre categorie: quelle avvenute prima, quelle avvenute durante e
      quelle avvenute dopo le operazioni di voto e scrutinio;
      – alle “anomalie” avvenute PRIMA delle operazioni sono ascrivibili i fatti:
      – che in numerosi casi, le schede sarebbero state vidimate e contate dai soli Presidenti in
      assenza degli scrutatori prima dell’insediamento dei seggi; in particolare risulta che i
      Presidenti sarebbero stati convocati dagli Uffici comunali presso i seggi per la consegna del
      materiale elettorale alle ore 18 di sabato 12 maggio, mentre gli scrutatori sarebbero stati
      convocati per domenica 13 maggio alle ore 6; un intervento della DIGOS ha accertato che
      alcuni Presidenti stavano procedendo in assoluta solitudine alla conta e alla timbratura delle
      schede, ma, come si dirà in seguito, gli interventi della DIGOS sono stati limitati dall’esigua
      dotazione di personale e mezzi riservata all’Ufficio nelle ore antecedenti, durante e dopo le
      operazioni di voto; non è stato quindi possibile eseguire un controllo capillare di quanto
      avvenuto nei seggi prima del loro formale insediamento; tale circostanza getta una luce
      oscura sul fatto che dai verbali risulterebbe che al momento dell’insediamento dei seggi la
      domenica mattina, i plichi di schede risultavano aperti in molte sezioni e nella quasi totalità
      di tali casi da una a 100 schede risultavano mancanti;
      – una scheda elettorale originale, priva di vidimazione, era stata rinvenuta “smarrita” per
      strada nel centro storico della città proprio nella giornata di sabato;
      – alle anomalie avvenute DURANTE il voto, possono essere certamente ascritti i seguenti fatti:
      – schede regolarmente vidimate e non votate sarebbero state rinvenute al di fuori dei seggi, sia
      all’interno che all’esterno dei plessi scolastici, secondo quanto riportato dalla stampa circa
      interventi della DIGOS eseguiti durante le operazioni di voto;
      – in alcune sezioni sono stati rinvenuti nell’urna e regolarmente spogliati “pacchetti” anche di
      160 schede che risulterebbero tutte votate dalla stessa mano e con la stessa grafia, in favore
      del medesimo candidato, e per di più con matite non corrispondenti a quelle copiative in
      dotazione ai seggi; tali pacchetti avrebbero sempre una corrispondenza fra un candidato al
      Consiglio Comunale e un candidato alla Circoscrizione;
      – lì dove tali massicce presenze di schede anomale sono state notate, è stato anche evidenziato
      come le stesse siano state estratte dalle urne in modo consequenziale;
      – nelle prime ore del mattino di domenica si è registrata una formale elevatissima affluenza di
      elettori che non appare sia stata corrispondente ad un effettivo sovraffollamento dei seggi; in
      moltissimi casi però gli elettori presentatisi nel prosieguo della giornata hanno constatato
      che accanto al proprio nominativo riportato negli elenchi delle sezioni risultava annotato un
      documento di identità, come se qualcuno avesse già votato in loro vece; ciò è accaduto
      persino a candidati che non hanno ovviamente esitato dal segnalare il fatto alle competenti
      autorità perché sia accertato l’eventuale utilizzo di documenti contraffatti (a tal proposito
      giova ricordare che nei mesi scorsi l’Ufficio Anagrafe del Comune di Palermo, retto dallo
      stesso dirigente dell’Ufficio elettorale, aveva denunciato il furto in blocco di centinaia di
      carte di identità in bianco);
      – in diversi seggi vi è stato un abnorme afflusso di sedicenti analfabeti e/o portatori di
      handicap che richiedevano l’assistenza sempre dello stesso accompagnatore; in alcuni casi si
      è giunti all’incredibile percentuale del 20% degli aventi diritto (con un incremento
      percentuale, in quei seggi, del 800% del numero di analfabeti rispetto alle precedenti
      consultazioni regionali del 2006); ancora più grave appare il fatto che spesso tale
      dichiarazione di presunto analfabetismo o handicap sarebbe stata accettata dai Presidenti
      (autorizzando quindi l’accompagnamento dell’elettore in cabina) senza richiedere la
      prescritta documentazione di legge;
      – analogamente, altissimo sarebbe il numero di elettori ammessi al voto ancorché privi di
