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lunedì 28 ott
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    Palermo – Reggiana, dal Barbera e dintorni è (quasi) tutto

    La partita, gli estorsori in piazza, la Favorita e il Central Park, i colori rosanero e i Florio, il fascismo, viale Salvatore Schillaci, Castello Utveggio, PD e Italia Viva.

    Nel taccuino elettronico la partita ha il suo esordio con il parcheggiatore estorsivo nei pressi dello stadio, piazza Giovanni Paolo II, che dice, a chi sta pagando allegramente il pizzo per aver guardato il mezzo, che ancora non si è fatto il segno della croce. Cioè non ha messo nulla in tasca. E il palermitano provvede a farglielo fare il segno della croce. Che problema c’è. Ma possibile che in un’area super presidiata dale forze dell”ordine, non si riesca a bonificare da questo punto di vista un territorio abbastanza circoscritto? Così è. Va pure sottolineato che la mafia potrebbe, come dire, regolamentare queste presenze estorsive in occasione delle partite. Ma che ve lo dico a fare.

    Il Palermo che si presenta al Barbera è reduce da una quasi sconfitta sotto la pioggia a Modena, cioè una vittoria che si è fatta sfilare come la maglia che nella stessa partita è stata tolta a un giocatore rosa durante le fasi di gioco, e da una sconfitta in casa. Dove non si riesce ancora a vincere. Siamo alla decima e con oggi va via più di un quarto di torneo. Rispetto ai 12 punti del Palermo la prima, il Pisa, ne ha 10 in più, la seconda, lo Spezia (a proposito avete visto il gol bellissimo di Soleri tipo fuga per la vittoria?) ci precede di 8 punti. Nulla di irrecuperabile, ma già la classifica comincia ad avere una fisionomia meno provvisoria. Rispetto ai due tornei di B precedenti dell’ultima fase della storia della società di viale del Fante, che vedrei meglio come viale Salvatore Schillaci (che ne pensate?), siamo più o meno in mezzo, essendo settimi con 12 punti ma in condominio con altre cinque squadre. Nel primo campionato in cadetteria dopo nove partite il Palermo era diciassettesimo, nel secondo, sempre dopo nove incontri andò molto meglio, il Palermo infatti era secondo. Il problema comunque non sono soltanto i freddi, ma concreti, numeri. La squadra non ha ancora una sua fisionomia, una propria specifica caratura, ogni partita è un giro di tombola, non si sa mai cosa possa uscire dal sacco. Pure una vittoria oggi a questo punto non muterebbe di molto lo stato delle cose. Anche se con tre punti in più, come con la classica pancia piena, si ragiona sempre meglio.

    In questa settimana proprio nel sito dove sorge il Barbera, ossia il Parco della Favorita, si svolgono, sino a domani, diverse attività. In un luogo che potrebbe essere come il Central Park della Grande Mela, dove l’ultima auto ha viaggiato nel 2018, ma purtroppo è ben lontano dal diventarlo. Sinora più parole che fatti, per un luogo che doveva divenire il Teatro Massimo dello svago in mezzo alla natura dentro la città.

    Va detto che i rosanero celebrano, il primo novembre 2024, 124 anni di storia con una serie di iniziative. Era il 1900, da allora ci sono state tre rifondazioni, nel 1920, nel 1987 e nel 2019. Anche i granata della Reggiana, pure loro a 12 punti, sono reduci come il Palermo da una rifondazione, nel 2018. A proposito della storia del Palermo, recentemente ho appreso che i due colori, il rosa e il nero, fanno, o farebbero, riferimento a un amaro e a un liquore di Casa Florio. E che durante il fascismo, essendo le dittature tutte stupide allo stesso modo, ritenendo il rosa troppo femminile, lo si sostituì con i colori della città giallo e rosso. La maglia era a strisce gialle e rosse con lo stemma della città e l’emblema del partito fascista sul petto, mentre i pantaloncini erano bianchi. Ovviamente era previsto il saluto romano per i giocatori.

