Tirocinio per 20, si presentano in quattro
Solo quattro dei 20 diplomati selezionati si sono presentati lunedì scorso in uno stabilimento di Palermo dove avrebbero dovuto iniziare un tirocinio promosso dall’Istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III nell’ambito di un progetto per avvicinare i giovani diplomati all’impresa.
A Palermo la percentuale di disoccupazione è superiore al 17 per cento.
beati i 4 fiduciosi. Ma fregati, anche questi corsi sul basano sul numero utenti. Se numero non c’é , corso non esiste.
Forse ha prevalso lo scetticismo dell’aver frequentato troppi corsi e ricorsi inutili.
se non hanno voglia e coraggio di rischiare a quest’età sono già finiti…
in questo periodo si respira un aria di sconfitta dovunque…
Questa secondo me è una conseguenza del sistema devastante di incentivi che si è creato nell’isola. Perché un giovane “normale” dovrebbe essere attratto da un lavoro “normale”, che prevede ad esempio un tirocinio, un apprendistato e poi un “normale” inserimento in una posizione lavorativa? E’, per molti, ad esempio molto più attraente investire in rapporti personali e sperare, magari dopo un po’, di diventare l’ennesimo beneficiario di qualche posto pubblico ben remunerato. In altre parole, se ad esempio si assumono 25 capi redattori alla Regione a 3700 Euro al mese (opera di Cuffaro, non mi risultano interventi di Lombardo al proposito), l’effetto immediato è di distogliere una valanga di denaro da usi alternativi certamente migliori. Ma la conseguenza di lungo periodo è una alterazione del sistema di incentivi, nel senso che ho descritto, che probabilmente è anche più dannosa.
Forse non vogliono restare a Palermo. Voglio dire: io l’ho fatto uno stage, dopo la laurea, in Francia 10 anni fa. Non mi hanno assunto dopo i sei mesi, però ugualmente non sono più tornato a Palermo in pianta stabile. Forse vogliono evitare che Palermo li leghi a vita, chissà. Una possibile interpretazione.
Se lo stage glielo propongono da un’altra parte, vuoi vedere che partono?
Si cerchino i ragazzi e gli si chieda il motivo della scelta. Credo che un’assenza quasi di massa abbia un suo perchè.
Il TG2 ieri sera, nel servizio, riportava, come motivazione di uno dei ragazzi, all’incirca: “il posto di lavoro è troppo lontano da casa”.
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Spero con tutto il cuore che non sia vera questa motivazione…
Linda
Tirocinio, non lavoro.
che sciocchi…hanno perso una buona occasione
Il TG2 è leghista. Nel senso che Rai2 è diretta da Antonio Marano. Il tipo, sebbene nativo pugliese, è sostanzialmente varesino e leghista. Il direttore del TG2 è Mauro Mazza, quello che accusò Grillo di istigare alla violenza.
Morale: a me il servizio (pur fatto da un giornalista di TG3 Sicilia mi pare), sembrava tagliato per dire: “L’el chi el terùn! Coi chiari di luna e come sempre non vuol proprio laurà!”. Ovviamente nessuna intervista ai ragazzi in questione.
Nessuno snobismo al lavoro, semplice ragionamento conti alla mano.
In sicilia si ha l’appoggio familiare, per casa e/o supporto alla famiglia (vedi nonna in sostituzione di asilo-nido).
Al nord, vai lì, ti pagano da contratto nazionale, e faccio l’esempio degli insegnanti, 1300 euro /mese, ne spendi 800-900 per la casa, e campresti un mese con 500-400 euro; oppure fai l’extracomunitario, ti affitti una stanza, con altre 4 persone, ne paghi 250, e sopravvivi. Oppure, fai il pendolare (molti insegnanti siciliani lo fanno giù in loco), ti affitti una casa a 100-200km di distanza, che é dignitosa, ma ti alzi almeno due ore prima ogni giorno. Uno pensa, ok, si fanno sacrifici, se si vuole arrivare? A cosa?
A diventare di ruolo facendo una vita di morto di fame, per almeno, se va bene 5 anni, in un contesto sociale totalmente estraneo?
Non ci si stupisca, se il meridionale, fa il precario a casa sua. Si stressa meno, ha più risorse, meno spese, riesce anche a mettere qualche soldo da parte, che non fa fai male.