via guglielmo il buono, venendo da piazza principe di camporeale sulla destra.
ricordo che 20 anni fa qui c’erano delle palmette appena piantate e un signore che aveva un orto e vendeva gli ortaggi freschi.
il parco era una bella opportunità per riappropriarsi della nostra origine araba, ma ora è ridiventato uno schifo, la fontana che si vede nella foto è sempre spenta, al di fuori del parco c’è ancora il parcheggio con le macchine abbandonate e inoltre è possibilissimo scavalcare i muretti ed entrarci di sera per andare a fare qualsiasi cosa…
E’ uno spettacolo questo posto, da quando è stato riqualificato l’anno scorso è diventato un posto da mille e una notte, invito chi non l’avesse ancora fatto a visitarlo…in particolare è suggestivo il gioco d’acqua che tracima da una vasca all’altra dalla sommità dei gradini sino alla parte più bassa…uno spettacolo.
p.s. ora arriva Mohicano (il penultimo) e ci dirà che anche questa è opera di Orlando, ci scommetto 🙂
Si dice che nel mondo dei ciechi chi ha un occhio fa il RE…..ma andate a guardare le foto storiche del castello della Zisa e dei giardini arabi e vi renderete conto che è stato fatto uno scempio. INCOMPETENTI e ARROGANTI (a chi ha restituito questo falso storico a Palermo)
La foto è bella però, come foto del reale.
Complimenti all’autore che ha colto un momento in cui l’atmosfera sembra assolutamente irreale e sospesa.
BRAVO!
cara Angela, dalla bellezza di questa foto si percepisce lo scempio!!Notare i contrasti cromatici dei materiali adottati!! …..sembra come quando si fa la pasta con le vongole e riesce male; cioè la pasta con la pasta e le vongole con le vongole, le due cose non si incontrano. Appunto dalla foto si percepisce chiaramente che il castello resta il castello con la sua connotazione storica (non entriamo nel merito del restauro che si dice filologico) mentre i girdini sono i giardini, seppur appartenenti al castello della Zisa, è palese che fanno parte delle “vongole” e di filologia del restauro manco a parlarne. Sono dei giardini moderni in un contesto storico!
Infatti dicevo che la foto è bella “come foto del reale”.
E’ tutt’altro se vai lì e vivi di persona l’insieme, che non è un “insieme” ma un “separati in casa”. Il nuovo, color bianco tipo dash, che più bianco non si può, con l’antico isolato.
Per non parlare dei giochi d’acqua che non sono “giochi”, che non hanno percorsi ma stagnano (l’acqua non scorre) e fanno solo zanzare.
Una finzione globale che non darà mai l’essenza, la funzione, l’idea di ciò che era quel giardino.
a parte che questo “giardino” è oggettivamente brutto, aggiungo qualche commento “pratico”:
– in estate (la lunga estate palermitana) è assolutamente infrequentabile causa la totale mancanza di ombra;
– se percaso hai qualche bambino piccolo devi stare con sei occhi aperti perchè vista l’assenza di qualunque altro oggetto di interesse per bimbi (vedi giochi, scivoli altalene etc…) la fontana (priva di qualunque protezione) diventa pericolosissima;
E che dire della legenda che si nasconde dentro questo magnifico castello….(i riavuli ra Zisa)!.
Io ci sono nato all’ombra del castello, e anche i miei figli.. e ricordo pure quando era soltanto un rudere, dove noi ragazzini andavamo a giocare al pallone davanti il suo ingresso, e ogni tanto scappavamo via perchè avevamo paura che i diavoli ci prendessero….!
Oggi secondo me è ritornato allo splendore per cui era stato costruito, ha soltanto bisogno di un po’ di attenzione dall’amministrazione, e non scordiamo che ci sono voluti piu di 30 anni per rimetterlo apposto.
Andateci!
Di persona dico, in estate in notturna magari!
Fate una visita guidata, fatevi raccontare di com’era e di chi, come e quando ha fatto veramente lo scempio snaturandone la struttura, coprendo il tetto, togliendo la fontana interna, impedendo il funzionamento dell’areazione per sola strutturazione e posizione delel aperture(tutta araba per resistere allo scirocco, godendo il fresco dentro) e della raccolta acque…
Fatto ciò, io ho apprezzato il tentativo di non far morire quello che era rimasto e valorizzarlo nonostante tutto: l’originale non esisteva già e non poteva essere ricreato!
BUONA VISITA A TUTTI!
ma come si fa a non accorgersi che è un’eresia architettonica e che non c’è nessun “recupero”?
Il giardino di un tempo era un capolavoro.
La stessa azione poco meritevole e la stessa sorte ria toccherà, è certo, anche ai giardini in costruzione a piazza fonderia…
La filologia e l’anastilosi sono due scuole di restauro che puntualmente a Palermo vengono calpestate in malo modo ad opera di capicantieri che stanno nei posti di comando e controllo. Va anche detto che il calpestare, ad opera dei suddetti capicantiere le due scuole dei restauro risulta del tutto incidentale, perchè i capicantiere di che trattasi non conoscono minimamente quel che significa Restauro Filologico e per Anastilosi. Considerata adesso la pochezza dei capicantiere, se si propone agli stessi di osare, inserendo il nuovo in un contesto storico, apriti cielo – abborriscono soltanto l’Idea. Però quando vanno a Berlino, Parigi, Londra, ecc. apprezzano le nuove forme e le nuove funzioni degli edifici storici. Se io fossi in loro ed è palese che non lo sono, mi issi AMMUCCIARI cosicchè il RESTAURO MIMETICO, che tanto loro apprezzano, è fatto!
Cara Angela il restauro Mimetico e quello che vedi tutti i giorni intorno a Te! Palermo è piena di opere restaurate in maniera mimetica a tal punto che non si capisce più qual’è il pezzo storico dal pezzo nuovo!
Tranne qualche raro esempio tutto il resto a Palermo è MIMETICO e da questo il Falso Storico!
Esatto, ma niente come l’espressione RESTAURO MIMETICO riassume lo scempio! (che vedo tutti i giorni e so anche riconoscere, visto che sono del settore, per l’appunto…)
Per arricchirci tutti quanti vi riporto un esposto da parte di una comunità scientifica sullo scempio che non tutti sanno che si sta perpretando sulla villa del casale di Piazza Armerina. Buona lettura a tutti
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA
Presso il TRIBUNALE DI PALERMO
ESPOSTO
A TUTELA DEL BENE CULTURALE VILLA ROMANA DEL CASALE
Introduzione
Premessa
Verifiche
Allegati
Premesso che
– i primi scavi sistematici della Villa Romana del Casale, ubicata
nel territorio di Piazza Armerina, si sono svolti a partire dal
1820, e che la più parte dei ruderi e delle pavimentazioni musive
sono stati quasi completamente rimessi in luce a far data dalla
seconda metà degli anni Trenta del Novecento;
– in linea con le più aggiornate posizioni culturali che suggerivano
la conservazione in loco dei resti archeologici, al fine di evitare
il trasporto dei mosaici in una sede museale lontana, si determinava
di realizzare un sistema di coperture, per assicurare le condizioni
necessarie alla salvaguardia delle decorazioni musive di
straordinario interesse storico artistico;
– nel 1942, su progetto del soprintendente Piero Gazzola, veniva
realizzato il primo tentativo di copertura tradizionale con elementi
lignei e coppi alla siciliana, sorretti da pilastri;
– nel prosieguo, il deterioramento della copertura determinava
dissesti, accompagnati da crolli parziali, causati dal degrado delle
travi lignee maturato nel corso di un decennio;
– nel 1954, si determina la necessità di realizzare una nuova
copertura che potesse proteggere l’intera superficie dei resti
archeologici per un totale di circa duemila metri quadrati e, di
conseguenza, si bandiva un concorso per la progettazione delle nuove
coperture della Villa del Casale a cui partecipano gli studi
professionali rappresentati da Pier Luigi Nervi, Aldo Grillo,
Roberto Calandra, e Franco Minissi;
– nel 1956, è prescelto il progetto dell’architetto Franco Minissi,
ispirato dalle tendenze culturali del “restauro critico”, e si
ratifica l’incarico da parte del Ministero della Pubblica
Istruzione;
– l’azione dell’architetto Minissi viene svolta con la consulenza
del prof. Cesare Brandi, direttore dell’Istituto Centrale del
Restauro, e che il progetto riceve il plauso ed è unanimemente
condiviso dalla Scuola Italiana di Restauro, allora rappresentata da
Roberto Pane, Gugliemo De Angelis D’Ossat, Agnoldomenico Pica e
Renato Bonelli;
– nel 1957, il primo lotto dei lavori con la direzione
dell’architetto Minissi si conclude per la parte relativa alla
copertura e completa fruizione del vestibolo d’ingresso,
dell’ambulacro del grande portico, la galleria della caccia ed altri
ambienti;
– l’esecuzione dell’impianto museografico suscita interesse ed
entusiasmo tanto che, nel luglio 1958, una determinazione del
Consiglio Superiore di Antichità e Belle Arti loda l’ottima
esecuzione, e l’importanza culturale della copertura trasparente
messa in opera nella Villa del Casale, e dispone una rapida
continuazione dell’opera di protezione della parte restante del
complesso archeologico;
– nonostante l’eccezionalità della Villa come complesso monumentale
di estrema rilevanza storico-artistica del periodo tardo imperiale
romano, ed il grande numero di visitatori che accorrono per ammirare
ed accostarsi a tale testimonianza avente valore di civiltà, si
sarebbe costretti a dovere ritenere che tutte le autorità titolari
del potere-dovere di tutela e conservazione del bene abbiano omesso
di svolgere quelle attività di prevenzione, manutenzione, e restauro
su cui si articola la nozione giuridica di conservazione, a favore
delle strutture di protezione, ed è altresì noto che gli unici
interventi eseguiti (inconsistenti, inadeguati, e pericolosi
rispetto all’emergenza del degrado da superare) hanno alterato, e
quindi pregiudicato il microclima, con la modificazione, e
l’eliminazione delle soluzioni relative alla coibentazione termica;
ed inoltre, anche compromesso fortemente la fruizione e la
leggibilità dei mosaici in conseguenza alla rimozione degli elementi
di diffusione della luce solare, contenuti nel progetto
dell’architetto Minissi per l’illuminazione naturale;
– nonostante l’eccezionale valore storico ed artistico dei mosaici
della Villa del Casale, che rappresentano una delle testimonianze
più preziose della decorazione dell’epoca imperiale romana, da parte
di coloro che hanno la responsabilità della tutela e della
valorizzazione, si è omessa un’attività complessiva ed organica di
prevenzione del degrado, nonostante le ripetute sollecitazioni e le
critiche espresse dal mondo accademico nazionale ed internazionale:
l’inerzia più che decennale delle competenti autorità, manifesta
nell’assenza di puntuali efficaci ed efficienti provvedimenti di
conservazione, potrebbe ritenersi la causa o concausa del drammatico
progredire del distacco di un numero considerevole di tessere
lapidee, e l’aggressione di erbe infestanti, muschi e licheni;
– nel 1993, a causa dei noti problemi idrogeologici, mai affrontati
e tutt’oggi insoluti, si è verificato un alluvione che ha invaso i
resti archeologici della Villa, e ricoperto i mosaici con una spessa
coltre di fango e che anche in quell’occasione non si è proceduto ad
adottare possibili opere a tutela del complesso archeologico;
– nel 1997, la Villa del Casale è stata inserita dall’UNESCO (Unione
Generale delle Nazioni Unite per l’Istruzione, le Scienze e la
Cultura) nell’elenco dei monumenti che costituiscono il patrimonio
dell’umanità, conclamando il riconoscimento di complesso
archeologico di altissimo valore storico-artistico;
– nel corso degli ultimi anni, com’è noto, la Villa Romana del
Casale è stata oggetto di una lunga serie di furti di oggetti
artistici e di atti intimidatori di vandalismo, che hanno provocato
danni considerevoli agli apparati musivi, consistenti
nell’imbrattamento con vernici, e nella distruzione di brani di
mosaico;
– per fronteggiare la criminalità, ed al fine di risolvere la grave
situazione di degrado fisico ed ambientale della villa del Casale,
la Regione Siciliana, il 4 settembre 2003, nominava una “Unità di
Crisi” presieduta dall’ex Generale dei Carabinieri Bruno Conforti;
– con D. A. n. 57 del 9 luglio 2004, l’Assessore Regionale ai Beni
Culturali ed Ambientali, e alla Pubblica Istruzione, Fabio Granata,
nominava il dott. Vittorio Sgarbi “coordinatore generale di tutti
gli interventi da realizzare per la conservazione, tutela e
valorizzazione della villa del Casale”, e la nomina si accompagnava
all’attribuzione dei poteri in merito all’impegno dei finanziamenti
reperiti ammontanti a 25.600.000 euro (€ 18.000.000 dal POR
2000/2006 e € 6.600.000 dal PIT della Provincia di Enna), rendendo
il commissario unico responsabile delle iniziative concernenti la
sistemazione dell’area circostante, la gestione dei proventi dei
biglietti ed il generale funzionamento del sito, con l’alterazione
della ripartizione delle funzioni amministrative in materia di beni
culturali, con il venir meno del sistema di gestione condivisa del
bene culturale, garantito dalla pluralità delle competenze anche
tecniche cui è affidata la tutela e la valorizzazione del bene
culturale, ed il regime vincolato degli interventi vietati, o
ammissibili condizionatamente all’autorizzazione preventiva
dell’amministrazione.
