Una circolare irrigidisce il 41 bis
Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha fatto diramare una circolare che irrigidisce l’applicazione dell’articolo 41 bis del codice penale che prevede il carcere “duro” per i boss mafiosi. Si mira a impedire ogni comunicazione tra i detenuti.
In particolare si chiede ai direttori delle carceri di mettere in celle lontane tra loro i boss e li si autorizza ad applicare sanzioni disciplinari se vengono sorpresi a passarsi informazioni. Vengono fissati nuovi criteri per la formazione dei “gruppi di socialità” (deroghe temporanee) per impedire nuove alleanze e reperimento di informazioni su ciò che avviene all’esterno.
Mah…bene, ma se impedisse le revoche del carcere duro da parte dei tribunali di sorveglianza sarebbe meglio…
alla faccia di chi lo voleva revocato…
vedi il post di qualche giorno fa su rosalio…
questi provvedimenti annunciati pubblicamente servono solo a catturare consensi da parte dell’opinione pubblica. Io di chi non prende le distanze da chi definisce i magistrati “cloaca” non mi fido.
@giusi: e non vi va bene mai niente…
“Ho voluto ricordare Paolo Borsellino dopo 16 anni dall’eccidio di via D’Amelio in cui il magistrato e la sua scorta pagarono con la vita la voglia di riscatto e di liberazione della Sicilia dalla mafia, con tre fatti concreti. Le nuove norme sulla confisca dei beni dei mafiosi da me presentate che apriranno le casseforti di Cosa nostra, che diventeranno leggi la prossima settimana; il disegno d legge da me presentato in Senato per l’inasprimento del 41 bis (carcere duro) e l’approvazione a tempo di record da parte della Prima commissione da me presieduta della costituzione della commissione Antimafia ora all’approvazione della Camera. Adesso resta l’impegno ad operare sui partiti perché si guardino dentro per evitare le infiltrazioni dei mediatori di mafia che ancora tentano di avviluppare la politica e le istituzioni, infiltrandosi e cercando di perseguire i loro sordidi interessi mafiosi. Solo con questo impegno si puó pensare di ricordare uomini come Paolo Borsellino”.
Questo lo ha scritto Carlo Vizzini, un senatore palermitano, che ha la scorta.
@giusy a volte non c’è da fidarsi neanche da chi verbalmente prende le distanze
@nalya: e non fidiamoci di nessuno… tanto i buoni stanno sempre dall’altra parte… ed i cattivi dall’altra. Il ritorno di Manicheo.
@walter basta osservare l’operato e sapere se fidarsi o meno e io di qualcuno che si riempie la bocca non mi fido. il bene e il male stanno ovunque, a noi individuare il bene ed il male
L’operato? Le leggi non ti bastano? Cosa vuoi di più?
ma finiscila va
Walter a me sembra un provvedimento demagogico, seppure giusto. Mi ricrederò quando Alfano farà qualcosa per impedire in futuro casi come quelli dei 37 sottoposti al 41 bis che hanno ottenuto la revoca per ambiguità della norma e per decisioni di tribunali di sorveglianza a mio avviso un po’ “allegre”. Se poi lo devi difendere a prescindere perché è del PdL è un altro paio di maniche…
@ giusy: Gasparri non ha detto che la magistratura è una cloaca ma il CSM è “una cloaca divisa in fazioni politicizzate”: sicuramente sarà colorito e volgare ma non è andato lontano dalla verità basta ricordare ad esempio quanti nemici Falcone e Borsellino trovarono proprio all’interno del CSM o le mille volte che magistrati inetti hanno trovato una protezione corporativa nel CSM , una cosa è il CSM un’altra sono magistrati come Falcone, Borsellino o Chinnici, non mischiamo l’oro col piombo
Scusate ma quali sarebbero questi “irrigidimenti”?
Se è 41 bis, la possibilità di comunicazione tra detenuti sottoposti allo stesso regime dovrebbe essere già preclusa, a prescindere dalle rispettive collocazioni di cella, vicine o lontane che siano. Le sansioni disciplinari da applicare per eventuali “infrazioni” penso siano già regolamentate dai rispettivi direttori delle carceri, insomma quanto riportato mi sembrano solo banalità assurde. Aria fritta!
