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venerdì 20 dic
  • 31 commenti a “Berlusconi a Palermo, loda via Libertà”

    1. il solito simpaticone ruffiano!

    2. Oltre la via Libertà a Palermo c’è pure la via Colonna Rotta. Ecco con la via Colonna Rotta pure io ci facissi una bella idea ricca di coincidenze meravigliose

    3. Durante un interrogatorio il giudice Falcone contestò a Ciancimino di avere permesso l’abbattimento di ville per costruire casermoni. Il Ciancimino rispose: “signor giudice, io di Corleone sono,che ne sapevo che le ville liberty erano monumenti..” Berlusconi non è di Corleone ma è di Arcore.

    4. ci vuole proprio un bel coraggio…
      Berlusconi nella sua paraculaggine è un genio…

    5. standing ovation, per il paraculo piu paraculo d’europa!!!

    6. Certo viale libertà brutta non è…..però il bello d’Europa…..al massimo è il più bello del libero stato di Paraculia 🙂 🙂

    7. Panem et circensis…(et paraculus)

    8. Che razza di notizia è ?

    9. Ho incrociato il corteo di auto blindate mentre, di ritorno da piazza Politeama, risaliva via Libertà verso viale Lazio.
      Certo che gli è sembrato il boulevard più bello d’Europa: macchine della polizia e dei vigili urbani provvedevano in anticipo a bloccare tutti gli incroci, con grande gioia degli automobilisti coinvolti nell’attesa.
      A proposito, quanto hanno pagato stavolta la claque per l’accoglienza?

    10. claque? Forza Italia a Palermo è il primo partito da anni non credo avesse bisogno di una claque poi manco era a sorpresa la visita, lo sapevano e i militanti immagino si saranno preparati

    11. Eh si, e` sempre colpa di Berlusconi, qualsiasi cosa faccia o dica…. maaaaaaaah!!! Bello il lavoro fatto dalla sinistra in questi anni, demonizzare Berlusconi per coprire la loro manifesta incapacita` di fare!!!

    12. Ah sì, ecco! FI a Palermo è il primo partito da anni ed effettivamente il risultato si vede.

    13. come udc e forza italia possano dominare la scena politica siciliana e palermitana da anni e anni per me resta un mistero assoluto… ma forse no….

    14. Non è tanto un mistero, veramente. E’ spiegato bene in decine di libri (da Travaglio, Gomez, Abbate).

    15. Ma qualcuno di vossignorie si ricorda come appariva via Libertà un paio di anni fa dopo la cimatura prudenziale dei Platani?
      Ve lo ricordo io. Un vero orrendo squallore uso viale Strasburgo, con cui per altro l’attuale versione è in perfetta linea ideologico-urbanistica.
      Ergo, via Libertà era (fu) uno dei più bei boulevard, oggi solo gli alberi ne celano l’orrenda metamorfosi….

    16. Il boulevard più bello d’Europa?
      Quei grattacieli di schifo costruiti con la sabbia?

    17. Berlusconi a parte, Via Libertà è una bellissima strada se la si smettesse di confrontare Palermo con quello che fu in un passato non mai ben precisato.
      Tutta questa memoria, che per la maggior parte dei palermitani è rivenuta a galla da dieci anni ché prima non ce n’era traccia, ci fa solo male. Non ci saranno più gli emiri, i giardini, la ziz, la palermo felicissima, l’impero, i filosofi greci tradotti e i matematici arabi, i grandi traffici aragonesi, lo splendore delle corti e i florio o i commercianti inglesi.

      Io direi di farcene una ragione e smettere di cullarci in questa dolce tristezza di quello che poteva essere e non è stato.

      è pazzia quanto accade in tutta italia che continuiamo a guardare al passato in un’infinita analisi.

      I modelli, anche urbanistici, sono altri e funzionano. e non c’è bisogno di andare a Dubai. Bastano alcune città inglesi e francesi. Danesi o olandesi.

