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sabato 21 dic
  • Quattro per cento

    È impossibile, mi dico. I dati anche stavolta non appattano.
    Leggo che la raccolta differenziata è ferma al quattro per cento. Ho fatto un piccolo capolavoro di statistica “home made”.
    Il risultato, mi vado ripetendo, dovrebbe comunque essere affidabile…così, ad occhio.
    Io differenzio munnizza da un paio d’anni. Per la precisone, da quando hanno messo i recipienti adatti sotto casa mia.
    Noto, con massima sodisfazione, che vengono riempiti ben presto, i recipienti. E, altrettanto spesso, vengono svuotati.
    Mi chiedo, allora, come sia possibile…se questo aumento di differenziata vale per il mio circondario, immagino varrà anche per il resto della città. Dunque è quasi battaglia di cifre. Era e rimane sempre quattro per cento? Così come qualche anno fa?
    Sempre secondo la mia statistica casalinga, quella fatta ad occhio appunto, sarebbe dovuto aumentare questo benedetto quattro per cento.
    Ed il dubbio, che da sempre accompagna il mio differenziare carta plastica e vetro, ricompare. Vuoi vedere che buttanto tutto quanto, rigorosamente insieme, a Bellolampo? Giusto per prio, per non sforare ‘sto benedetto quattro per cento, ecco.

    Ospiti
  • 35 commenti a “Quattro per cento”

    1. Ciao,
      io abito oramai da 5 anni in zona Capo mentre prima abitavo in via De Gasperi. Ho avuto modo di vedere due realtà davvero diverse di “munnizza”. In via De Gasperi la differenziata viene fatta da tante persone e i cassonetti si riempono e vengono svuotati con regolarità, mentre nella zona popolare del Capo i cassonetti della differenziata si riempono molto lentamente e vengono svuotati solo quando sono stracolmi! Nessuno differenzia nulla da queste parti. Anzi a volte mi guardano ridendo quando scendo da casa con i sacchi differenziati e mi faccio molta più strada per buttare plastica e vetro (carta dalle mie parti non se ne divide…non ci sono i cassonetti!).
      Poichè la maggior concentrazione di cittadini a Palermo si trova nei quartieri popolari se ne deduce che rimarremo fermi a quel 4% per molto molto tempo!

    2. La raccolta differenziata volontaria in una città come Palermo difficilmente riuscirà a raggiungere numeri percentuali a due cifre. Inoltre, la persistente sensazione (certezza?) che quanto differenziato venga poi buttato insieme all’indifferenziato non aiuta. Dove va a finire il vetro separato? Lo imbarcano? Se costringessero i pub a restituire o separare il vetro delle bottiglie di birra, solo questo farebbe salire di un buon 4 o 5% le cifre di riciclo…

    3. Ecco, i pub…potrebbe essere un’ide. O no?

    4. Questo intervento capita a fagiolo….proprio ieri sera…ero fuori un pub che aspettavo gli altri…e per circa 5 volte dal pub sono usciti un uomo di colore…assistito da una cameriera….che andavan a buttare nel contenitore della spazzatura bidoni interi di bottiglie di vetro…ad ogni scarico infati il rumore tipico del vetro era inconfondibile!!!
      Il pub era immenso e pienissimo di gente…quindi immaginatevi il numero esagerat di bottiglie di birra e altro…ma questa situazione credo sia per tutti i pub…pizzerie…ristoranti…purtrop se nessuno fa dei controlli…tutto questo continuerà sempre cosi!!
      Noi in famiglia facciamo raccolta differenziata da sempre…per tutto…e piange un po il cuore a vedere migliaia di bottiglie buttate cosi’ in normali cassonetti dell’immondizia….

    5. Ho fatto la differenziata per due anni fino a quando ho avuto la CERTEZZA che TUTTO finisce nello stesso posto.

      Inoltre nella mia zona (Mondello) i contenitori si riepiono velocemente e si svuotano una volta ogni 15 giorni.

      Detto tra noi … PASSA U’ PRIU !

    6. Mah, penso che il problema più importante stia nel fatto che non si fa abbastanza campagna sull’argomento. Si ritengo che quanto sopra sia basilare, visto che l’uomo è un essere che se si insiste si lascia educare.

