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    “Giano bifronte”: condanne per politici, funzionari e imprenditori

    La terza sezione del Tribunale presieduta da Fabrizio La Cascia ha condannato gli imputati del processo Giano bifronte, le cui indagini avevano portato all’arresto di sette tra politici, funzionari e imprenditori al Comune di Palermo.

    Gli imputati erano accusati della costituzione di un comitato d’affari che controllava l’edilizia privata, nel caso specifico per costruire 350 appartamenti in deroga al piano regolatore, con ipotesi di reato come corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione e falso ideologico in atto pubblico.

    Le condanne: Giovanni Lupo 8 anni; Giuseppe Monteleone, ex dirigente dello Sportello unico delle attività produttive del Comune; 7 anni, Francesco La Corte 1 anno, pena sospesa; Mario Li Castri, ex dirigente dell’area tecnica del Comune, 7 anni; Fabio Seminerio, dirigente dello Sportello unico delle Attività produttive 5 anni; gli ex consiglieri comunali Giovanni Lo Cascio, ex capogruppo del Pd e presidente della commissione Urbanistica 1 anno, pena sospesa, e Sandro Terrani, ev capogruppo di Italia Viva e componente della commissione Bilancio 8 mesi, pena sospesa. Prescritta l’imputazione a carico di Agostino Minnuto, assolta Giovanna D’Attardi.

    Palermo
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