      documento di identità, che sarebbero stati ammessi non già per “conoscenza personale” del
      Presidente, come reso possibile dalla legge, ma per “conoscenza personale” di altri elettori
      precedentemente identificati al seggio!
      – centinaia di ciechi sarebbero stati accompagnati ai seggi da un esiguo gruppo di “volontari”
      del Servizio Civile Nazionale in servizio presso l’Unione Italiana Ciechi di Palermo, il cui
      segretario è il Consigliere comunale uscente e nuovamente candidato Luigi Di Franco,
      risultato fra i potenziali rieletti; ciò sarebbe avvenuto nonostante la normativa vigente
      permetta ad un singolo accompagnatore di assistere al voto non più di un elettore per ogni
      singola tornata elettorale; la “disponibilità” di tale “servizio” era stata comunicata ai circa
      3.000 ciechi di Palermo direttamente dall’Unione Italiana Ciechi con una missiva apposita;
      – per tutte le ore delle operazioni di voto, tutti i plessi scolastici della città sono stati
      letteralmente “presidiati” dai candidati e da loro “galoppini” che in alcuni casi procedevano
      a svolgere attività di propaganda all’ingresso delle scuole e che in alcuni casi, soprattutto in
      alcuni quartieri periferici e in alcune borgate, avevano predisposto auto e moto lungo le
      strade di accesso alle scuole, tanto da determinare la creazione di “passaggi obbligati” per
      gli elettori che si recavano ai seggi;
      – tali anomale situazioni sono state sempre segnalate alle forze dell’ordine presenti all’interno
      dei seggi che hanno quasi sempre obiettato (in modo formalmente ineccepibile) la propria
      non competenza ad agire per fatti che avvenivano all’esterno dei seggi; le conseguenti
      segnalazioni alla DIGOS e al 113 hanno trovato raramente soddisfazione perché, come è
      stato riferito dagli stessi operatori della Questura, l’Ufficio aveva in dotazione una sola
      vettura destinata al controllo di tutti i plessi scolastici (circa 130 dislocati in tutta la città)!
      – tutti i servizi giornalistici riportati sulla stampa locale e nazionale del 15 maggio hanno
      sottolineato come gli ingressi delle scuole fossero letteralmente inondati da materiale di
      propaganda elettorale distribuito e a volte lanciato dai candidati senza che alcun
      provvedimento fosse assunto da chi di competenza e che altro materiale di propaganda è
      stato rinvenuto persino all’interno delle cabine di voto;
      – la stampa ha riportato la notizia di diversi elettori che sarebbero stati sorpresi all’interno
      delle cabine di voto intenti a fotografare la propria scheda con telefonini dotati di
      fotocamera; alle ovvie richieste di chiarimenti, gli elettori avrebbero risposto di “dover
      dimostrare il proprio voto” a coloro che lo avevano sollecitato;
      – alle anomalie avvenute DOPO il voto possono essere ascritti i seguenti casi:
      – sembrerebbe che la delicata operazione di trasmissione dei plichi sigillati e dei verbali di
      spoglio provenienti dalle singole sezioni ed indirizzati all’ufficio elettorale del Comune sia
      stata caratterizzata dalla mancata identificazione dei soggetti che consegnavano il materiale
      elettorale e dall’assoluta incertezza su chi sia stato effettivamente delegato a compiere la
      consegna; è evidente, in tal caso, che chiunque, nel tragitto dalla Sezione al Comune, si
      potrebbe essere intromesso nell’operazione di consegna, che deve essere accompagnata dalla
      presentazione di una apposita delega, laddove soggetto consegnatario non sia il Presidente di
      seggio (che comunque, a sua volta, deve dimostrare la propria identità); a conferma di ciò, vi
      sono le dichiarazioni rese da alcuni scrutatori circa la mancata identificazione di chi
      procedeva alla consegna dei plichi e le riprese video eseguite da una troupe televisiva che ha
      dimostrato come chiunque potesse depositare verbali originali o presunti tali presso la sede
      del Comune; inoltre, da un primo sommario esame dei verbali delle singole sezioni, si
      evince che spesso i plichi sono stati affidati dai Presidenti di seggio, per la consegna al
      Comune, a persone che non facevano parte del seggio e, addirittura nella maggioranza dei
