Ritorno a Milano
Caro Rosalio,
è solamente passato un mese da quando con tutti i bagagli sono ripartita per Milano, per la mia città a cui ancora una volta voglio dare una possibilità.
Solo un mese, da quando ho smesso di vestire con abiti estivi, ho smesso di prendere l’aperitivo alla Cuba e all’161, di incontrare tutti i giorni qualcuno dei 1000 amici palermitani, di dare un bacio di saluto anzichè 2, di mangiare panelle e arancine, di camminare piano ed essere rilassata, di bere il caffè accompagnato dal bicchier d’acqua gratuito, potrei andare avanti all’infinito.
Per contro qui in un mese ho fatto tantissime cose e anche davvero interessanti e che in 31 anni non avevo mai fatto un po’ perché quando hai le possibilità spesso le rimandi a data da definirsi o presa dai miei attacchi di pigrizia.
E invece in un mese sono andata ad una cena russa a Palazzo Reale, ad una festa super esclusiva al Castello Sforzesco, a varie sfilate, alla festa del New York Times, a feste, cene in casa e non mi sono mai fermata.
Forse non lo voglio…perché se mi fermo e mi metto a pensare che sono di nuovo qui, inizierebbe il periodo di malinconia post Palermo,ma sono tornata qui dopo quasi 2 anni di adozione palermitana, del vivere in rilassatezza e con la fortuna di aver vissuto qualcosa che volevo. Tante volte, nelle mie varie esperienza lavorative o di vita nella vostra solare città, sorridevo da sola e in fondo al cuore, anche nei periodi più difficili mi ripetevo “ce l’ho fatta, sono qui”. Mi bastava questo, accompagnato dalla costante sensazione che vivere li mi faceva bene all’anima.
È per questo che ci ho messo un po’ prima di scrivere di nuovo su Rosalio, io non vorrei essere tolta tra gli autori, è uno strumento che mi fa sentire sempre vivo il legame con la città.
Mi rendo conto che ultimamente sono stata un po’ lavativa e non ho scritto come una persona che prende un impegno dovrebbe, ma l’ho fatto solo perché ho ritardato questo momento. Ho voluto come fermare il tempo, ma mi rendo conto che il tempo passa e anche molto velocemente.
Mi capita spesso di trovare qui a Milano cose che mi rimandano a Palermo. Ma soprattutto mi rendo conto che le persone, una volta appresa la mia esperienza nella vostra terra, rimangono affascinate, mi chiedono di raccontare la mia breve storia d’amore con la vostra città, e mi dicono alla fine, perché sei tornata? Oppure con una espressione tipicamente milanese dicono “ma sei fuoriiiiiiiiii”!!!
Ed io prendendo fiato e con le dovute pause rispondo:
Palermo ti attrae, ti affascina….la vuoi vivere nonostante le tante contraddizioni….ma poi ti accorgi che è un grande amore di cui non puoi farne a meno, ma che a volte sei costretto ad allontanare, ben sapendo che ogni volta che tornerai la città ti accoglierà bene come sempre.
Sono tornata a Milano, lavoro tanto, fisicamente non sono cambiata, ma internamente ho un cuore diverso……grazie Palermo, grazie Rosalio che mi hai dato la possibilità di scrivere le mie emozioni. A presto, spero.
Huè dico, ma sei fuoriiiiiiiiii? Sei giovane, sei ben inserita in una rete di rapporti socio-lavorativi … stai bene a Milano! Palermo val bene una lunga vacanza, è un luogo per certi versi incantevole, può darti e forse ti ha dato qualcosa che non conoscevi, un’esperienza culturale emotiva, ma più di questo non può darti. Palermo vive nell’oblio, Milano nel presente … sarà apparenza, in realtà siamo tutti addormentati, però con tali apparenze si fa più o meno funzionare una città.
Io non credo che l’anima di Palermo sia così volatile (fermo restando che Milano col sole è un luogo incantevole). Credo che Palermo non sia un’illusione ottica. Il delicato racconto di Beatrice è un occhio spalancato sulla meraviglia che solo certi autoctoni un po’ tafazzisti si permettono di ignorare.
