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lunedì 23 dic
  • Il Folklore

    Era un caldo pomeriggio estivo di quest’estate Palermitana, uno di quei giorni in cui il sole batte forte ma in cui ogni tanto arrivano quelle piacevolissime folate di vento che ti danno quel momento di “arrifriscamento”. Quelle folate che quando arrivano fanno esclamare ai vecchietti dei nostri vicoli “Ah menu mali…sta sciusciannu n’anticchia!!”.
    Camminavo a piedi tornando da una giornata stancante e mi dirigevo verso casa percorrendo una delle strade vicine alla famosissima via Montalbo. Ad un tratto camminando sotto il “pico del sole” vedo un netturbino che, sotto il “pico del sole” anche lui, spazzava il fogliame subito al davanti del marciapiede.
    C’è da dire che questi non era il solito netturbino con la divisa, magari un cappellino e non so cos’altro, sembrava piuttosto un buttafuori in borghese… Innanzitutto da buttafuori aveva la mole, facilmente visibile anche grazie ad una “elegantissima” smanicata nera, indossata sotto il gilet giallo fosforescente tipico di questa figura professionale, che lasciava intravedere delle braccia a dir poco smisurate e poi era da buttafuori anche il resto del look, ovvero: capelli completamente rasati, occhiali da sole avvolgenti e cellulare appeso al collo con uno di quei lunghi portachiavi tanto alla moda…insomma un tipo rassicurante. Lo vedo da lontano ed è sulla mia strada quindi mi vado avvicinando sempre di più. Quando sono ormai poco distante arriva una di quelle magnifiche folate di vento, magnifiche per me ma non per lui che stava raccogliendo, sempre sotto il “pico del sole”, le foglie secche; infatti queste ultime, spinte dal vento, come prese da una danza leggiadra si sollevano dalla strada per spargersi tutt’intorno… A questo punto la simpatica figura a cui è dedicato questo racconto alza lo sguardo verso di me e con fare infastidito, ma non perdendo assolutamente l’estrema eleganza da cui era contraddistinto, con voce rauca e di 4 ottave più bassa del normale, tipica dei colorati quartieti della nostra città, afferma “MINCHIA RA CAMURRIA!!!! MA ‘A VUOLI CHIURIRI STA PUOIRTA CA TRASI CURRIENTI!!!”.

    Ospiti
  • 3 commenti a “Il Folklore”

    1. Si, a Palermo il folklore lo trovi ad ogni angolo, per strada, tra la gente, lo respiri nell’aria.
      Magari quando ci sei completamente immerso dentro, ti da anche fastidio. Ma quando ti allontani da Palermo e poi ritorni in Città, questo stesso folklore ti fa sentire veramente a casa!

    2. Bellissimo!grande Vincenzo!:)

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