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  • Forza Italia ha un futuro se si afferma come il partito delle Idee

    Forza Italia ha un futuro se si afferma come il partito delle Idee

    Nel fine settimana Taormina sarà la capitale della politica azzurra. I big nazionali e locali di Forza Italia saranno impegnati in un’intensa due giorni all’insegna di dibattiti e della dimostrazione dell’orgoglio dei tempi migliori.

    Forza Italia e la Sicilia, un binomio per lunghi anni inossidabile. Oggi, forse, un po’ meno. Tuttavia, allargando gli orizzonti a tutte le forze politiche potrebbe essere proprio il partito azzurro ad avere le maggiori chance di futuro. Non è una provocazione. A pensarci bene, dopo la morte di Silvio Berlusconi, Forza Italia è l’unica comunità politica senza uomini o donne soli al comando. È il movimento più futuribile perché ha una grande opportunità: diventare il partito delle idee, proponendosi agli elettori soprattutto come interprete autentico di queste.

    Ciò rappresenterebbe un’innovazione assoluta nella politica italiana, almeno negli ultimi trent’anni. Anche perché, chi più, chi meno, tutti i partiti sono esclusivamente lo specchio dei propri leader, quelli attuali. Il Partito Democratico di Elly Schein è cosa ben diversa rispetto a quello di Matteo Renzi ma anche di Walter Veltroni, Pierluigi Bersani ed Enrico Letta. Issues e narrazioni anche diametralmente opposte. Così come, la Lega. Quella di Matteo Salvini è una creatura decisamente differente dalla Lega di Umberto Bossi. È del tutto sparito il Nord, core business dell’esperienza politica del Senatur. E ancora, Giorgia Meloni è stata coraggiosa e brava a modellare a sua immagine e somiglianza una creatura politica ben diversa dalla vecchia Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini. Tratti simili ma non del tutto identici, soprattutto dal punto di vista delle competenze ed esperienze. Il Movimento 5 Stelle è alla diuturna ricerca di una identità che oggi ha la fisionomia sbiadita dell’ex Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Beppe Grillo è acqua passata. Intorbidita dalle recenti parole dell’Illuminato. Infine, i numerosi partiti personali: Matteo Renzi, Carlo Calenda e in Sicilia Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo. Tutti con ambizioni e prospettive dai contorni ancora poco chiari. Insomma, dopo l’abbuffata dei partiti dell’Io, potrebbe essere giunto il momento del partito delle Idee. E per assurdo a rappresentarlo potrebbe essere proprio quello che fu il primo, grande e inimitabile partito dell’Io della storia repubblicana.

    Sicilia
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