Da palermitana, il tuo racconto mi riempie di orgoglio, mi intenerisce e mi regala un pizzico di ottimismo.
hai fatto la cosa migliore.
rischiavi che palermo diventasse la tua prigione.
Applauso per Beatrice! Applauso doppio direi! Doppio perchè è fimmina coraggiosa e aperta.
Dalla super Milano è venuta qui e ci si è fermata, ed è riuscita ad apprezzare non solo i suoi monumenti, ville, ecc ecc, ma il modus vivendi della città stessa. I suoi tempi, le sue contrapposizioni, le amozioni che forse solo qui puoi trovare. Milano l’ho conosciuta, è bella, verissimo, sono rimasto affascinato dalla vita, dai locali ecc ecc, e poi vero, lode a Roberto Puglisi, MIlano col sole è incantevole. Tuttavia Palermo mi mancava, e non credo mi mancasse per il solito legame che un siciliano ha con la sua terra, ma perchè a palermo ti senti sprofondare in un altra dimensione, un altro tempo, un altro stile di vita.
Coraggiosa pure perchè ha capito che purtroppo Palermo, con le sue meraviglie e la sua magia, non riesce a dare prospettive certe a chi ha ambizioni, per cui si trova costretto a cercarle altrove.
Mi piacerebbe fare come ha fatto Betrice, ma in senso contrario… due anni a Milano e poi defintivamente a Palermo… ma, ahimè sono già passati tre anni che sono qui a Milano.
Concordo con Roberto sul sole e direi anche la città è meno piovosa della mia Palermo (piove piove ma manca sempre l’acqua??!?!?).
Certo leggere di gente che schifia palermo e poi vedere come ha vissuto palermo Beatrice ( e ci è stata 2 anni mica 2 mesi) mi fa pensare che molti palermitani palermo non la sanno proprio apprezzare….a questi palermitani dico svegliatevi e non lamentatevi solamente….
appoggio Antonio!! Palermo sotto la scuoccia è di una bellezza esasperante! Tocca pure a noi palermitani levarla sta scuoccia!!
Io concordo con il dire che Palermo è una città meravigliosa, nel suo aspetto e nelle sue contraddizioni, ma soprattutto nei suoi ritmi, tranquilli e non affannati. Ma concordo anche con il dire, con molto rammarico, che qui le prospettive per chi ha qualche ambizione, sono molto ridotte…..sono tornato da Milano dove sono stato, dicoiamo, 2 anni, quindi percorso inverso a quello di Bea…speriamo che il tempo mi dia ragione, ma mi sembra difficile….
picciotti! lancio una mezza provocazione: perchè secondo voi hanno coniato il detto ” cu niesce arriniesce”?
anch’io ho apprezzato per 27 anni il modus vivendi di Palermo…ma poi se hai un minimo di ambizioni ti rendi conto che non ti basta più la magia della città, e ti trovi quindi costretto a partire…
Sulle prospettive siamo purtroppo d’accordo. Talento e impegno quasi mai valgono a Palermo se non sei il figlio del cugino del vicino di casa del barbiere del cane dell’onorevole…
Piuttosto che piangersi addosso, bisognerebbe alzarsi le maniche e fare qualcosa. Sempre, comunque, anche se ci si dovesse sentire novelli Don Chisciotte.
Palermo non cambia mai….
Palermo è stupenda…ma manco Milano babbìa!! per carità…il paragone tra le due città…non si può nemmeno fare… però a Milano si sta bene! per quel che mi riguarda meglio vivere a Milano e tornare giu di tanto in tanto a disintossicarsi un po. Non mi attaccate per questo mio pensiero….ma Palermo troppo spesso ti impedisce una delle cose che ritengo molto importanti nella propria vita: la realizzazione personale e professionale. è così…purtroppo!
Beatrice…. se ti guardi un po intorno…troverai presto un po di palermo anche qui a milano…questione di tempo è!
