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  • Roberto Fiore e Maurizio Ursino

    Quale solidarietà al picchiatore picchiato e legato come un salame?

    Vederlo legato come un salame che si dimenava per terra, mentre una ragazza girava un video con il proprio telefonino, ha suscitato in molti, un senso di orrore, di compassione nei suoi confronti. «Sette contro uno no! Non si fa così» è una delle prime frasi impresse sui social, come se fossero spruzzate con la bomboletta di vernice, su qualche muro di Palermo in segno di protesta.

    Quel video del ragazzone che, stando alle parole dei giornali, usciva dal supermercato prima di cena nel cuore del capoluogo siciliano, prima picchiato, poi legato e imbavagliato, è stato per molti una visione del dolore in diretta. Una vera è propria ingiustizia. «Solidarietà». «Solidarietà per Massimo Ursino di Forza Nuova». Questo è il nome del ragazzo, aggredito due giorni fa «da una banda di teppisti dei centri sociali» definiti dalla maggior parte del popolo del web. Venti giorni di prognosi per il povero Massimo, che appena tornato a casa dall’ospedale, si sfoga sul web scrivendo: «Sono un soldato politico, cardine della mia lotta quotidiana è l’impersonalità. Ieri sera colpendo me hanno colpito l’idea alla quale appartengo e di cui Forza Nuova si fa strumento. Hanno quindi colpito un’Italia che lavora quotidianamente, città per città, paese per paese».

    Per chi non lo sapesse, basta fare una semplice ricerca su Wikipedia che alla voce Forza Nuova nella sezione ideologia, ritroviamo le seguenti parole: «neofascismo, terza via fascista, nazionalismo italiano». Insomma il ragazzone imbavagliato e aggredito due giorni fa, simpatizza per il defunto Benito Mussolini e le sue gesta dittatoriali. Cosa che, a quanto pare, per la Costituzione e la legge italiana dovrebbero essere un reato.

    Ma chi simpatizza maggiormente per l’amico di Hitler è il leader carismatico e creatore del movimento di Forza Nuova, Roberto Fiore. Palermo ospita un suo comizio elettorale in prossimità delle Politiche, proprio il 24 Febbraio. «Terrorista nero. Condannato per eversione. Scappato all’estero, dove ha trovato la protezione dei servizi segreti britannici, è l’identikit del militante di estrema destra, redatto da uno dei maggiori giornali di inchiesta in Italia». Ovviamente Fiore ha espresso solidarietà al camerata Ursino ma anche a Luca Traini, il neofascista che ha seminato il panico, qualche tempo fa, per le vie di Macerata sparando colpi di pistola dalla propria auto e ferendo sei persone, tutti stranieri. Anche al ragazzone legato come un salame a Palermo, pare che non gli stiano simpatici i migranti. Le cronache locali, raccontano che il dirigente di Fn, venne arrestato nel luglio 2006 per aver rapinato e picchiato due immigrati del Bangladesh nel centro di Palermo di fronte al teatro Massimo. Ursino venne condannato in primo grado a due anni e mezzo di carcere. Ma quello con i due venditori ambulanti non è stato l’unico episodio violento e a sfondo razzista a cui Ursino avrebbe partecipato. Nel giugno 2005, sempre con altri due complici, aggredì con pugni e bastonate un nigeriano e un altro giovane originario di Siracusa in via Candelai, sempre nel centro di Palermo. I tre vennero rinviati a giudizio per lesioni aggravate per aver agito in base a “motivi razziali”. Qualche utente social che in questi giorni ha provato sgomento per la violenza ai danni di Ursino, ha mai manifestato solidarietà a questi poveri migranti? Ma soprattutto, il camerata Ursino, ha mai chiesto scusa? Si è mai pentito?

    Nel frattempo la questura dà un volto all’aggressione del militante di Forza Nuova. Sono due i ragazzi fermati e accusati di tentato omicidio, altri denunciati a piede libero. I centri sociali di Palermo lanciano un chiaro messaggio riguardo a questa storia, attraverso le parole di Giorgio Martinico: «Non siamo nessuno né per condannare né per giudicare. Prendiamo atto di quello che succede nella nostra città e scegliamo da che parte stare», Dice Martinico. «E la parte scelta dai centri sociali non è di sicuro quella della vittima che paga gli oneri di una scelta di campo. Che tu sia immigrato o un omosessuale, qui a Palermo puoi girare tranquillo. E se lo puoi fare è anche grazie ad azioni del genere. Voglio dire: se sei un camerata e ti organizzi, subisci le scelte che fai; essere immigrato o omosessuale non è invece una scelta».

    E mentre le acque rimangono agitate a Palermo in attesa dell’arrivo di Roberto Fiore; tra botte, violenze, dichiarazioni politiche, razzisti, vecchi nostalgici di Mussolini, penso ancora alla gente che ha espresso solidarietà al ragazzone legato come un salame, senza magari rendersi conto che anche lui è stato il carnefice ma della gente più debole.

    «’I lignati puaittanu sulu mali riscuissi» echeggia nell’aria, un detto siciliano.

    Palermo
  • 12 commenti a “Quale solidarietà al picchiatore picchiato e legato come un salame?”

