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  • “Tria sunt genera piritorum”

    In fatto di pudicizia e russuri ‘nt’a facci il siciliano possiede una dose enorme di balatonaggine. Certo esistono le eccezioni. Ci sono degli argomenti tabù per chiunque ma non certo per il vero siculo. Primo tra tutti la scorreggia. Il pirito va. Pensiamoci un attimo, se ci leviamo la maschera di finulicchi, pur essendo d’accordo che elegante non è, a tutti è capitato di trovarsi in situazioni più o meno imbarazzanti…la prima reazione, pensateci, è quella di una risata nervosa…io stessa, non ritenedomi certo una che ha problemi a parlare di chicchessia, un po’ mi affrunto. Proviamo a sdoganare questo che, a quanto pare, è un retaggio della modernità.
    Nell’antica Roma, si narra, che si confermava ad un pranzo anche formale il gradimento del cibo offerto con rutti e piriti. I poeti latini, da Catullo a Marziale a Petronio, lo testimoniano. Tutto questo per dare una parvenza di dignità letteraria all’argomento su cui ci sono menzogne imposte da un’eccesiva “urbanità”.
    La prima menzogna che circola è che le femmine non li fanno. Perché la donna è un essere delicato…puro, secondo alcuni manco la cacca facciamo (io uso lo stratagemma di immaginarmi nell’atto, invece, qualcuno che mi incute timore…diventa un po’ ridicolo e mi passa la paura…). Posso smentire. Non necessariamente quanto rappresentante del genere, quanto citando due aneddoti:
    1. La strepitosa zia Letizia (pace all’anima sua) si lassava iri, quando le si presentava la necessità. Si poteva essere dovunque, a un matrimonio, in chiesa la notte di Natale, in visita di lutto c’u muortu cunzatu…lei lo mollava e poi diceva “cu avi culu considera”, come a dire che è cosa di tutti, solo lei non si vergognava.
    2. Una mia conoscente, giunta a Londra per una vacanza – studio di due settimane, si presentò alla sua roommate, buttandosi sul letto e sganciando un piritone, per scusarsi disse “Eh, scusami, ma non è che posso stare 15 giorni costipata!, Meglio che lo sai subito” diventarono grandi amiche.
    In realtà, bisogna ammmetterlo, nonostante le eccezioni, gli uomini si fanno meno remore delle donne non solo a parlarne, ma anche, diciamo, ad esibirsi.
    Frequento da quasi 18 anni ormai un ambiente prettamente maschile e, vi assicuro, senza fare nomi, né cognomi che molte pause caffè-sigaretta sono accompagnate da fantastiche performance del genere: tutti tranquilli chiacchieriamo del più e del meno e fumiamo, la conversazione è interrotta da un pirito bello rumoroso con tanto di mossa e gamba alzata al grido di “citofonoooo, viru cu è”, alle nostre rimostranze schifate, l’autore si schermisce dicendo “E chistu è nienti! Cu chiddu ca manciavu assira, stamatina….a bannera ru Brasile!” e se ne va cantando pèpèpèppè, pèpèpèppè
    Altra prova inconfutabile del fatto che sia naturale è data dal fatto che i bambini non se ne vergognano, se non quando mamma e papà non impongono loro che non si fa! Samuele, mio nipote adottivo, a 6 mesi faceva delle bombe assurde, talmente forti che poi si scantava e si metteva a piangere da solo, l’innocente…
    Una delle più belle capitò alla buonarmuzza di mio nonno che, durante una degenza in un noto ospedale di Catania, invitato dai medici a fare aria, dopo un intervento, non si lasciò pregare e iniziò il suo concertino (non so come, riusciva a farli in crescendo!). Quando il suo compagno di stanza, all’ennesimo pirito si lamentò, mio nonno gli disse serafico: “Ma picchì fai accusì? Ti ‘ncattai ‘nto mussu? (trad. per i non catanesi: “Ti ho preso forse in bocca?”).
    Per gli appassionati del genere, circolava, molti anni or sono, all’allora glorioso liceo Umberto I di Palermo una deliziosa filastrocca in latino maccheronico, che avevamo tutti trascritta sul diario, che così recitava:

    TRIA SUNT GENERA PIRITORUM: PRIMUM, FETIT SED NON TRONAT, ALTERUM TRONAT SED NON FETIT, ULTIMUM FETIT TRONATQUE.