Ragazzi qui parliamo di realizzazioni e cose varie. Queste cose valgono per tutte le città d’Italia e del mondo; chi vuole realizzarsi deve andare dove c’è la possibilità per farlo, ovvero in Italia Milano (soprattutto) ma anche Roma. In spagna Madrid e Barcellona e cosi’ via….a certi livelli anche chi lavora a Milano è costretto ad andare altrove (all’estero) per realizzarsi…..non è facile a Palermo creare industria manifatturiera solo solo per questioni territoriali, sono poche le zone dove si puo’ creare una concentrazione industriale (Zona nord Carini zona sud Brancaccio)e quindi occupazione, infatti la conca che circonda Palermo per quanto bella sia rappresenta un limite allo sviluppo. E’ giusto dirle certe cose, perchè a volte sembra che a Palermo le cose non si vogliano fare (a volte puo’ anche essere così), ma ci sono delle difficoltà oggettive che nessuno dice quasi mai
Ikea è 4 anni che sta cercando uno spazio per aprire a Palermo, e sappiamo l’importanza di un investimento anche esogeno che sia che porta tutte quelle esternalità positive andando ad influenzare gli indigeni stessi in modo attivo; vogliono aprire ma non trovano lo spazio, è incredibile… purtroppo di questi investimenti a Palermo ce ne sono pochi per difficoltà appunto territoriali. L’auchan non so da quanti anni vorrebbe ingrandirsi..purtroppo la città ha questi limiti territoriali, non siamo una piana, siamo una conca…..
Beatrice facci un piacere portati anche il S i i n o ( e facci quello che ritieni)
Difficoltà geografiche???? Ma state scherzando o parlate seriamente??? Sembra di vedere il film Johnny Stecchino, dove si diceva che la più grave piaga di Palermo è il traffico. Il nord est italiano ha una situazione geografica peggiore della nostra ed è in cosatante crescita economica da decenni. Dopo il terremoto, il Friuli è stato ricostruito da cima a fondo nel giro di 7 anni. La Sicilia ha condizioni ideali: posizione strategica a livello commerciale, bellezze storiche e artistiche mostruose, ricchezze paesaggistiche da fare invidia alle migliori mecche del turismo (proprio sul turismo bisognerebbe investire e non sulle industrie manifatturiere: la Romagna insegna). Eppure è tutto fermo. La colpa? La Conca d’oro…. Mah!
Come al solito si capisce quell che si vuole capire, non penso di aver detto delle falsità, tu invece col tuo post hai generalizzato..cosa c’entrano le bellezze artistiche ed i monumenti con lo sviluppo industriale?? Forse parli del turismo?? Ti riferisci ad esso…Non capisco perchè si deve travisare sempre un pensiero altrui..mahhhhh..non ho detto che è colpa della conca d’oro, solo che ci sono nella provincia di palermo (e non in tutta la Sicilia) delle difficoltà strettamente spaziali…ciao va
certo l’industria manifatturiera non serve vero?’ Cosi’ la sicilia continuera ad importare sempre tutti i prodotti cosi i nostri soldi se ne vanno nelle casse delle società del nord che li rinvestono lì…Purtroppo quella che porta la vera occupazione è l’industria manifatturiera, il turismo porta occupazione di tipo stagionale con tutti le difficoltà che ci possono essere; se non si destagionalizzano i flussi turistici col turismo non ci sarà mai un vero sviluppo.
Se Ikea aprisse a Borgo Molara potrei capirlo. La conca doro gli darebbe un po’ fastidio.
Se Ikea avesse intenzione di aprire a 1/2 Monreale pure
Se Ikea avesse preso in considerazione il territorio di Villagrazia di Palermo forse gli avrei detto: pensatilla; ma ci sono migliaia di ettari di pianure incontaminate in quel di Termini Imerese/Buonfornello/Campofelice dove la conca d’oro è solamente un marchio delle cassette di ortofrutta.
Ammetto che c’è un problema di spazio a Palermo città ma l’ikea non è una qualsiasi putia. Non è negativo se che ci si stocca le ossa per una decina di chilometri per andare da Ikea.
Antò, calmo.
Ti sei legato solo alla parte in cui faccio riferimento al turismo. Pensi davvero che a tarpare le ali allo svilupopo industriale palermitano sia la posizione geografica? Pensi davvero che a Palermo sia difficile creare industria manifatturiera, come dici tu: “solo per questioni territoriali”?