– in tale cornice, l’Unità di Crisi, ormai esautorata, cessava la
sua attività, in seguito alle dimissioni del suo presidente
Conforti, presentate l’8 settembre 2004;
– con legge reg. sic. 28/12/2004 n. 17, Vittorio Sgarbi veniva
nominato “alto commissario per la valorizzazione della Villa del
Casale di Piazza Armerina”, con un compenso stabilito da gravare
sulle somme del Comune di Piazza Armerina, provenienti dagli
introiti della vendita dei biglietti d’ingresso della villa del
Casale;
– nell’espletamento dell’incarico, nel comunicato stampa del 3
novembre 2004, il commissario Sgarbi caldeggiava la demolizione
delle opere di copertura, ormai storicizzate, progettate
dall’architetto Minissi, a favore della realizzazione di una
ciclopica cupola in ferro e vetro dell’altezza di 45 metri per un
diametro di 150 metri progettata dagli architetti Mario Bellini e
Lucio Trizzino, suoi professionisti di fiducia;
– nel periodo novembre-dicembre 2004, una rappresentanza della
comunità scientifica (prevalentemente composta da una cinquantina di
docenti universitari della disciplina Restauro) ha organizzato una
raccolta di firme con lo slogan “Salviamo villa del Casale dalle
cupole” al fine di sollecitare le autorità competenti e scongiurare
la distruzione della copertura esistente, unanimemente ritenuta di
grandissimo valore culturale, e allo stesso tempo per impedire lo
scempio ambientale rappresentato dalla introduzione della grande
struttura di ferro e vetro;
– nel prosieguo, un ripensamento del commissario Sgarbi consentiva
di abbandonare l’ipotesi della realizzazione della cupola, a favore
di una azione conservativa globale del sito archeologico da
realizzarsi attraverso un progetto elaborato dal Centro Regionale
per il Restauro diretto dall’architetto Guido Meli;
– il commissario Sgarbi, nell’inosservanza delle prescrizioni
contenute nella Carta Italiana del Restauro del 1972, nel Codice dei
Beni Culturali e del Paesaggio (D. lg. 22.01.2004, n. 42), nonché
nel coevo D. lg. n. 30 del 2004 contenente la disciplina degli
affidamenti di lavori sui beni culturali, allo stato abrogata in
quanto ricompressa nel Codice dei contratti pubblici (D. lg.
12/4/2006 n. 163), elabora proprie linee guida del nuovo progetto di
restauro della Villa del Casale, a cui si atterrà il gruppo dei
progettisti sotto la direzione dell’architetto Meli;
– una prima, sommaria, presentazione del progetto avviene nel marzo
del 2006 presso il Salone del restauro di Ferrara, che non può
considerarsi sede istituzionale competente per il coinvolgimento
anche informale delle autorità ordinariamente titolari delle
funzioni di tutela e di conservazione del bene. Proprio in quella
sede, traspaiono le scelte distruttive nei confronti della copertura
storica progettata da Minissi, e realizzata nel 1957;
– l’Associazione Monumento-Documento, dal novembre 2006, attraverso
il proprio sito web http://www.unipa.it/monumentodocumento ha diramato una
serie di documenti per sensibilizzare l’opinione pubblica
sull’imminente pericolo che stava correndo la villa del Casale,
facendosi promotrice di una raccolta di firme per chiedere alle
autorità competenti di intervenire per interrompere l’azione
distruttrice che si proponeva il progetto ispirato dal commissario
Sgarbi, e che detta raccolta di firme ha fruttato in totale 1700
adesioni in tutto il mondo;
– la protesta, oltre al gran numero di adesioni, ha avuto come
effetto la presentazione di tre interrogazioni parlamentari al
Ministro per i Beni e le Attività Culturali da parte degli onorevoli
Francesco Piro e Arnold Cassola e del senatore Valerio Zanone;
– il primo elenco di 1000 firmatari è stato inviato al:
Presidente della Commissione Europea
Presidente della Repubblica Italiana
Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Ministro per i Beni e le attività Culturali
Ministro dell’Università e della Ricerca
Ministro della Pubblica Istruzione
Presidente dell’Unesco
Presidente dell’ICOMOS
Presidente della Regione Siciliana
Assessore Regionale ai Beni Culturali, Ambientali e alla Pubblica
Istruzione;
– i lavori sono stati aggiudicati con il criterio del prezzo più
basso a seguito dell’espletamento di gara per pubblico incanto da
parte dell’UREGA-Sezione di Enna in data 25, 26, 27, 30 ottobre 2006
e 30 novembre 2006, in un primo momento ad una ditta che ha proposto
il 38,8 % di ribasso;
– il 21 febbraio 2007 é avvenuta consegna dei lavori alla ditta che
si era aggiudicata il secondo posto in graduatoria con il 35,23 % di
ribasso;
Binno, dovremmo anche dire, visto che quatto fili di architettura e restauro ce li mangiamo, che il progetto portato a compimento dall’architetto SLN è quello prodotto ai primi anni ’70 dall’architetto GC.
ALBERGHERIA SOTTO ASSEDIO,SFOLLATI NELLA CATTEDRALE SENZ’ACQUA,SCIPPATORe MANDa IN OSPEDALE TURISTA RUSSA,SCENE DI GUERRIGLIA,CASSONETTI E AUTO BRUCIATO….Ditemi voi se è normale tutto questo? Siamo governati da NESSUNO… eppure le bellezze le abbiamo come si vede dalla foto….
Chiedo se qualcuno che legge il blog ha la possibilità di recuperare e pubblicare una foto di com’era quel luogo, quel giardino PRIMA dello “scempio”… grazie
Io certe volte mi domando: ma siamo pigghiati tutti ra botta? Quando la Zisa era un letamaio tutti a gridare: E’ UN LETAMAIO! Ora che è presentabile, parlate di vongole, resatauro mimetico e cazzate del genere. Oggi la Zisa è questa, restaurata, bella ed attrattiva (lo dicono centinaia di turisti che ci passano ogni giorno) e non capisco che c’è da ridire sullo stile architettonico: qualsiasi progetto, per chi non lo sapesse (e sono tanti i professori a Palermo) passa dal vaglio della Sovrintendenza ai beni Culturali che credo abbia il fior fiore di architetti ed ingegneri che controllano ogni centimetro quadrato di opere che interessano beni monumentali. Ma noi no, noi iamo a taliare i luci, le vongole, lo zampettio dell’acqua che è naturale e non gasata e via dicendo. Sapete che vi dico? voglio la Zisa quand’era deposito dell’AMIA, voglio vedere i machini abbruciati dentro il giardino, voglio vedere i cumuli ri munnizza accatastata con le vongole e in stile assiro babilonese (ce cosa? ognuno dice lo stile che vuole). Perchè noi ci meritiamo questo, e curnutu cu spenni piccioli pi sta città
@Paolo: ma dove vivi? Dimmi che non sei di Palermo, perchè altrimenti (visto che non sai dove si trova) la cosa mi rattristerebbe parecchio. E’ uno scempio, mi chiedo perchè definire tanto cemento “un’opera”. Ah beh, si certo, del resto ci siamo abituati in Sicilia alle opere in cemento. Studiando la storia del Castello e guardando questa foto adesso, mi vien da dire che i progettisti si sono attenuti alla “regola”, chiunque passasse dal Castello ha lasciato una sua “impronta” nel passare dei secoli e così anche “l’amministratore del duemila”. sigh!
Frequento una volta alla settimana per circa 30 settimane all’anno la Villa del Casale. Da anni e anni. Ho avuto quindi modo di seguire progressivamente l’avanzare del degrado del sito, il cui valore artistico e storico è universalmente riconosciuto. La copertuta in plexiglass realizzata negli anni 50 dall’architetto Minissi è stata un errore. Sicuramente interessante dal punto di vista archittetonico, ma assolutamente non funzionale. Il plexiglass per sua natura porta un aumento considerevole della temperatura all’interno della struttura, creando un effetto serra deleterio per le tessere dei mosaici. La notevole escursione termica tra il giorno e la notte, visto che il sito archeologico
si trova in aperta campagna, provoca il distaccamento delle suddette tessere, compromettendo inevitabilmente le opere nel loro insieme. Tutto ciò è stato attestato dagli specialisti e, molto più modestamente, accertato dal sottoscritto durante gli anni di frequentazione settimanale. Oltre all’irreparabile danno dell’opera, le temperature elevate rendono difficoltosa la fruizione del sito da parte dei tanti turisti e dei pochi appassionati d’arte. In giornate di scirocco con temperature che sfiorano i 40 gradi ho sentito gente uscendo dall’area coperta benedire “un po’ di fresco”. I 40 gradi erano un po’ di fresco!….
Sicuramente le intenzioni dell’architetto Minissi erano le migliori possibili e il materiale scelto sembrava la soluzione ideale, permettendo di difendere i mosaici dagli agenti atmosferici lasciando però filtrare la luce. Ma non si erano fatti i conti con l’effetto serra e il microclima interno che si veniva così a creare.
Oltretutto il Minissi non è nuovo a queste imprese, visto che un’altra sua opera, il Museo Paolo Orsi di Siracusa, avveniristica (per i tempi) struttura a nido d’ape fa letteralmente acqua da tutte le parti ed è anche questo chiuso per restauri. Privandoci così di una delle collezioni d’arte greca più complete e prestigiose al mondo. Insomma, le opere di Minissi sono belle da vedere, ma non funzionali.
Tornando (e concludendo) a Piazza Armerina, una soluzione alternativa alla copertura in plexiglass mi sembra assolutamente necessaria. Forse la cupola di Sgarbi non era proprio l’ideale, ma qualcosa va escogitato, perchè, ripeto, il plexiglass è stato un errore.
Approfitto di questo spazio per rassicurare tutti coloro i quali hanno a cuore la tutela del nostro patrimonio culturale che i lavori di restauro proseguono alacremente (benedetta sia sempre l’Unesco….) e ci sono buone speranze che la data di completamento dell’opera, ovvero Dicembre 2009, sia rispettata.
Dal 1 gennaio 2010 potremo giudicare.
P.S. Scusate se sono stato prolisso, ma il tema mi sta molto a cuore e raramente trovo occasioni di dibatterlo.
Caro Salvo Coppolino, i post vanno letti tutti sin dall’inizio!!!! Nel mio primo post ho esordito scrivendo: “nel mondo dei ciechi chi ha un occhio fa il RE”, ciò significa, parafrasando il nostro dialetto MEGGHIU I NIENTI! Pertanto se avessi letto tutto di saresti accorto che il taglio della conversazione è un’altro.
Caro calpurnio dal mio intervento non traspare alcun l’attaccamento all’opera del Minissi e meno che meno all’opera appaltata.
Molto modestamente, ho contribuito anch’io alla disamina del progetto e se fior di professori universitari hanno chiesto aiuto al mondo ci sarà pure un motivo.
Per gli addetti ai lavori che hanno una visione istantanea dei progetti non occorre arrivare 1 gennaio 2010 per potere giudicare!
Se la fontana funzionasse e il parco fosse pulito potrebbe anche andare. il problema è che come spesso avviene a Palermo (ma non solo), si innaugurano le opere, le ristrutturazioni, e poi finisce che si abbandonano. Questo è scandaloso e sintomatico di un amministrazione disastro.
Caro Binno, anche dal mio commento non credo traspaia alcuna finalità polemica. Anche volendo, non ho gli strumenti culturali necessari: sono una modesta guida turistica. Lascio quindi la polemica ai fior di professori universitari che già se ne occupano. Ho solo voluto aggiungere la testimonianza di chi poi della Villa fa uno strumento di lavoro quotidiano. A tal proposito, ti sarei veramente grato se volessi darmi qualche breve informazione sul progetto attuale e sulle soluzioni scelte per ovviare agli inconvenienti noti. Giusto per poter dare una risposta ai (pochi) visitatori che sono interessati all’evoluzione del sito.
Calpurnio verranno fuori delle strutture pesantissime, appoggiate alle vecchie mura, in i cui tetti saranno in rame luccicante all’inizio e neri in seguto. Dei pub irlandesi
Grazie Binno. Detta così mi sembra un orrore! Speriamo almeno che proteggano davvero i mosaici senza danneggiarli ulteriormente e che, come ho sentito dire, gli ambienti saranno climatizzati assicurando, quindi, una temperatura costante all’interno. Saluti.
Calpurnio per proggere dall’esterno credo che proteggeranno, il problema saranno queste strutture pesanti in legno ed acciaio poggiate sulle vecchie mura, che dovranno sorreggere delle capriate in legno lamellare sormontate da lastroni di rame.
Questo comporta la trasmissione sulle murature esistenti delle sollecitazioni indotte dalle strutture che su di esse poggiano. Parabola le vecchie mura avranno sollecitazioni verticali ed orizzontali.
Resisteranno? Comunque appena consegneranno le opere ci andrò subito perchè più in là chissa…….
Comunque stiamo andando fuori tema e non mi pare giusto
Comunque, ex munnizza a parte, a me, dalla foto, mi pare la baselancio di Goldrake.
Dalla foto, talmente è stato colto l’attimo, sembra quasi che la scalinata si apra a metà per far fuoriuscire una batteria di razzi gamma per disintegrare tutti quelli che parlano male della città.
Comunque bello è! Ci nn’appiru a spenniri picciuli.
Secondo me i turisti che dicono quanto è bello stu jardinu sono tutti chiddi giapponesi.
Comunque sempre meglio questo della munnizza o delle machine abbrusciate.
Ma per curiosità, quanto costò togliere le machine abbrusciate, la munnizza e fare stu jardinu?
“strutture pesantissime, appoggiate alle vecchie mura, in i cui tetti saranno in rame luccicante all’inizio e neri in seguto. Dei pub irlandesi”_____e fuori ci faranno l’oktoberfest
Mi dispiace per Ucciardi che ringrazio comunque per il fatto di fornire “materiale” a questa “comunità” ma DEVO essere polemico.
La foto non è recente
infatti:
( capirete dal commento che segue).
@ Salvo Coppolino
Cù nasci tunnu …. nun pò moriri piscispata!
Mi ricredo totalmente sul giudizio che mi ero fatto di te.
Trovo la tua chiosa ” e curnutu cu spenni piccioli pi sta città” profondamente IGNORANTE ed OFFENSIVa.