Non ci posso credere…sto per quotare l’ultimo commento di Siino… 😉
ma infatti piuttosto che usare il verbo “inasprire” 41 bis, saremo stati soddisfatti nel leggere “rispettare” il 41 bis.
Lo hanno già chiesto anche i Lo piccolo, ne riparleremo a breve quindi 🙂
@Monica “rispettare” non da il senso del contributo, con la circolare [mi viene pure da ridere pensando a una circolare x inasprire il 41 bis] invece si da il senso del contributo, x la serie “grande Alfano, che bravo uomo” nella pratica ha fatto ben poco
sarà un miracolo della santuzza …ma concordo con Tony Siino :-P. La circolare rende più duro il 41 bis ….bisogna però vedere chi rimarrà a regime 41 bis.
wow…e di cosa parlano gli antiberlusconiani ora?
@ fabius:
…beh se vuoi ti dico una frase, a te valutare:
“Vittorio Mangano un eroe”
basta , bisogna applicare in pieno il 41bis . Il carcere per alcuni deve diventare il peggior incubo della loro vita.
Grazie Nalya, ma il mio commento era puramente ironico e la tua puntualizzazione la trovo superflua.
Che Alfano non abbia fatto nulla è chiaro, il problema non è “come” lo fanno, il problema è che “non” lo fanno.
Ma in giornate come queste qualcosa se la devono invebtare.
Vittorio Mangano è un eroe, parole di Dell’Utri vero?
@Pia, non è che un mafioso non può essere un eroe 😀 non sta scritto da nessuna parte, no, no.
Cmq l’ho detto prima, personalmente aspetto di vedere quanto 41bis si faranno i Lo piccolo.
@Nalya: “ma finiscila va”. La proverbiale tolleranza dei grillini nei confronti del pensiero altrui. Alle domande si risponde in questo modo.
@Tony: per me non è demagogia. I provvedimenti sono stati presentati e sottoscritto da Carlo Vizzini, che cammina con la scorta. Ha deciso di metterci il cognome lo stesso. Chi non conosce la storia legislativa del Paese, ricordo che prima in casi del genere si preferiva mettere la faccia ed il nome di deputati altoatesini, aostani, ecc. C’è un problema di fondo: i tribunali speciali… i mafiosi tendono a farsi il giro delle galere per trovare quello che gli garantisce migliori condizioni (tipo Torino, per intenderci). Con la nuova proposta si farà in modo che le decisioni siano prese solo a Roma (facendo giurisprudenza: agnello e sucu e finiu u vattiu per Bagarella, ad esempio). Costui è a Parma ed ha già minacciato il direttore del carcere, nonché ricordiamoci quello che ha fatto con l’olio bollito. Si sa che c’è gente che presta i telefonini ai boss… ci vuole dunque un carcere più duro ed è sotto questa luce che bisogna guardare al nuovo provvedimento, ricordandovi che è stato passato a norma dal primo governo di Berlusconi (prima era un decreto).
Certe volte bisogna togliersi i paraocchi e documentarsi sulle motivazioni di un provvedimento. Perché non tutto quello che accade nelle prigioni può essere raccontato.
xwalter giannò
il senatore con la scorta che citi è per caso l’assessore allo sbilancio del comune di palermo?
@ jimmy reptile sono d’accordo Ma nn puoi offendere l’intera categoria. Le parole di un politico hanno un loro peso. In questa frase io colgo un messaggio per delegittimare l’intera gategoria. Bisogna fare qualcosa per scoprire chi agisce con disonestà non puoi offendere tutti. Non lamentiamoci allora quando definiscono i siciliani mafiosi….
@monica ma si assittata mpizzu? 😀
@walter i miei pensieri sono miei pensieri….. nn tirare sempre in mezzo i grillini. continui ad arrampicarti sugli specchi
L’art. 41 bis dell’ordinamento penitenziario è stato introdotto con la legge 10/10/86 n. 663 (cosiddetta Legge Gozzini) e riguardava inizialmente soltanto le situazioni di rivolta o altre gravi situazioni di emergenza. Quindi non nasce come un provvedimento antimafia , ma seguito della strage di Capaci del 1992 fu introdotto (decreto-legge 8/6/92 n. 306, convertito con legge 7/8/92 n. 356) un secondo comma che rendeva possibile l’applicazione del regime speciale ai detenuti per reati di criminalità organizzata; tale disposizione era valida per tre anni, ma successivi interventi legislativi (a partire dalla legge 16/2/95 n. 36) ne hanno prorogato di anno in anno la validità.