Ciao Antò…
Ci sono realtà che vivono di turismo tutto l’anno. La Sicilia ha condizioni idilliache per fare questo. La Costa Azzurra è una delle regioni più ricche di Francia e vive solo di turismo (d’elite e non solo) avendo clima mite e musei in ogni ettaro di strada. Considerare il turismo risorsa solo a tempo è un errore gravissimo.
Se poi si vuole investire anche sul ferro, sul settore manifatturiero, sulla pesca ancora meglio.
Ps – l’Ikea di Milano non è a due passi da piazza San Babila o da Brera, ma a Carugate…
Ma chi ha parlato di soli questioni territoriali?? io cerco di fare delle analisi e non di dire come fa il 90% dei palermitani “palermo fa schifo, non c’è niente di qua, di là”..cerco di darmi delle spiegazioni…..Allora fermiamoci al solito fatto che il palermuitano è lagnuso, c’è la mafia e cosi’ via…picchi a Milano non c’è la mafia secondo te ???? C’è i muoriri vieru…..non è solo questione di lagnusia , di mafia e cosi’ via, ci sono tanti fattori che determiano uno stato di cose che si viene a formare…..solo quello volevo intendere, se poi vogliamo discutere sulle percentuali d’incidenza diciamo che la mafia incide al 50%, la lagnusia al 40% ed il resto 10% lo lasciamo a tutti gli altri fattori tra cui la mia personale opinione delle difficoltà spaziali che già mi sto pentendo di aver detto ( come se avessi detto una minchiata)…meglio rischiare di dire una minchiata che dire sempre le stesse cose…..con questo chiudo
Ci sarà pure un motivo che ci puo’ sfuggire se Ikea non vuole fare a termini o in altri centri la sua attività….
dai Rosalio M…….a ormai sta entrando nel vocabolario italiano 😉
No, ma quale sfuggire!
Questo della conca d’oro è una genialata, un ottimo motivo.
Comunque per restare in topic voglio rassicurare la sig.ra Pacillo.
Sig.ra Pacillo non si preoccupi, per come vanno adesso le cose la prossima volta che tornerà a Palermo non la troverà affatto cambiata.
Se si dovesse perdere qualcosa Rosalìo glielo conta.
Chi può mettere in dubbio che Palermo o la stessa Sicilia siano potenzialmente dei luoghi belli dove vivere?
Dov’è allora il problema: nella terra o nella testa di tanta gente?
La mia esperienza di “pendolare” tra Palermo e Milano mi ha portato a fare questa considerazione: perchè un palermitano può fare fortuna a Milano mentre un milanese ha minori possibilità a Palermo?
Penso perchè Milano è una città aperta, che vede come un’opportunità un nuovo apporto, una nuova idea: ti da’ fiducia, una chance e ti valuta poi sui fatti.
Palermo sembra invece non avere alcun interesse ad una competizione virtuosa, preferisce tenere basso il livello della competizione perchè certi equilibri non si rompano.
Di fronte ad un nuovo attore l’atteggiamento non è quello di verificare se ha qualcosa di interessante o di innovativo da proporre, ma di temerlo: “Chi è, cosa vuole, a chi … appartiene?”.
L’osso è quello e meno si è, meglio è.
E’ come se ci fosse un invincibile pregiudizio, un’insanabile diffidenza sull’effettiva possibilità di realizzare benessere personale e collettivo, ragionando in modo diverso.
Quale società si priva a lungo dei suoi cervelli migliori, quale genitore accetta rassegnato che un figlio non abbia diritto a cercare fortuna dove è nato, se questo è il suo desiderio?
Palermo non conosce, per troppi, la libertà economica e se non si è liberi si è servi di qualcuno.
I pochi imprenditori sono spesso degli “attori” che recitano una parte, a libro paga della Regione: la vera industria della Sicilia è la politica e questa è la principale causa dei suoi mali.