      casi, non è nemmeno indicato chi sia stato incaricato della consegna dei plichi;
      – la mancata identificazione dei consegnatari, sia al momento della partenza dai seggi che al
      momento dell’arrivo presso la Casa comunale, rende concreta la possibilità di alterazione e/o
      sostituzione del materiale elettorale ed offre una chiave di lettura delle numerose
      cancellature, abrasioni, modificazioni con bianchetto ed incompletezze (talora gravissime),
      che caratterizzano molti verbali presumibilmente provenienti dai seggi, nonché della
      circostanza che tra i dati comunicati dai rappresentanti di lista e quelli ufficializzati dal
      Comune risultano macroscopiche diminuzioni in danno del candidato Leoluca Orlando e
      macroscopici aumenti in favore del candidato Diego Cammarata; un esame accurato dei dati
      riferiti a sole 80 sezioni su 600 ha evidenziato “correzioni” dei dati per circa 2.000 voti in
      favore del candidato Cammarata: tali correzioni corrispondono nella stragrande
      maggioranza dei casi proprio a quei verbali nei quali sono evidenti delle modifiche e
      alterazioni successive alla loro chiusura;
      – tale esame ha per altro evidenziato come in tali sezioni “anomale” vi sia una altrettanto
      anomala (se raffrontata a quella delle altre sezioni degli stessi plessi o quartieri) esiguità
      delle schede bianche e nulle;
      – risulterebbero del tutto mancanti i verbali di alcune sezioni, tanto per le elezioni del Sindaco
      e del Consiglio che per la elezione dei Consigli Circoscrizionali;
      – in alcuni verbali conclusivi delle operazioni di voto risultano mancanti i nomi di alcuni
      candidati e quindi i voti riportati dagli stessi candidati, con l’impossibilità pertanto di
      determinare i voti complessivi di alcune liste e di conseguenza quelli del Sindaco collegato;
      – per quanto appreso dagli organi di stampa, numerosi candidati di entrambi gli schieramenti
      hanno dichiarato di non aver rinvenuto nelle sezioni in cui avevano votato neppure il proprio
      voto personale o quello dei loro coniugi, adombrando pesantissimi sospetti su quanto
      avvenuto all’interno dei seggi e attorno alle urne durante il voto e durante lo scrutinio;
      – una candidata della lista di Forza Italia ha rilasciato alla stampa la seguente dichiarazione:
      “A guardare i primi verbali ho già riscontrato tante correzioni sospette, alcuni documenti
      sono di difficile, quasi impossibile lettura. Con pazienza analizzerò i documenti di tutte e
      600 le sezioni, perché i punti oscuri sono davvero troppi”
      – numerosi rappresentanti di lista hanno segnalato che durante lo spoglio alcuni Presidenti
      hanno permesso ad estranei forniti di matita copiativa di toccare le schede, così come hanno
      denunciato diversi tentativi operati da alcuni Presidenti di procedere all’allontanamento di
      tutti i rappresentanti di lista dalle aule in cui avveniva lo scrutinio;
      – da parte di alcuni rappresentanti di lista è stato fatto notare come in una scuola si siano
      verificati per tutta la notte fra il 14 e il 15 maggio continui black-out anche di 10 minuti
      consecutivi, durante i quali la scuola rimaneva del tutto immersa nel buio e chiunque
      avrebbe potuto avvicinarsi alle schede votate, in quei momenti disposte sui banchi;
      – risulta dai verbali che alcuni Presidenti hanno mostrato durante tutte le operazioni di
      scrutinio una evidente propensione a tutelare gli interessi di un candidato Sindaco, arrivando
      persino ad assegnare allo stesso come voti validi quelli rappresentati da schede sulle quali,
      accanto al nome del candidato, erano scritte parole offensive che in questa sede si ritiene
      opportuno non riportare;
      – secondo quanto riportato da numerosissimi rappresentanti di lista, moltissimi Presidenti si
      sarebbero rifiutati di verbalizzare la contestazione delle schede e, in alcuni casi, avrebbero
      addirittura pretesto che i rappresentanti di lista lasciassero i seggi prima di dare inizio alle
      operazioni di scrutinio;
      – durante le operazioni di scrutinio, diversi rappresentanti di lista hanno denunciato
      atteggiamenti se non addirittura atti intimidatori ai loro danni, sia da parte di componenti di