Sono sicuro che la tua signora sia una persona per bene ( ma in questo contesto non so quanto sia un complimento), ma……..poi i soldi spesi per questa città….. CE LI METTI DI TASCA TUA? O SPENDERLI PER QUESTA TE NE FA’ RIMANERE MENO IN TASCA A TE?
No fammi capire, dettagliami quando ed in quale modo da consigliere provinciale ti sei decurtato lo stipendio per mettere il basilico alla Zisa.
La Zisa, già, che ne sai tu?
(il fiore all’occhiello del sindaco cazzarata)
ah già l’hai sentito dire ai turisti.
Ora senti a me, io ci vivo praticamente di fronte, in questo “posto” ( che non è quello che POTEVA essere) e se il sig. Ucciardi ci avesse donato una foto recente e scattata qualche metro piu indietro avresti visto ( visto che sono sicuro che non la conosci) 1) ù stigghiularu, 2) cani randagi e non in libertà , 3) le fontane secche ( ogni zanzara è 1,5 kg 4) motori e motorini sfrecciare all’interno (soprattutto di chi ci lavora).
totale mancanza di sorveglianza ( l’anno scorso ho litigato con dei vigili ( erano lì perchè avevano sbagliato strada?) perchè i pozzetti di luce erano tutti aperti, se vuoi mandiamo i bambini alla sedia elettrica e facciamo prima).
E tante ancora ne dovrei dire ……ah il famoso “giardino mediterraneo” fammi vedere quanto è costato 1 gelsomino, 2 ulivi, 3 lavande e erbaccie di varia natura.
non è nel mio stile ma alla spada rispondo con la spada:
CURNUTU Cù VI RUNA ù VUOTU!
VERGOGNA! PROFONDAMENTE VERGOGNA!
causa punteruolo sono sparite pure le palme che erano state piantate all’esterno senza che nessuno si sia adoperato per sostituirle. i tristissimi moncherini sono la testimonianza del totale disinteresse e non curanza. a loro interessa solo dividersi i soldi per le opere per poi lasciarle abbandonate al loro destino
La foto è assolutamente straordinaria perchè nobilità e fa sembra estremamente gradevole un pessimo progetto con un’oscena realizzazione che è il cosiddetto giardino della Zisa, in cui il giardino è del tutto marginale. Scusate se è poco..
copolino, hai perso una buona occasione per stare zitto.
facevi più bella figura.
da una che non ti voterebbe mei ma che ti stimava come persona.
non si valuta tutto con i piccioli. alla zisa è stata fatta una cagata, e anche per chi la pensasse diversamente, comunque soldi buttati visti l’incuria in cui il giardino versa oggi.
Salvo Coppolino:
mi associo alle grida di sdegno.
NON NE HAI AZZECCATA UNA – DICESI UNA – in tutto il testo che hai scritto, dalle premesse alle conclusioni.
giusto. Fatta male anche se l’ha fatta Orlando, con le sue manine d’oro e i nostri piccioli d’argento (contento filippo? anche se in ritardo sono qui). O meglio progettata male da qualche parente di Orlando (sei più contento ora?)
che schifo….facciamo una bella petizione per abattere questo scempio….quanto era bella quella campagna che c’èra prima con l’odore dei limoni, dove si poteva trovare riparo all’ombra di una tettoia in amianto…per nn parlare dell’iutilità di poter depositare lì i sacchi di immondia che ora sono invece in bella mostra nei contenitori frddi e fetidi.
A parte ca l’acqua ne funtani c’è na vota ogni millannu,preferisco vedere la città pulita e vivibile,per restaurare i monumenti dopo c’è tempo…anche se qualcuno i picciuli si manciò pari pari
SAPIENTONE da Cnosso in quanto sapientone ti dirò:
avrai una cultura umanistica eccellente, ma se qualche povero capocantiere (circa 1000) ti riporta fatti tecnici che non comprendi faresti bene a documentarti o in alternativa dovresti un attimino accettare che c’è qualquno nel mondo che ne capisce più di te; o siamo in presenza di un TUTTOLOGO?
Se l’opzione è l’ultima, allora ti consiglio di raggiungerte il Soprintendente della Villa Imperiale del Casale con il quale faresti sicuramente PANE!
Infine ma che c’entra proporre una foto dei mosaici se giusto quelli manco sono stati presi in considerazione?
La sapienza, come diceva mio nonno, è anche quella di non perdere l’occasione di stare zitti! Tanto Dovevasi
confermo e concordo con quanto scritto da Goku, anche io ci abito vicino e la situazione non è cambiata affatto.
Sicuramente si è data un’ “abbianchiata”, ma da qua a dire che si è ristrutturato alla perfezione ce ne passa.
Il sindaco si è pregiato di avere restituito il parco della Zisa alla città e invece la fruizione da parte dei cittadini è pressochè inutile per i motivi descritti da Goku e aggiungo:
pensate che i drogati non si vanno più a bucare nelle vicinanze? Continuano imperterriti.
La fontana, sempre spenta, deve essere accesa solo la domenica o per Pasqua? No miei cari, la fontana dovrebbe essere accesa sempre, altrimenti sembra come quando ci mettiamo il cellophane sul divano per toglierlo quando arrivano gli ospiti.
Poi tutto quel bianco in estate ti fa “stiddiare” gli occhi e il caldo aumenta.
Non dobbiamo dire che le cose sono belle solo perchè ci sono stati spesi dei soldi, dobbiamo avere senso critico.
@ Goku:
Ti sbagli la foto è stata scattata il 4 ottobre 2008 cioè lo scorso sabato…durante una visita guidata (Le vie dei tesori) presso il quartiere zisa!
Se visiti questa pagina ( http://www.flickr.com/photos/blusal74/2918334384/ )a fianco della foto leggerai la data di scatto ed addirittura la macchina digitale utilizzata, perchè sono informazioni contenute nel file!
in quanto alla mia posizione…hai ragione…ero all’interno del cancello…ho voluto tralasciare il contesto circostante per focalizzare l’attenzione appunto sullo scempio e sull’incongruenza che rappresenta quest’opera…se opera si può definire!
“Curnutu cu spenni picciuli pi sta città” era un modo di ironizzare sul fatto che se si spendono va male, se non si spendono va peggio. Ma che cosa c’entra l’essere consigliere provinciale (ex), la decurtazione delle indennità ed altre cazzate del genere. Ho detto semplicemente che vista oggi e vista ieri(ieri intendo 10 anni fa, no ai tempi degli arabi, mi pare ovvio) fra le due almeno questa ha un’immagine migliore. Se poi è abbandonata a se stessa questo è un altro paio di maniche. Vedi Gorku, non sono io che non sa quello che dice: rileggiti il tuo post è ti renderai conto che hai sparato una serie di cretinate a ruota libera:
a) non capisco che c’entra mia moglie a meno che non interpreto il tuo pensiero in un’ottica di assoluta stupidità.
b)Quando si spendono soldi li esco io, li esci tu e li escono tutti i cittadini che pagano le tasse, quindi se ci permetti, mi interessa e come.
c) Visto che abiti di fronte alla Zisa, dovresti avere il buon senso e la sagacia di stare zitto, perchè erano proprio gli abitanti della zona (ed io allora raccolsi pure le firme per disinfestare la zona e spostare il deposito AMIA) che si lamentavano per la presenza di zecche, zanzare di 2 tonnellate, immondizia e feto ri muoriri quando la Zisa era una discarica.
d) Il mio post, per concludere, era semplicemnte una presa d’atto che è sempre bello e facile criticare senza mai essere costruttivi. Sono sicuro che che tutto fosse stato realizzato da qualche sindacuccio di sinistra, a quest’ora la piazza sarebbe per qualcuno a megghiu chiazza ru munnu. Semplicemente pietoso.
Al buon Coppolino una domanda sincera (implica una risposta altrettanto sincera).
Atteso che sembrerebbe sia stato un ex amministratore, le chiedo: come si può essere costruttivi in questa città che lascia lo spazio di agire ad amici ed amici degli amici?
Allora credo che, avendo degli spazi liberi di discussione, ce ne appropriamo e discutiamo con intelligenza senza prevaricare nessuno!
Mi aspetterei una risposta vera e non la solita demagogia che accompagna i nostri amministratori
Caro Binno, hai ragione da vendere, in questa città funziona così: se conosco il politico o sono suo parente, vado avanti, se no sono niente mischiato con nulla. La vergogna degli uffici di gabinetto è sotto gli occhi di tutti, ma la cosa che mi fa incazzare da morire è che i paladini di questa crociata sono quelli che, quando era presidente Capodicasa (quindi giunta di sinistra) avevano parenti, amici ed amici degli amici imboscati negli stessi uffici di gabinetto con gli assessori di sinistra pro tempore. Allora era lecito, ora non più. L’ipocrisia regna sovrana e questo spiega il perchè non mi sono voluto ricandidare: unnè cosa mia. Non voglio essere il terminale della disperazione e del bisogno della gente, non posso aiutarli perchè non so fare il cinico, non so promettere senza avere la certezza di potere mantenere la promessa. In questa città il potere gira attorno a quei pochi elementi che hanno i loro uomini nei posti di comando e questi sono politici, sindacalisti e pezzi da novanta che tingono i loro abiti a secondo quale è l’area politica che in quel momento tira. L’importante che continuino a gestire il potere, creando concorsi ad hoc e blindati, escamotage fantasmagorici per aggirare leggi e sentenze di tribunali. Questa è Palermo, amico mio, e non è per nulla differente da Roma, da Milano, da Torino ed da tutto il resto d’Italia. Noi in più abbiamo la mafia!!!!
Ben vengano quindi gli spazi di confronto, l’importante è che siano costruttivi, rispettosi della legge ma soprattutto della dignità altrui
Per quanto riguarda la Zisa forse pensavano di farla somigliante al Taj Mahal !
Piuttosto la mantengano pulita e senza babbaluci!
Io una volta ho fatto un giro col bus rosso per i turisti,quello in città x intenderci,volevo vedere se l’effetto era lo stesso del giro che avevo fatto a Barcellona, invece è stato così deludente, sotto il sole, nella città piena di traffico, questi siti turistici neanche si intravvedevano, poi quello della Zisa, uno squallore!
non so come fai a chiedere il rispetto della legge che
consente di mantenere lo stato di cose che hai appena descritto.Giustizia equivale a pari trattamento,almeno cosi’ e’ intesa nella Costituzione.
Ma nelle Realta’ del vivere quotidiano,contribuisce a conservare disuguaglianze e privilegi e a non garantire
Diritti Fondamentali.
in quanto alla Zisa,sono d’accordo con quello che hai scritto.Credo che pochi,essendo giovanissimi,hanno
memoria visiva dell’orrenda discarica a cielo aperto che era quella piazza.
“non so promettere senza avere la certezza di potere mantenere la promessa.”
Questa è la felice sintesi di un politico di destra, che ricordo di estrema destra ai tempi del liceo, promettere un qualcosa a un qualcuno che ha bisogno ?
E’ questa dunque la “chiave” dichiarata della mala poltica ? Perchè se un politico promette, promette all’amico al conoscente o a chi lo vota e lo sostiene.
Un politico deve amministrare il territorio in toto, non solo i poveracci e i senza lavoro. Deve guardare con un angolo di 360 gradi e non cercare sostegno da favori chiesti e spesso ricambiati.
Certo in questo non c’è destra ne sinistra e il malcostume è nazionale.
Tornando all’ “opera” , che ricordo se ne parlava già che io andavo al catechismo, è davvero povera cosa, slegata dal contesto del Castello, e penso all’esercito di esperti che avranno collaborato, e credo non per volontariato, credo non abbiamo molti motivi per vantarsi.
Coppolino, comunque complimenti per la coerenza che conservi, svolta a destra continua, a chi scrive lo troverai sempre dall’altra parte , sempre pronto però al dialogo e alla sintesi, basta abbattere i vecchi steccati ideologici.
Giuanni
Mentre decidete se approvare o meno il mio commento precedente vorrei sottolineare che il mio intento non è mai denigratorio, ma piuttosto mi piange il cuore a vedere una città così bella come Palermo mostrata forse nel suo lato meno magico,che appare come una vecchia stanca e che ogni giorno si deve rifare il trucco.
Tutto qui!
beata ingenuità fare domande ad un politico e volere discuterne avendo l’illusione di guardarsi negli occhi da pari a pari, anche se parla in dialetto e si camuffa da gente del popolo, vi risponderà sempre in politichese, altrimenti nella vita avrebbe fatto altro.
@Coppolino:
La più ridicola delle azioni di gioco, l’autogoal.
Sembrerebbe lodevole, avendo la consapevolezza di non poter onorare la promessa di scambio, il rinuinciare a proporla ma è per l’appunto il fondare il proprio programma politico sulle più o meno mantenibili promesse che da la misura dello spessore dei politici che ci governano.
Parafrasando sullo spessore penso proprio ca ta puittasti a lamiera.
@ salvo corpolino
Bene, abbiamo scoperto che se tu ristrutturi casa, pur chiamando una ditta che costa un occhio, alla fine, se i muri sono storti, le piastrelle si staccano, l’acqua esce dai fornelli…;tu paghi senza lamentarti perchè l’importante è spendere.
Ma a chi vuoi darla a bere? se così fosse saresti uno stupido; ma non è così, siccome la tasca NON è la tua, ma appunto quella dei contribuenti.
E’ chiaro quel che intendevi, che i NOSTRI soldi, li spendete VOI, e vorreste essere ringraziati QUANDO lo fate.
MA PRETENDETE che nessuno critichi il MODO in cui lo fate.
Ora,sei andato a parare campando scuse di berlusconiana e recente memoria( ci state prendendo vizio ad offendere e sparare minc+iate, tanto dopo….. “io non volevo dire quello”).
Ciò che hai scritto è palese e chiaro a tutti.