Se si interrompessero d’incanto i flussi di fondi pubblici intermediati dalla politica, l’economia assistita siciliana smetterebbe di fare concorrenza sleale a quella di mercato, i parassiti emigrerebbero, tanta gente che guadagna stipendi, emolumenti e vive di privilegi che non merita, imparerebbe quanto è duro, ma anche bello guadagnarsi onestamente da vivere.
Per questo Milano era considerata -e ancora è- la capitale morale d’Italia.
Donato… condivido in pieno. Totalmente. Il problema non è nelle colline ma nelle nostre teste.
Ps – E la geografia, studiamola a scuola….
Purtroppo è vero il problem sta soprattutt nelle teste dei Palermitani.
Però….io non voglio difendere l’ indifendibile, ma i palermitani ogni giorno si trovano a dover fronteggiare delle situazioni insostenibili dovute al fatto che qui da noi pure esercitare il diritto più elementare equivale a chiedere un favore.
Il problema fondamentale non sta nelle teste dei “palermitani”, ma nelle teste dei “governatori palermitani”, la maggior parte dei palermitani deve adeguarsi alla situazione e sopravvivere!!
Questo spiega il concetto di cento cani sopra un osso! Se quell’ osso è piccolo e già ci mangiamo in cento, i cento faranno di tutto per fare arrivare altri cani, ed ecco spiegato il livello di mediocrità costante.
Con questo non volgio giustificare il palermitano incivile, ineducato, omertoso ecc ecc sia chiaro.
Ma in uan situazione dove per ottenere un pò di lavoro bisogna leccare il popò al politico di turno, un padre di famiglia che nons a cosa far magiare ai suoi figli che può fare?
Effettivamente credo che per poter avere la forza e la voglia di lottare bisogna non avere di questi problermi…
QUANDO VEDRò I BIRILLINI DEL FORO ITALICO RAFFIGURANTI IL PROFILO DI ELEONORA D’ARAGONA PENSERò A TE. ADDIO PRINCIPESSA
(*_*)
^
legenda: occhi pieni di lacrime
l’analisi lucida di Donato mi porta a pensare alla fine dell’assistenzialismo pubblico siciliano che si presenterà alla fine del periodo del P.O.R. Sicilia 2007-2013 (con i suoi circa 6.500 milioni di Euro ancora tutti da spendere).
Credo che gli anni passati non saranno dissimili dagli anni che ci separano dal 2013, considerata quest’ultima porzione storica di assistenzialismo pubblico che l’Unione Europea ci elargisce generosamente !
Solo allora…. finita la storica cassa del Mezzogiorno, finita l’era del P.O.R., la Sicilia dovrà reinventare strategicamente se stessa. Dovrà cercarsi una vocazione per far decollare la sua economia interna, se non vuole accodarsi semplicemente agli standards dei paesi in via di sviluppo.
E allora che succederà, cosa cambierà ?
E quà mi vengono in mente un po’ di “forse”!
Forse… solo allora l’industria della politica sterile siciliana potrà vedere il suo declino e tramonto naturale.
Forse solo allora IKEA impiegerà solo un paio di mesi per impiantare 2 stabilimenti in Sicilia.
Forse solo allora l’anima imprenditoriale e geniale siciliana sarà capace di rivelarsi in tutta la sua carica produttiva, facendo ritornare i cervelli emigrati già da un paio di lustri.
Forse solo allora la vecchia classe politica improduttiva siciliana, ormai rimasta senza soldi pubblici di qualsiasi sorta, sarà solo l’incubo di un epoca da “dimenticare”.
Ma dico tanti “forse” !
Se questi scenari non dovessero avverarsi, solo con un “notevole” aumento della tassazione locale (sbandierata come un nuovo federalismo fiscale) la vecchia politica siciliana potrebbe continuare a mantenere gli attuali privilegi e l’attuale status di classe politica incapace di generare mercati competitivi con altre regioni europee.
Ma se proprio quest’ultimo scenario dovesse avverarsi, credo che sarà arrivata la seconda fase dei vespri siciliani, quella rivolta contro una classe politica locale irriguardosa nei confronti dei bisogni della gente siciliana e incapace di creare nuovi mercati competitivi con il resto del mondo.
