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  • Ai tempi r’u zu’ Nenè

    Io devo dire di non averlo mai conosciuto. Ne io ne la mia famiglia. Siamo troppo poco ’ntisi per conoscerlo. I tempi r’u zu’ Nenè/Vicè/Peppè/altri vari abbreviativi erano un po’ come quelli che narrava mia nonna…quelli che narravano un po’ TUTTE le nonne “durante il fascismo si dormiva con le porte aperte!!!”. Tutti noi sapevamo che, alla fine della fiera, era ‘na mezza fissaria ma, in fondo ci piaceva immaginare un mondo in cui la notte potevi dormire con l’uscio spalancato per fare entrare l’aria fresca! I tempi r’u zu’ Nenè erano un po’ così…con mio sommo disappunto!

    Vengo e mi spiego: alla base di tutto sta uno degli assiomi fondamentali del sistema mafioso: il controllo del territorio. Ai tempi che furono, i primi mafiosi, detti stuppagghiari, si sostituivano ad uno stato latitante per proteggere, previo pagamento di un tributo, i contadini, i loro terreni e per dirimere alcune controversie che, altrimenti, sarebbero sfociate in faide familiari.
    Poi il sistema mafia si evolse, si corruppe e si trasformò in quella belva feroce che conosciamo oggi come Cosa Nostra.

    Chi è dunque ‘u zu’ Nenè? ‘U zu’ Nenè non è una persona in carne ed ossa; ‘u zu’ Nenè è una sorta di entità astratta che nessuno vedeva, nessuno conosceva ma di cui tutti noi palermitani sentivamo benissimo la prensenza. Questa presenza, che oggi è quasi del tutto scomparsa, se da un lato portava guai e scompiglio (paura nella gente onesta), dall’altro portava taluni benefici (paura e quella sorta di scanto misto a rispetto nella gente disonesta). Questa presenza se da un lato opprimeva la gente onesta e la obbligava a sottostare ad una sorta di “regime” dall’altro impediva al delinquentello comune di inventarsi novello Arsenio Lupen e di scassinare questa casa e di fregarsi quella macchina!

    Controllo del territorio dunque. Ad uno Stato “latitante” si sostituisce uno Stato di protettorato mafioso, questa sorta di figura ancestrale che induce a pensare ca un si po trasere picchì unn’avemu ‘u permessu! Ora: io non voglio dire che se ‘u zu’ Nenè è presente i furti nelle case non esistono più! Certo è che, fino a qualche anno fa, la situazione era ben differente! Ci si stupiva nel sentir parlare delle rapine con ostaggi nelle ville del nord..per noi era una cosa “dell’altro mondo”! Oggi non è difficile incontrare alla cassa del supermercato una distinta signora che ti racconta di quando, l’anno scorso, “i ladri hanno tenuto sequestrati in casa me ed i miei figli per 3 ore”.

    Ma cosa è successo in realtà (almeno secondo il mio modesto punto di vista): l’arresto da parte della magistratura dei “pesci grossi”, l’ascesa degli ominicchi o cani sciolti (gentaglia che fino a poco tempo fa era nuddu immiscato cu nenti animata dalla bramosia di potere) e, perché no, la liberazione di tutta una serie di delinquenti comuni grazie all’indulto (che TUTTE le fazioni politiche hanno votato), mischiata alla carenza di mezzi, di risorse e, forse, di volontà da parte di uno Stato che, in moltissime zone non ha più (o non ha mai avuto) il controllo sta portando (ma forse ha già portato) ad una sorta di anarchia dove chiunque può fare quello che vuole…lo stato non mi punisce e ‘u zu’ Nenè pi sta vota ‘u fazzu io!

    Qual è la soluzione? Non lo so! Onestamente a questo punto non lo so! Non mi passa nenache per l’anticamera del cervello l’idea di scarcerare i mafiosi né tantomento di tornare allo stato del terrore mafioso.

    Portare l’esercito nelle strade? Non credo che abbia senso! Per come siamo messi non credo che ne abbia! Questa non è più una guerra “classica” alla criminalità organizzata; questa è una guerra che va combattuta nelle strade, nei vicoli…OVUNQUE! Ma da chi? Da agenti malpagati e bistrattati? Dai cosiddetti sbirri? Da uno stato che al posto di pensare alla sicurezza delle strade pensa alle starlette ed all’immunità parlamentare e taglia i fondi, già scarsi, alle forze dell’ordine? Dai cittadini? Da me che non sono più sicuro la notte? Da me che ho dovuto blindare casa mia manco fosse un museo? Da chi?