Io al contrario di te, sono coerente e confermo ogni parola di ciò che ho scritto.
Riguardo la mia sagacia, bè… è proprio quella che mi ha permesso di capire subito con quale arroganza hai fatto quella battutaccia, che ti preme cercare di “limare” “aggiustare” “edulcorare”.
Il fatto che prima alla Zisa c’erano le zecche e voi c’avete messo le zanzare è premiante? ma ti rendi conto che è pazzesco quello che scrivi?
Da oggi niente più scippi a Palermo, sono aumentate però le rapine; ???? Ma che discorsi sono?
Essere costruttivi? la critica può esserlo.
E’ un’eternità che denuncio misfatti, ma siccome non “appartengo” a nessun colore (a differenza di te ) spesso non sono ascoltato.
Visto che tu “lavori” sempre dietro le quinte, e sei costruttivo (?), e sei pure “colorato di scuro” che per ora và di moda, interessati ORA per questo scempio e … facci sapere.
Per chiudere,una cosa mi preme spiegartela, perchè sono sicuro hai frainteso, tua moglie non c’entra niente ed infatti ho premesso che sicuramente trattasi di persona per bene; era una metafora per dire che si ha comunque la certezza che è così perchè tu soldi per questa città sicuramente NON ne spendi ( e quindi non sei cornuto ), al contrario invece si ( ne hai presi (lecitamente)).
Ed infine, hai ragione, è pietoso il fatto che esista gente a cui le cose sbagliate stanno bene se sono fatte dal proprio partito, anzi di più, è schifoso, è solo da debosciati lecchini.
Ah salvo, …. non ho tessere io, manco quella dell’amat, e tu?
Caro salvo, ” bontiempu e malutiempu, nun duranu sempri un tiempu”.
Ciao Salvo Coppolino. Io non so chi tu sia e non so con quale lista ti sei candidato.
So soltanto, però, che quando uno cerca di liquidare le altrui critiche (che nel caso io reputo giuste e, peraltro, ben motivate) con il solito ritornello del tipo “sono sicuro che se la piazza fosse stata fatta da qualche sindacuccio si sinistra, adesso direste che è la migliore piazza del mondo”, dice una assoluta cretinata e non fa del bene alla comunità cui appartiene. RITIRATI A VITA PRIVATA, che per Palermo è meglio. Se invece rinsavisci, vai da Cammarata e gli consigli che si DIMETTA!!!!
Salvo Coppolino. Fai amara la mia domenica. Ma come possiamo sperare che Palermo abbia un futuro se la nostra classe dirigente è di tale mediocrità?
Cazzarata governa (???) questa città da quasi un decennio. I risultati quali sono? Sii onesto. SVEGLIATI!!!
é inutile: lo sport preferito da molti è parafrasare a proprio tornaconto ciò che uno dice. Fermo restando che, ripeto per l’ennesima volta, a me così com’è la piazza non piace, ma è sempre meglio di come prima. Io con il progetto della Zisa non c’entro nulla, non c’entra nulla il partito in cui milito ed il partito in cui militavo: è così difficile da capire? Goku continua a ripetere che i soldi li mette lui e che io non ho speso una lira per la Zisa, anzi io ho speso i soldi delgi altri. Ma, a parte arraggiarti come un pazzo quando parli con me, ma tu lo sai da dove sono venuti i soldi per il rifacimento della Zisa? Non lo sai sennò parleresti un poco meno. Per Giovanni P., nel 1985 la Comunità europea stanziò una cifra iperbolica per risanare Palermo ed il suo centro storico (compresa la Zisa): li abbiamo persi tutti perchè nessuno di chi gestiva Palermo allora, dopo tre anni, presentò uno straccio di progetto. Ecco perchè parlo di sinistra (il progetto previsto e non presentato per la Zisa lo puoi vedere nella foto sopra).
Quando fai politica e viene da te un cristiano che ti chiede un posto di lavoro perchè sta puzzando dalla fame, voi che fate? Fatemelo sapere perchè non ho chiaro il vostro eventuale modus operandi. Io cerco di aiutarlo ma senza promettere nulla perchè non posso promettere nulla. E non mi venite a fare il solito discorso: la colpa è tua se quello puzza di fame! sarebbe volgare e squallida demagogia. Io sono di destra e la destra è al governo da 10 anni: non mi pare che prima a Palermo gli uffici di collocamento erano vuoti. O prima andava bene perchè chi gestiva la politica manciava e faceva molliche? Anche adesso fanno molliche, anzi molliconi, ma almeno io posso dire che tutto questo mi fa schifo. O non lo posso dire nenache perchè faccio politica?
Aspetto con ansia la risposta.
P.S. ho la moglie ed un fratello lsu da 15 anni, due figli di 23 e 20 anni studenti disoccupati: il primo che si permette di venirmi a parlare dei miei privilegi avuti dalla politica lo mando paro paro a fare in c..
Caro Salvo. Apprezzo che tu abbia risposto e apprezzo la sincerità che mi sembra di scorgere dal tuo messaggio, ma non riesco a non provare ogni volta che parli in modo fazioso di destra e di sinistra un moto di rabbia. Cosa scivi a fare dei fondi europei del 1985? Cosa c’entra? A parte che in quegli anni, non essendoci ancora il PPE, neanche si sapeva come ricostruirlo il centro storico, ma tu mi devi spiegare perchè, per valutare Cazzarata e la mediocre classe dirigente palermitana, io dovrei rifarmi al 1985??? Qual è il senso di queste argomentazioni? NESSUNA. RINSAVISCI E VAI DIRE A CAMAARATA: DIMETTITI.
Inoltre, riguardo al paternalismo che muove il centro destra cittadino, sempre solerte a trovare il posto di lavoro al “poveraccio”. Questa è la prova della vostra mediocrità. A patto che dietro questo paternalismo non si celi in realtà la voglia di accrescere e mantenere C0NSENSO, mi spiegate quale risultato pensate di ottenere con questa strategia politica? Te lo dico io: il FALLIMENTO.
Il poveraccio è poveraccio perchè non sa fare nulla e, in definitiva, non vuole saper fare nulla perchè, tanto, se viene da voi un posto lo trova. Invece di intendere la politica come l’arte del trovare un posto di lavoro, dovremmo intenderla come l’arte di decidere strategie fruttuose. Siccome non è cosa vostra, RITIRATEVI (dopo esservi vergognati).
@ salvo coppolino
non sono cattolico osservante, pur tuttavia la vita mi ha insegnato che l’IRA è un sentimento alquanto nocivo.
Mi hai definito “arraggiato” è ciò mi dimostra e dimostra a questa pubblica “piazza virtuale” chi sei veramente e i sentimenti che provi, (oltre a quanto “alta” è la tua dialettica) provarti che “sono cchiù friscu r’un quartu ì pullu” non mi serve.
Io guardo oltre, lontano.
Ma se mi distraggo ……. e mi guardo i piedi …… bè mi dispiace caro, tu non ci sei nemmeno lì.
Attenzione coppolino l’ira è uno dei 7 peccati capitali, non vorrai mica venire all’inferno con me?
Cari GOKU e SALVO COPPOLINO…credo che questa non sia la sezione giusta per polemizzare e “politicizzare”!Partire da una fotografia per manifestare i propri orientamenti politici mi sembra di cattivo gusto…soprattutto per chi come me vede questa sezione di Rosalio come una vetrina culturale! Cerchiamo di utilizzare questo sito in maniera costruttiva…credo sia stata l’intenzione degli editori quando l’hanno progettato!
Ok, mi allineo a quanto detto ( a ragion veduta)da Blusal. Quindi ribadisco: per me la foto tecnicamente è stupenda, per quanto concerne la piazza a me non piace ma comunque è sempre meglio di una discarica a cielo aperto. Per qunato concerne Cammarata (o Cazzarata) se si deve dimettere o non si deve dimettere lo decidono i palermitani con il voto.(questo lo posso dire?)
Caro Blusa, il tuo intervento credo stia a dire: “finitela”; ed hai ragione, io avevo gia chiuso.
Ma vedi mi preme sottolineare che io non ho manifestato nessun orientamento politico; la sezione Fotoblog di Rosalio ( che piace a te e me) serve a questo: la foto è il tema, poi c’è chi commenta sulla foto stessa ( la tecnica ecc,) e chi commenta i sentimenti che evoca.
Molti su questa bella foto hanno espresso il loro amore e la loro rabbia, per una cosa fatta male.
Io personalmente, me ne frego se l’ha fatta cazzarata o rinaldo, è fatta male e basta.
Anzi, lascia stare la politica, ma non credi che bisognerebbe radiare quell’agronomo, giardiniere o quel che è, che ancora ci racconta d’aver ricreato il genoard originario.
Ma ce lo vedi tu all’emiro con : 1 ulivo, 2 lavande, 1 specie di salice(molto piangente) ed 1 gelsomino?
Infine, ok, siamo costruttivi.
@ Salvo Coppolino
Per favore Salvo, potresti interessarti su quanto costano gli aranci (alberi) quelli bastardi, ma che fanno colore, ombra e splendida zagara profumata?
Poi magari insieme andiamo per il quartiere a chiedere i soldi, sono sicuro che in molti aderiranno.
Vediamo di farlo stò genoard.
Poi, potresti per favore intercedere a che le moto non sfreccino in mezzo ai bambini? visto che a mè ormai non mi sopportano e dicono pure che mi devo fare i fatti miei? ( magari qualche vigile di passaggio ogni tanto potrebbe fermarsi).
Chi lo sà, magari il prossimo anno Ucciardi rifà la foto e con un pò di bianco in meno, qualche fontana che funziona, e gli aranci profumati attorno………
saremo tutti qui a scrivere: bella la foto e tutto quel che c’è dentro.
Costruttiviamo.
…Concordo con la proposta di Goku…diamo un po di verde ai giardini delle Zisa…rendiamolo meno asettico!
In quanto ai motorini…caro Goku…credo ci sia poco da fare! Il luogo verrebbe controllato dai vigili per qualche settimana ma poi tutto tornerebbe come prima!E’ la gente che andrebbe educata!
sono stata una mattina alla Zisa,e,c’erano pochissimi visitatori.Quindi pochissimi introiti.Quindi credo che la Gestione sia passiva.
Sulla Zisa si e’ fatta la scelta che si e’ fatta ed e’ un pezzo di Territorio “recuperato”.Ad alcuni puo’ non piacere,ma l’intervento e’ avvenuto e si potra’ migliorare con le piantumazioni piu’ adatte ed altro.
Non capisco perche’ spendere ancora tante energie su questo argomento della Zisa,quando in ciascuno degli oltre VENTI RIONI della Citta’ ci sono AREE DI DEGRADO
ASSOLUTAMENTE INTOLLERABILI,(di atavica provenienza),
aree sulle quali i molteplici commentatori di questo blog potrebbero raccontarci qualcosa.
Sono aree incolte spesso adibite a discarica,ogni giorno sotto i vostri occhi,che guardano altrove.
In allegato comunicato stampa sulla Zisa che ho inviato a tutte le testate e che, ovviamente non è stato pubblicato:
COMUNICATO STAMPA
“LA DESTRA: IL PIAZZALE DAVANTI LA ZISA ABBANDONATA
NECESSARI INTERVENTI URGENTI”
Palermo, 14/10/2008 – Salvo Coppolino, esponente de LA DESTRA di Palermo, interviene sullo stato di assoluto abbandono del piazzale antistante il Castello della Zisa lanciando un appello al sindaco Cammarata.
“Il totale abbandono in cui versa la piazza è, a dir poco, vergognoso. Sono stati spesi centinaia di migliaia di Euro, per non dire milioni, per dare un’immagine diversa all’intero quartiere ed oggi siamo in presenza di uno squallore assoluto. Non vi è un controllo, all’interno del giardino scorazzano ragazzi in moto che mettono a repentaglio l’incolumità dei visitatori, i pozzetti della luce sono tutti scoperchiati, l’acqua nelle fontane è un lontano ricordo, vandali e incivili la fanno da padrone. L’Amministrazione comunale non può e non deve permettere che in un posto meta di centinaia di turisti regni l’anarchia più assoluta.
Invito il Sindaco – continua Coppolino- ad intervenire immediatamente per consentire la piena fruibilità in sicurezza del giardino. E, nell’occasione, perché non prevedere ad una rimodulazione del progetto iniziale, posizionando alberi per dare un minimo di sicilianità ad un posto che, a primo impatto, sembra un informe distesa di cemento.”
…sono molto felice che una mia foto sia arrivata a questo! Grazie a tutti per i vostri interventi e grazie a Salvo Coppolino che si sta preoccupando di migliorare il luogo in questione!
@ zio-silen;
…in effetti l’esterno è stato ricostruito utilizzando un architettura che definirei “Mussoliniana”…è un luogo poco invitante è freddo! Se leggi i post precedenti ti farai un idea di come la pensa la maggior parte dei palermitani!
Speriamo che questo gioiello ritorni al suo splendore, pulito, sicuro e con le fontane e l’illuminazione funzionanti. Un invito all’amministrazione comunale (sempre attenta a questi temi) per farsi carico anche di questo.
ma unne?
via guglielmo il buono, venendo da piazza principe di camporeale sulla destra.
ricordo che 20 anni fa qui c’erano delle palmette appena piantate e un signore che aveva un orto e vendeva gli ortaggi freschi.
il parco era una bella opportunità per riappropriarsi della nostra origine araba, ma ora è ridiventato uno schifo, la fontana che si vede nella foto è sempre spenta, al di fuori del parco c’è ancora il parcheggio con le macchine abbandonate e inoltre è possibilissimo scavalcare i muretti ed entrarci di sera per andare a fare qualsiasi cosa…
E’ uno spettacolo questo posto, da quando è stato riqualificato l’anno scorso è diventato un posto da mille e una notte, invito chi non l’avesse ancora fatto a visitarlo…in particolare è suggestivo il gioco d’acqua che tracima da una vasca all’altra dalla sommità dei gradini sino alla parte più bassa…uno spettacolo.
p.s. ora arriva Mohicano (il penultimo) e ci dirà che anche questa è opera di Orlando, ci scommetto 🙂
Si dice che nel mondo dei ciechi chi ha un occhio fa il RE…..ma andate a guardare le foto storiche del castello della Zisa e dei giardini arabi e vi renderete conto che è stato fatto uno scempio. INCOMPETENTI e ARROGANTI (a chi ha restituito questo falso storico a Palermo)
bravo binno
Grazie cetty
Bravo Binno bis!