Gli scenari quindi sono molteplici, e non è facile prevedere quello che potrà avverarsi, perchè il popolo siciliano è molto imprevedibile. Tante variabili in gioco: rassegnazione infinita o rabbia, torpore atavico o nascita di una nuova consapevolezza negli individui, assenza o presenza di nuovi leader capaci di catalizzare l’attenzione del popolo per guidare nuove lotte, ….
C’è quasi da scrivere un libro (scenari futuri siciliani in assenza di assistenzialismo pubblico) o c’è da fare quasi un toto futuro-siciliano regional-popolare.
Accettasi scommese e proposte editoriali !
ritorno a milano = ritorno al futuro
Beatrice grazie!
Perchè, per chì come me è nato e vissuto nei vicoli(i leoni di piazza della “vergogna-pretoria” erano le mie giostre) ed oggi da tre anni per lavoro vive in “continente” (Calabria!), riesco a leggere tra le tue parole tutte le sfumature sensitive che non c’è modo e maniera di descrivere e raccontare con una serie ordinata di significanti (vocali e lettere!).
Grande la conclusione di Totò: “la prossima volta che tornerà a Palermo non la troverà affatto cambiata”… forse mutata d’abito… con il trucco rifatto ma l’aria di una aristocratica decaduta credo che Palermo non la perderà facilmente… è insita già nel suo microcrima che abbiamo imparato a respirare, quel caldo umido che ti “costringe” a pensare e a muoverti con lentezza.
Saluti
Sono impressionato. Non so che lavoro facessi qui a Palermo, Beatrice, ma pare che sia qui che a Milano tu non faccia altro che andare a feste, festazze e aperitivi. Beh, in questo caso, clima a parte, Milano offre senza dubbio più varietà ed opportunità…
aristocratica decaduta….bella la definizione…..
Che vi debbo dire, la signorina prendeva l’aperitivo alla Cuba, al 161, ora va alla grande festa al Castello Sforzesco, a varie sfilate, alla festa del New York Times. A me di Palermo mancano altre cose. No, il Bellini o il Margarita preso tra bei tomi vestiti in giacca e cravatta modello simil-forzista non mi mancano proprio. Ma ognuno…
dopo i P.O.R. Sicilia 2007-2013
arrivera’ 2014-2020.
Ma non e’ questo il punto.
Si dice che l’intervento Europeo equivale al 2 % del PIL Sicilia.
Non e’ su questa base che la Sicilia
puo’ decollare,anche perche’ l’intervento
europeo viene distribuito (o disperso) su svariati settori,(molte infrastrutture e servizi,poco sostegno alle nuove imprese)consentendo la sopravvivenza di un po’ di gente.
Intanto il Bilancio Regionale ha un buco
(cosi’ ho capito)di 2 miliardi di euro
e dovra’ ricorrere al finanziamento Bancario,che sara’ ben disponibile.
In questo scenario c’e’ pure gente che propone l’Autonomia Siciliana.
Comunque non ho capito che cosa ci viene a fare a Palermo una societa’ come l’IKEA
(Svedese)che vende mobili e complementi d’arredo a basso prezzo.
Non abbiamo gia’ gli asiatici,per l’arte povera?
In ogni caso maggiore ricchezza ci puo’
venire da attivita’ Manufacturing,
ma non certo dalla spinta dei consumi.
Posso buttarla in vacca? beh, mizzica che “raggiaaa”. Ammazza che vita sacrificata che ha fatto la signorina! La possino…. E con tutto ciò trasuda malinconia per palermo! Si vede che ha il gusto per l’esotico…
Io vorrei solo additare ad esempio l’intervento di Donato Didonna: per quanto uno si sforzi, non c’è una sola cosa – e dico una sola cosa – sbagliata nel suo commento.
Da leggere e rileggere.
Ciao Beatrice, vivo da 10 anni a milano, dove mi trovo bene, mi manca tanto palermo…ed è una città molto forte ed impagabile e non paragonabile con le altre….milano in effetti e molto legato al lavoro…ma credo che uno le cose se le scelga…almeno un po’…
Palermo è una città splendida, ed i miei amici milanesi che porto regolarmente non smettono mai di dirmelo….e sono convento che piace per il carattere dei palemmitani…
tesoro occhio alla linea con tutte queste cene esclusive… milano è fashion sparte si sa. ch
Leggere le parole di Beatrice allarga il cuore ( traduco letteralmente dal nostro vernacolo…) e conforta del fatto che non è solo negativo o tutto nero quello che è nell’insieme la nostra città ma vi è anche del positivo e qualche colore ogni tanto.
