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    Elezioni a sindaco di Palermo 2022, tanta tattica per strategie che non portano al Comune

    Non ci siamo finora occupati delle elezioni a sindaco di Palermo, ormai davvero vicine (probabile che si voti il 29 maggio, in questo caso ci sarebbero meno di 80 giorni prima del silenzio elettorale) perché l’approccio e i nomi finora emersi sembrano rispondere, in gran parte, a tattiche destinate a non sfociare in candidature effettive o con concreta possibilità di riuscita, dettate da strategie “altre” rispetto alla voglia di amministrare qui.

    Una cosa è certa: si va verso una campagna elettorale breve (la più breve tra le recenti) e probabilmente brutta (tra pandemia, guerra e incertezza) ma che porterà la città fuori dall’era Orlando, verso la deorlandizzazione che un conto alla rovescia su questo blog annuncia da tempo. Le indagini in corso sembrano il termometro di un finale decisamente indecoroso.

    Il centrodestra, temporeggia non avendo imparato da Roma e Milano e per una partita su più tavoli
    Se unito non può perdere. Ma dopo aver perso nelle grandi città, arrivando all’ultimo momento al candidato, la storia sembra ripetersi qui. Il motivo è che dovranno appattarsi più settanta: le comunali, le regionali, le politiche del 2023 (se non si voterà prima) e forse qualche supplementare europeo.
    I nomi più concreti sono quelli di Roberto Lagalla, Francesco Greco e Francesco Cascio, con i primi due al momento più avanti (Miccichè punta all’Ars e non sembra intenzionato a proporre un nome per Forza Italia, cosa che ha suscitato ieri polemiche da parte di Renato Schifani). Dopo un tavolo iniziale con qualche gaffe (centristi snobbati) ad oggi non è fissata nessuna riunione ufficiale (checché ne dica la stampa). Molti si sono fatti avanti per ottenere qualcosa per farsi poi indietro. Ipotizzo che se non si andrà su soluzioni ovvie possa esserci una carta coperta femminile (Barbara Cittadini o Patrizia Monterosso) o (lo avevo già scritto) che possa uscire, in un gioco di compensazioni infine il nome di un tecnico vicino a Italia Viva come Pasqualino Monti (presidente dell’Autorità portuale).

    Il centrosinistra cerca il Crescimanno della situazione
    Probabile che sia Franco Miceli (presidente del Consiglio nazionale degli architetti) il candidato del centrosinistra, forse con Mariangela Di Gangi destinata a correre comunque. Candidatura anomala poiché arrivata da Sinistra e che rischia di toglierci lo spettacolo (grottesco come il mandato da assessore) di Giusto Catania candidato. Crescimanno è il garbato professionista che andò a perdere con il 23,4% nel 2001 con Cammarata. Miceli è il garbato professionista che, se non si spacca il centrodestra, potrebbe seguirne le orme. Orlando, dopo aver chiesto le primarie minacciando di non partecipare alle elezioni, ha fatto filtrare verso i suoi di spingere sull’elezione come primo nella lista del Partito Democratico di Fabio Giambrone (che era un papabile) al Consiglio comunale. Suscitando mal di pancia, ad esempio quello del declinante MoVimento 5 stelle e quello dell’ex rettore Fabrizio Micari che voleva perdere lui (di nuovo, dopo le ultime due elezioni a cui ha partecipato in prima persona o come sponsor)…

    Gli altri
    Difficile comprendere quanti si sono candidati per ottenere visibilità da spendere poi per l’elezione al Consiglio. Rita “sindaca” Barbera, l’apprezzata direttrice delle carceri cittadine, sembra tra questi.
    Davide Faraone si è guardato bene dallo scrivere nei manifesti affissi a dicembre che fosse candidato a sindaco: «Viva Palermo» può andar bene per le regionali, per le politiche…intanto attesta l’esistenza in vita di Italia Viva, tra un pranzo con Miccichè e la speranza che i cittadini abbiano la memoria corta sul sostegno pieno e deciso a Orlando fino ad avant’ieri.
    Fabrizio Ferrandelli oggi ha ricevuto da Carlo Calenda la consegna per una terza corsa. I sondaggi gli attribuiscono grande riconoscibilità ma in questa partita sembra più che correrà per testimoniare e in attesa di un seggio alle politiche (se mai arriverà per i “cespugli” +Europa e Azione).
    Francesca Donato, recentemente su posizioni antivaccinazione e anti green pass, potrà portare un po’ di dinamismo nella competizione ma sembra destinata a consensi limitati.

