Nuovo store per Louis Vuitton
Sette vetrine, 167 metri quadrati, aree diversificate per uomo e per donna e una zona dedicata ai viaggi, simbolo e cardine della maison. I locali dello store Louis Vuitton di via Libertà 7, a Palermo (l’unico in Sicilia), a 12 anni dalla sua inaugurazione sono stati completamente ristrutturati e ampliati. La presentazione è avvenuta ieri mattina, alla presenza di Patrick Louis Vuitton (discendente del fondatore della maison, quinta generazione della famiglia e responsabile del prestigioso reparto delle “commandes speciales”) e di Benoit de Crane d’Heysselaer, general manager Louis Vuitton Italia. Entrando nello store, progettato dall’architetto Peter Marino – come gli altri 430 punti vendita sparsi nel mondo – subito sulla destra si trova l’area dedicata al travel in cui, su una parete a doppia altezza, viene presentata un’ampia selezione di accessori per i viaggiatori. A sinistra, invece, c’è la sezione dedicata agli uomini, con borse, accessori, cravatte e piccola pelletteria. Successivamente si entra in un luogo più raccolto, dedicato alle scarpe uomo. L’area donna, ampia e luminosa, offre un’ampia collezione di borse, accessori, cinture, tessili, agende e occhiali da sole. Uno spazio particolare è riservato alle scarpe, dove tappeti in lana e divani rendono l’atmosfera più confortevole. Le dimensioni del negozio non erano più adeguate alla domanda dei palermitani e dei siciliani in generale, basti pensare che lo scorso Natale molti clienti hanno dovuto aspettare la loro borsa preferita a lungo, a causa della lista d’attesa. Inoltre, ora sarà più ampia la dotazione di prodotti esposti (calzature e occhiali da sole della nuova collezione e innumerevoli borse e valigie). «Per me è come vedere crescere un mio bambino – ha detto Patrick Louis Vuitton – e vederlo diventare così bello. Palermo per me è legata ai viaggi, alle navi, argomenti che il brand conosce dai suoi esordi. Pertanto la nostra presenza è d’obbligo in una città di cultura come questa». Ha risposto così, invece, riguardo alla crisi economica: «La nostra azienda esiste da 155 anni, abbiamo superato crisi economiche e conflitti mondiali. Proprio nei momenti di maggior difficoltà noi non molliamo gli investimenti, non ci siamo mai fermati. Quando questa recessione sarà terminata, saremo già pronti con dei nuovi prodotti per rispondere alle esigenze dei nostri clienti. Il nostro spirito è quello di essere vincitori e pionieri». Sulla contraffazione, spina nel fianco di tutte le grandi griffe, il responsabile degli “ordini speciali” (tra cui figura uno speciale porta-flûte, per una famosa cliente le cui labbra non tollerano lo champagne nei bicchieri di plastica dell’aereo e una doccia portatile), non ha usato mezzi termini: «La contraffazione va combattuta perché, oltre a danneggiare la concorrenza, si basa sul lavoro nero e sullo sfruttamento dei minori. La produzione di oggetti falsi danneggia i consumatori, che non vengono soddisfatti dalla qualità, le imprese, perché togli loro il lavoro e i governi, in quanto costituisce un illecito». Sulla strategia per combattere i falsi, però, Vuitton mantiene il riserbo: «Non si svela la propria tattica mentre si è in guerra».
L’apertura dello store avverrà domani.
una borsa prada venduta 440 euro in realtà di manodopera costa meno di 30 euro. penso che louis vuitton si attesti sullo stesso ricarico, se non di più. guardate questa puntata di report: http://www.report.rai.it/R2_popup_articolofoglia/0,7246,243%255E1075811,00.html . è emblematico come gli oggetti di extra lusso in realtà siano paccottiglia con uno stemmino.
detto questo, e per rimanere in tema, mi fa sorridere la signora che non tollera lo champagne nel bicchiere di plastica in aereo. il ‘cafonal’ non passa mai di moda 😀
Ribadisco il concetto: IO PALERMO NON LA CAPISCO! Com’è possibile che tutta ‘sta gente abbia tutti sti soldi? Com’è possibile che chiudano i negozi “economia e buon gusto” e Vuitton allarga? Com’è che ieri pomeriggio ho visto una Ferrari nuova di pacca e due Maserati (senza contare le Porsche che ormai sono come le punto)? Com’è che un amico concessionario di gommoni ieri ha venduto l’ENNESIMO gommone da 80.000€?? Com’è possibile che sabato sera in un ristorante dove si pagano 40/50€ a persona (volevo portarci la mia ragazza dato che sta facendo la tesi e volevo offrirle una cena un po’ meglio della solita pizza) già alle 19 era “tutto prenotato fino al turno delle 22.30 mentre a Villaciambra (picciotti una scoperta…una pizza eccellente) in un locale alla buona c’era posto?