La foto è bella però, come foto del reale.
Complimenti all’autore che ha colto un momento in cui l’atmosfera sembra assolutamente irreale e sospesa.
BRAVO!
cara Angela, dalla bellezza di questa foto si percepisce lo scempio!!Notare i contrasti cromatici dei materiali adottati!! …..sembra come quando si fa la pasta con le vongole e riesce male; cioè la pasta con la pasta e le vongole con le vongole, le due cose non si incontrano. Appunto dalla foto si percepisce chiaramente che il castello resta il castello con la sua connotazione storica (non entriamo nel merito del restauro che si dice filologico) mentre i girdini sono i giardini, seppur appartenenti al castello della Zisa, è palese che fanno parte delle “vongole” e di filologia del restauro manco a parlarne. Sono dei giardini moderni in un contesto storico!
bravo binno. per non parlare della forma dei lampioni
Infatti dicevo che la foto è bella “come foto del reale”.
E’ tutt’altro se vai lì e vivi di persona l’insieme, che non è un “insieme” ma un “separati in casa”. Il nuovo, color bianco tipo dash, che più bianco non si può, con l’antico isolato.
Per non parlare dei giochi d’acqua che non sono “giochi”, che non hanno percorsi ma stagnano (l’acqua non scorre) e fanno solo zanzare.
Una finzione globale che non darà mai l’essenza, la funzione, l’idea di ciò che era quel giardino.
Che incapaci!
a parte che questo “giardino” è oggettivamente brutto, aggiungo qualche commento “pratico”:
– in estate (la lunga estate palermitana) è assolutamente infrequentabile causa la totale mancanza di ombra;
– se percaso hai qualche bambino piccolo devi stare con sei occhi aperti perchè vista l’assenza di qualunque altro oggetto di interesse per bimbi (vedi giochi, scivoli altalene etc…) la fontana (priva di qualunque protezione) diventa pericolosissima;
E che dire della legenda che si nasconde dentro questo magnifico castello….(i riavuli ra Zisa)!.
Io ci sono nato all’ombra del castello, e anche i miei figli.. e ricordo pure quando era soltanto un rudere, dove noi ragazzini andavamo a giocare al pallone davanti il suo ingresso, e ogni tanto scappavamo via perchè avevamo paura che i diavoli ci prendessero….!
Oggi secondo me è ritornato allo splendore per cui era stato costruito, ha soltanto bisogno di un po’ di attenzione dall’amministrazione, e non scordiamo che ci sono voluti piu di 30 anni per rimetterlo apposto.
è stato reso una schifezza.
è come mettere la carta da parati al duomo di monreale.
Peccato! Come doveva essere bella Palermo un tempo!
Andateci!
Di persona dico, in estate in notturna magari!
Fate una visita guidata, fatevi raccontare di com’era e di chi, come e quando ha fatto veramente lo scempio snaturandone la struttura, coprendo il tetto, togliendo la fontana interna, impedendo il funzionamento dell’areazione per sola strutturazione e posizione delel aperture(tutta araba per resistere allo scirocco, godendo il fresco dentro) e della raccolta acque…
Fatto ciò, io ho apprezzato il tentativo di non far morire quello che era rimasto e valorizzarlo nonostante tutto: l’originale non esisteva già e non poteva essere ricreato!
BUONA VISITA A TUTTI!
Questo fotografo fa foto spettacolari! 😉
ma come si fa a non accorgersi che è un’eresia architettonica e che non c’è nessun “recupero”?
Il giardino di un tempo era un capolavoro.
La stessa azione poco meritevole e la stessa sorte ria toccherà, è certo, anche ai giardini in costruzione a piazza fonderia…
La filologia e l’anastilosi sono due scuole di restauro che puntualmente a Palermo vengono calpestate in malo modo ad opera di capicantieri che stanno nei posti di comando e controllo. Va anche detto che il calpestare, ad opera dei suddetti capicantiere le due scuole dei restauro risulta del tutto incidentale, perchè i capicantiere di che trattasi non conoscono minimamente quel che significa Restauro Filologico e per Anastilosi. Considerata adesso la pochezza dei capicantiere, se si propone agli stessi di osare, inserendo il nuovo in un contesto storico, apriti cielo – abborriscono soltanto l’Idea. Però quando vanno a Berlino, Parigi, Londra, ecc. apprezzano le nuove forme e le nuove funzioni degli edifici storici. Se io fossi in loro ed è palese che non lo sono, mi issi AMMUCCIARI cosicchè il RESTAURO MIMETICO, che tanto loro apprezzano, è fatto!
RESTAURO MIMETICO: favolosa espressione, scusami Binno ma la prenderò in prestito.
Devo pagare le royalties? 🙂
Cara Angela il restauro Mimetico e quello che vedi tutti i giorni intorno a Te! Palermo è piena di opere restaurate in maniera mimetica a tal punto che non si capisce più qual’è il pezzo storico dal pezzo nuovo!
Tranne qualche raro esempio tutto il resto a Palermo è MIMETICO e da questo il Falso Storico!
Esatto, ma niente come l’espressione RESTAURO MIMETICO riassume lo scempio! (che vedo tutti i giorni e so anche riconoscere, visto che sono del settore, per l’appunto…)
Per arricchirci tutti quanti vi riporto un esposto da parte di una comunità scientifica sullo scempio che non tutti sanno che si sta perpretando sulla villa del casale di Piazza Armerina. Buona lettura a tutti
ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA
Presso il TRIBUNALE DI PALERMO
ESPOSTO
A TUTELA DEL BENE CULTURALE VILLA ROMANA DEL CASALE
Introduzione
Premessa
Verifiche
Allegati
Premesso che
– i primi scavi sistematici della Villa Romana del Casale, ubicata
nel territorio di Piazza Armerina, si sono svolti a partire dal
1820, e che la più parte dei ruderi e delle pavimentazioni musive
sono stati quasi completamente rimessi in luce a far data dalla
seconda metà degli anni Trenta del Novecento;
– in linea con le più aggiornate posizioni culturali che suggerivano
la conservazione in loco dei resti archeologici, al fine di evitare
il trasporto dei mosaici in una sede museale lontana, si determinava
di realizzare un sistema di coperture, per assicurare le condizioni
necessarie alla salvaguardia delle decorazioni musive di
straordinario interesse storico artistico;
– nel 1942, su progetto del soprintendente Piero Gazzola, veniva
realizzato il primo tentativo di copertura tradizionale con elementi
lignei e coppi alla siciliana, sorretti da pilastri;
– nel prosieguo, il deterioramento della copertura determinava
dissesti, accompagnati da crolli parziali, causati dal degrado delle
travi lignee maturato nel corso di un decennio;
– nel 1954, si determina la necessità di realizzare una nuova
copertura che potesse proteggere l’intera superficie dei resti
archeologici per un totale di circa duemila metri quadrati e, di
conseguenza, si bandiva un concorso per la progettazione delle nuove
coperture della Villa del Casale a cui partecipano gli studi
professionali rappresentati da Pier Luigi Nervi, Aldo Grillo,
Roberto Calandra, e Franco Minissi;
– nel 1956, è prescelto il progetto dell’architetto Franco Minissi,
ispirato dalle tendenze culturali del “restauro critico”, e si
ratifica l’incarico da parte del Ministero della Pubblica
Istruzione;
– l’azione dell’architetto Minissi viene svolta con la consulenza
del prof. Cesare Brandi, direttore dell’Istituto Centrale del
Restauro, e che il progetto riceve il plauso ed è unanimemente
condiviso dalla Scuola Italiana di Restauro, allora rappresentata da
Roberto Pane, Gugliemo De Angelis D’Ossat, Agnoldomenico Pica e
Renato Bonelli;
– nel 1957, il primo lotto dei lavori con la direzione
dell’architetto Minissi si conclude per la parte relativa alla
copertura e completa fruizione del vestibolo d’ingresso,
dell’ambulacro del grande portico, la galleria della caccia ed altri
ambienti;
– l’esecuzione dell’impianto museografico suscita interesse ed
entusiasmo tanto che, nel luglio 1958, una determinazione del
Consiglio Superiore di Antichità e Belle Arti loda l’ottima
esecuzione, e l’importanza culturale della copertura trasparente
messa in opera nella Villa del Casale, e dispone una rapida
continuazione dell’opera di protezione della parte restante del
complesso archeologico;
– nonostante l’eccezionalità della Villa come complesso monumentale
di estrema rilevanza storico-artistica del periodo tardo imperiale
romano, ed il grande numero di visitatori che accorrono per ammirare
ed accostarsi a tale testimonianza avente valore di civiltà, si
sarebbe costretti a dovere ritenere che tutte le autorità titolari
del potere-dovere di tutela e conservazione del bene abbiano omesso
di svolgere quelle attività di prevenzione, manutenzione, e restauro
su cui si articola la nozione giuridica di conservazione, a favore
delle strutture di protezione, ed è altresì noto che gli unici
interventi eseguiti (inconsistenti, inadeguati, e pericolosi
rispetto all’emergenza del degrado da superare) hanno alterato, e
quindi pregiudicato il microclima, con la modificazione, e
l’eliminazione delle soluzioni relative alla coibentazione termica;
ed inoltre, anche compromesso fortemente la fruizione e la
leggibilità dei mosaici in conseguenza alla rimozione degli elementi
di diffusione della luce solare, contenuti nel progetto
dell’architetto Minissi per l’illuminazione naturale;
– nonostante l’eccezionale valore storico ed artistico dei mosaici
della Villa del Casale, che rappresentano una delle testimonianze
più preziose della decorazione dell’epoca imperiale romana, da parte
di coloro che hanno la responsabilità della tutela e della
valorizzazione, si è omessa un’attività complessiva ed organica di
prevenzione del degrado, nonostante le ripetute sollecitazioni e le
critiche espresse dal mondo accademico nazionale ed internazionale:
l’inerzia più che decennale delle competenti autorità, manifesta
nell’assenza di puntuali efficaci ed efficienti provvedimenti di
conservazione, potrebbe ritenersi la causa o concausa del drammatico
progredire del distacco di un numero considerevole di tessere
lapidee, e l’aggressione di erbe infestanti, muschi e licheni;
– nel 1993, a causa dei noti problemi idrogeologici, mai affrontati
e tutt’oggi insoluti, si è verificato un alluvione che ha invaso i
resti archeologici della Villa, e ricoperto i mosaici con una spessa
coltre di fango e che anche in quell’occasione non si è proceduto ad
adottare possibili opere a tutela del complesso archeologico;
– nel 1997, la Villa del Casale è stata inserita dall’UNESCO (Unione
Generale delle Nazioni Unite per l’Istruzione, le Scienze e la
Cultura) nell’elenco dei monumenti che costituiscono il patrimonio
dell’umanità, conclamando il riconoscimento di complesso
archeologico di altissimo valore storico-artistico;
– nel corso degli ultimi anni, com’è noto, la Villa Romana del
Casale è stata oggetto di una lunga serie di furti di oggetti
artistici e di atti intimidatori di vandalismo, che hanno provocato
danni considerevoli agli apparati musivi, consistenti
nell’imbrattamento con vernici, e nella distruzione di brani di
mosaico;
– per fronteggiare la criminalità, ed al fine di risolvere la grave
situazione di degrado fisico ed ambientale della villa del Casale,
la Regione Siciliana, il 4 settembre 2003, nominava una “Unità di
Crisi” presieduta dall’ex Generale dei Carabinieri Bruno Conforti;
– con D. A. n. 57 del 9 luglio 2004, l’Assessore Regionale ai Beni
Culturali ed Ambientali, e alla Pubblica Istruzione, Fabio Granata,
nominava il dott. Vittorio Sgarbi “coordinatore generale di tutti
gli interventi da realizzare per la conservazione, tutela e
valorizzazione della villa del Casale”, e la nomina si accompagnava
all’attribuzione dei poteri in merito all’impegno dei finanziamenti
reperiti ammontanti a 25.600.000 euro (€ 18.000.000 dal POR
2000/2006 e € 6.600.000 dal PIT della Provincia di Enna), rendendo
il commissario unico responsabile delle iniziative concernenti la
sistemazione dell’area circostante, la gestione dei proventi dei
biglietti ed il generale funzionamento del sito, con l’alterazione
della ripartizione delle funzioni amministrative in materia di beni
culturali, con il venir meno del sistema di gestione condivisa del
bene culturale, garantito dalla pluralità delle competenze anche
tecniche cui è affidata la tutela e la valorizzazione del bene
culturale, ed il regime vincolato degli interventi vietati, o
ammissibili condizionatamente all’autorizzazione preventiva
dell’amministrazione.
