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  • 7 commenti a “Non solo studenti…”

    1. Architettura, la protesta creativa
      Non si ferma la protesta contro la riforma Gelmini nelle scuole di Palermo. Anche la facoltà di Architettura è scesa in piazza

      Portavano addosso la città che immaginano, fatta di spazi riqualificati e restituiti ai palermitani. Ieri pomeriggio la facoltà di Architettura è scesa in piazza contro la riforma Gelmini. Studenti, ricercatori e docenti hanno sfilato insieme lungo via Libertà, da piazza Croci al Politeama andata e ritorno. Centinaia di plastici appesi al collo, sistemati in testa come un cappello, indossati come orecchini: ogni studente, ieri in strada ce n´erano almeno cinquecento, ha portato con sé uno dei suoi lavori. Alla testa del corteo il plastico più grande: quello dell´Università con una grossa croce sopra. «La nostra è una protesta low cost – spiega Manfredi Leone, ricercatore di Architettura del paesaggio era alla testa del corteo – vogliamo far vedere a tutti che non siamo solo quelli che protestano contro la riforma. Siamo il popolo di chi non vuole assistere alla lenta agonia dell´Università». Insieme con gli studenti c´è anche il preside della facoltà, Angelo Milone: «Sono qui perché se passa la riforma saremo costretti a sospendere diversi corsi di laurea – dice – l´età media dei nostri docenti è di 64 anni: presto, quindi, molti andranno in pensione.

      Con il blocco del turnover, che permetterà di assumere solo una persona ogni cinque pensionamenti, saremo nei guai. Quest´anno abbiamo già sospeso un corso di laurea, quello in Disegno industriale per l´area mediterranea, proprio perché non avevamo abbastanza docenti. Come faremo se passa la riforma?». Fra i tanti professori in piazza Teresa Cannarozzo e Maria Luisa Germanà. «Vorremmo lavorare a un progetto di sviluppo dell´Università invece di assistere al suo annientamento», dicono. Per Franco Tomaselli, ordinario di Restauro, «la cosa più bella è vedere insieme docenti e studenti, tutti uniti per salvare l´Università». La scena, però, è tutta dei ragazzi. Giovani, alcuni giovanissimi. Colorati e orgogliosi mentre portano a spasso i loro progetti. Silvia Giarratano, 25 anni, stringe la casa da lei disegnata.

      «Sono di Agrigento – racconta – so bene, perché lo vivo sulla mia pelle, cosa vuole dire sostenere le spese per studiare, soprattutto per chi vive fuori sede. Se passa la riforma il diritto allo studio, alla cultura, verrà negato a moltissimi che non possono permettersi di pagare tasse ancora più salate. Chi poteva farlo ha scelto di andare a studiare fuori». Valeria La Spisa si muove per la piazza con la sua bella figura, mostrando il progetto di un centro artistico da realizzare in uno spazio abbandonato sulle sponde del fiume Oreto. «I tagli alla ricerca uccideranno l´Università – dice – vogliamo dire la nostra con proteste simboliche come questa ma anche con tavoli tecnici nei quali affrontare il tema della riforma degli atenei, che non può essere liquidata con due articoli di legge che ne sanciscono solo la fine». Marco Ingrassia, 20 anni, e Danila Nobile, di 21, portano in piazza il progetto di una grande isola. «La riforma farà invecchiare precocemente l´università – dice Ingrassia – taglierà fondi per la ricerca e impedirà a noi giovani di avere un futuro.

      Che del resto è già ben compromesso: con il taglio sulle assunzioni, quell´unico posto messo a bando ogni tanto andrà di certo alla parentopoli». La protesta oggi riposa, solo un gruppetto di studenti farà volantinaggio davanti ai monumenti, per ripartire alla grande domani. Di mattina, con le lezioni della facoltà di Scienze della formazione in piazza Politeama, mentre ad Architettura gli studenti come gesto simbolico sostituiranno le pietre di un fossato con piante da loro acquistate. Nel pomeriggio, ancora al Politeama, per la grande manifestazione indetta da Lettere e alla quale hanno aderito tutte le altre facoltà: l´appuntamento è alle 16. Martedì ricominceranno le lezioni in piazza: lo storico Salvatore Lupo parlerà agli studenti di Lettere in via Magliocco. La protesta, intanto, è arrivata anche a Scienze politiche: da martedì scorso gli studenti sono in assemblea permanente e, visto che i docenti non li hanno sostenuti e che il preside Antonello Miranda non ha apprezzato l´assemblea permanente, hanno anche occupato un´aula.
      (26 ottobre 2008)

    2. 😀 Ma oggi la gente che commenta dov’è andata?

    3. @LOBO….è scesa tutta in piazza a protestare contro la Gelmini…:)

    4. Quando penso alla Gelmini penso a un grande pupazzo. Un pupazzo ben studiato e disegnato, un pupazzo mosso da un burattinaio calvo e sorridente che porta in giro il suo spettacolo di sempre con cui imbonisce la gente …”l’importante è non avere un’idea su niente”.

    5. il tipo a destra ero io qualche anno fa…portavo plastici della mia ragazza in facoltà a piedi..meno male che si è laureata presto -.-

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