Affondamento del Bayesian: no ai complotti ma qualcosa non torna davvero
L’affondamento del superyacht Bayesian, con a bordo alcuni magnati inglesi, sta scatenando il complottismo. Circolano da alcune ore sia un post di Cesare Sacchetti, controverso giornalista pubblicista romano, che accosta l’incidente di Porticello a un naufragio che ha coinvolto agenti segreti sul Lago Maggiore a maggio dello scorso anno e riporta la teoria di un altro sito sul possibile uso di un’arma ad energia diretta, sia diversi post sui social che contengono congetture più o meno esplicite sul sincronismo tra la scomparsa del socio in affari di Lynch Stephen Chamberlain, investito sabato scorso a Stretham e morto in ospedale, e l’incidente a Lynch e ai suoi prestigiosi ospiti. Lynch e Chamberlain erano in Darktrace, azienda di sicurezza informatica che lavora con i servizi segreti di diversi paesi.
Servono elementi concreti, che nessuno ha, per spingersi a fare ipotesi che vanno dalle spie alla guerra non convenzionale e quando si verifica un incidente così grave a un mezzo di trasporto è doveroso attendere l’ispezione dello scafo e i dati tecnici estratti dal Voyage Data Recorder, una specie di scatola nera, della nave. Ma da un punto di vista tecnico qualcosa non torna davvero.
Facciamo alcune puntualizzazioni.
- La notte di lunedì si è verificato un fenomeno atmosferico eccezionale: mi trovavo per caso a circa sette chilometri in linea d’aria dal luogo dell’inabissamento e sono testimone diretto della forza del vento (70 nodi stimati, quasi 130 km/h) e della pioggia, mai vista prima, esteso per decine di chilometri e chi parla di «acquazzone» minimizza o è in malafede. Secondo i climatologi probabilmente si è trattato di un downburst legato a una tropicalizzazione del clima del Mediterraneo.
- L’affondamento del Bayesian ha qualcosa di stra-ordinario: la nave con l’albero più alto del mondo (75 metri) era pressoché inaffondabile, poteva certamente resistere a raffiche di 70 nodi. L’albero poteva resistere se privo di vizi costruttivi (da escludere considerato che il varo è avvenuto nel 2008) e se correttamente manutenuto (la barca aveva ricevuto un riallestimento nel 2020). Le coordinate sembrano escludere anche la possibilità di un impatto con il vicino Scoglio della Formica, segnalato e molto noto a chi naviga quella costa. Dalle prime ispezioni l’albero sommerso sembra integro così come lo scafo.
Ad ogni modo sia un disalberamento sia l’impatto dell’albero contro lo scafo non avrebbero potuto comportare un affondamento così rapido (in circa un minuto) come sembra apparire da un video ripreso dalla costa. Come si apprende da alcune valutazioni tecniche sul Giornale della Vela, il fatto che la nave avesse con tutta probabilità una chiglia con deriva mobile pivottante è un altro elemento che esclude la possibilità di uno scuffiamento per il vento e di un veloce affondamento e che rende molto difficile uno sbandamento tale da imbarcare così tanta acqua da una apertura laterale da colare a picco subito.Restano senza risposta alcune domande.
- Perché il Bayesian è affondato così rapidamente?
- Perché il Bayesian è affondato ma la più piccola Sir Robert Baden Powell, che si trovava a pochi metri e ha prestato i soccorsi, no?
(foto di BAIA Santa Nicolicchia)
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