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sabato 23 nov
  • Nuovi treni regionali da e per Messina

    Due Minuetto di Trenitalia collegano da domenica scorsa Palermo a Messina.

    I due nuovi treni fermano soltanto nelle stazioni di Termini Imerese, Cefalù, S. Stefano di Camastra, S. Agata Militello, Capo D’Orlando, Patti, Barcellona e Milazzo.

    Alcuni esempi: partendo da Palermo alle 20:35 si raggiunge Messina prima di mezzanotte; partendo da Messina alle 6:55, si arriva alle 10:00 a Palermo.

    Palermo
  • 5 commenti a “Nuovi treni regionali da e per Messina”

    1. Come siamo contenti, tre ore per andare da Palermo a Messina! Mi pare che è lo stesso tempo che ci impiegava il “treno del sole” negli anni ’70…

    2. mhhh direi che è scomodo…
      ci si sporca di fuliggine… e poi…dicono che rovini i raccolti in questa terra già tanto arida che è la nostra Sicilia!!! meglio il calesse.

    3. picciotti non siamo mai
      contenti, lo fanno per noi,
      cosi’ ci godiamo il panorama!

    4. Ultimo treno per Marte
      *****************************
      Mentre le cavolate dette dal “siciliano” Amato sono già state giustamente sviscerate in lungo ed in largo dai siciliani di tutti il mondo, anche se con toni alquanto diversi (mentre ad esempio L’Altra Sicilia chiama in causa l’ambasciata Pakistana, pare che un deputato nazionale siciliano abbia chiesto conforto alla mamma, manco fosse stato eletto capoclasse all’asilo nido!) noi, piccoli provinciali della Sicilia inferiore (tanto per tenerci sul piano in cui ci ha relegato l’elegante ministro) non vogliamo perdere d’occhio la realtà quotidiana con cui ci dobbiamo confrontare giornalmente.

      Realtà quotidiana che finalmente alcuni nostri rappresentanti si sono decisi ad affrontare di petto. Valga per tutti l’esempio del sindaco di Capo d’Orlando che in città sta facendo la sua bella rivoluzione in risposta all’incredibile arroganza delle ferrovie di stato.

      Già: arroganza. Ma non solo di Trenitalia. Possiamo tranquillamente chiamare in causa lo Stato. Ed ovviamente i nostri stessi rappresentanti a Palazzo dei Normanni, senza la cui complicità nessuno riuscirebbe a fare bottino in Sicilia.

      Già: bottino. Perchè questo è quello che lo stato sta facendo con la sua operazione di “razionalizzazione” dei trasporti ferroviari in Sicilia.

      Il taglio della stazione di Capo d’Orlando serve non tanto ad accorciare i tempi di percorrenza della tratta Palermo – Messina, ma a risparmiare soldi tagliando personale e manutenzione. Il problema però è che il costo dei biglietti sulla tratta con subirà un corrispondente abbassamento ne tantomeno vedremo un migliramento del servizio.

      Anzi. Il costo del biglietto ferroviario (in tutta la Sicilia) sta infatti per subire un incremento del 7% circa, GRAZIE ALL’ACCORDO RAGGIUNTO CON LA REGIONE SICILIANA. La regione è incredibilmente d’accordo sul fatto che i Siciliani paghino direttamente gli interventi di manutenzione ORDINARIA sulle nostre fatiscenti linee ferroviarie.

      Quindi, ricapitoliamo:

      – Vengono soppresse alcune fermate sulla tratta ME-PA, con conseguente risparmio da parte delle ferrovie (statali) e maggiori esborsi per i siciliani che ora dovranno spostare una parte del viaggio su gomma, con un maggiore consumo di energia e conseguenti danni ambientali.
      – Vengono aumentati i prezzi dei biglietti per interventi che si dovrebbero fare con i soldi provenienti dalle tasse già pagate dai siciliani allo stato
      – Tutto questo avviene solo in Sicilia, nel resto d’Italia si continuano ad usare i soldi dello Stato
      – I soldi dei siciliani serviranno quindi a fare manutenzione alle ferrovie del nord Italia
      – A questo aggiungiamo che i Siciliani sono in Italia tra quelli che pagano più tasse (Catania e Palermo si trovano ben più alto di metà classifica nella graduatoria dei pagamenti IRPEF per provincia).