      seggio che da parte di altri rappresentanti di lista; ancora una volta, alle numerose richieste
      di intervento rivolte alla DIGOS, è stato risposto che l’indisponibilità di uomini e mezzi
      impediva ogni azione;
      – nonostante vi siano numerosi verbali mancanti, manomessi, alterati o bianchi nella parte
      riguardante il riporto dei voti per il Consiglio Comunale (che, come è noto, ha un ruolo
      determinante per l’assegnazione dei voti ai candidati sindaci collegati alle liste), per un totale
      di circa 100 verbali pari a non meno di 65.000 voti validi e nonostante vi siano, per i motivi
      già espressi, parecchi dubbi circa la rispondenza dei verbali ai fatti realmente avvenuti nei
      seggi, si è proceduto alla proclamazione del Sindaco e si sta procedendo alle successive
      operazioni propedeutiche alla proclamazione dei Consiglieri Comunali;
      – un candidato al Consiglio comunale risultato fra i potenziali eletti ha denunciato
      pubblicamente che nei giorni immediatamente successivi al voto presso gli sportelli della
      Banca d’Italia si sarebbero presentate centinaia di persone chiedendo di poter cambiare
      banconote tagliate in due in modo netto; sembrerebbe che tale “flusso” sia di circa 20 volte
      superiore a quello registrato mediamente ogni mese; tale circostanza adombra il sospetto che
      vi siano state non solo forme di “acquisto del voto” (già di per sé un reato), ma anche forme
      di controllo dello stesso attraverso il ricatto della mancata consegna della seconda metà della
      banconota;
      – quali provvedimenti siano stati adottati a seguito della missiva inviata al Ministro degli Interni
      dai parlamentari eletti in Sicilia all’inizio di maggio circa il rischio di inquinamento e
      condizionamento del voto per l’elezione del Sindaco ed il rinnovo del Consiglio comunale di
      Palermo;
      – quali urgentissimi provvedimenti il Governo intenda assumere alla luce dei fatti descritti in
      premessa che hanno determinato un clima di forte turbamento sociale e dell’Ordine pubblico a
      Palermo dimostrato dal fatto che centinaia di cittadini hanno manifestato l’intenzione di
      restituire le tessere elettorali giudicando non solo non più garantita la libertà, la trasparenza e la
      correttezza delle operazioni di voto e scrutinio (tutti elementi cardine dell’ordinamento
      democratico dello Stato e delle sue Istituzioni) ma anche del tutto inadeguata la successiva
      capacità di verifica della regolarità delle procedure seguite nell’ambito di tali operazioni
      connesse al voto.
      Roma, 29 maggio 2007
      Elenco firmatari Deputati alla Camera
      1. Acerbo Maurizio
      2. Astore Giuseppe
      3. Belisario Felice
      4. Bimbi Francesca
      5. Borghesi Antonio
      6. Bressa Gianclaudio
      7. Burtone Giovanni Mario Salvino
      8. Carta Giorgio
      9. Costantini Carlo
      10. Crisafulli Vladimiro
      11. Dato Cinzia
      12. De Simone Titti
      13. Dioguardi Daniela
      14. Donadi Massimo
      15. D’Ulizia Luciano
      16. Duranti Donatella
      17. Frias Mercedes Lourdes
      18. Fundarò Massimo Saverio Ennio
      19. Giovanelli Oriano
      20. Giulietti Giuseppe
      21. Khalil Alì detto Alì Rashid
      22. Latteri Ferdinando
      23. Licandro Orazio Antonio
      24. Locatelli Ezio
      25. Lomaglio Angelo Maria Rosario
      26. Lombardi Angela
      27. Lumia Giuseppe
      28. Mancini Giacomo
      29. Marchi Maino
      30. Mantini Pierluigi
      31. Mantovani Ramon
      32. Misiti Aurelio Salvatore
      33. Monaco Francesco
      34. Motta Carmen
      35. Mungo Donatella
      36. Mura Silvana
      37. Musi Adriano
      38. Nannicini Rolando
      39. Orlando Leoluca
      40. Ossorio Giuseppe
      41. Palomba Federico
      42. Pedica Stefano
      43. Perugia Maria Cristina
      44. Piro Franco
      45. Pisicchio Pino
      46. Raiti Salvatore
      47. Razzi Antonio
      48. Rossi Gasparrini Federica
      49. Rotondo Antonio
      50. Ruggeri Ruggero
      51. Samperi Marilena
      Elenco firmatari Senatori
      1. Giambrone Fabio
      2. Cusumano Nuccio
      3. Di Lello Giuseppe
      4. Fazio Bartolo
      5. Garraffa Costantino