    Palermo
  • 43 commenti a ““Tria sunt genera piritorum””

    1. buongiorno donna Marì, che ridere cà matinata, pensa che io fra poco in ufficio mi devo assuppare a Tanuzzo, CHI E’ TANUZZO? ..Tanuzzo è un tipo che pesa quasi 200Kg che ha una panza dove l’ombellico pare l’etna, s’assetta, si concentra, s’abbucca di menzo lato e….PRRRRRRROOOOOOM.
      Siccome è sciarriato pure coll’italiano, quando lo mandiamo a vaffa, lui : ” ma io sugnu malatu, ù dutturi rici cà c’haiu a METEORITE ntò stuomacu”.

    2. La prossima volta i tuoi articoli li leggo prima di truccarmi!!
      A causa delle lacrime per le risate, ho il viso a righe nere!!
      :p

    3. Maria, troppo forte.
      Confesso che nel leggere il tuo post, dal troppo ridere, anch’io mi sono… liberato!! 😉

    4. Io e i miei compagni, che fecimo studi classici, durante uno dei tanti nostri esercizi goliardici e sciocchi, perfezionammo una regola classica molto simile ai versi da lei citati. Tale regola attrabbe la nostra attenzione perché vi era un chiasmo davvero interessante:
      cum scruscium, sine fetum. Cum fetum, sine scruscium.
      Doveva essere il Grande Poeta Flatulo.
      Questa regola è attualmente aggiornata, in chiave più moderna, a un’altra regola che tutti i creativi/politici/amministratori/ del mondo dovrebbero stamparsi e attaccare in ufficio e che recita così:
      non tenerti dentro le scoreggie, è così che nascono le idee di merda.

    5. Complimenti per lo stile sincero ma non volgare e soprattutto ironico. Ah l’ironia…

    6. Bhe! quello che fa divertire non è tanto l’atto della flautolenza quanto i commenti che scaturisce. C’è addirittura chi insinua in dubbio se siano di natura dolosa o colposa, un vero e proprio processo alle intenzioni: a causa o piritu!.
      Un giorno rimasi colpito da un tizio che bello e tranquillo, nel bel mezzo di una conversazione, se ne uscì con un grosso boato di natura meteoristica. Allora gli chiesi: ma chiffà, hai buttato un pirito? allorchè lui mi rispose preoccupato: perchè? u vulievi misu ri latu? ciao GRANDE!

    7. che ridere mari…
      sono in ufficio “ngusciatu” dalle risate…
      “morta sono!!!”
      in riferimento all’argomento – devo dire di essere molto fortunato – non solo ho la totale tolleranza dei miei amici e soprattutto delle mie amiche…ma spesso diamo vita ad un vero e proprio show…

      ricordo che l’estate scorsa a pantelleria – eravano sei in una casa….al terzo giorno abbiamo dovuto dichiarare un’armistizio temporaneo…non si poteva + stare in casa…la cosa curiosa era la formazione – 2 uomini e 4 donne….citando un’altro post di Rosalio, lo definirei..NOTEVOLE…

      tutto ebbe inizio anni ed anni fa…quando a fugare ogni dubbi fu il papà di un mio carissimo amico…il quale davanti all’evidente “strombazzata”….esclamò “Parola di culo – salute di corpo”.
      e noi lo sappiamo bene, la salute prima di tutto..

      Un’abbraccio.
      a presto.
      G.

    8. Scusate il disturbo e il commento fuori tema.
      Vi invito a leggere urgentemente questo articolo. Sono stati arrestati due presidenti di seggio, forse leoluca orlando non era pazzo… http://www.fascioemartello.it/content/view/2523/208/

    9. Tria sunt genera petorum. Petus, Contropetus et Petus cum rotella. Petus fetat sed non tronat. Contropetus tronat sed non fetat. Petus cum rotella fetat tronatque. Ecco era questa la versione ufficiale!
      Saluti per tutti!;-)

    10. Carmelo ti invito a rimanere in tema. Grazie.

    11. Ironia fetente.

    12. Noi a scuola li chiamavamo per nome: Rocco (quello che tronat), Piero e Filippo, il più dannoso silenzioso che si insinua con la sua puzza…

    13. sto morendo dal ridere…..
      quasi quasi…..

    14. Maria,le tue parole sono un refolo di aria fresca a confronto del vero feto che emana la lettura di certe notizie stamattina;
      grandissima,come sempre.

    15. Da pisciarsi, davvero ^__^ Hai detto le cose per come stanno. Grande. Leggo sempre i tuoi post e ogni volta mi fai riflettere e divertire. Bravissima, poche donne hanno questa carica di ironia. Massimo rispetto da un maschilista (spesso a torto).