    Forse se ci fosse ‘u zu’ Nenè…no…non mi sta bene! Non più! Dobbiamo andare avanti…non indietro…purtroppo però quando vedo la mia vicina in lacrime, quando sento la mia ragazza che ha paura a camminare in via Libertà, quando vedo mia madre che mi dice al telefono “Benedetto quando torni a casa dimmelo così rientriamo insieme…io ho paura a farlo da sola”, quando trovo il vetro della mia macchina in frantumi, quando mi sento rispondere da chi mi dovrebbe proteggere “che ci possiamo fare”…beh…la mia speranza di non sentire più frasi del tipo “si stava meglio quando si stava peggio” e di vedere la mia città rialzarsi dal fondo del barile che sta raschiando si allontana…non di poco.

    Cittadini, amici! Uniamoci, riflettiamo, agiamo perché ‘u zu’ Nenè non sia più necessario alla nostra serenità!

    Parlando con fatti concreti:

    31 aprile, ore 21 circa, Mondello: cercano di entrare in casa dei miei vicini.

    1 maggio, ore 19 (PIENO GIORNO), Mondello: un ragazzo scavalca il cancello di casa mia con i miei genitori in casa. Visti i cani che arrivano modello “giaguari nella savana” e mio padre armato di pala da giardino decide che forse è meglio fuggire. Prima però spacca il vetro di una macchina parcheggiata in giardino. Dal numero di targa dell’auto che mio padre riesce a prendere, si scopre che si tratta di un’auto rubata. I Carabinieri, preso atto dell’accaduto, si dicono impotenti per mancanza di fondi e per mancanza di benzina per le volanti.

    16 maggio, ore 15 del pomeriggio, Mondello durante il WWF: mi spaccano il vetro della macchina che ho lasciato per 20 minuti fuori dal cancello.

    21 maggio, GdS: esce un articolo in cui io mi lamento del problema sicurezza a Mondello. Il vice questore Pampillonia afferma che la situazione a Mondello è “di difficile controllo e i cittadini devono denunciare i fatti” (ma se io li denuncio e loro mi rispondono che hanno poco o nulla da fare…io come devo sentirmi?) ed il comandante dei Vigili Urbani Purpura afferma che “in vista della stagione estiva intensificheremo i controlli” (soltanto in estate però!!).

    21 maggio – 12 luglio, Mondello: vetri di auto rotte OVUNQUE e ladri in una villa in pieno giorno con i proprietari in casa. Refurtiva alcuni gioielli.

    12 luglio, notte, Mondello: cercano di scassinare il cancello di casa mia. Per fortuna ho fatto montare catenacci e spuntoni ed i ladri desistono. Denuncio la cosa alla Polizia e la risposta è “mi dispiace ma non abbiamo nulla da fare…Curcio (sbagliando per la 100ma volta il mio cognome)…ci siamo fatti una chiacchierata”

    21 Luglio, ORE 12:30, Mondello: i ladri si introducono a casa della mia vicina. Per fortuna la signora sta tornando a casa, i ladri fuggono e portano via soltanto un portafoglio.

    Parliamo di Mondello alias un quartiere residenziale che fino a qualche anno fa era considerato, fatto salvi sporadici eventi durante l’inverno, un posto tranquillo.

    P.s.: scritto con la preziosa collaborazione dia Amelia Toscano.

    Ospiti
  • 13 commenti a “Ai tempi r’u zu’ Nenè”

    1. dimenticavo, tra i fatti “di cronaca” il tentativo di fregarmi la macchina nel parcheggio del centro Olimpo alle 19 di una domenica di fine Maggio…leggi in pieno giorno ed alla presenza di centinaia di persone! In quel caso i ladri furono beccati dalle forze dell’ordine grazie all’intervento di “Jhonny” (nome fittizio), un ragazzo immigrato che lavora lì che prima ha setacciato TUTTO l’ipermercato per cercarmi (vado a fare la spesa lì ogni giorno e lo conosco) e poi ha riferito al direttore che ha chiamato la Polizia!