    5. Dall’agenzia di stampa ADN Kronos del 8 giugno

      PALERMO: ORLANDO, NON ESISTE ATTO PROCLAMAZIONE SINDACO CAMMARATA = ‘PRIMA SI E’ AUTOELETTO E POI SI E’ AUTOPROCLAMATO’

      Palermo, 8 giu. – (Adnkronos) – ‘Manca la firma sotto l’atto formale di proclamazione del sindaco Cammarata, che prima si e’ autoeletto e poi si e’ autoproclamato’. E’ l’accusa di Leoluca Orlando, candidato a sindaco per l’Unione alle amministrative del 13 maggio a Palermo, che poche ore dopo la chiusura delle urne aveva parlato di ‘brogli elettorali’.Orlando, che ha convocato una conferenza stampa in un albergo palermitano, ha sottolineato: ‘Chiedo al prefetto di accertare se esiste a Palermo un atto formale di proclamazione a sindaco.

      Nel corso della conferenza stampa, alla quale hanno partecipato i parlamentari nazionali Franco Piro e Fabio
      Giambrone, Leoluca Orlando ha spiegato che il presidente dell’ufficio elettorale di Palermo ‘non ha sottolineato l’atto di proclamazione del sindaco, bensi’ il verbale che recava i dati relativi alla proclamazione per copia conforme all’originale per mera comunicazione al Comune. Insomma, ribadisco che manca la firma sotto l’atto formale di proclamazione, e questo non e’ un dettaglio. Il magistrato, lo scorso 21 maggio, quando e’ stata annunciata dalle agenzie di stampa la proclamazione di Cammarata, non poteva firmare la proclamazione di
      un verbale non chiuso’.

      A questo punto, Orlando ha sventolato davanti ai giornalisti la copia dell’atto di proclamazione ottenuta dal Comune. ‘Vedete -ha detto- non c’e’ la firma del magistrato. E’ una procedura radicalmente viziata dall’inizio alla fine. Stiamo parlando non solo da un punto divista amministrativo, ma adesso anche penale, di un disegno criminale che mette insieme una serie di irregolarita”. E ancora: ‘Aspettiamoadesso che il ministro dell’Interno e il prefetto di Palermo facciano sapere al popolo palermitano che non c’e’ un sindaco eletto’.

      E’ lo stesso Orlando a ribadire che ‘la gravita’ vera nasce daicomportamenti successivi’ del sindaco Cammarata. ‘La legge e’ chiara – ha spiegato – e dice che prima di adempiere qualunque atto il sindaco deve giurare nelle mani del prefetto o del Consiglio comunale. Vi assicuro che davanti al Consiglio comunale non ha giurato. Puo’ darsi, questo punto, che il sindaco abbia giurato si’, ma davanti a se’ stesso’.

      Nel corso della conferenza stampa di oggi, l’ex sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e’ tornato a parlare dei presunti brogli elettorali denunciati gia’ poche ore dopo la chiusura dei seggilo scorso 14 maggio.