– in tale cornice, l’Unità di Crisi, ormai esautorata, cessava la
sua attività, in seguito alle dimissioni del suo presidente
Conforti, presentate l’8 settembre 2004;
– con legge reg. sic. 28/12/2004 n. 17, Vittorio Sgarbi veniva
nominato “alto commissario per la valorizzazione della Villa del
Casale di Piazza Armerina”, con un compenso stabilito da gravare
sulle somme del Comune di Piazza Armerina, provenienti dagli
introiti della vendita dei biglietti d’ingresso della villa del
Casale;
– nell’espletamento dell’incarico, nel comunicato stampa del 3
novembre 2004, il commissario Sgarbi caldeggiava la demolizione
delle opere di copertura, ormai storicizzate, progettate
dall’architetto Minissi, a favore della realizzazione di una
ciclopica cupola in ferro e vetro dell’altezza di 45 metri per un
diametro di 150 metri progettata dagli architetti Mario Bellini e
Lucio Trizzino, suoi professionisti di fiducia;
– nel periodo novembre-dicembre 2004, una rappresentanza della
comunità scientifica (prevalentemente composta da una cinquantina di
docenti universitari della disciplina Restauro) ha organizzato una
raccolta di firme con lo slogan “Salviamo villa del Casale dalle
cupole” al fine di sollecitare le autorità competenti e scongiurare
la distruzione della copertura esistente, unanimemente ritenuta di
grandissimo valore culturale, e allo stesso tempo per impedire lo
scempio ambientale rappresentato dalla introduzione della grande
struttura di ferro e vetro;
– nel prosieguo, un ripensamento del commissario Sgarbi consentiva
di abbandonare l’ipotesi della realizzazione della cupola, a favore
di una azione conservativa globale del sito archeologico da
realizzarsi attraverso un progetto elaborato dal Centro Regionale
per il Restauro diretto dall’architetto Guido Meli;
– il commissario Sgarbi, nell’inosservanza delle prescrizioni
contenute nella Carta Italiana del Restauro del 1972, nel Codice dei
Beni Culturali e del Paesaggio (D. lg. 22.01.2004, n. 42), nonché
nel coevo D. lg. n. 30 del 2004 contenente la disciplina degli
affidamenti di lavori sui beni culturali, allo stato abrogata in
quanto ricompressa nel Codice dei contratti pubblici (D. lg.
12/4/2006 n. 163), elabora proprie linee guida del nuovo progetto di
restauro della Villa del Casale, a cui si atterrà il gruppo dei
progettisti sotto la direzione dell’architetto Meli;
– una prima, sommaria, presentazione del progetto avviene nel marzo
del 2006 presso il Salone del restauro di Ferrara, che non può
considerarsi sede istituzionale competente per il coinvolgimento
anche informale delle autorità ordinariamente titolari delle
funzioni di tutela e di conservazione del bene. Proprio in quella
sede, traspaiono le scelte distruttive nei confronti della copertura
storica progettata da Minissi, e realizzata nel 1957;
– l’Associazione Monumento-Documento, dal novembre 2006, attraverso
il proprio sito web http://www.unipa.it/monumentodocumento ha diramato una
serie di documenti per sensibilizzare l’opinione pubblica
sull’imminente pericolo che stava correndo la villa del Casale,
facendosi promotrice di una raccolta di firme per chiedere alle
autorità competenti di intervenire per interrompere l’azione
distruttrice che si proponeva il progetto ispirato dal commissario
Sgarbi, e che detta raccolta di firme ha fruttato in totale 1700
adesioni in tutto il mondo;
– la protesta, oltre al gran numero di adesioni, ha avuto come
effetto la presentazione di tre interrogazioni parlamentari al
Ministro per i Beni e le Attività Culturali da parte degli onorevoli
Francesco Piro e Arnold Cassola e del senatore Valerio Zanone;
– il primo elenco di 1000 firmatari è stato inviato al:
Presidente della Commissione Europea
Presidente della Repubblica Italiana
Presidente del Consiglio dei Ministri
Al Ministro per i Beni e le attività Culturali
Ministro dell’Università e della Ricerca
Ministro della Pubblica Istruzione
Presidente dell’Unesco
Presidente dell’ICOMOS
Presidente della Regione Siciliana
Assessore Regionale ai Beni Culturali, Ambientali e alla Pubblica
Istruzione;
– i lavori sono stati aggiudicati con il criterio del prezzo più
basso a seguito dell’espletamento di gara per pubblico incanto da
parte dell’UREGA-Sezione di Enna in data 25, 26, 27, 30 ottobre 2006
e 30 novembre 2006, in un primo momento ad una ditta che ha proposto
il 38,8 % di ribasso;
– il 21 febbraio 2007 é avvenuta consegna dei lavori alla ditta che
si era aggiudicata il secondo posto in graduatoria con il 35,23 % di
ribasso;
Binno, dovremmo anche dire, visto che quatto fili di architettura e restauro ce li mangiamo, che il progetto portato a compimento dall’architetto SLN è quello prodotto ai primi anni ’70 dall’architetto GC.
ALBERGHERIA SOTTO ASSEDIO,SFOLLATI NELLA CATTEDRALE SENZ’ACQUA,SCIPPATORe MANDa IN OSPEDALE TURISTA RUSSA,SCENE DI GUERRIGLIA,CASSONETTI E AUTO BRUCIATO….Ditemi voi se è normale tutto questo? Siamo governati da NESSUNO… eppure le bellezze le abbiamo come si vede dalla foto….
Chiedo se qualcuno che legge il blog ha la possibilità di recuperare e pubblicare una foto di com’era quel luogo, quel giardino PRIMA dello “scempio”… grazie
Io certe volte mi domando: ma siamo pigghiati tutti ra botta? Quando la Zisa era un letamaio tutti a gridare: E’ UN LETAMAIO! Ora che è presentabile, parlate di vongole, resatauro mimetico e cazzate del genere. Oggi la Zisa è questa, restaurata, bella ed attrattiva (lo dicono centinaia di turisti che ci passano ogni giorno) e non capisco che c’è da ridire sullo stile architettonico: qualsiasi progetto, per chi non lo sapesse (e sono tanti i professori a Palermo) passa dal vaglio della Sovrintendenza ai beni Culturali che credo abbia il fior fiore di architetti ed ingegneri che controllano ogni centimetro quadrato di opere che interessano beni monumentali. Ma noi no, noi iamo a taliare i luci, le vongole, lo zampettio dell’acqua che è naturale e non gasata e via dicendo. Sapete che vi dico? voglio la Zisa quand’era deposito dell’AMIA, voglio vedere i machini abbruciati dentro il giardino, voglio vedere i cumuli ri munnizza accatastata con le vongole e in stile assiro babilonese (ce cosa? ognuno dice lo stile che vuole). Perchè noi ci meritiamo questo, e curnutu cu spenni piccioli pi sta città
@Paolo: ma dove vivi? Dimmi che non sei di Palermo, perchè altrimenti (visto che non sai dove si trova) la cosa mi rattristerebbe parecchio. E’ uno scempio, mi chiedo perchè definire tanto cemento “un’opera”. Ah beh, si certo, del resto ci siamo abituati in Sicilia alle opere in cemento. Studiando la storia del Castello e guardando questa foto adesso, mi vien da dire che i progettisti si sono attenuti alla “regola”, chiunque passasse dal Castello ha lasciato una sua “impronta” nel passare dei secoli e così anche “l’amministratore del duemila”. sigh!
Frequento una volta alla settimana per circa 30 settimane all’anno la Villa del Casale. Da anni e anni. Ho avuto quindi modo di seguire progressivamente l’avanzare del degrado del sito, il cui valore artistico e storico è universalmente riconosciuto. La copertuta in plexiglass realizzata negli anni 50 dall’architetto Minissi è stata un errore. Sicuramente interessante dal punto di vista archittetonico, ma assolutamente non funzionale. Il plexiglass per sua natura porta un aumento considerevole della temperatura all’interno della struttura, creando un effetto serra deleterio per le tessere dei mosaici. La notevole escursione termica tra il giorno e la notte, visto che il sito archeologico
si trova in aperta campagna, provoca il distaccamento delle suddette tessere, compromettendo inevitabilmente le opere nel loro insieme. Tutto ciò è stato attestato dagli specialisti e, molto più modestamente, accertato dal sottoscritto durante gli anni di frequentazione settimanale. Oltre all’irreparabile danno dell’opera, le temperature elevate rendono difficoltosa la fruizione del sito da parte dei tanti turisti e dei pochi appassionati d’arte. In giornate di scirocco con temperature che sfiorano i 40 gradi ho sentito gente uscendo dall’area coperta benedire “un po’ di fresco”. I 40 gradi erano un po’ di fresco!….
Sicuramente le intenzioni dell’architetto Minissi erano le migliori possibili e il materiale scelto sembrava la soluzione ideale, permettendo di difendere i mosaici dagli agenti atmosferici lasciando però filtrare la luce. Ma non si erano fatti i conti con l’effetto serra e il microclima interno che si veniva così a creare.
Oltretutto il Minissi non è nuovo a queste imprese, visto che un’altra sua opera, il Museo Paolo Orsi di Siracusa, avveniristica (per i tempi) struttura a nido d’ape fa letteralmente acqua da tutte le parti ed è anche questo chiuso per restauri. Privandoci così di una delle collezioni d’arte greca più complete e prestigiose al mondo. Insomma, le opere di Minissi sono belle da vedere, ma non funzionali.
Tornando (e concludendo) a Piazza Armerina, una soluzione alternativa alla copertura in plexiglass mi sembra assolutamente necessaria. Forse la cupola di Sgarbi non era proprio l’ideale, ma qualcosa va escogitato, perchè, ripeto, il plexiglass è stato un errore.
Approfitto di questo spazio per rassicurare tutti coloro i quali hanno a cuore la tutela del nostro patrimonio culturale che i lavori di restauro proseguono alacremente (benedetta sia sempre l’Unesco….) e ci sono buone speranze che la data di completamento dell’opera, ovvero Dicembre 2009, sia rispettata.
Dal 1 gennaio 2010 potremo giudicare.
P.S. Scusate se sono stato prolisso, ma il tema mi sta molto a cuore e raramente trovo occasioni di dibatterlo.
Caro Salvo Coppolino, i post vanno letti tutti sin dall’inizio!!!! Nel mio primo post ho esordito scrivendo: “nel mondo dei ciechi chi ha un occhio fa il RE”, ciò significa, parafrasando il nostro dialetto MEGGHIU I NIENTI! Pertanto se avessi letto tutto di saresti accorto che il taglio della conversazione è un’altro.
Caro calpurnio dal mio intervento non traspare alcun l’attaccamento all’opera del Minissi e meno che meno all’opera appaltata.
Molto modestamente, ho contribuito anch’io alla disamina del progetto e se fior di professori universitari hanno chiesto aiuto al mondo ci sarà pure un motivo.
Per gli addetti ai lavori che hanno una visione istantanea dei progetti non occorre arrivare 1 gennaio 2010 per potere giudicare!
Se la fontana funzionasse e il parco fosse pulito potrebbe anche andare. il problema è che come spesso avviene a Palermo (ma non solo), si innaugurano le opere, le ristrutturazioni, e poi finisce che si abbandonano. Questo è scandaloso e sintomatico di un amministrazione disastro.
Caro Binno, anche dal mio commento non credo traspaia alcuna finalità polemica. Anche volendo, non ho gli strumenti culturali necessari: sono una modesta guida turistica. Lascio quindi la polemica ai fior di professori universitari che già se ne occupano. Ho solo voluto aggiungere la testimonianza di chi poi della Villa fa uno strumento di lavoro quotidiano. A tal proposito, ti sarei veramente grato se volessi darmi qualche breve informazione sul progetto attuale e sulle soluzioni scelte per ovviare agli inconvenienti noti. Giusto per poter dare una risposta ai (pochi) visitatori che sono interessati all’evoluzione del sito.
Il mio commento è rivolto solo ed esclusivamente alla foto in se stessa, al di la di ogni altra considerazione similpolitica: bella!
Calpurnio verranno fuori delle strutture pesantissime, appoggiate alle vecchie mura, in i cui tetti saranno in rame luccicante all’inizio e neri in seguto. Dei pub irlandesi
Grazie Binno. Detta così mi sembra un orrore! Speriamo almeno che proteggano davvero i mosaici senza danneggiarli ulteriormente e che, come ho sentito dire, gli ambienti saranno climatizzati assicurando, quindi, una temperatura costante all’interno. Saluti.
Calpurnio per proggere dall’esterno credo che proteggeranno, il problema saranno queste strutture pesanti in legno ed acciaio poggiate sulle vecchie mura, che dovranno sorreggere delle capriate in legno lamellare sormontate da lastroni di rame.
Questo comporta la trasmissione sulle murature esistenti delle sollecitazioni indotte dalle strutture che su di esse poggiano. Parabola le vecchie mura avranno sollecitazioni verticali ed orizzontali.
Resisteranno? Comunque appena consegneranno le opere ci andrò subito perchè più in là chissa…….
Comunque stiamo andando fuori tema e non mi pare giusto
Non ci sono mai stato ma se devo giudicare dalla foto:
Direi che il tutto ha un aspetto pittosto “pacchiano” !
Ma che c’entra la Villa del Casale con il Castello della Zisa di Palermo? Booooooooohhhhhh!
Comunque, ex munnizza a parte, a me, dalla foto, mi pare la baselancio di Goldrake.
Dalla foto, talmente è stato colto l’attimo, sembra quasi che la scalinata si apra a metà per far fuoriuscire una batteria di razzi gamma per disintegrare tutti quelli che parlano male della città.
Comunque bello è! Ci nn’appiru a spenniri picciuli.
Secondo me i turisti che dicono quanto è bello stu jardinu sono tutti chiddi giapponesi.
Comunque sempre meglio questo della munnizza o delle machine abbrusciate.
Ma per curiosità, quanto costò togliere le machine abbrusciate, la munnizza e fare stu jardinu?
“strutture pesantissime, appoggiate alle vecchie mura, in i cui tetti saranno in rame luccicante all’inizio e neri in seguto. Dei pub irlandesi”_____e fuori ci faranno l’oktoberfest
guardate che splendore
http://farm1.static.flickr.com/99/286631680_bd1be0d127_o.jpg
Mi dispiace per Ucciardi che ringrazio comunque per il fatto di fornire “materiale” a questa “comunità” ma DEVO essere polemico.
La foto non è recente
infatti:
( capirete dal commento che segue).