    1. Indecente e scandaloso!

    2. Caro autore del post,
      come insegnano il diritto ed il semplice buon senso lo Stato, ed esso soltanto, ha il compito di giudicare e reprimere le azioni (e non, salvo in casi molto limitati, le parole e men che meno le opinioni o il pensiero) contrarie alla legge, secondo la legge.
      Il “non chiedere scusa”, il “non pentirsi”, il “simpatizzare per Mussolini”, e persino l’essere un coglione non risulta che siano previsti dalla legge come reato, contrariamente a quello che sembri ritenere tu.
      D’altra parte i trascorsi penali del “ragazzone”, da quello che ci racconti, parlano chiaro. Chiunque metta in pratica questa sorta di “giustizia fai da te”, è come lui, se non peggiore. Chiunque dica una cosa del tipo “se sei un camerata e ti organizzi, paghi le scelte che fai”, parla da perfetto mafioso.
      Per essere chiaro ed a scanso di equivoci e strumentalizzazioni: il “ragazzone” gode della mia massima antipatia, pari quasi a quella che riservo ai suoi “giustizieri” da strapazzo ed a chi li giustifica. Saluti.

    3. Sapevo che rosalio era un blog scadente, con contenuti ed interventi di bassissimo profilo e con scarso successo in termini di pubblico.
      Ma che desse anche spazio ad articoli-spazzatura come questo, nel quale si giustifica lo squadrismo rosso perché in fondo il picchiatore di destra se l’è cercata, è sconcertante anche per rosalio.

    4. Pietro è informato male: Rosalio è da più di dieci anni uno dei siti più visitati di Palermo e abbiamo dato spazio a due opinioni molto differenti sul tema. Ad ogni modo può benissimo non leggerci.

    5. @Rosalio
      io ho sempre letto con piacere i vostri articoli e il fatto che diate spazio a tutte le voci è lodevole, perché non è da tutti.
      Io sono il primo che ritiene che CHIUNQUE debba poter esprimere un’opinione. CHIUNQUE.
      Ma qui parliamo di un post che incita all’odio e che giustifica la violenza politica ed è inammissibile.

    6. Mi sono piaciute molto le parole che ho letto in questo post:condivido il suo contenuto.
      La politica di destra è una politica basata sull’odio e l’intolleranza,dove la libertà viene data con il “contagocce” e tutto ciò che appare fuori dagli “standard” del regime è illegale se non innaturale.
      Dal lato umano,mi dispiace perchè la violenza è sempre una cosa brutta,ma come dice il post: è anche vero che lui non si è mai pentito delle sue azioni o ha abbandonato questa politica.
      Condannare i centri sociali non vuol dire nulla di concreto. I centri sociali non sono un partito politico e tanto meno un’associazione:sono persone del popolo.

    7. Darioh Ammiratah:
      Sono abbastanza d’accordo con ciò che dici sull’intolleranza di base del pensiero di destra, ammesso e non concesso che tale categoria e la sua opposta siano ancora buone per descrivere il mondo in cui viviamo oggi.
      Peccato per la considerazione sul “non pentimento” o il “non abbandono”, evidentemente sufficienti a giustificare un’aggressione otto-contro-uno. A questo proposito, sembra che il tipo non si sia ancora pentito dei suoi trascorsi e intenda proseguire la sua attività. Possiamo quindi aspettarci che un giorno di questi troverà ad aspettarlo sotto casa te ed altri sette “giustizieri”?

    8. giovani laureati che, deludono, “Giochi di mano giochi da Villani” gli consiglio di studiare, poverelli.

    9. Non sto dalla parte di nessuno, ma l’ ignoranza e’ una brutta bestia.
      “L’ apologia del Fascismo”, e’ un REATO penale.
      La legge “Scelba” protegge da un pericolo: il ritorno del fascismo.

      SI informi prima di fare brutte figure, lo dico per lei.

    10. Non so a chi fosse rivolta l’accusa di ignoranza di Nessuno, ma mi prendo la briga di rispondere:
      1 – Ogni reato è penale per definizione;
      2 – Una legge che “protegge dal ritorno del fascismo”? Ecco una bella dimostrazione di ottimismo, una volta tanto…
      3 – L’apologia del fascismo è precisamente definita e prevista come reato ai sensi della cosiddetta legge Scelba (che definisce e punisce inoltre anche la riorganizzazione del *disciolto* partito fascista). Tutt’altra cosa è dire o scrivere bestialità del tipo:
      – la legge Scelba punisce i fascisti in quanto tali;
      – la legge Scelba vieta di simpatizzare per il fascismo o per il duce o per le sue gesta dittatoriali;
      e persino
      – “credere nel fascismo è vietato dalla Costituzione”.
      Stronzate simili la dicono lunga sull’amore per la libertà di pensiero e di parola di chi le ha pronunciate o scritte, e mi sgomentano infinitamente di più di uno slogan fascista.

      Riguardo a Scelba, vale la pena approfondire chi fosse e cosa ha fatto. A proposito della legge che ne porta il nome e che introduce nel nostro ordinamento deroghe ad uno dei diritti costituzionali (ed ancor prima umani) più importanti, basti dire che ogni volta che è stata messa alla prova in aula e in corte costituzionale, sono stati necessari poderosi equilibrismi per salvarla. La dice lunga il fatto che (per quanto mi risulta, ma potrei sbagliare) mai nessuno in forza di essa sia rimasto a languire in carcere per gli anni di reclusione previsti dai suoi vari articoli…

    11. @Nessuno
      se la legga bene la legge Scelba, la vedo un pò confuso.
      In ogni caso chi sono i fascisti oggi? basta dirsi fascisti per essere considerati tali?
      Se poi pensiamo che per “fascista” la sinistra intende qualsiasi persona non in linea col pensiero unico dominante, allora stiamo tranquilli.

    12. Grande Zoppi! No al fascismo!
      Peraltro incredibili quelli che a destra solidarizzano con Forza Nuova, nemmeno sanno che l’avvocato Enzo Fragalà (stimato a destra) era durissimo contro Forza Nuova, si interrogava sulle origini delle fortune economiche e considerava i fondatori di Forza Nuova come protetti da servizi segreti inglesi durante la latitanza (è agli atti del Parlamento, come riporta l’Espresso).

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