    7. io abito nella zona liminare tra cep e cruillas. ebbene, nella settimana di natale (come ogni anno) la munnizza non è stata completamente ritirata, con i conseguenti montarozzi alti quanto me e lunghi quanto limousine. Quando sono venuti a ritirare tutto quanto (come sempre in questi casi di “emergenza”) hanno gettato nello stesso camion i sacchetti di munnizza “normale” con quelli di differenziata. E se proprio in questi casi di maggiore affluenza di “materia prima” si agisce così, mi sa che il 4% rimarrà sempre tale.. Inoltre credo proprio che il problema stia al vertice della catena del riciclaggio; mi spiego, a mio avviso è l’amia (o chi per essa, non me ne intendo molto) a non investire particolarmente nell’ambito e ad essere pressocchè ignorante in materia (magari anche solo per questioni materiali di mancanza di fondi per trattare i rifiuti opportunamente, non so)

    8. @Nicky
      dimostra che quello che hai scritto è vero e domani mattina verranno denunciate almeno 10 persone.

    9. @Nicky
      questa stessa cosa me l’hanno detta un SACCO di persone!!
      Le stesse che ora non riciclano più.
      Ma come si fa a dimostrarlo? come sarebbe bello poter denunciare questi operatori anti-ecologici!!
      Io continuo caparbiamente a separare la netturbe
      (facile x me: abito zona politema, ci sono un sacco di campane),
      perchè penso che in ogni caso si debba fare il proprio dovere.
      @Alessandro: concordo con te, ma rilancio sulle lattine!! Sapete che dell’alluminio delle lattine non si butta via nulla? (o quasi) Valgono oro.
      E tutti le buttano via come se non valessero niente.

    10. A me pare che tutti quelli che dicono CON CERTEZZA che tutto finisce nello stesso posto, mi sembra che vogliano solo trovare una bella scusa per non differenziare.

      @Nicky:
      Facciamo così, tu dimostri questa CERTEZZA (ti verrà facile…) e io mi attivo immediatamente (e con me altri) per fare sapere al mondo questo scandalo.
      (per tua informazione i comuni devono riciclare per legge…)

    11. @ K
      io e la mia famiglia ricicliamo.. stupidamente, ma ricicliamo. Stupidamente sol perchè spesso (non sempre, è giusto dire la verità, ma spesso) vediamo con i nostri occhi che i netturbini buttano tutti i rifiuti nello stesso camion

    12. Io so per certo che la differenziata viene fatta, nel senso che so per certo che almeno una parte del materiale raccolto viene effettivamente trattato e riciclato. Quindi la storia che a Bellolampo tutta la spazzatura, differenziata e indifferenziata, viene poi rimescolata insieme NON è vera, e questo lo so per certo. Lo so per certo perchè diverse volte ho visto con i miei occhi che il camion che carica il vetro appartiene a una ditta che lavora proprio nel settore del riciclaggio del vetro, lo so per certo perchè io stesso ho avuto modo di contattarla nell’ambito della mia professione, e di questa minima certezza va dato atto. Non so però QUANTO si ricicli. Mi sembra plausibile (ma non ne sono certo) il fatto che la città sia divisa in diverse zone, per ognuna della quali è previsto un diverso “punto di raccolta”, nel senso che il vetro raccolto a Cruillas si porti in tale posto, quello raccolto a Brancaccio si porti in tale altro posto, eccetera. Questo spiegherebbe la diversità di dati, i diversi gestori, la diversità di destinazione finale e tutto il resto. In ogni caso secondo me resta auspicabile una presa di posizione UFFICIALE da parte dell’Amia e/o del Comune di Palermo: non sarebbe male una pubblicazione, una conferenza, un convegno, un qualcosa che finalmente faccia capire alla cittadinanza come stanno realmente le cose, sempre presumendo che non si abbia la coscienza sporca.

    13. Chi vuole dilettarsi può leggere l’ordinanza sindacale n.323 del 24/10/2008 con cui li sindaco ordina praticamente a tutti il rispetto della raccolta differenziata (con specifico riferimento a quella “porta a posta” laddove già attivata)con multe oscillanti tra i 200 e i 1000 euro… Così, tanto per ridere…

    14. Ce ne sarebbero cose che andrebbero fatte per legge…
      Se qualcuno andasse nel sito dell’amia potra’ leggere tutto cio’cha gli operatori dovrebbero fare…tutto cio’ che i cittadini dovrebbero fare…
      noi personalmente nel periodo estivo ci siamo lamentati per la spazzatura gettata fuori orario che una volta riempito il contenitore veniva gettata a terra…
      EBBENE giorni dopo si sono appostati dei vigili in borghese di prima mattina e hanno iniziato a fare multe da 200 euro a kiunque gettava spazzatura fuori orario!!!!
      Da quel giorno il contenitore nn si è piu riempito…
      Il nostro compito credo sia quello di segnalare…perkè se aspettiamo che spontaneamente facciano dei controlli possiamo attendere secoli!!!
      Segnalate,segnalate e segnalate!!!!
      Anche al giornale di sicilia o repubblica!!!