@ Salvo Coppolino
Cù nasci tunnu …. nun pò moriri piscispata!
Mi ricredo totalmente sul giudizio che mi ero fatto di te.
Trovo la tua chiosa ” e curnutu cu spenni piccioli pi sta città” profondamente IGNORANTE ed OFFENSIVa.
Sono sicuro che la tua signora sia una persona per bene ( ma in questo contesto non so quanto sia un complimento), ma……..poi i soldi spesi per questa città….. CE LI METTI DI TASCA TUA? O SPENDERLI PER QUESTA TE NE FA’ RIMANERE MENO IN TASCA A TE?
No fammi capire, dettagliami quando ed in quale modo da consigliere provinciale ti sei decurtato lo stipendio per mettere il basilico alla Zisa.
La Zisa, già, che ne sai tu?
(il fiore all’occhiello del sindaco cazzarata)
ah già l’hai sentito dire ai turisti.
Ora senti a me, io ci vivo praticamente di fronte, in questo “posto” ( che non è quello che POTEVA essere) e se il sig. Ucciardi ci avesse donato una foto recente e scattata qualche metro piu indietro avresti visto ( visto che sono sicuro che non la conosci) 1) ù stigghiularu, 2) cani randagi e non in libertà , 3) le fontane secche ( ogni zanzara è 1,5 kg 4) motori e motorini sfrecciare all’interno (soprattutto di chi ci lavora).
totale mancanza di sorveglianza ( l’anno scorso ho litigato con dei vigili ( erano lì perchè avevano sbagliato strada?) perchè i pozzetti di luce erano tutti aperti, se vuoi mandiamo i bambini alla sedia elettrica e facciamo prima).
E tante ancora ne dovrei dire ……ah il famoso “giardino mediterraneo” fammi vedere quanto è costato 1 gelsomino, 2 ulivi, 3 lavande e erbaccie di varia natura.
non è nel mio stile ma alla spada rispondo con la spada:
CURNUTU Cù VI RUNA ù VUOTU!
VERGOGNA! PROFONDAMENTE VERGOGNA!
causa punteruolo sono sparite pure le palme che erano state piantate all’esterno senza che nessuno si sia adoperato per sostituirle. i tristissimi moncherini sono la testimonianza del totale disinteresse e non curanza. a loro interessa solo dividersi i soldi per le opere per poi lasciarle abbandonate al loro destino
Giusto! Propongo il curnutu cu vi runa ù vuotu day.
La foto è assolutamente straordinaria perchè nobilità e fa sembra estremamente gradevole un pessimo progetto con un’oscena realizzazione che è il cosiddetto giardino della Zisa, in cui il giardino è del tutto marginale. Scusate se è poco..
copolino, hai perso una buona occasione per stare zitto.
facevi più bella figura.
da una che non ti voterebbe mei ma che ti stimava come persona.
non si valuta tutto con i piccioli. alla zisa è stata fatta una cagata, e anche per chi la pensasse diversamente, comunque soldi buttati visti l’incuria in cui il giardino versa oggi.
Salvo Coppolino:
mi associo alle grida di sdegno.
NON NE HAI AZZECCATA UNA – DICESI UNA – in tutto il testo che hai scritto, dalle premesse alle conclusioni.
Datti una regolata, pi ppiaciri!
giusto. Fatta male anche se l’ha fatta Orlando, con le sue manine d’oro e i nostri piccioli d’argento (contento filippo? anche se in ritardo sono qui). O meglio progettata male da qualche parente di Orlando (sei più contento ora?)
che schifo….facciamo una bella petizione per abattere questo scempio….quanto era bella quella campagna che c’èra prima con l’odore dei limoni, dove si poteva trovare riparo all’ombra di una tettoia in amianto…per nn parlare dell’iutilità di poter depositare lì i sacchi di immondia che ora sono invece in bella mostra nei contenitori frddi e fetidi.
A parte ca l’acqua ne funtani c’è na vota ogni millannu,preferisco vedere la città pulita e vivibile,per restaurare i monumenti dopo c’è tempo…anche se qualcuno i picciuli si manciò pari pari
SAPIENTONE da Cnosso in quanto sapientone ti dirò:
avrai una cultura umanistica eccellente, ma se qualche povero capocantiere (circa 1000) ti riporta fatti tecnici che non comprendi faresti bene a documentarti o in alternativa dovresti un attimino accettare che c’è qualquno nel mondo che ne capisce più di te; o siamo in presenza di un TUTTOLOGO?
Se l’opzione è l’ultima, allora ti consiglio di raggiungerte il Soprintendente della Villa Imperiale del Casale con il quale faresti sicuramente PANE!
Infine ma che c’entra proporre una foto dei mosaici se giusto quelli manco sono stati presi in considerazione?
La sapienza, come diceva mio nonno, è anche quella di non perdere l’occasione di stare zitti! Tanto Dovevasi
confermo e concordo con quanto scritto da Goku, anche io ci abito vicino e la situazione non è cambiata affatto.
Sicuramente si è data un’ “abbianchiata”, ma da qua a dire che si è ristrutturato alla perfezione ce ne passa.
Il sindaco si è pregiato di avere restituito il parco della Zisa alla città e invece la fruizione da parte dei cittadini è pressochè inutile per i motivi descritti da Goku e aggiungo:
pensate che i drogati non si vanno più a bucare nelle vicinanze? Continuano imperterriti.
La fontana, sempre spenta, deve essere accesa solo la domenica o per Pasqua? No miei cari, la fontana dovrebbe essere accesa sempre, altrimenti sembra come quando ci mettiamo il cellophane sul divano per toglierlo quando arrivano gli ospiti.
Poi tutto quel bianco in estate ti fa “stiddiare” gli occhi e il caldo aumenta.
Non dobbiamo dire che le cose sono belle solo perchè ci sono stati spesi dei soldi, dobbiamo avere senso critico.
@ Goku:
Ti sbagli la foto è stata scattata il 4 ottobre 2008 cioè lo scorso sabato…durante una visita guidata (Le vie dei tesori) presso il quartiere zisa!
Se visiti questa pagina ( http://www.flickr.com/photos/blusal74/2918334384/ )a fianco della foto leggerai la data di scatto ed addirittura la macchina digitale utilizzata, perchè sono informazioni contenute nel file!
in quanto alla mia posizione…hai ragione…ero all’interno del cancello…ho voluto tralasciare il contesto circostante per focalizzare l’attenzione appunto sullo scempio e sull’incongruenza che rappresenta quest’opera…se opera si può definire!
@ Roberta…cicala cicala…ti ho riconosciuta!
“Curnutu cu spenni picciuli pi sta città” era un modo di ironizzare sul fatto che se si spendono va male, se non si spendono va peggio. Ma che cosa c’entra l’essere consigliere provinciale (ex), la decurtazione delle indennità ed altre cazzate del genere. Ho detto semplicemente che vista oggi e vista ieri(ieri intendo 10 anni fa, no ai tempi degli arabi, mi pare ovvio) fra le due almeno questa ha un’immagine migliore. Se poi è abbandonata a se stessa questo è un altro paio di maniche. Vedi Gorku, non sono io che non sa quello che dice: rileggiti il tuo post è ti renderai conto che hai sparato una serie di cretinate a ruota libera:
a) non capisco che c’entra mia moglie a meno che non interpreto il tuo pensiero in un’ottica di assoluta stupidità.
b)Quando si spendono soldi li esco io, li esci tu e li escono tutti i cittadini che pagano le tasse, quindi se ci permetti, mi interessa e come.
c) Visto che abiti di fronte alla Zisa, dovresti avere il buon senso e la sagacia di stare zitto, perchè erano proprio gli abitanti della zona (ed io allora raccolsi pure le firme per disinfestare la zona e spostare il deposito AMIA) che si lamentavano per la presenza di zecche, zanzare di 2 tonnellate, immondizia e feto ri muoriri quando la Zisa era una discarica.
d) Il mio post, per concludere, era semplicemnte una presa d’atto che è sempre bello e facile criticare senza mai essere costruttivi. Sono sicuro che che tutto fosse stato realizzato da qualche sindacuccio di sinistra, a quest’ora la piazza sarebbe per qualcuno a megghiu chiazza ru munnu. Semplicemente pietoso.
Al buon Coppolino una domanda sincera (implica una risposta altrettanto sincera).
Atteso che sembrerebbe sia stato un ex amministratore, le chiedo: come si può essere costruttivi in questa città che lascia lo spazio di agire ad amici ed amici degli amici?
Allora credo che, avendo degli spazi liberi di discussione, ce ne appropriamo e discutiamo con intelligenza senza prevaricare nessuno!
Mi aspetterei una risposta vera e non la solita demagogia che accompagna i nostri amministratori
Caro Binno, hai ragione da vendere, in questa città funziona così: se conosco il politico o sono suo parente, vado avanti, se no sono niente mischiato con nulla. La vergogna degli uffici di gabinetto è sotto gli occhi di tutti, ma la cosa che mi fa incazzare da morire è che i paladini di questa crociata sono quelli che, quando era presidente Capodicasa (quindi giunta di sinistra) avevano parenti, amici ed amici degli amici imboscati negli stessi uffici di gabinetto con gli assessori di sinistra pro tempore. Allora era lecito, ora non più. L’ipocrisia regna sovrana e questo spiega il perchè non mi sono voluto ricandidare: unnè cosa mia. Non voglio essere il terminale della disperazione e del bisogno della gente, non posso aiutarli perchè non so fare il cinico, non so promettere senza avere la certezza di potere mantenere la promessa. In questa città il potere gira attorno a quei pochi elementi che hanno i loro uomini nei posti di comando e questi sono politici, sindacalisti e pezzi da novanta che tingono i loro abiti a secondo quale è l’area politica che in quel momento tira. L’importante che continuino a gestire il potere, creando concorsi ad hoc e blindati, escamotage fantasmagorici per aggirare leggi e sentenze di tribunali. Questa è Palermo, amico mio, e non è per nulla differente da Roma, da Milano, da Torino ed da tutto il resto d’Italia. Noi in più abbiamo la mafia!!!!
Ben vengano quindi gli spazi di confronto, l’importante è che siano costruttivi, rispettosi della legge ma soprattutto della dignità altrui
Per quanto riguarda la Zisa forse pensavano di farla somigliante al Taj Mahal !
Piuttosto la mantengano pulita e senza babbaluci!
Io una volta ho fatto un giro col bus rosso per i turisti,quello in città x intenderci,volevo vedere se l’effetto era lo stesso del giro che avevo fatto a Barcellona, invece è stato così deludente, sotto il sole, nella città piena di traffico, questi siti turistici neanche si intravvedevano, poi quello della Zisa, uno squallore!
non so come fai a chiedere il rispetto della legge che
consente di mantenere lo stato di cose che hai appena descritto.Giustizia equivale a pari trattamento,almeno cosi’ e’ intesa nella Costituzione.
Ma nelle Realta’ del vivere quotidiano,contribuisce a conservare disuguaglianze e privilegi e a non garantire
Diritti Fondamentali.
in quanto alla Zisa,sono d’accordo con quello che hai scritto.Credo che pochi,essendo giovanissimi,hanno
memoria visiva dell’orrenda discarica a cielo aperto che era quella piazza.
“non so promettere senza avere la certezza di potere mantenere la promessa.”
Questa è la felice sintesi di un politico di destra, che ricordo di estrema destra ai tempi del liceo, promettere un qualcosa a un qualcuno che ha bisogno ?
E’ questa dunque la “chiave” dichiarata della mala poltica ? Perchè se un politico promette, promette all’amico al conoscente o a chi lo vota e lo sostiene.
Un politico deve amministrare il territorio in toto, non solo i poveracci e i senza lavoro. Deve guardare con un angolo di 360 gradi e non cercare sostegno da favori chiesti e spesso ricambiati.
Certo in questo non c’è destra ne sinistra e il malcostume è nazionale.
Tornando all’ “opera” , che ricordo se ne parlava già che io andavo al catechismo, è davvero povera cosa, slegata dal contesto del Castello, e penso all’esercito di esperti che avranno collaborato, e credo non per volontariato, credo non abbiamo molti motivi per vantarsi.
Coppolino, comunque complimenti per la coerenza che conservi, svolta a destra continua, a chi scrive lo troverai sempre dall’altra parte , sempre pronto però al dialogo e alla sintesi, basta abbattere i vecchi steccati ideologici.
Giuanni
Mentre decidete se approvare o meno il mio commento precedente vorrei sottolineare che il mio intento non è mai denigratorio, ma piuttosto mi piange il cuore a vedere una città così bella come Palermo mostrata forse nel suo lato meno magico,che appare come una vecchia stanca e che ogni giorno si deve rifare il trucco.
Tutto qui!
beata ingenuità fare domande ad un politico e volere discuterne avendo l’illusione di guardarsi negli occhi da pari a pari, anche se parla in dialetto e si camuffa da gente del popolo, vi risponderà sempre in politichese, altrimenti nella vita avrebbe fatto altro.
@Coppolino:
La più ridicola delle azioni di gioco, l’autogoal.
Sembrerebbe lodevole, avendo la consapevolezza di non poter onorare la promessa di scambio, il rinuinciare a proporla ma è per l’appunto il fondare il proprio programma politico sulle più o meno mantenibili promesse che da la misura dello spessore dei politici che ci governano.
Parafrasando sullo spessore penso proprio ca ta puittasti a lamiera.
@ salvo corpolino
Bene, abbiamo scoperto che se tu ristrutturi casa, pur chiamando una ditta che costa un occhio, alla fine, se i muri sono storti, le piastrelle si staccano, l’acqua esce dai fornelli…;tu paghi senza lamentarti perchè l’importante è spendere.
Ma a chi vuoi darla a bere? se così fosse saresti uno stupido; ma non è così, siccome la tasca NON è la tua, ma appunto quella dei contribuenti.