In occasione del decennale della strage di Capaci il 24 maggio 2002 il Consiglio dei Ministri approvò un disegno di legge che prevedeva:
1. la proroga per ulteriori quattro anni dell’art. 41 bis (secondo comma), scadente al 31/12/2002;
2. l’applicazione anche ai reati di terrorismo ed eversione dei regimi speciali previsti dagli art. 4 bis e 41 bis.
IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA CASTELLI avrebbe peraltro voluto rendere permanente la validità dell’art. 41 bis. In tal senso si orientò il Parlamento che con la legge 23/12/02 n. 279 approvava le proposte governative aggiungendo appunto la validità permanente dell’art. 41 bis la cui vigenza non ha quindi attualmente più alcun limite temporale.
Quindi è soltanto dal 2002 che possiamo dire di avere una legge senza paura che possa “scadere ” ! !
Il garantismo, spesso praticato in Italia su basi ideologiche o di schieramento, provocò una forte opposizione parlamentare e di piazza all’introduzione dell’art. 41 bis, contenuto nella c.d. “Legge Martelli”, OPPOSIZIONE PRATICATA DALLA SINISTRA E DAL PARTITO RADICALE, fin dal 1993 (approvazione della c.d. “Legge Martelli” (n. 39/1990) da cui iniziò il processo di reintroduzione del “carcere duro”. “la realtà dell’applicazione del 41bis è sicuramente più grave di quanto la Corte mostri di conoscere”. (IL MANIFESTO, 9 settembre 1993) Fu poi spesso la stessa parte politica che osteggiò la introduzione dell’art. 41 bis – cioè la sinistra nelle sue diverse articolazioni – a lamentarsi della sua mancata applicazione: Panorama, 2 luglio 2008: “Ancora una volta ad un boss del calibro di Antonino Madonia, membro di una delle famiglie mafiose più improntati di Palermo, condannato per tanti reati tra cui l’omicidio di Libero Grassi, viene revocato il regime del 41 bis dal tribunale di Sorveglianza”, ha detto il senatore Giuseppe Lumia (PD) commentando la revoca del regime del 41 bis al boss Antonino Madonia e chiedendo l’intervento del ministro della Giustizia.
Intervento del ministro della giustizia che è arrivato con la circolare sull’inasprimento del 41bis .
Quante volte si dice che in Italia non serve creare nuove leggi , ma basta fare rispettare quelle già in vigore ?
Ecco , con la circolare del ministro Alfano è stato fatto questo , non si tratta di aria fritta come ha scritto qualcuno !
Esempio fuori tema da quanto tempo esiste la legge sull’obbligatorietà delle cinture di sicurezza ? Nessuno la rispettava sino a quando non è stata introdotta la patente a punti , quindi inasprendo le sanzioni si ottiene qualcosa di concreto .
E visto che noi popolo italiano siamo bravi a dimenticare in fretta , ogni tanto è bene che venga dato una ricordata .
Luca.. con il bene che ti voglio..Io il sillogismo tra 41bis e patente a punti non lo capisco. Dalle parole di Alfano, è chiaro si parli dei difetti di interpretazione del 41bis da carcere in carcere, ma sempre relativi al “come” viene applicato.Che sia aria fritta o no questo non lo sappiamo, esterniamo solo le nostre perplessità in merito al fatto che saremo stati più lieti di sentirci dire : ciò che è accaduto con Madonia non accadrà più.
Cmq la tua sintesi è interessante 😀
a parere dello scrivente si dovrebbe riaprire sia pianosa che l’asinara, solo in questo modo si possono isolare i detenuti posti al 41/bis.
In tutti i reparti detentivi i detenuti parlano sia di fronte con altri detenuti, e sia nei piani di sotto e sia nei piani di di sopra.
Quindi se non si cambia metodo di gestione e sopratutto le sezioni, non cambierà mai niente.