    Chissà quanti candidati si ritireranno anche tra quelli qui citati. Si va verso anni molto duri e impegnativi, ci vuole un sindaco all’altezza.

    Palermo
  • 5 commenti a “Elezioni a sindaco di Palermo 2022, tanta tattica per strategie che non portano al Comune”

    1. Salve, a parte la “bagarre” prettamente politica, a Palermo, citta metropolitana, culla di civiltà, meta principale dei turisti in visita in Sicilia, occorre un Sindaco che faccia il Sindaco, che faccia funzionare la città nella “normalità”. Noi cittadini siamo stanchi di interventi “straordinari”, di pubblicità di facciata per riempire le cronache isolane e italiane. Non vogliamo Sindaci bravi, che taglino “nastri tricolori” alla prima aiuola con l’erba tagliata e i cespugli ben disegnati da una abile contadino.
      Vogliamo un Sindaco che faccia funzionare la città come qualsiasi altro sindaco di tutta italia: strade spazzate, ritiro dell’immondizia regolare giornaliero, alberi potati, illuminazione pubblica funzionante in tutte le strade, Parco della Favorita degno di chiamarsi Parco, fruibile da tutti i cittadini, autobus e mezzi pubblici regolari e funzionanti, ecc.
      Voglio un Sindaco che non mi faccia rimpiangere di non essere nato in una città del nord italia, dove, quando vado in vacanza, posso godere delle bellezze… architettoniche e paesaggistiche senza distogliere lo sguardo verso altre cose che mi distraggono (spazzatura, rigiuti ingombranti, marciapiedi dissestati).
      Se avro un sindaco vero… potrò dire Grazie Santa Rosalia… ora fu fatta a graziaaaa !!!

    2. Oggi sia Greco che Miceli si sono detti indisponibili. Meno due. 🙂

    3. Francesca Donato è avvocato, esperta di amministrazione, con rapporti di alto livello come parlamentare europea e con tante energie da portare ad una città depressa e avvilita. Perché non provare un nome nuovo, invece dei soliti, già provati e riprovati dei salotti palermitani??

    4. Sono convinto che tutti i tatticismi dei partiti porteranno al loro fallimento. Bisogna puntare su facce nuove. Ho letto di accordi della Meloni con Salvini e Miccichè sulle nostre teste come se fossimo tutti cretini, che voteremo in maniere indiscussa il loro candidato, quello che a loro farà più comodo per la spartizione delle candidature a Sindaco di Palermo e dei prossimi Presidente della Regione Sicilia e Lazio. Gli auguro tutta la ilella del mondo. Per quanto riguarda la sinistra dovrebbero tutti cominciare a recitare un mea culpa ogni ora del giorno e della notta fino a quando questa città non diventerà una città normale. Mi sono stufato di sentir paralare di continue emergenze per la gestione di cose che emergenze non sono. Invito pertanto ogni cittadino che ha voglia a candidarsi a Sindaco di Palermo, di raccontare il suo modo di vedere la città, di competere con questi candidati di “partiti” uscti dal cilindro di un prestiggitore che come conigli.

    5. Il mio vuole essere un suggerimento ai palermitani… se volete salvarvi non votate nessuno degli attuali partititi presenti in Parlamento.. se non lo fate, sarete fottuti tutti.
      Votare SI, ma votare solo partiti NUOVI.
      Nessuno partito di destra, di centro e di sinistra, ma solo partiti extra parlamentari.
      Non siate complicu della duttatura Draghi.

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