Accordo Factotum – Natura Express
Dal prossimo mese di aprile la Cooperativa Factotum distribuirà i prodotti di Natura Express e ne curerà sia la raccolta ordini che la manutenzione del sito. Entrambe le società hanno un modello di business incentrato sulla rete e condividono comuni valori. Grazie all’accordo raggiunto, Natura Express potrà incrementare sia i giorni di consegna (dagli attuali due) che le quantità e varietà di prodotti, venendo così incontro ad una domanda cresciuta grazie soprattutto al passaparola.
Natura Express è un’impresa nata per rispondere all’esigenza, sempre più avvertita, di una corretta e sana alimentazione offrendo il servizio di un collegamento diretto, dalle campagne alla propria tavola, di prodotti agricoli e di allevamento opportunamente selezionati. Ha alle sue spalle produttori consapevoli che una vera prevenzione passi attraverso campi e mangimi decontaminati da prodotti chimici che, alla lunga, si accumulano nell’organismo con effetti negativi per la salute. Natura Express promuove perciò un ritorno alla produzione tipica, fresca e stagionale, del nostro territorio, avendo, come mercato di riferimento, l’area metropolitana di Palermo e, come area di produzione, le vicine Madonie.
Per consentire nel modo più efficiente e professionale l’accordo di distribuzione, la Cooperativa Factotum ha acquistato un furgone frigorifero IVECO Daily C 35, euro 4, atp FNAX e frigo rete/terra, il cui acquisto è stato finanziato da Banca Popolare Etica, sede di Palermo.
Entrambe le società hanno anche un gruppo di sostenitori su Facebook: Amici della Cooperativa Factotum e Amici di Natura Express.
Il prossimo 6 aprile partirà il primo carico di prodotti IKEA nell’ambito del servizio IKEA Express: è ancora possibile aggiungere qualche ordine. Le consegne saranno effettuate nei giorni successivi.
Basta con le arancie modificate che sono grandi quando un pallone da football,ma dentro minuscole e aspre, non vedo l’ora che parta Natura express sarò sicuramente un cliente…
Auguro il successo che merita a Factotum, idea originale che cammina su gambe di gente brillante, “artefice del proprio destino”…che non aspetta il “posto fisso”, ma che sa sfruttare le potenzialità che l’ambiente offre…complimenti sinceri.
quindi saranno prodotti biologici? Ho appena finito di vedere la rubrica Goodnews di Report che trattava della Cascina Santa Brera che ha messo in moto un progetto molto interessante. Ecco il link:
http://www.report.rai.it/RE_elenco/0,11515,2009-classificazione-3,00.html
Luciano, ho visto anche io report, credimi nat ex è anche meglio….per una volta potremmo finire tra le buone notizie per qualcosa.
io sono passata da cibi plasticosi..chipster, Mcdonald, sandwich preconfezionati e 4 salti vari a Natura express e mi ha colpito l’odore prima ancora del sapore, poi sono gentilissimi e puntuali.
i prezzi sono da supermercato, quindi non da salasso.
altra cosa che consiglio di vero cuore a chi non ha il tempo o la voglia di andare in giro per fare la spesa è il sito http://www.effe1srl.com/online/
sono fantastici.
grazie loro e nat ex ho risolto i miei problemi di frigo tossico!
I prodotti Natura Express provengono da aziende certificate come biologiche (80%) oppure a conduzione agricola tradizionale (20%), comunque senza uso di prodotti chimici. L’orto, in particolare, è biologico ed è passato dal mezzo ettaro di due anni fa ai 20 ettari che si stanno mettendo in produzione proprio in questi giorni. Le famiglie servite sono attualmente 300. L’accordo consentirà di razionalizzare le risorse impegnate nella produzione con quelle impegnate nella distribuzione. Il modello è diverso da quello visto ieri sera a Report: è più “comodo” perchè puoi esercitare lo stesso controllo sui luoghi dove si produce ciò che mangi, ma senza la fatica di raccogliertelo e portartelo a casa da solo. Al limite, lo fai di tanto in tanto durante una scampagnata!
Che dire Stefania, sei la pioniera (o la cavia :-))di tutti i servizi di Factotum!
interessante anche il servizio ikea express…
che ben venga il biologico,
che ben venga Natura Express,
ma 1 kg di limoni = 1,80 euro,
o 1 kg di patate = 1,40 euro, ….
insomma non è nè da fruttivendolo nè da supermercato.
E’ da borghesi dirigenti alla regione!
Si buttano i limoni in Sicilia. Crescomo ormai spontanei senza che l’uomo gli butti nulla.
1,80 euro per 1 kg. di limoni è mooolto esagerato!
Scusate l’intromissione,ma questo non è spamming pubblicitario?
Anna, i limoni e le patate in questione, prima di arrivare al tuo domicilio, fanno 70 Km. di autostrada a bordo di un IVECO refrigerato in compagnia di personale in regola con paga e contributi. Come dici, i limoni si buttano proprio per gli alti costi: qui si da’la qualità al miglior costo, ma non si fa carità, bensì impresa.
ma anche se me li vado a raccogliere sul sito mi costano lo stesso prezzo ?