    18. Picaro ti quoto e aggiungo.
      A me nel 2007, quando scendo a Palermo, fa un piacere immenso percorrere in macchina, in autobus ,a piedi , Via Libertà, dalla Statua al Politeama.
      Di notte, di giorno, nell’ ora di punta, io “cerco” di percorrere Via Libertà, ho piacere fisico a essere lì e aggiungo continuare “naturalmente” con Via Ruggero Settimo, il Massimo, Via Macqueda, arrivare a Sant’Antonino e tornare indietro per la parkinsoniana Via Roma.
      Conosco Champes Elisèe, le Ramblas di Barcelona, il Paseo del Prado a Madrid.
      Personalmente credo che Via Libertà sia di una bellezza pari ai Boulevards citati, forse obiettivamente metterei in cima i Campi Elisi parigini e dopo la nostra Via Libertà.
      Certo, allo sguardo del palermitano emigrato , quindi emotivamente di parte,
      la tendenza sarebbe di non citare certe storture.
      La parte razionale di chi scrive invece resta basita davanti alla pavimentazione divelta, parte riparata in cemento grezzo parte uguale nella pavimentazione a quella che lasciai oltre venticinque anni fa. Le belle panchine di marmo ( di Billiemi ?) sempre più male in arnese, i platani che vengono capitozzati senza criteri precisi, l’asfalto sulla strada a pezze, dissuasori o dossi artificiali che non si capisce cosa e chi devono dissuadere e da che cosa, insomma il nostro salotto buono,quello che dovrebbe essere tirato a lucido, ricade nell’indifferenza di chi vive a Palermo.
      Molti di quelli che vivono ogni giorno a Palermo non apprezzano abbastanza i gioielli che la fanno bella, diciamo che tutto sommato molti se ne fottono ed amen.
      L’indifferenza e la strafottenza di chi non ama la nostra Palermo, questa è la bestia che dobbiamo combattere, oggi, nel 2007 e con il 2008 alle porte, senza andare a scomodare i secoli che furono.
      Siamo noi i protagonisti oggi, attori in prima persona, responsabili morali in toto, ciascuno per la proria parte.
      Giuanni

    19. Avete notato le inquadrature strette della Rai e di Mediaset sul lancio del nuovo partito forzitalico che doveva partire proprio dalla capitale siciliana?

      Pochi volti, un po’ stanchi e un po’ troppo noti (la Prestigiacomo, Micciché, La Loggia) accanto a un Presidente arringante le bellezze di Palermo.

      Chi ci è andato ci ha parlato di alcune centinaia di persone. Certo l’avessimo fatto noi sarebbero state tante, in valore assoluto, non vogliamo poi disprezzarle…

      Ma Forza Italia è in Sicilia il primo partito nelle urne. Gestisce fiumi di denaro pubblico e dispone di centinaia di possibilità di favori personali.

      Se noi disturbiamo qualcuno per andare in piazza, questo qualcuno sa che a noi non potrà chiedere nulla se non di fare gli interessi della Sicilia, ma Forza Italia no, Forza Italia può pagare eccome…

      Per i caporioni nell’isola del movimento non ci vuole niente a mettere insieme quattro sbandieratori prezzolati che urlano “Presidente, presidente”, e invece… niente. Poche centinaia di persone, quasi tutti uomini di apparato partitico.
      Non è un buon viatico per un nuovo soggetto.

      Ci ricorda il flop delle primarie democratiche in Sicilia in cui nemmeno il voto ripetuto e truccato è riuscito a nascondere l’alienazione dei Siciliani verso l’Italia.

      E’ vero, i Siciliani sono completamente alienati da una politica che non li rappresenta. Votano, è vero, ma per qualche piccolo tornaconto personale. Non gli parlate di politica ché hanno da fare…

      State attenti a Roma, il giorno in cui avranno per chi votare vi licenzieranno dalla sera alla mattina e quando un miliardario (miliardario in euro!) verrà col suo partito di plastica anziché il silenzio assordante (trasformato poi in rumore dai giornalisti di regime) troverà ad accoglierlo le uova e i fischi.

      Ma non è il miliardario che ci interessa, ma quelli che, per avere da lui o da altri un posto, si sono venduti la Sicilia.

      Ci viene in mente un articolo del nostro Statuto (il 26, tanto per cambiare dichiarato “incostituzionale” dalla Suprema Corte) che attribuiva al nostro organo giurisdizionale naturale (L’Alta Corte per la Regione Siciliana) la messa in stato d’accusa dei membri del Governo Siciliano per i reati compiuti nell’esercizio delle loro funzioni. E’ una sorta di nostrano “Alto tradimento della Regione”.

      Quanti governi si salverbbero da questa accusa dal 1946 a oggi? Pensiamoci.

      Forse nessuno, tanto sistematica è la vendita dei nostri interessi al Continente.

      Forse per questo la Corte Costituzionale ha provveduto, su commissione, a impallinare il sacro articolo di garanzia.