    15. Poco tempo fa ho notato, con piacere, al terminal dell’aeroporto di Palermo, una campagna pro raccolta differenziata. Tutto molto bello, contenitori coloratissimi a forma di fiori, dove ogni petalo, di colore diverso, accoglieva carta, vetro, lattine ecc.
      ero quasi commossa sino a quando è arrivato l’operatore ecologico che ha svuotato tutto in un unico sacco nero.
      No, non posso provarlo, ma è tristemente vero.

    16. non solo è vero ma è anche corretto. Plastica vetro e carta infatti possono arriavre tranquillamente insieme al centro di riciclaggio. Un apposito macchinario li riconosce e li separa.

    17. Gomesio ha scritto il 7 Gennaio 2009 alle 16:49

      @ K
      io e la mia famiglia ricicliamo.. stupidamente, ma ricicliamo. Stupidamente sol perchè spesso (non sempre, è giusto dire la verità, ma spesso) vediamo con i nostri occhi che i netturbini buttano tutti i rifiuti nello stesso camion

      Se ti riferisci ai sacchetti della differenziata lasciati fuori dalle campane è così. La politica dell’AMIA è “lasciare tutto pulito” al passaggio dei netturbini, senza prevedere che questi prendano nota delle campane già colme per segnalarlo alle aziende incaricate per tipologia di materiale.

      Anche questa è una cosa che ognuno di noi può segnalare al numero verde dell’AMIA: 800 237713

      In teoria se arrivano più segnalazioni per la stessa via potrebbero decidersi a collocare una delle tante campane già comprate
      …in attesa della raccolta porta a porta come nei comuni civili!

    18. @ Claudio.
      Scusa, ma se ci sono questi meravigliosi macchinari intelligenti che riconoscono e separano il vetro dalla plastica e dalla carta, perché fanno fare tutta questa fatica ai cittadini per differenziare i tre materiali e cercare le tre differenti campane?
      Non credo proprio che sia così; tra l’altro credo che la raccolta differenziata di questi tre materiali sia affidata a società differenti, tanto che molto spesso capita che nello stesso punto di raccolta si trovi la campana della carta appena svuotata accanto a quella della plastica stracolma, o viceversa.

    19. io abito zona De Gasperi, la raccolta differenziata la gente la fa, il problema invece è che i contenitori rimangono spesso stracolmi perché non vengono svuotati. Allora resta solo da tenersi tutto a casa in attesa che venga svuotato oppure non ne puoi più e butti tutto nel cassonetto!

    20. Ecco perché all’aeroporto i contenitori differenziati a settori finiscono tutti nello stesso sacco…
      Certo che farci separare carta, vetro e metallo per poi riunirli perché tanto la macchina poi li separa lei… se fosse vero sarebbe bellissimo. In pratica ognuno d noi starebbe già differenziando buttando tutto assieme!!!

    21. Concordo!!Secondo me è una cavolata…altrimenti perkè fare tante campane???
      Scusa a sto punto si butta tutto nella spazzatura…tanto poi c’è la makkina che smista tutto????
      Mi sembra un po assurdo….
      Se poi dovesse esser cosi’ allora ottimo…almeno ki non fa differenziata perkè vede tutti i rifiuti gettati in unici contenitori si ricrederà e riprenderà a farla…
      Riciclare non costa nulla…