    16. Argomento stimolante….
      Anch’io ho il mio aneddoto, ovviamente.
      Tragicomico, purtroppo, visto che si riferisce a quando ho diviso una stanza d’ospedale con un poveretto con gravi problemi all’intestino che includevano anche l’impossibilità a liberarsi dell’aria nello stomaco. Cosa che, oltretutto, acuiva i suoi dolori. Mischino, stava male davvero…
      Poi, dopo l’intervento al quale venne sottoposto, in piena notte…il miracolo! Un’esplosione!!! Una serie, di esplosioni.
      Interminabile.
      Mi svegliai di soprassalto, spaventato, e lo vidi con un’espressione felice che ripeteva “Mi scusi, ma Lei lo sa…erano 10 giorni…” Ed io “Ma si figuri…ci mancherebbe altro…anzi se posso aiutarla in qualche modo…”
      Insomma, ho trascorso la notte ad approvare ed incitare, al limite dell’applauso.

    17. un po’ di giorni fa ho chiesto al mio fidanzato: “amoruccio ma tu faresti tutto per me?” e lui: “non mi chiedere di stare con la testa sotto le lenzuola quando fai un piritone”.

      lui mi chiama stealth assassin perchè sono silenziosa e letale.

      Una volta non l’ho fatto dormire tutta la notte per la puzza.

      Un’altra volta sempre di notte ne ho fatto una mentre ero in dormiveglia. il mio ragazzo si è svegliato(per la puzza incredibile) ne ha fatto una rumorosissima e mi ha detto con voce assonnatissima: RISPONDO AL FUOCO NEMICO!!!!

      è VERO NOI DONNE NON NE FACCIAMO POCHE.

    18. Grazie Ma. Come sempre. E grazie per la citazione di Samuele. Ma la domanda mia è: ma per quelli asciutti asciutti di latino come me, una traduzione si potrebbe avere?? “Tria sunt genera petorum” per il resto ci arrivo… Baci, Sè.

    19. CHE RIDERE…QUESTI SONO ARTICOLI ..CHE ALLENTANO LO STOMACO…

    20. Per Sergio: tre sono i generi di peti. Il primo puzza ma non fa rumore, il secondo fa rumore e non puzza, l’ultimo fa rumore e puzza..;-)

    21. Era nota la figura del petomane.
      Qui si scopre quella del petologo.
      In realtà, pensandoci bene, in questo periodo di campagna elettorale (ma non solo) siamo sempre più ammorbati dai petocrati.
      Già… viviamo in una grande petocrazia fondata sul rumore e sulla puzza. Il peggio del peggio…

    22. Effettivamente,il dubbio che le donne non facciano la cacca può venire guardando i numerosi spot pubblicitari trasmessi quotidianamente.Yoghurt e fibre e donne sofferenti e costipate. Consiglio a Maria Cubito un intervento sul tema: “Ma le donne sono tutte stitiche?”

    23. ayayauauauauauauauauaua
      Marì rido rotolandomi per terra. Ma la storia della bandiera del Brasile mi pare familiare.. eravamo tutti riuniti o capita praticamente sempre?!!?!??!!?

    24. Grazie del suggerimento Virus, ci penserò…anche se quelle stitiche assai sono…Simo purtroppo sono scenette ricorrenti!;-)

    25. “all’allora glorioso liceo Umberto I di Palermo”. Cosa significa? Forse non lo è più? E’ decaduto? Sinceramente, quali sono oggi i licei da preferire a Palermo?

    26. Comparz allora l’Umberto I era glorioso,sicuro. Oggi immagino lo sia ancora…ma non ne ho certezza, non frequentandolo.;-)

    27. Beh è la verità. L’Umberto era davvero glorioso quando lo frequentavamo noi, Maria. Sinceramente oggi passandoci (da ex) lo vedo – naturalmente – specchio dei nostri tempi. E questi tempi, non è che tanto gloriosi lo siano.
      Comunque sempre grande proff.

    28. Mizza..se dovessimo elencare tutti gli aforismi “latini” che circolavano ai nostri tempi!

    29. Marco ed altri ex Umbertini, io sono un esennale ex umbertino nel senso che me ne sono fatto sei anni, mi era piaciuto troppo. Ottimi professori, alcuni sezioni davvero altamente qualificate , penso alla B e alla C.
      La mia maturità è targata 1977 ma alcune mie nipoti che lo hanno frequentato attorno al 1995/2000 mi confermano dell’ ottimo livello rimasto costante.
      E non sarebbe male provare a costituire un Associazione ex allievi, in tutte le nazioni europee esistono queste simpatiche lobby.
      Adesso devo dire una cosa sui peti, se no esco fuori tema e il Tony mi riprende.
      Sono stato l’addetto accendino di un esperimento piropetesco.
      Posizionato il piritante a 90° gradi, in posizione che in letteratura medica viene definita alla pecorina, ho acceso la fiamma dell’accendino mentre avveniva il passaggio dei gas dallo sfintere del dante pirito all’aria libera.
      Ebbene la sfiammata avvenne, colore sui generis, come di bombola che sta per finire e l’effetto isilarante è garantito e continuato.
      Ciao ciao.
      Giuanni