      In pratica, come al solito, ci troviamo a sovvenzionare i capricci di qualcun altro (questo “qualcun altro” include i nostri politici, ovviamente…), che in questi ultimi 50 anni si è divertito a scialacquare a più non posso, salvo poi capovolgere la realtà e dire al mondo intero che siamo noi (POPOLO SICILIANO) a scialacquare.

      La Regione come dicevamo è d’accordo. D’altronde questa situazione non è altro che l’applicazione del federalismo alla maniera della Lega, tanto voluta del governo Berlusconi a cui i nostri politici continuano a giurare fedeltà. E guarda caso per niente osteggiata dai nuovi papponi di Roma.

      All’inizio degli anni 90 tra le sei regioni più ricche d’Europa, quattro si trovavano nel Nord Italia. Di tutta la Germania, l’unica zona che teneva il passo di quelle italiane era Francoforte. Avete capito bene: i tedeschi si facevano un mazzo così ed alla fine non riuscivano a tenere il passo dei padani, che vendendo 4 Ferrari l’anno avevano un reddito da capogiro.

      Ad un certo punto i tedeschi hanno però deciso di imitare gli italiani, e si sono imbarcati nella ricostruzione della Germania dell’Est. Solo che invece di diventare più ricchi, per poco non sfasciavano la nazione. Chissà come facevano gli italiani malgrado noi non facessimo altro che vivere da parassiti.

      Viene da chiedersi dove sarebbero arrivati i Padani se non avessero avuto la palla al piede dei siciliani e dei meridionali in generale. Forse avrebbero già conquistato Marte.

      Peccato. E’ suonata la sveglia. Ed ora di smettere di sognare.
      Per la Sicilia, solo per amore della Sicilia

    5. Scusate tengo a precisare che in tutto questo marasma sicuramente giustificato,sono saltate fuori una serie di cavolate senza alcun fondamento che hanno procurato nel popolo l’allarmismo sperato specie da giornalisti molto poco informati.
      Mi riferisco al discorso della chiusura stazioni sulla Palermo-Messina.
      Attenzione le stazioni non verranno soppresse,diverranno solamente “impresenziate”, cosa molto differente.
      Ciò significa che il traffico dei treni in quella determinata stazione non verrà gestito in loco ma automatizzato e comandato a distanza da un’unica centrale operativa con moderni sistemi.
      La progressiva sostituzione dei vecchi impianti su questa linea è già in atto da diversi anni e molte stazioni siciliane sono già impresenziate.
      Questo nuovo sistema è gia in atto nel resto della nazione con oltre il 65% delle linee ferroviarie
      I treni si fermeranno come prima e l’utente potrà usufruirne come sempre,certo non potrà acquistare il biglietto perchè non ci sarà personale addetto alle biglietterie,ma solo attraverso le macchine self service,i tabacchini o le agenzie viaggio.
      Ma questa non è una novità,gia da qualche anno ,faccio presente, che sono state chiuse le biglietterie di Cefalù e Termini Imerese.
      Per cui niente soppressione stazione di Capo d’Orlando ( tra l’altro è una delle più movimentate per numero passeggeri della linea) ne di altre località.
      Discorso a parte per la soppressione dei treni a lunga percorrenza lì c’è da stare vigili,ricordando comunque alla gente che se è vero che da Giugno sono stati soppressi gli ultimi 2 espressi serali per Roma,è anche vero che in sostituzione degli stessi è stato creato un solo treno avente complessivamente la stessa capacità passeggeri dei 2 precedenti.
      Ripeto giuste e sacrosante tutte le manifestazioni di protesta per le situazioni ferroviarie siciliane ma non sta bene la cattiva informazione.
      P.S. Non sono un’addetto del settore ferroviario ma un semplice cittadino

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