      Per la Sicilia, solo per amore di un’Altra Sicilia

    20. Cari Picaro e Giuanni..
      Viale della Libertà è bella e concordo con voi. Basta percorrerla per provare piacere fisico.
      In quanto a Picaro.. però ho dei dubbi sulle sue considerazioni urbanistiche.
      IL fatto che Viale della Libertà sia bella oggi non ci priva della possibilità di ricordare che ieri era SUPERLATIVA. Lo era non tanto tempo fa, non c’è bisogno di arrivare agli arabi.. erano gli anni ’60 del XX secolo.. prima che arrivassero Ciancimino & Co. non moto tempo fa.
      Ciao Picaro e se ti informi un attimino.. scoprirai che elevare i palazzi lungo quella strada è stata una scelta sbagliata (a cui noi prossime generazioni porremo rimedio) semplicemente perchè, date le dimensioni delle strade.. la densità abitat5iva è venuta fuori un pò eccessiva! semplici considerazioni.. nessun romanticismo o sentimento nostalgico.. solo ciniche considerazioni tecniche.. Buono studio… caro!!!

    21. Picaro, l’uso delle iperboli come tecnica dialettica può pure funzionare se si hanno gli strumenti per sostenerla, altrimenti fallisce.
      Il porre a confronto cose era 60 anni fa via Libertà rispetto ad oggi, non è come rimembrare i supposti mitici fasti arabo-normanni. C’è gran differenza. Basti solo pensare che è ancora in vita chi quel viale l’ha goduto come era pensato originariamente.
      Ergo confermo che il viale è bello in quanto ampio per larghezza e per la presenza degli alberi, altrimenti sarebbe una qualunque altra stradaccia uso viale Strasburgo.
      p.s. Consiglio come esempio di confrontare il tratto più largo del viale con quello più stretto oltre via duca della Verdura. Chi ha occhi capirà…

    22. Giovanni P e l’osservatore, anzitutto io non parlavo di considerazioni tecniche, per non averne le capacita’ e perche’ non e’ l’oggetto della quaestio. Secondariamente, essendo nato nel ’76, dei fasti dei sessanta palermitani non ho altra memoria che quanto mi e’ stato raccontato. Tralatro mi e’ stato pure detto che in quegli anni buttavano a terra la nostra citta’ senza che nessuno di quelli poi scopertisi saggi e colti abbia mai mosso un dito per impedirlo.
      Era Lima che disse, a fine anni ottanta, che in Via Liberta’ si era ottenuto un grande successo democratico: dove prima vivevano mille persone adesso stavano in centomila. Insomma, la sproporzione abitativa non abbisogna di uno studio, ma di un semplice colpo d’occhio. Considerazione cosi’ trasversale nella sua auto-evidenza da accomunare te, Giovanni P, con Salvo L e con chiunque passeggi per via liberta’.

      Osservatore, osservando osservare i palermitani il loro passato, salta agli occhi come tutto quanto sia prima del sacco abbia connotazione positiva se non positivissima. Tutto quanto e’ stato dopo, brutture e distruzione. Ma porre il problema in questo modo e’ dannoso per noi e la citta’. Ci si compiace di un passato glorioso perduto per sempre dove fummo grandi e Gattopardi e si maledicono le pecore che siamo diventati.
      Se invece lo studio portasse ad una Storia piu’ vera che tracciasse linee di sviluppo di una memoria e non solo mafiologie o abbozzi di fatterelli architettonici che sanno tanto di guida turistica per anali-compulsivi e che tanto piacciono ai nostri professori di architettura panormiti, ecco che in questo modo si potrebbe trovare una nuova consapevolezza e con essa dei mezzi per agire positivamente e in maniera rivoluzionaria.
      Saluti

    23. MA CHE VUOI DIRE?
      UNO CONSIDERA CHE ELEVARE LA DENSITà EBITATIVA IN QUELLA PARTE DI CITTà è STATO DANNOSO E TU TI METTI A FARE FILOSOFIA????

    24. Certe diascussioni mi sembrano sterili.. certi personaggi mi sembra che non capiscano..
      Se negli anni 60 si è permesso di abbattere la Palermo liberty era perchè c’era una città che non aveva consapevolezza di se..
      E adesso tu dimostri che questo tipo di palermitano vuole continuare a sopravvivere.