    30. e dipende dall’età del piritante puru la puzza di pila abbrusciati (giusto per restare in tema di post di pila di qualche tempo fa)

    31. scusate, è che mi spordai una para di virgole dopo la e e prima di piritante

    32. Mi viene da pensare a un modo di dire che mio nonno citava sempre quando, in quei pomeriggi trascorsi dai nonni dopo la scuola, io e mio fratello ci lasciavamo andare a gare di piriti in tutte le discipline (durata, decibel, puzza e combo) e ci ammazzavamo di risate…La cosiddetta “Risata o’pirito”!!!Perchè diciamocelo pure il pirito fa ridere sempre e comunque…

    33. @giuanni
      tu eri l’addetto all’accendino,io ero la vittima di un fratello-killer ,più piccolo di due anni ,che mi usava come cavia per i suoi esperimenti piropeteschi.
      Dopo la sua:” Vale ,senti,maaa..,mi sono macchiato i jeans??”(e la macchia era sempre ad altezza culo o inguine ,a seconda dei casi)e il mio avvicinamento per valutarne l’entità (fissa cun sugnu avutru!)il deliquente si metteva (con velocità d’acrobata) nella posizione,sopra descritta ,dei 90° e (con l’accendino che aveva subdolamente nascosto in mano) mi faceva investire da una fiammata bluastra-arancionina(affascinante non c’è che dire!)…’Na vota però mi si stavano bruciando pure i capelli! Lo volevo scannare!!
      E il bello è che lui sosteneva ,non solo di essere un vero ecologista (dato che usava solo gas”metano”),ma che pure lo dovevamo ringraziare perchè la fiammata annientava la terribile puzza batteriologica!!!
      Cara Marì..ora ,è mai possibile che io mi “scannalii” di fronte a qualche piritone?!? Fanno parte dei miei ricordi,potrei riconoscere ad occhi chiusi(e naso aperto,ahimè!) quelli di tutta la mia famiglia!!
      Insomma ,il pirito è segno d’intimità,amicizia,fratellanza,uguaglianza…
      “Libertè,fraternitè,PIRITONE’ ” 😉

    34. Insomma anche stavolta siamo riusciti a trasformare una minc+iata, abbiamo trovato nel peto ideologie, affetti ecc, (bravi a tutti); d’altronde dietro il pirito c’è la nostra storia, ascoltatevela..

      http://saveriosasso.blogspot.com/2008/01/federico-salvatore-il-peto-nel-regno-di.html

    35. Molto simpatica, non era facile parlarne col giusto tono. Brava!

    36. Maria, sei a dir poco sorprendente!!!!!!!!!
      Il “rumoroso” tema trattato mi porta indietro nel tempo, quando con amici e amiche durante le vacanze estive, a seguito delle solite abbondanti cene a base di pesce e vino a volontà (memorabile fu la zuppa di pesce alla provenzale)noi maschietti facevamo a gara a “darci delle arie” accompagnati da grida di disperazione delle ragazze “educate” a non emeterne in presenza di altri. Minchia che divertimento…… un abbraccio all’allora allegra compagnia!!!!!!!!!!!!!!

    37. ho le lacrime agli occhi per le risate dovute alla lettura e ai ricordi: la frase in latino mi ha ricordato gli anni del liceo. Anche io mi sono diplomata al glorioso liceo Umberto I e, fino ai lavori di ristrutturazione del 1999/2000, la frase campeggiava come un’icona di stile goliardico nei bagni (mi pare in quelli del primo piano). Di generazione in generazione qualcuno si prendeva la briga di ricopiarla da qualche parte ben visibile a tutti!!!

    38. meno male che esisti maria….

    39. Niente di meno Alessandro…;-)

    40. Mio nonno diceva:
      “tromba di culo, sanità di corpo!!”
      XD

    41. Mia nonna era solita stare in giardino nelle ore più fresche e una volta buttò un pirito così forte che i cani che dormivano beati si misero ad abbaiare come forsennati.

    42. anch’io sono un ex-umbertino: ai miei tempi (maturità 1965) il detto era questo:

      tria sunt genera piritorum:
      piritus qui fetit sed non tronat;
      contra-piritus qui tronat sed non fetit;
      pritus cum rotellis qui fetit tronatque.

      io l’ho appreso da un mio compagno di 3°-D (prof. Gallo, Randone, Glorioso, Poppea, De Marco,…)
      che tempi!
      Un saluto a tutti ed un abbraccio ai miei compagni, se qualcuno c’è.

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