    22. Le macchine che separano ALCUNE tipologie di rifiuti esistono e funzionano sfruttando principi ottici, gravimetrici, elettromagnetici e via discorrendo. Ad esempio è possibile separare il vetro in base al COLORE dei cocci, oppure si può separare il vetro dai metalli (infatti le campane che stanno in strada servono a raccogliere sia il vetro sia i metalli) e altro. Per quanto ne so risulta invece più difficile separare la plastica dal vetro e dalla carta e anche la carta e la plastica tra loro. Tutte queste macchine hanno una capacità di lavorazione ben precisa, diciamo un tot di kg per ogni ora di funzionamento, quindi a seconda del bacino di utenza sono necessarie o macchine più grosse o in maggior quantità. Naturalmente, migliore è la “qualità” del materiale che arriva e minore sarà il carico di lavoro del macchinario: ecco perchè si preferisce separare i rifiuti PRIMA che vengano raccolti, in modo da ottenre una buona “qualità” del materiale in ingresso all’impianot di trattamento. Esiste anche la possibilità di trattare i rifiuti non differenziati, separando i diversi componenti riciclabili eccetera: il problema, in questo caso, è che la “qualità” del materiale da trattare è la più bassa possbile. Di conseguenza diventerebbe necessario utilizzare un macchinario eccessivamente complesso e costoso, il cui costo non giustifica ii benefici che se ne ricavano.

      Faccio notare inoltre due cose:
      1. Separare i rifiuti DOPO che vengono raccolti implica sempre una certa componente di lavoro MANUALE. Tutti quanti potete facilmente immaginare come sia difficile trovare personale “competente” e disposto a lavorare in queste condizioni, anche in un territorio in cui vi è un elevato tasso di disoccupazione come il nostro;
      2. Produrre ZERO RIFIUTI e/o RICICLARE IL 100% è FISICAMENTE IMPOSSIBILE e chi lo sostiene o è in malafede o è incompetente. Esiste infatti una quota di rifiuti che NON PUO’ essere trattata, e questi sono pannolini, assorbenti, chewing-gum, mozziconi di sigaretta, eccetera. Questi rifiuti non possono essere riciclati nè possono essere inceneriti facilmente, vanno in discarica punto e basta.

      Fatte tutte queste premesse, vedere che il secchio tecnologico dell’aeroporto viene buttato tutto assieme resta un’immagine deprimente, oltre che uno spreco di denaro, perchè immagino che il secchio con i tre “petali” sia costato di più del secchio semplice.

    23. Insomma continuamo a riciclare e almeno siamo a posto con la coscienza. p.s. Come è noto in tutta europa il riciclo differenziato funziona con il porta a porta e non con le campane in strada. a questo proposito, perchè nei condomini non c’è il bidone per la plastica?

    24. @Cristina
      il fatto che la precentuale di RD non riesca a salire dipende (anche) dal fatto che attualmente viene effettuata solo la raccolta della carta e cartone, vetro e plastica. Oltretutto la raccolta porta a porta per queste frazioni merceologiche è (ad oggi) poco…. operativa (diciamo così), ma si spera di potenziarla nel breve periodo.
      La frazione che farebbe schizzare in alto la percentuale di RD è quella relativa all’umido, come avviene in tutte quelle realtà che operano in tal senso. Infatti l’umido ha un peso specifico superiore alle altre frazioni. Ma purtoppo anche se si potesse domani mattina iniziare la raccolta dell’umido, non ci sarebbe un impianto (di compostaggio) nelle vicinanze che potrebbe accettarlo. Se non sbaglio attualmente ci sono solo due impianti in Sicilia e altri in fase di realizzazione e progettazione. Tra questi ne è previsto uno a Bellolampo con una buona capacità di produzione di compost.
      Per quanto riguarda la leggenda metropolitana che il differenziato finisca anche a Bellolampo si è detto già abbastanza: sarebbe come gettare via dei soldi da parte delle aziende che ritirano tali materiali.
      Continuate a fare raccolta differenziata e convincete gli altri.
      @ N Anch’io credo che arrivare a Rifiuti Zero sia quasi impossibile. Anche se teoricamente fattibile. Resto comunque sempre aperto a qualunque possibile soluzione per tendere a tali risultati. vedremo cosa farà San Fancisco e tutte le altre città del mondo (tra cui anche alcune in Italia) che hanno fatto tale scommessa.

    25. dimenticavo che viene effettuata anche la raccolta del metallo

    26. @l’osservatore se vuoi puoi fare richiesta all’AMIA e/o alla Palermo Ambiente di ricevere i bidoni per la raccolta porta a porta per la carta e cartone, e vetro metalli.
      Comunque al più presto saranno distribuiti i nuovi contenitori condominali per il porta a porta, come da ordinanza già citata in precedenza.