    2. Credo la colpa sia di Adamo ed Eva, rammento che Eva (ste femmine) tentatrice convinse Adamo e insieme mangiarono la mela. Pare anche che il serpente li avvisò che da quel momento sarebbero diventati conoscitori del bene e del MALE. Ecco qui.
      Se invece, a Palermo i delinquentelli son cresciuti è proprio colpa dello “zu nenè” , perchè educati ad aver paura di questa entità astratta, adesso abbiamo paura di chiunque perchè “un si sa mai a cu appairtieni”.
      Se a Mondello la delinquenza cresce, se la gente ormai uccide, stupra, picchia per un no nulla, se ormai viviamo all’insegna de : “l’occasione fa l’uomo ladro”… siamo un pò tutti colpevoli.
      Lo stato non ci tutela, un sistema giudiziario che fa ridere, forze dell’ordine che in maggioranza stan lì per lo stipendio e per il posto fisso, ma che pretendiamo? Noi perchè siamo colpevoli? Perchè soccombiamo e ci limitiamo a curare il nostro orticello.

      Ho una domanda : Tuo Padre si è fatto rilasciare il nome dell’appuntato che ha fatto questa dichiarazione e ha sporto denuncia direttamente alla procura della repubblica?
      Ma quel carabiniere che colpa ne ha, è li per campare la famiglia lui. Ah povera Italia.

    3. Ho i brividi se penso a quel tentativo di scasso a casa mia a Mondello alle 21.
      Purtroppo la notizia fu messa in secondo piano da un fatto di portata mondiale.
      Il giorno dopo tutti i quotidiani titolavano:
      “INCREDIBILE: IERI ERA IL 31 APRILE!”

    4. azzo…ho scritto 31 aprile…ho fatto il conto a mente! A casa mia sono entrati l’1 maggio…ho fatto -1 ed ho fatto 31 aprile! 😉 Grazie per la precisazione!

      La mia mamma ha sempre cercato di inculcarmi quella filastrocca dei mesi…mai imparata 😉

    5. @Monica: invece, imho, oggi i delunquenti non hanno paura di nulla! Ne dello zio Nenè ne di posarti 3 “cutiddate” per 12€! (titolo di stamattina della repubblica)
      Per quanto riguarda il discoroso CC…quello che colpa ne ha se effettivamente non hanno i soldi per mettere gasolio/benzina? Che fa? Con 1200€ al mese campano pure l’auto di servizio? E’ il sistema che non funziona!

    6. credo che un pò tutti voi abbiate ragione, che c’è un senso di insicurezza sempre crescente, che non riguarda solamente palermo ma un pò tutta l’italia, credo anche che la colpa sia un pò nostra che tendiamo a farci i cazzi nostri finchè non toccano i nostri interessi, credo che qualche componente delle forze dell’ordine sia un pò scoraggiato e non ce la metta proprio tutta nello svolgere il suo dovere, (adesso parlo da uno che conosce la situazione da dentro) ma sappiate che questa gente che ci protegge nella maggior parte dei casi ci prova, spesso senza neanche un grazie da parte di nessuno, costretti a lavorare in condizioni spesso discutibili, manca addirittura la carta per le stampanti….
      Ah poi volevo citare una cosa che può anche capitare: arresto, direttissima, immediata condanna con sospensione della pena, si esce tutti dall’aula e il delinquente che chiede al poliziotto che l’ha arrestato se vuole offerto il caffè….
      Ora mi chiederei io se fossi il poliziotto:”PER QUALE MOTIVO RISCHIO LA VITA?” eppure continuiamo a farlo ogni giorno, a ognuno la sua opinione.

    7. Sembrerà paradossale, ma l’unica istituzione che – nel medio termine – potrebbe “salvarci” dai delinquentelli è LA SCUOLA (sempre che riesca a salvarsi dalle grinfie di Tremonti)!

      Detto questo, mi ricordo di aver letto che a Cinecittà (Roma) – alle recenti elezioni comunali i cittadini elettori hanno cambiato orientamento perché contrari alla crescita di un suk abusivo davanti la fermata della metro. Mi sono detto: “per così poco? E a Palermo che dovremmo fare, la rivoluzione?”