No, ma i motivi per andare sul sito possono essere anche altri.
siete collegati ai GAS?
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didonna, i limoni e le patate per fare 70 Km hanno bisogno di furgoni refrigerati? non è mica pesce! più che impresa lo chiamerei spreco energetico ed economico,
per voi, per l’ambiente e per ilconsumatore!
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petyx, su altre questioni mi convinci sempre…ma come premessa dire che sei passata direttamente dalla plastica surgelata alla via di damasco dei prodotti natur…non seimica ilmassimo come testimonial!!!! 😛
In effetti, dopo aver visto il listino dei prodotti in vendita, soprattutto per quanto attiene alle produzioni locali di agrumi, il prezzo è assolutamente fuori mercato.
Intendiamoci, sarebbe auspicabile riuscire a comprare prodotti a km zero (o quasi) e saltare l’intermediazione della distribuzione organizzata. Ma se questo si traduce in un aumento del prezzo finale, non vedo la convenienza per il cittadino, se non un vago spirito filantropico, che però cozza con l’attuale situazione di crisi economica.
Se poi invece la giustificazione è che il prodotto è biologico… bisogna anche qui valutare il perché un chilo di limoni arrivi a costare il 300% in più proprio nella zona di produzione indigena. Insomma, se pianti un limone e lo lasci alla sua sorte, qui in Sicilia, i limoni te li fa da solo lo stesso.
I gruppi di acquisto sono altra cosa, possono al limite rappresentare dei clienti. Il furgone regrigerato trasporta carni, formaggi, ricotta, verdura oltre che … patate: nessuno spreco energetico, quindi, ma solo rispetto della normativa in materia e degli interessi della clientela. Il furgone è Euro 4.
Isaia, è il mercato che fa il prezzo: attenzione però a non confrontare mercati diversi come un prodotto locale e biologico con uno non biologico che viene da chissà dove anche se con un prezzo più allettante. Non è un caso che da noi si abbandonino colture tradizionali per i costi. Esiste il mercato di chi seleziona ciò che mangia per prevenire malattie (sono oncologi come Veronesi che dicono come oramai che la migliore prevenzione sia mangiare meno …) e quello di chi risparmia sul cibo e non su altri generi di consumo. Ognuno è libero di seguire il suo stile di vita e di consumo: è una questione di scelte.
Davvero mi riesce difficile credere che vi sia una così alta domanda di limoni e una così grande scarsità degli stessi tale da giustificare il prezzo di offerta. Ma non voglio polemizzare sui limoni né sulla bontà dell’iniziativa che mi sembra ottima (così come quella dei factotum). Dico solo che – per lo meno per quel che mi riguarda – ci sono categorie merceologiche per le quali sono disposto a pagare un plus ed altre no. I prodotti locali dovrebbero costare poco, che siano o meno biologici, i prodotti non di origine è giusto che costino di più. In questo modo si incentiverebbe il consumo dei prodotti di produzione locale, con soddisfazione sia dei produttori che dei consumatori.
In tempo di crisi economica, poi, la gente cerca di industriarsi per ottimizzare la spesa. Quando compri un chilo di fave ad 1.50 euro e sai che per ogni chilo ti ritrovi con 300 grammi di prodotto utilizzabile (quindi con un costo reale di 4.50 al kg) magari ci pensi due volte prima di comprarle. Stessa cosa con i carciofi: si vendono al pezzo (in media 50 cent l’uno) ma ne servono 7/8 per una famiglia di 4 persone.
Niente di strano che uno ripieghi su patate, cipolle, melanzane…
stalker…avessi torto! 😉
ma così è come, ho visto la luce!
il mio è stato un cammino di redenzione pagato a caro prezzo (quanto mi manca un bel big mac!)
ma proprio per questo, se ci riflettiamo, da convertita faccio più punti come testimonial!
no eh? ok, ci ho provato..
vabbè, come nutrizionista valgo quanto il 2 di coppe con briscola a mazze.
@luciano, cavia si, ma mica sempre!!
stavolta li ho preceduti, infatti i prodotti N.E. li compravo già da prima.
se da ora in poi a portarmeli saranno i ragazzi di factotum , sono ben felice, ma per me i pomodori potevano anche farsela a piedi da soli 😉
Isaia, i prodotti agricoli che costano meno sono quelli coltivati dove costa meno il lavoro: sono quelli locali che costano di più. Tu pensi di mangiare arance siciliane e invece sono marocchine o sudafricane. Ed è anche peggio con l’olio: anche marchi siciliani lo tagliano con olio di altri Paesi del Mediterraneo.
http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E90093,00.html
anche io sono una convertita…nella mia prima casa da sola i pomodori camminavano davvero..nel frigo! insieme ad altri amici zombi con cui dividevano il triste destino di quel frigo di una giovane scapestrata che lo apriva una volta a settimana 😉
a parte gli scherzi, credo che mangiare bene sia fondamentale, fa bene anche allo spirito! e io al mio spirito ci tengo.
cerco di comprare prodotti di qualità che abbiano viaggiato il meno possibile, e se spendo un po’ di più amen! però i limoni son cari, fanno tutto da soli, bisogna solo raccoglierli!!! 🙂