E ,fatemi aggiungere, mi farei un’acchianata a Santa Rosalia a pieri ‘ntierra se potessi tornare.
x Donato Di Donna
OK su quanto scrivi.
Pero’…se tu avessi,che so,dieci
milioni di euro per iniziare un’attivita’
imprenditoriale,sceglieresti Palermo?
Supervisor, nel mio piccolo l’ho scelta: parlo sempre di esperienze diretta.
comunque,ragazzi,non strapazziamo questa Beatrice,che in qualche modo incarna
il sogno di tanti:
avere trentanni,una bella figura,
soldi per spassarsela e tempo per raccontarlo ad altri…
RAGAZZI,SONO FELICE DI LEGGERE LE VOSTRE RIFLESSIONI, PERCHè SI AVVERTE LA CONSAPEVOLEZZA CHE LA SICILIA E PALERMO IN PARTICOLARE SIA UNA TERRA DALLE GRANDI POTENZIALITA’. PER CUI MI FA DAVVERO PIACERE CHE QUESTIO MIO POST SIA STATO PER LA MAGGIOR PARTE DI VOI UN MOMENTO DI DISCUSSIONE. PER QUELLI INVECE CHE NON AVEVANO CHE DIRE E SI SONO SOLO SOFFERMATI SULLE MIE USCITE SERALI, DICO SOLO UNA COSA” CERCATE DI NON SOFFERMARVI SOLO SU UNA FRASE, MA COGLIETE IL VERO SENSO DELLE COSE”
THANK’S
Io credo che il peccato “mortale” di Beatrice sia stato quello di avere parlato bene di Palermo ai palermitani
;-). Dove non c’è speranza, non c’è responsabilità
Beatrice, si ma in tutto questo te lo porti o no il S ii n o a Milano, lo metti a piazza duomo e vedrai che si accontenta di poco (un pò di miglio o altre granaglie). Renderai un vero servizio alla città di Palermo.
ciao amici, sul binomio palermo-milano avrei qualcosa da dire. sono uno studente fuori sede da ormai tre anni a pavia, è vero c’è efficienza, puntualità, rispetto, ma manca del tutto il folklore, il calore, la risata distesa, la cortesia giusto per il piacere di farla. Non voglio proporre lo stereotipo del milanese casa-lavoro-lavoro-casa, e nemmeno del siciliano con la coppola e il baffetto. Voglio proporre due culture diverse, che possono piacere e non piacere. Ho letto e sentito tante frasi del tipo “io me ne vado, non cambierà mai niente…”, oppure “se non hai la conoscenza giusta…”.
Ebbene, io una possibilità me la voglio dare, io voglio tornare nella mia terra e restarci. Al posto di una fredda efficienza preferisco una calda disorganizzazione. Chi ha letto “così parlò Bellavista” sa che esistono due mondi contrapposti fra nord e sud, il mondo della libertà e il nostro, il mondo dell’amore. Con tutti i pregi e i difetti che comporta io voglio ritornare nel mondo dell’amore.
Cara Beatrice, capisco bene l’incanto che palermo ti ha donato.
Palermo cosi come la Sicilia tutta è una terra che entra nel cuore di chi ci viene a far visita, una terra che si mostra in tutta la sua bellezza ed il suo incanto, i suoi abitanti ti donano calore e non ti fanno mai sentire un estranea. Palermo e la terra dove si vive per il piacere di vivere, ma questa è anche la dannazione di questa terra.
Qui i Palermitani dimenticano che bisognà lavorare per rendere migliore la città, che bisogna osservare e portare alla luce i disagi e le inefficenze che rendono la magica palermo una città di serie B. Ad un centro Storico bellissimo si affianca una periferia abbandonata, Palermo e terra di precari e di disagio giovanile, la carenza di lavoro spesso la fa padrone perchè le raccomandazioni sono all’ordine del giorno.