E’ chiaro quel che intendevi, che i NOSTRI soldi, li spendete VOI, e vorreste essere ringraziati QUANDO lo fate.
MA PRETENDETE che nessuno critichi il MODO in cui lo fate.
Ora,sei andato a parare campando scuse di berlusconiana e recente memoria( ci state prendendo vizio ad offendere e sparare minc+iate, tanto dopo….. “io non volevo dire quello”).
Ciò che hai scritto è palese e chiaro a tutti.
Io al contrario di te, sono coerente e confermo ogni parola di ciò che ho scritto.
Riguardo la mia sagacia, bè… è proprio quella che mi ha permesso di capire subito con quale arroganza hai fatto quella battutaccia, che ti preme cercare di “limare” “aggiustare” “edulcorare”.
Il fatto che prima alla Zisa c’erano le zecche e voi c’avete messo le zanzare è premiante? ma ti rendi conto che è pazzesco quello che scrivi?
Da oggi niente più scippi a Palermo, sono aumentate però le rapine; ???? Ma che discorsi sono?
Essere costruttivi? la critica può esserlo.
E’ un’eternità che denuncio misfatti, ma siccome non “appartengo” a nessun colore (a differenza di te ) spesso non sono ascoltato.
Visto che tu “lavori” sempre dietro le quinte, e sei costruttivo (?), e sei pure “colorato di scuro” che per ora và di moda, interessati ORA per questo scempio e … facci sapere.
Per chiudere,una cosa mi preme spiegartela, perchè sono sicuro hai frainteso, tua moglie non c’entra niente ed infatti ho premesso che sicuramente trattasi di persona per bene; era una metafora per dire che si ha comunque la certezza che è così perchè tu soldi per questa città sicuramente NON ne spendi ( e quindi non sei cornuto ), al contrario invece si ( ne hai presi (lecitamente)).
Ed infine, hai ragione, è pietoso il fatto che esista gente a cui le cose sbagliate stanno bene se sono fatte dal proprio partito, anzi di più, è schifoso, è solo da debosciati lecchini.
Ah salvo, …. non ho tessere io, manco quella dell’amat, e tu?
Caro salvo, ” bontiempu e malutiempu, nun duranu sempri un tiempu”.
Ciao Salvo Coppolino. Io non so chi tu sia e non so con quale lista ti sei candidato.
So soltanto, però, che quando uno cerca di liquidare le altrui critiche (che nel caso io reputo giuste e, peraltro, ben motivate) con il solito ritornello del tipo “sono sicuro che se la piazza fosse stata fatta da qualche sindacuccio si sinistra, adesso direste che è la migliore piazza del mondo”, dice una assoluta cretinata e non fa del bene alla comunità cui appartiene. RITIRATI A VITA PRIVATA, che per Palermo è meglio. Se invece rinsavisci, vai da Cammarata e gli consigli che si DIMETTA!!!!
Salvo Coppolino. Fai amara la mia domenica. Ma come possiamo sperare che Palermo abbia un futuro se la nostra classe dirigente è di tale mediocrità?
Cazzarata governa (???) questa città da quasi un decennio. I risultati quali sono? Sii onesto. SVEGLIATI!!!
é inutile: lo sport preferito da molti è parafrasare a proprio tornaconto ciò che uno dice. Fermo restando che, ripeto per l’ennesima volta, a me così com’è la piazza non piace, ma è sempre meglio di come prima. Io con il progetto della Zisa non c’entro nulla, non c’entra nulla il partito in cui milito ed il partito in cui militavo: è così difficile da capire? Goku continua a ripetere che i soldi li mette lui e che io non ho speso una lira per la Zisa, anzi io ho speso i soldi delgi altri. Ma, a parte arraggiarti come un pazzo quando parli con me, ma tu lo sai da dove sono venuti i soldi per il rifacimento della Zisa? Non lo sai sennò parleresti un poco meno. Per Giovanni P., nel 1985 la Comunità europea stanziò una cifra iperbolica per risanare Palermo ed il suo centro storico (compresa la Zisa): li abbiamo persi tutti perchè nessuno di chi gestiva Palermo allora, dopo tre anni, presentò uno straccio di progetto. Ecco perchè parlo di sinistra (il progetto previsto e non presentato per la Zisa lo puoi vedere nella foto sopra).
Quando fai politica e viene da te un cristiano che ti chiede un posto di lavoro perchè sta puzzando dalla fame, voi che fate? Fatemelo sapere perchè non ho chiaro il vostro eventuale modus operandi. Io cerco di aiutarlo ma senza promettere nulla perchè non posso promettere nulla. E non mi venite a fare il solito discorso: la colpa è tua se quello puzza di fame! sarebbe volgare e squallida demagogia. Io sono di destra e la destra è al governo da 10 anni: non mi pare che prima a Palermo gli uffici di collocamento erano vuoti. O prima andava bene perchè chi gestiva la politica manciava e faceva molliche? Anche adesso fanno molliche, anzi molliconi, ma almeno io posso dire che tutto questo mi fa schifo. O non lo posso dire nenache perchè faccio politica?
Aspetto con ansia la risposta.
P.S. ho la moglie ed un fratello lsu da 15 anni, due figli di 23 e 20 anni studenti disoccupati: il primo che si permette di venirmi a parlare dei miei privilegi avuti dalla politica lo mando paro paro a fare in c..
Caro Salvo. Apprezzo che tu abbia risposto e apprezzo la sincerità che mi sembra di scorgere dal tuo messaggio, ma non riesco a non provare ogni volta che parli in modo fazioso di destra e di sinistra un moto di rabbia. Cosa scivi a fare dei fondi europei del 1985? Cosa c’entra? A parte che in quegli anni, non essendoci ancora il PPE, neanche si sapeva come ricostruirlo il centro storico, ma tu mi devi spiegare perchè, per valutare Cazzarata e la mediocre classe dirigente palermitana, io dovrei rifarmi al 1985??? Qual è il senso di queste argomentazioni? NESSUNA. RINSAVISCI E VAI DIRE A CAMAARATA: DIMETTITI.
Inoltre, riguardo al paternalismo che muove il centro destra cittadino, sempre solerte a trovare il posto di lavoro al “poveraccio”. Questa è la prova della vostra mediocrità. A patto che dietro questo paternalismo non si celi in realtà la voglia di accrescere e mantenere C0NSENSO, mi spiegate quale risultato pensate di ottenere con questa strategia politica? Te lo dico io: il FALLIMENTO.
Il poveraccio è poveraccio perchè non sa fare nulla e, in definitiva, non vuole saper fare nulla perchè, tanto, se viene da voi un posto lo trova. Invece di intendere la politica come l’arte del trovare un posto di lavoro, dovremmo intenderla come l’arte di decidere strategie fruttuose. Siccome non è cosa vostra, RITIRATEVI (dopo esservi vergognati).
@ salvo coppolino
non sono cattolico osservante, pur tuttavia la vita mi ha insegnato che l’IRA è un sentimento alquanto nocivo.
Mi hai definito “arraggiato” è ciò mi dimostra e dimostra a questa pubblica “piazza virtuale” chi sei veramente e i sentimenti che provi, (oltre a quanto “alta” è la tua dialettica) provarti che “sono cchiù friscu r’un quartu ì pullu” non mi serve.
Io guardo oltre, lontano.
Ma se mi distraggo ……. e mi guardo i piedi …… bè mi dispiace caro, tu non ci sei nemmeno lì.
Attenzione coppolino l’ira è uno dei 7 peccati capitali, non vorrai mica venire all’inferno con me?
Cari GOKU e SALVO COPPOLINO…credo che questa non sia la sezione giusta per polemizzare e “politicizzare”!Partire da una fotografia per manifestare i propri orientamenti politici mi sembra di cattivo gusto…soprattutto per chi come me vede questa sezione di Rosalio come una vetrina culturale! Cerchiamo di utilizzare questo sito in maniera costruttiva…credo sia stata l’intenzione degli editori quando l’hanno progettato!
Ok, mi allineo a quanto detto ( a ragion veduta)da Blusal. Quindi ribadisco: per me la foto tecnicamente è stupenda, per quanto concerne la piazza a me non piace ma comunque è sempre meglio di una discarica a cielo aperto. Per qunato concerne Cammarata (o Cazzarata) se si deve dimettere o non si deve dimettere lo decidono i palermitani con il voto.(questo lo posso dire?)
Caro Blusa, il tuo intervento credo stia a dire: “finitela”; ed hai ragione, io avevo gia chiuso.
Ma vedi mi preme sottolineare che io non ho manifestato nessun orientamento politico; la sezione Fotoblog di Rosalio ( che piace a te e me) serve a questo: la foto è il tema, poi c’è chi commenta sulla foto stessa ( la tecnica ecc,) e chi commenta i sentimenti che evoca.
Molti su questa bella foto hanno espresso il loro amore e la loro rabbia, per una cosa fatta male.
Io personalmente, me ne frego se l’ha fatta cazzarata o rinaldo, è fatta male e basta.
Anzi, lascia stare la politica, ma non credi che bisognerebbe radiare quell’agronomo, giardiniere o quel che è, che ancora ci racconta d’aver ricreato il genoard originario.
Ma ce lo vedi tu all’emiro con : 1 ulivo, 2 lavande, 1 specie di salice(molto piangente) ed 1 gelsomino?
Infine, ok, siamo costruttivi.
@ Salvo Coppolino
Per favore Salvo, potresti interessarti su quanto costano gli aranci (alberi) quelli bastardi, ma che fanno colore, ombra e splendida zagara profumata?
Poi magari insieme andiamo per il quartiere a chiedere i soldi, sono sicuro che in molti aderiranno.
Vediamo di farlo stò genoard.
Poi, potresti per favore intercedere a che le moto non sfreccino in mezzo ai bambini? visto che a mè ormai non mi sopportano e dicono pure che mi devo fare i fatti miei? ( magari qualche vigile di passaggio ogni tanto potrebbe fermarsi).
Chi lo sà, magari il prossimo anno Ucciardi rifà la foto e con un pò di bianco in meno, qualche fontana che funziona, e gli aranci profumati attorno………
saremo tutti qui a scrivere: bella la foto e tutto quel che c’è dentro.
Costruttiviamo.
…Concordo con la proposta di Goku…diamo un po di verde ai giardini delle Zisa…rendiamolo meno asettico!
In quanto ai motorini…caro Goku…credo ci sia poco da fare! Il luogo verrebbe controllato dai vigili per qualche settimana ma poi tutto tornerebbe come prima!E’ la gente che andrebbe educata!
sono stata una mattina alla Zisa,e,c’erano pochissimi visitatori.Quindi pochissimi introiti.Quindi credo che la Gestione sia passiva.
Sulla Zisa si e’ fatta la scelta che si e’ fatta ed e’ un pezzo di Territorio “recuperato”.Ad alcuni puo’ non piacere,ma l’intervento e’ avvenuto e si potra’ migliorare con le piantumazioni piu’ adatte ed altro.
Non capisco perche’ spendere ancora tante energie su questo argomento della Zisa,quando in ciascuno degli oltre VENTI RIONI della Citta’ ci sono AREE DI DEGRADO
ASSOLUTAMENTE INTOLLERABILI,(di atavica provenienza),
aree sulle quali i molteplici commentatori di questo blog potrebbero raccontarci qualcosa.
Sono aree incolte spesso adibite a discarica,ogni giorno sotto i vostri occhi,che guardano altrove.
In allegato comunicato stampa sulla Zisa che ho inviato a tutte le testate e che, ovviamente non è stato pubblicato:
COMUNICATO STAMPA
“LA DESTRA: IL PIAZZALE DAVANTI LA ZISA ABBANDONATA
NECESSARI INTERVENTI URGENTI”
Palermo, 14/10/2008 – Salvo Coppolino, esponente de LA DESTRA di Palermo, interviene sullo stato di assoluto abbandono del piazzale antistante il Castello della Zisa lanciando un appello al sindaco Cammarata.
“Il totale abbandono in cui versa la piazza è, a dir poco, vergognoso. Sono stati spesi centinaia di migliaia di Euro, per non dire milioni, per dare un’immagine diversa all’intero quartiere ed oggi siamo in presenza di uno squallore assoluto. Non vi è un controllo, all’interno del giardino scorazzano ragazzi in moto che mettono a repentaglio l’incolumità dei visitatori, i pozzetti della luce sono tutti scoperchiati, l’acqua nelle fontane è un lontano ricordo, vandali e incivili la fanno da padrone. L’Amministrazione comunale non può e non deve permettere che in un posto meta di centinaia di turisti regni l’anarchia più assoluta.
Invito il Sindaco – continua Coppolino- ad intervenire immediatamente per consentire la piena fruibilità in sicurezza del giardino. E, nell’occasione, perché non prevedere ad una rimodulazione del progetto iniziale, posizionando alberi per dare un minimo di sicilianità ad un posto che, a primo impatto, sembra un informe distesa di cemento.”
adesso l’hai pubblicato !
Vedrai che a giorni anche qualche testata tradizionale tornera’ su questo argomento.
😀
…sono molto felice che una mia foto sia arrivata a questo! Grazie a tutti per i vostri interventi e grazie a Salvo Coppolino che si sta preoccupando di migliorare il luogo in questione!
L’immagine è gradevole ma suscita la sensazione di un mondo senza vita.
@ zio-silen;
…in effetti l’esterno è stato ricostruito utilizzando un architettura che definirei “Mussoliniana”…è un luogo poco invitante è freddo! Se leggi i post precedenti ti farai un idea di come la pensa la maggior parte dei palermitani!
Speriamo che questo gioiello ritorni al suo splendore, pulito, sicuro e con le fontane e l’illuminazione funzionanti. Un invito all’amministrazione comunale (sempre attenta a questi temi) per farsi carico anche di questo.
Vadano a pulire le strade,PRIMA
Vadano a rifare i marciapiedi.,PRIMA