    27. @N.
      Vorrei chiarire a tutti coloro che non lo sanno che LA STRATEGIA RIFIUTI ZERO CONSISTE NELL’ADOTTARE TUTTA UNA SERIE DI AZIONI, A LIVELLO POLITICO, INDUSTRIALE E INDIVIDUALE, volte a raggiungere l’obiettivo di azzerare i rifiuti NEL 2020!
      E’ ovvio che è un obiettivo che non può essere raggiunto dall’oggi al domani!

      In questo percorso sono coinvolte molte città in varie parti del mondo quali la California (S. Francisco, Oakland, Santa Cruz, Berkley) l’Australia (Camberra e la regione sud occidentale del Paese), della Nuova Zelanda, del Canada (Nuova Scozia, Columbia Britannica), la città di Buenos Aires, alcune città del Regno Unito, e, in Italia, il comune di Capannori.

      Per chiarirvi un po’ le idee sulla Strategia Rifiuti Zero e su come è possibile realizzarla potete scaricare il Power Point a questo indirizzo:
      http://www.benicomuni.net/home/mod/resource/view.php?id=158

    28. Il problema come da molti detto, é quello che a fronte di un impegno dei cittadini (a fare raccolta differenziata, e quindi a distinguere i diversi rifiuti, gettarli, negli appositi cassonetti, facendo più viaggi di spazzatura), esiste un impegno 0, della pubblica amministrazione, e/o non esistono aziende che si occupino di riciclaggio in Sicilia.
      Prendersi un impegno convinti di fare qualcosa di utile alla colletività, e poi vedere che il tuo impegno non significa niente ti fa sentire idiota, cosa c’é da capire?
      E lo stesso motivo per cui io stessa ho smesso di fare raccolta differenziata.
      Come cambiare la cosa? Le aziende che si occupano di riciclaggio di certi materiali si pubblicizzino sui siti comunali, facciano campagna nelle scuole, ed invitino gli studenti a verificare come funziona la differenziazione dei rifiuti.
      Creare anche interesse sul riciclo, dal punto di vista economico, in qualche modo.
      Se invece qualunque cittadino vedrà sempre i propri rifiuti così attentamente diversificati rimessi insieme in unico calderone, saprà che non vale la pena farlo.

    29. Voglio aggiungere qualcosa sulle cosiddette 2 Palermo. Sarà anche vero che c’è una sorta di muro, anche linguistico, tra una piccola Palermo borghese, arroccata nei quartieri settentrionali, e una grande Palermo popolare specialmente nella zona sud, ma non si deve esagerare.
      Io sono un docente universitario non “figlio di famiglia” (esistono…) che, per ragioni economiche evidenti, è andato ad abitare dove ha potuto permettersi l’acquisto di una casa (via Orsa Maggiore, zona Oreto), in un contesto assai popolare, dove alcuni condomini semi-decenti ma già abitati da ceto medio/mediobasso sono assediati da Borgo Ulivia, Bonagia, etc. (ceti popolari e ultrapopolari).
      Ebbene, la raccolta differenziata si fa anche qua. Sono “tornato” (come impropriamente si dice a Palermo) da queste parti tre anni fa (da scapolo vivevo su un altro pianeta, in via Leonardo da Vinci) ed avevo notato con piacere che, intanto, si faceva anche la raccolta normale e poi i cassonetti differenziati c’erano e si riempivano e si svuotavano in fretta.
      Ebbene.
      In questi tre anni di residenza da queste parti ho toccato con mano il progressivo degrado di Palermo. I cassonetti si rompono, invecchiano, uno viene bruciato. Telefono all’Amia e mi dicono che devo scrivere una raccomandata. Scrivo. Mi rispondono cortesemente dicendo che non hanno i soldi ma che appena potranno ripristineranno i cassonetti.
      Nel frattempo (due mesi fa) sparisce il contenitore della carta, non più sostituito. La raccolta del differenziato procede con tanta lentezza che trovo sempre le campane ricolme, e sempre più ricolme col passare dei mesi. Anch’io sono scoraggiato dal continuare la raccolta differenziata, ma continuo per puro principio.
      Tutt’intorno l’immondizia sui marciapiedi, l’incuria dei miei concittadini, cresce di giorno in giorno: cominciano gli incivili nati, ma poi anche gli altri a poco a poco si arrendono vedendo che è tutto inutile.
      Alla fine io mi sorprendo che siamo ancora al 4 %.Sarà per merito di via De Gasperi…
      Ma mi chiedo: io che pago 360 euro l’anno di Tarsu sono “meno cittadino” di quelli che abitano in via De Gasperi? Non è che sotto sotto c’è un pregiudizio classista della Palermo borghese, che sta saldamente ai banchi di comando (e dell’opposizione) che nelle borgate (90 % di Palermo) abitano degli Ngrasciati non degni di alcuna attenzione?
      Certo il senso civico è modesto, ma che abbiamo fatto per farlo crescere in questi anni?