      “Gia’ quel pomeriggio ero preoccupato – ha detto – come lo sono oggi, non di contemplare lo straordinario successo personale ottenuto, ma di realizzare un’operazione coerente con la maggioranza dei palermitani che mi ha eletto sindaco al primo turno dirispettare i principi di legalita’”. E ha ricordato l’interpellanza parlamentare firmata da 51 parlamentari dell’Unione presentata alla Camera e alla quale ieri ha risposto il sottosegretario Paolo Naccarato. “Dal governo – ha spiegato – e’ arrivata la conferma dei fatti enunciati”.

      La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta per fare luce sui presunti brogli denunciati non solo da Orlando, ma da diversi cittadini. “E’ stata positiva la reazione di tanti cittadini – ha detto – disponibili a testimoniare nel processo penale che ci sara’ infuturo”. E ha annunciato che nei prossimi giorni verra’ allegata alla denuncia al procuratore Francesco Messineo anche il vdeo realizzato dauna giornalista sui presunti brogli elettorali.

      In particolare, Leoluca Orlando ha sostenuto che ci sarebbero state “nermerose anomalie”.
      Un esempio? “I Presidenti dei seggi sono stati convocati il sabato pomeriggio prima del voto in assenza degli scrutatori, inoltre sono state consegnate schede e materiale a Presidenti senza gli stessi scrutatori. E ancora, votanti che non hanno potuto votare perche’ qualcuno lo aveva gia’ fatto al posto loro oppure schede votate con la stessa grafia on diverse zone della citta’. Siamo, insomma, in presenza di un disegno organizzato
      criminoso”.

      Secondo Leoluca Orlando, sarebbero numerosi i”brogli elettorali avvenuti alle amministrative del 13 e 14 maggio”.
      “Sono scomparse migliaia di schede bianche o nulle che, all’improvviso sono diventate valide.

      Complessivamente sono scomparse circa 20.000 schede. Che fine hanno fatto?”. E il deputato Franco Piro, tra i firmatari dell’interpellanza, ha rincarato la dose: “Le operazioni elettorali sono compromoesse da sabotaggi, manomissioni dolose compiute da organizzazioni criminali. Non tocca anoi la verifica dell’accertamento, ma noi lo denunciamo”.

    6. La prossima volta siete pregati mettete link invece di copincollare chilometri di testo, grazie.

    7. Posso dire che la foto è un po’ inquietante? 🙂

    8. Maria Luisa, hai ragione…e ho riso troppo per farla! 🙂

    9. leggendo tutto questo,mi fa pensare a quando 26 anni fa avevo deciso di lasciare quesdta terra,bella ma,hainoi,corrotta e criminale.Dopo 26 anni,spero ancora che qualcosa cambi,ma per cambiare debbono cambiare anche le persone,le abitudini e la mentalitá a dir poco apatica del siciliano,dico apatica,perché per votare una persona ( dalla Sicilia la maggioranza dei voti..) che ha fatto leggi per uso e consumo privato,ma dopo anni,lo si rivota,perché la Sicilia lo aiuta atecca e pighiatilla ( in gergo carrapiapano..)…perció se non lo vedete voi che volete vedere quello che volete e che in certo modo accettate con apatia,piangendo peró con ipocrisia gli eroi che muoiono per la giusta causa…..chi sará il prossimo eroe? e quanto lo piangeranno per qualche giorno,rituffandosi peró nelle solite abitudine,nell´imitare le tre scimmiette posate nel comodino di moltissimi ipocriti….intanto io aspetto,cercando di portare alto il nome della Sicilia con onestá e umiltá e ne sono orgoglioso.

      Turiddu-Francoforte

    10. leti se non sapessi che sei tu in foto non ti avrei riconosciutaaa

    11. Turiddu ha ragione. Il guaio è che per diventare consapevoli di tante ingiustizie e nefandezze perpetrate ai nostri danni dobbiamo aspettare che a farcele notare sia un comico… perchè Grillo è un comico, vero?

    12. Fabrix,
      si Grillo é un comico 😉 ma anche se non fosse un comico,potrebbe dire con estroversia la veritá,io credo ai segni del destino e Grillo e parte di questo piano divino.Ciao

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