    8. Benny per la filastrocca nn ti preoccupare nn sei l’unico..però mi hanno insegnato una cosa molto più semplice….chiudi il pugno e comincia a chiamre le nocchie con i mesi…i mesi che cadono sulle nocchie sono di 31 quelli che cadono tra le “spaccazze” sono di 30…..
      A parte lo scherzo, pensavo che mondello fosse tranquilla, mi hai fatto ricredere

    9. Confermo e condivido in parte quello che scrivi. Ai tempi ru zu Nene’, almeno si dormiva tranquilli, lasciavi davvero le chiavi nta toppa e nuddu trasìa. E non pagavi nulla a nessuno. C’era una sorta di tacito accordo fra i grandi per dividersi i grandi lavori, non interessava il pizzo dell’artigiano. Cosa che invece accade oggi con i nuovi cani sciolti, gli ominicchi. E se avevi problemi di lavoro, sapevi a chi rivolgerti, per un vero lavoro, non dovevi arruolarti nelle file di…. Ti assumevano al cantiere comunale, dove 1 lavorava e 20 guardavano, ma portavano a casa 3 mesi di stipendio e poi disoccupazione e altre minime entrate. Oppure andavi a fare i 3 mesi nella forestale o Voscu Ficuzza e riuscivi con altre “rattedde” a tirare avanti.
      Ci si accontentava di poco, e si aspettava la vendemmia per sanare i debiti e comprare un nuovo eletrodomestico. Oggi vogliamo tutto e subito, e se i soldi scarseggiano?
      Si cerca un facile guadagno. Vabbe’, non mi dilungo.
      Alla prossima. Ciao
      Saro

    10. Non è proprio esatto, secondo il mio parere, dire ai tempi ru zu nenè. Ci si riferiva allo zio Nenè per altre cose, per le porte apere, ovvero per la sicurezza, si usava dire e si userebbe ancora: “ai tempi del Fascio”. Si , perchè il periodo dittatoriale è il periodo della limitazione delle libertà individuali e dello stato di polizia. Oggi lo stato di delinquenza, corruzione e connivenza è tale che è impossibile sanare la situazione con le attuali disposizioni di procedura. Vedi cosa ti dicono le forze dell’ordine pubblico? Tu credi che loro non sappiano? Certo che sanno.Loro dicono che non possono, non che non sanno. Sanno chi, dove e quando di tutti. e te lo dico io fidati che sono del settore. Per agire le forze dell’ordine non hanno bisogno di soldi, hanno bisogno di potere, potere per conto dello stato. Ma quale stato? La repubblica democratica italiana? Magari! Hai ragione tu npon ci sono i pesci grossi e c’è anarchia malavitosa. L’equilibrio diventa instabile. Quello spauracchio di stato, che si basava su ora chiari e nitidi equilibri, ora su discutibili e deprecabili compromessi , soffre della rottura di una maglia della catena alimentare: “i facchini degli affari loschi” , quelli che stanno nel gradino subito sotto ai politici, tutti i politici, quelli che si sporcano le mani, si u zu nene’ e u zu Fru fru’. E ora traballano pure i colletti bianchi, anche se intanto siamo noi che la prendiamo sul “cozzo”. “calati junco ca passa la china” oppure caro Benedetto, dico così per scherzo, “nzignati a sparare ca scupetta e difendi ciò che è tuo. ” sinno ancora , comu consigghia quarcuno, falli trasire e ci rune puru i chiave”

    11. Talè chi si rivede!

      mi ricordo di te al Garibaldi….ora sei diventato addirittura costruttore!?!! BRAVO!
      Dalla foto ad occhio e croce sei dimagrito di 20 kg, ricordo che eri molto piu’ grassottello, almeno sembra…

      complimenti per i tuoi 2 articoli, soprattutto il primo sul 15enne…. è VERISSIMO.

      Bravo continua!

    12. @ex: beh…di chili ne ho persi quali 65!! 😉 Cmq grazie per i complimenti!!

    13. Mah..guarda un po’ chi trovo su internet..
      Ti voglio bene beny!!
      E complimenti per il 31 aprile!! Questa è nuova!!
      Baci Fede 😀

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