    30. Massimo, l’hai detto!

    31. @ Uma

      le aziende che si occupano di riciclaggio in Sicilia ESISTONO, anche se non sono molte!

      Ci sono CARTIERE che utilizzano carta da macero (la Cartiera Imperato di Palermo, altre cartiere in provincia di Catania, Messina e Caltanissetta), IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO, che trasformano i resti alimentari e gli scarti di potature in compost, il fertilizzante “solido” che viene venduto in sacchi da 25 o 50 litri nei supermercati o sfuso agli agricoltori -specialmente di produzioni biologiche- (l’impianto di Kalatambiente, Ofelia Ambiente, Sirtec, Sicilfert, l’impianto di Dittaino, Trapani, Corleone,…); a Gela c’è un’AZIENDA CHE TRASFORMA IL PET delle bottiglie di acqua minerale in maglioni in pile; a Marsala si fa e si ricicla il vetro, a Carini c’è un’ACCIAIERIA che fonde i metalli, e ce n’è almeno un’altra nel catanese; ci sono aziende che trattano oli esausti, toner e cartucce, pile esauste, aziende che triturano il legno per farne truciolato, che disassemblano i mobili e gli elettrodomestici, … ANCHE in SICILIA!
      E queste sono solo quelle che conosco!

      A queste si aggiungono una miriade di piattaforme (aziende di recupero) che acquisiscono i materiali riciclabili, tolgono i materiali estranei ed effettuano successive selezioni per tipologia o colore, li pressano trasformandoli in balle idonee al trasporto (la plastica viene anche ridotta in polvere o in coriandoli) e le inviano alle aziende che riciclano, in Sicilia o fuori.

    32. Proviamo a fare il punto della questione:
      una cosa è occuparsi di riciclaggio, una cosa è riciclare le materie.
      In questo caso, al solito, il fatto di essere posti in posizione marginale rispetto al circuito industriale mondiale ci penalizza non poco.
      Tranne carta,vetro e acciaio, riciclabili in loco, per il resto siamo costretti ad imballarlo e portarlo via (es. la plastica a Brindisi anche se qualcosa di molto interessante c’è nel catanese dove riciclando le pottiglie di PET producono fileato per i pile) o lo buttiamo (es. la scarifica di asfalto che si può molto efficacemente riciclare istantaneamente a freddo evitando di sventrare montagne o acquistare materiale edile o gli scarti edili, etc.).
      L’umido vale circa il 14% della RD, la carta il 22%, la plastica 11%, il vetro il 5%, gli ingonbranti circa il 4%. Il resto sono tessili, sottovaglio, etc.
      Attualmente a Bellolampo, sta per essere autorizzato un impianto per la produzione di compost derivato dal trattamento dei cellulosici, scarti di mensa e fanghi (in realtà l’elenco è molto lungo, ho notevolmente semplificato) per 48.000 t/anno di RD umida pari ad una produzione di circa 15.000t/anno di compost.
      Il vero problema comunque, rimane l’approccio alla raccolta. Non si captano prima i grandi flussi provenienti dalle grandi utenze (bar, ristoranti, alberghi, mense, caserme, etc.) ma si punta ostinatamente ed in direzione contraria (mi perdoni De Andrè) su forme di raccolta non solo obsolete (porta a porta) ma anche dispendiose ed illogiche basate sull’unico fatto che agli ex lsu qualcosa bisogna pur fargli fare!
      L’unica vera forma democratica e controllabile di RD era la creazione dei cosiddetti centri Ambiente (luoghi polifunzionali per la raccolta e la misura dei quantitativi di frazione secca finalizzati all’equo pagamento della Tarsu) ma né i politici di centrosinistra né (manco a parlarne) quelli di centro destra, hanno pensato di portare avanti questi progetti (esiste peraltro un’intero corso di composizione architettonica della facoltà di Architettura di Palermo dedicato al tema con spunti molto interessanti) pensando che i termovalorizzatori risolvessero di incanto tutto.
      ws

    33. Il riciclaggio della carta é sempre esistito, werner, in tempi in cui neanche si parlava di raccolta differenziata, esisteva un centro di raccolta vicino via Enrico Albanese.
      Una domanda la mia, se il disservizio, é derivato da come si fa la raccolta e da chi la fa, non potrebbero farlo le stesse aziende interessate al riciclo? Mi sembrerebbe ovvio, quasi. Forse il problema sta in chi la porta questa immondizia differenziata e come.