Altra considerazione: Vuitton, un tempo simbolo di esclusività e classe, oggi, almeno a Palermo, è diventato un must per le bambinelle viziate di 14 anni che vanno al CEI ed al Don Bosco…è una cosa “necessaria” (come da dichiarazione di una genitrice di questi “nuovi mostri”)
Tra cui figura uno speciale porta-flûte, per una famosa cliente le cui labbra non tollerano lo champagne nei bicchieri di plastica dell’aereo e una doccia portatile..
Senze parole. Indignato. Disgustato.
Vorrei Vedere più link di questo tipo..
http://www.unicef.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1
Il mondo gira alla rovescia.
Buona giornata
Come è possibile che l’evasione fiscale in Italia è dell’ordine di 200 Miliardi di Euro annui?
che dire??L’ azienda Louis Vuitton è senza dubbio da invidiare e imitare se si prende in considerazione come viene gestito e PAGATO il personale…in un periodo di profonda crisi ha investito tanto x incrementare la propria immagine in Sicilia.mi sorprende di più sapere che a Palermo , dove “picciuli un ci nnè” , tanta gente vada a far shopping di lusso da Vuitton…
ma… ancora qui a parlare di louis vuitton?!?!
Cristina sei recidiva!
Cari miei questa è l’Italia…..
Giuliana ma tu sei ancora a leggerla. 😉
Proposta: chi compra da Luis Vuitton deve esibire la dichiarazione dei redditi. Non è uno scherzo: credo di ricordare che la Ferrari, a Maranello, vende le auto di prima immatricolazione soltanto a chi dimostra la legittimità del denaro con cui le paga. E’ un modo per evitare che finiscano direttamente guidate da criminali ecc. Poi le si può ricomprare, anche usate solo sulla carta, dai vari saloni dell’usato.
Così vediamo quanto “nero” c’è nell’economia palermitana
Scusa Giuliana, antipatia a parte per la Vuitton, Cristiana sta facendo il suo lavoro!!!! Se non lo apprezzi, non leggere il post.Semplice, no? Non si critica il lavoro delle persone.
Beh, crisi o non crisi, lavoro in nero o in regola, borse di plastica vendute a centinaia di euro… credo ci sia poco da criticare: LV è uno di quei negozi che, nel bene e nel male, fa la sua parte per fare girare l’economia palermitana.
Se qualcuno ritiene sia uno schiaffo morale tutto questo lusso, può limitarsi a non comprare da LV.
Personalmente sono contenta che LV ci sia a Palermo e abbia ampliato il punto vendita. Almeno avrò qualche vetrina in più da guardare.
E forse un giorno comprerò pure una bella borsa di plastica a centinaia di euro… però vorrei ricordare che LV ha anche delle splendide borse in ottima pelle originale.
A mia quannu passo ravanti stu negozio mi veni ri lanzare!
all’interno sembra Marini Market (2 paia di scarpe 5 euro) di v.le strasburgo
Beh, la proposta di Giuseppe Scuderi é indiscutibilmente inapplicabile (oltre ad essere incostituzionale). A parte questo non mi stupisco poi di tanto…sono oramai DECENNI che i giovani delle borgate del CEP o dello ZEN (oltre a tutti gli altri) fanno la fila da Uomo Club che ha i prezzi più gonfiati di tutto il centro. Louis Vuitton é una moda (neanche poi tanto di lusso, visto e considerato che Hermés poco più distante non riscuote lo stesso successo).
Rimane l’amaro in bocca per la stupidaggine dilagante della nostra società che fa di tutto per avere e comprare.
Esempio lampante: tutti a lamentarsi fino a poco tempo fa dei costi vertiginosi delle bollette telefoniche…poi si é passati al cellulare e, anche per telefonare da CASA a CASA si usa solo quello, spendendo 10 volte tanto…
“così è se vi pare”, come diceva un nostro caro corregionale
Anche io ricordo quel servizio su report, ed uno pensa che dietro ci siano i grandi sarti italiani… ma runne?
Comunque, la crisi è solo al tg, i negozi sono sempre pieni, solo io non faccio shopping!
Sono felice di leggere questi commenti indignati, li condivido in pieno.
Comunque, meno male che c’è Vuitton che soddisfa le esigenze dei palermitani, perché per il resto…
@manuela: per il resto ci pensa Cammarata!!!! ahahahahahhahaha!!!!!