Comq non voglio dilungarmi voglio solamente ringraziarti per la buona pubblicità che ci fai, perchè per me palermo non è solamente la città dove sono nato, ma è la città che amo e la città dove voglio vivere fino al mio ultimo respiro.
Tu hai fatto una grande scoperta, hai scoperto la maledizione di palermo. Perchè la mia città è Dannatamente Bella, Dannatamente Magica, Dannatamente Affascinante. DANNATAMENTE ADDORMENTATA.
Bea,senza dubbio Palermo ti ha incantato e condivido il fatto che l’aria che si respira in questa splendida terra,spesso mal pubblicizzata dai media e dagli eventi che l’hanno tormentata,è splendida e rigenerante,fuori dai ritmi ben più frenetici e caotici che tu conosci.Il calore,la gentilezza,la disponibilità delle persone è unica come unici sono i paesaggi,i colori, il clima la storia e la cultura di una terra che ha avuto parecchie dominazioni.Per quanto rigurda il MALE..beh c’è nè ovunque, e che il nostro ha impedito un pò lo sviluppo,anche se ci stiamo riprendendo alla grande,ed è anche molto più pubblicizzato rispetto a qualsiasi forma di criminalità.basti pensare ai film che non fanno altro che parlare del nostro male e mai se ne parla per le bellezze e per quello che realmente è il popolo Siciliano ,sicuramente come tu lo hai conosciuto e descritto.Ma la cosa che un po mi rattrista è il fatto che per motivi ovvi,cioè il lavoro e anche la famiglia un bel di Sole è tornato a Mialno.
Baci Baci lorenzo
Che bella Paleeeeeeeeeeeeeermo…
andate qua!!!
http://it.youtube.com/watch?v=aMY7PubEpFU
luigi scusa, te lo dico in palermitano così mi capisci “MA CHI BO RIRI??”
Ci prendi per cavernicoli che non sanno stare al mondo e si accalcano al centro commerciale? Immagino tu sia il classico palermitano che giudica “obvobvioso questo cavnaio”
Forse sarà perchè, ringraziando il signore, non siamo abituati ai centri commerciali e i fine settimana andiamo al mare o stiamo in giro anziché lobotomizzarci dentro un centro commerciale come succede da queste parti (vivo a milano). Poi ci meravigliamo se i ragazzi di qui vanno in giro ad ammazzare amici, parenti e genitori.
Prova a passare ogni weekend al centro commerciale Il vulcano di Monza e poi mi fai sapere.
Beatrice, di palermitani a milano ce ne sono tanti e tutti la pensano come te: tutti portiamo la nostra città nel cuore e siamo sempre pronti a difenderla a spada tratta. Purtroppo o per fortuna, però, come dici tu, a milano succedono tante cose fra le quali poter lavorare in ambiti che a palermo neanche si conoscono.
Sempre a paragonarsi con gli altri, per la serie “mal comune mezzo gaudio”.
Io guardo e giudico i miei!
Ciao per tutti i palermitani meneghini…..unitevi su facebook al gruppo Palermitani a Milano….
marco
Ciao ragazzi, sono Paolo, innanzitutto vorrei dire che non mi aspettavo che Beatrice Pacillo riuscisse a farmi apparire i milanesi più calorosi di ciò che ho sempre immaginato. Sicuramente è un mio limite culturale. Davvero ho sentito quelle parole ed ho ricevuto un insegnamento sul concetto di fratellanza. BRAVA BEATRICE!!!! Vorrei in seguito avvisarvi che nel 2009 mi sposterò da Palermo ed inizierò un’attività nel centro di Milano, che si rivolgerà a tutti, ma con chiaro e particolare riferimento ai palermitani. E’ una sorpresa, al momento non posso aggiungere altro. Prometto però al blog ed ai suoi frequentatori, che saranno i primi ad essere avvisati, ed invitati all’innaugurazione. FORZA PALERMO. (abbiamo stracciato la Roma di Totti)
Ciao e a presto.
Paolo. paolocasti1967@gmail.com