    Nel catino del Barbera la emiliana formazione avversaria non viene fischiata come al solito. La civiltà dovrebbe essere la norma, invece occorre sottolinearla. Nel primo tempo visto dalla tribuna i rosa attaccano verso la nord. Nei primi quindici minuti è la Reggiana che per prima va più vicina al gol, i padroni di casa sembrano comunque sul pezzo con azioni pericolose giocando quasi sempre nella parte di campo in attacco. Proprio quasi al quindicesimo i rosa vanno in avanti dopo un lungo consulto al VAR. Bel tiro basso dal limite dell’area a girare da parte di Gomes. Le luci accese già in pieno giorno illuminano la luce, il Castello Utveggio dall’alto osserva silenzioso.

    Nei secondi quindici del primo tempo il Palermo continua a dare una buona impressione, sfiorando pure il gol all 22mo con Henry. Bel colpo di testa. Poi subito un’altra occasione. Oggi la ruota pare girare per il verso giusto. Sarà perché è sabato pomeriggio ma c’è molta meno gente del solito. Al 25mo traversa e poi secondo gol di Henry. Siamo 2 a 0 come l’ultima a Modena nel primo tempo. Ma oggi non piove.

    L’ultimo quarto d’ora della prima frazione vede all’inizio il Palermo andare vicino al terzo gol. Ci sono striscioni e cori a favore dei tifosi diffidati. Non è bello e non si capisce come vengano permessi. I rosa chiudono il primo tempo pimpante e deciso. Si presenta diverse volte ancora minaccioso sotto la porta avversaria. Voti alti per tutti i reparti. La Reggiana sembra di una categoria inferiore, almeno quella vista sinora. La prima vittoria in casa pare già in freezer, e col caldo che c’è a Palermo va più che bene. Essendo però il pallone rotondo e i sacri numi del calcio mutevoli, vediamoci il secondo tempo. Nell’intervallo il solito coro incivile: catanesi pezzi di merda. Cosa da rispondere: siti tanti arancini (alla catanese) chi pieri (con i piedi). Se permettete una nota politica. Al Barbera si conferma la vicinanza tra PD e Italia Viva, celebrata a livello nazionale in un altro campo di calcio. I riformismi che parlano e si intendono sono una buona notizia.

    All’inizio del primo quarto d’ora del secondo tempo il Palermo parte avanti, stavolta direzione curva sud. Al 51mo gol sfiorato. Al 53mo i granata sono quasi dentro, un miracolo toglie la palla dal sacco dei rosa. Il VAR conferma. La Reggiana riprova a farsi sotto al 58mo con un cross da destra. Primo quarto d’ora di sostanziale e solido controllo per i rosa.

    All’inizio del secondo quarto d’ora del secondo tempo la compagine di casa impensierisce il portiere avversario. Al 65mo due sostituzioni per il Palermo, pure la Reggiana inizia il giro dei cambi. Al 70mo fiammata dei rosa, che poi procede ad altri due cambi in difesa e in attacco.

    Iniziano gli ultimi quindici giri d’orologio e il freezer della vittoria rimane ben chiuso. La partita è saldamente in mano ai rosa. Al 78mo il portiere del Palermo sventa con un colpo di testa poco fuori l’area una puntata dei granata. Al 79mo i granata ci riprovano. Ma tutto sotto controllo. All’83mo buona pressione in area avversaria della Reggiana. Poi sempre o quasi Palermo.

    Triplice fischio dopo sei minuti di extra time. Arrivano finalmente i tre punti in casa. Presi senza incertezze. Ma, sia per la caratura dell’avversario, sia per il fatto che una partita non può certo cancellare le incertezze viste nelle passate giornate al Barbera e che i gol dovevano essere più di due per il gioco prodotto, i rosa sono da rivedere sotto Monte Pellegrino. Guardandolo, il monte sacro dei palermitani, non si vede il santuario. Ma penso che Santa Rosalia abbia pure lei tirato un bel sospiro di sollievo. Ora siamo al quinto posto, ma la strada per raggiungere classifica e posizione da promozione è ancora lunga. Alla prossima sfida palermitana con questa rubrica. Al Barbera domenica 3 novembre di pomeriggio arriverà il Cittadella. Che attualmente lotta in zona retrocessione. Mentre il 30 ottobre il Palermo sarà a Mantova.

    Palermo
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