    25. La Citta’ una consapevolezza ce l’aveva,
      e come!
      Il Viale della Liberta’ era il sogno di tutti,perche’ sinonimo di prestigio.
      E questo i palazzinari dell’epoca tradussero in realta’,a caro prezzo
      per quei tempi,e quindi con profitti
      troppo allettanti.
      L’errore fu duplice,perche’ sono state
      distrutte le Ville Liberty e si sono lasciati in piedi gli orrendi edifici
      tutt’oggi esistenti appena a due passi da via Liberta’,perdendo l’occasione di un risanamento.
      Quando poi si intervenne in alcune zone,
      in particolare sotto via Liberta’
      (una per tutte via Archimede),si intervenne con la
      solita arroganza,edificando palazzoni di oltre dieci piani su stradine oggi castigate al senso unico,tanto sono strette.

    26. ..il boulevard più bello d’Europa che è la via Libertà.. troppo bello! mi interessa molto: il sindaco di palermo diego cammarata era dinuovo emozionata?

    27. X Picaro.. perdonami.. stamattina avevo poco tempo e ho letto solo la prima parte del tuo post prima di rispondere.
      Faccio ammenda.
      In realtà condividiamo l’eccesiva densità dell’attuale via libertà e hai parlato anche tu di mancanza di consapevolezza.

    28. Comunque.. alla fine.. siamo tutti daccordo. Evidentemente nel futuro il semicentro palermitano (quello urbanizzato tra fine ottocento e prima metà del novecento) dovrà tornare alla densità abitativa degli anni 60…
      Mentre dovremo cercare altrove lo spazio in cui dovrà sorgere il centro direzionale della città.

    29. Ecco, io mi soffermerei di piu’ sul trovare questi nuovi spazi e costruirli o riorientarli secondo criteri davvero moderni.
      Sul “semicentro”, abbattere i palazzi non e’ possibile. E di quello parlavo quando sostenevo che siamo troppo votati a un passato che non torna e che, forse, non c’e’ mai stato. In via liberta’ si possono e si devono curare gli alberi e le panchine, le poche aiuole e poco altro.

    30. Conoscere bene, e criticamente, ciò che è stato, di buono, di bello, o di negativo, non vuol necessariamente dire guardare al passato nostalgicamente con quel che ne consegue. Picaro, io farei attenzione a non fare di tutta l’erba un fascio.
      La storia dovrebbe insegnarci ad essere migliori di quanti ci hanno preceduti, se non uguali, e non peggiori. Ovvero non commettere i medesimi errori.
      Osservare ciò che è stato e non c’è più non vuol dire necessariamente rimanere ancorati al già fatto, ma anche cercare di rinnovare in armonia.
      Il nuovo per affermarsi non ha per forza bisogno di distruggere il vecchio.
      Io ho solo detto, per concludere definitivamente, che il viale della Libertà senza alberi è ormai una anonima stradaccia anni ’60. E così non era.
      fine

    31. Osservatore, siccome mi facevi notare che l’uso dell’iperbole deve essere supportato da fatti, ti ho risposto dicendo che la vera iperbole e’ guardare ad un passato di iperboli in cui tutto si confonde, abari e palazzinari.
      Tnat’e’ che, da un lato Giovanni sostiene (se capisco bene) che i palazzi brutti di via liberta’ andrebbero abbattuti e, a sto punto, ricostruite le ville liberty per riportare tutto alla densita’ abitativa di 60 anni fa; dall’altra parte, tu sostieni un’altra iperbole, e cioe’ che via liberta’ e’ una stradaccia come viale strasburgo e non proponi nessuna soluzione.
      Ma potrebbe darsi che via liberta’ non e’ mai stato il viale piu’ bello d’europa e manco il secondo o il terzo?
      Era, ed e’, una bella strada. Certo, prima era piu’ bella ma il passato e’ andato. Con questo non voglio dire che bisogna scordarsene ma, al contrario, bisogna saperlo interpretare. Altrimenti l’unica soluzione e’ ricostruire paro paro quello che c’era prima e mi pare sbagliato oltre che impossibile.
      Immagino di dire la stessa cosa di quando dici che bisogna rinnovare in armonia. Forse, la differenza sta nel fatto che io credo che i modelli di riferimento debbano essere soprattutto esterni e contemporanei; tu sostieni che bisognerebbe trovare soprattutto uno sviluppo in armonia col passato storico di Palermo e cioe’ col suo centro e semicentro.
      Ma il vero probelma sono i soldi e finanziamenti privati che quelli pubblici non bastano manco per i giardinetti.

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