    34. E’ vero quello che scrivi. I cartonai, ad esempio, la raccolta la fanno in proprio e la rivendono alle cartiere. Spesso sono le stesse cartiere a gestire la raccolta. La cosa è un po più complessa quando ti misuri con una città: occorrono mezzi, persone,(stipendi!! e quelli del comparto sono tra i più cari)e non sempre i guadagni in riferimento alle quantità sono assicurati.
      A ciò aggiungi che gli amministratori non sono interessati alla RD in senso stretto, cioè quello che pensiamo noi.
      A loro interessano gli appalti,le clientele, le assunzioni senza concorso (basta vedere quanto spende la regione per la RD) e ai soldi, circa 700 ml. di euro, che arriveranno dall’Europa se si raggiungerà il 40% di raccolta.
      In altre parole un business; meno raccogli, più spendi,più guadagni.
      Spendi, spandi, effendi (direbbe il compianto Rino Gaetano).
      ws

    35. Buongiorno a tutti, io sono del Nord Italia e sono capitato su questo sito per caso perché cercavo notizie su Bellolampo (io lavoro proprio in ambito impianti trattamento rifiuti).
      Mi permetto di lasciare un breve commento perché ho letto le solite “leggende urbane” che circolano da nord a sud (tu differenzi ma tanto poi buttano tutto insieme – FALSO FALSISSIMO IPERFALSO soprattutto dopo il decreto Ronchi, fatta eccezione ovviamente per i delinquenti organizzati che truffano, ma sono episodi rari.
      Ho letto anche interventi di persone che sono evidentemente bene informate o addirittura nel settore come me (munnizza, N:, rendif e altri)

      Quindi oltre a ricordare a N. che con i separatori ottici (spetrometri) si separano i materiali sia per polimero (esempio il pet dal pe o la carta dalla “plastica”)che per colore (il PET Bianco da quello azzurro e altri colori) si puo altresi separare contenitori da corpi piani (esepio bottiglie PET da fogli di carta o film plastici) sfruttando principi balistici. Ma sulla questione selezione nn mi dilungo piu di tanto. Sappiate che gli impianti di CERNITA esistono e lavorano (e fanno lavorare anche me….che li realizzo).
      Detto questo passo all’aspetto “ecologico” della questione.
      Partiamo dall’assioma universale nulla si crea nulla si distrugge, ma tutto semplicemnte si trasforma, e tenetelo li come un insegna luminosa.
      I rifiuti siamo noi che li facciamo, li produciamo ogni giorno con le nostre scelte.
      Manca in buona parte di noi uno spirito critico al consumo! Iniziate a non acquistare piu (pe quanto possibile) le bevande in bottiglia di PET.
      Molti di voi ormai lofanno come gesto naturale! Ebbene il PET ha una filiera di riutilizzo BREVISSIMA! Lo si ricila una SOla VOlta.
      Voi comprate l’acqua, bevete e gettate la bottiglia.
      Questa vi costa all’acquisto e come rifiuto (TARSU)
      Poi la bottiglia sara riciclata ad esempio sottoforma di un bel maglioncino di PILE.
      Voi comprate il PILE e riacquistate le vostre 25 bottiglie (e siamo al terzo pagamento…)
      Prima o poi sto PILE finirà e lo getterete (nn serve neanche per pulire, nn assorbe acqua) quando lo getterete….TAAAAC sarà un rifiuto e voi pagherete ancora TARSU.
      Per non avere problema di rifiuti bisogna limitare i rifiuti all’origine e spostare il problema su quelli come me che senza rifiuti non vendono piu gli impianti :))

      Per il resto, ha ragione chi dice, insistete nel fare la differenziata, vedrete che prima o poi, qualche poliltico avrà l’interesse a far partire un serio piano di raccolta differenziata e interessare qualche imprenditore.

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