“A sinistra, invece, c’è la sezione dedicata agli uomini, con borse..” C’è qualcosa, oramai, che non quadra più.
blackcross se è per questo ci sono anche gli anelloni con il monogramma per uomo…
Qui non ci sono le grandi banche né tantomeno industrie e pertanto la crisi in realtà non esiste. A Palermo i lavoratori sono: regionali, comunali, provinciali, professionisti e commercianti e, a parte quest’ultimi che con l’euro si sono arricchiti raddoppiando e triplicando i prezzi, tutti hanno adesso una maggiore capacità di spesa perchè grazie alla crisi internazionale i prezzi si sono notevolmente abbassati.
E comunque, se LV non ci fosse stato, saremmo tutti a scrivere che Palermo è una città provinciale, che nessun marchio vuole investire in questa città, che non ce lo meritiamo e bla, bla, bla.
Come sempre lo sport preferito dai palermtani è lamentarsi e criticare (gli altri).
Virus non per cosa ma Palermo è una città provinciale PROPRIO perchè c’è la Vuitton! Proprio perchè i Palermitani si mettono in fila per comprare una borsa “che fa status”…più provinciali di così “sse more”
Virus, hai omesso la nuova categoria dei “bamboccioni lavoratori”, che trova le sue origini proprio al sud, … e che forse hanno una disponibilità economica abbastanza “larga” …
Per il resto ti quoto in pieno e aggiungo dicendo a Beny che la risposta sta negli stessi dubbi che si pone… è la “forchetta” che si allarga; il pluri citato luogo comune dei ricchi che diventano sempre più ricchi e dei poveri che restano sempre poveri: sta scomparendo la media borghesia e notare gli eccessi (sempre che intanto non siano diventati “normalità”) forse è più facile.
Infine, consideriamo il bacino d’utenza di LV: magari c’è gente che viene da Siracusa o da Agrigento a fare shopping… e questo può valere anche per altri generi di lusso.
@Beny: mi hai tolto le parole di bocca. E comunque non è solo Palermo provinciale ma l’Italia tutta.
Beny secondo il tuo modo di misurare il provincialismo, allora Milano è in provincia di Palermo!
E poi chi ha deciso che essere provinciali significa essere cattive persone?
@Rosario: il problema non è la scomparsa della media borghesia, che però io definirei “piccola borghesia”, con conseguente allargamento della forbice fra ricchezza e povertà, il problema è che si è diffusa una cultura aspirazionale deviata. La gente ormai ha una percezione del proprio stato patrimoniale distorta: pensa di potersi permettere certi beni di lusso, nel frattempo però si indebita a dismisura oppure evita di pagare le tasse. E questo succede su tutto il territorio nazionale.
Manuela, l’impoverimento della piccola borghesia e il declassamento della media è incontestabile ed è un problema. Nel quarto secolo a.C. il “Signore di Shang” scrisse un trattato in cui teorizzava la totale eliminazione dei freni morali, l’utilizzazione dei letterati come schiavi del potere politico, l’ignoranza come strumento di governo.
Non vuole essere una critica a Rosalio, ma del nuovo store di Vuitton ‘un mi nni po’ futtiri di meno :-))
Ho fatto una scommessa sul contenuto dei commenti a questo post e…ho vinto la scommessa.
Eccheppalle, sempre e stesse cose!
Ma come non v’abbutta?
Maria Luisa, ancora non è vietato schiattare d’invidia o provare un moto di sdegno per il trend dei luxury store mentre tanti faticano ad arrivare alla terza settimana. La ricchezza si forma sempre per segregazione delle risorse da parte dei forti nei confronti dei deboli, e comunque sempre meglio vendere ai ricchi che ai poveri, non ti pare?
io mi indigno perchè in questi giorni Vuitton allarga, tutti c’hanno la parola “crisi” sulla bocca e ieri mentre io andavo all’edilizia privata ad avvilirmi appresso al comune che mi fa i dispetti (e che mi frega soldi e tempo) la vita c’era mondello PIENA di ragazzotti sulla trentina abbronzati manco fosse agosto con il loro bell’endurone BMW con al seguito allegre 25enni con la Vuitton da spiaggia che si trastullavano allegramente sotto il sole! Ma di questi…un travaggia nuddu? Però i soldi ‘pa Vuitton (lui e lei) li hanno tutti e si c’u dumanni ti dicono “no…cioè…troppa crisi economica”
ops…ho messoun “la vita di troppo” 😀
Beny e fai bene a indignarti. Che poi, quelli che comprano da Vuitton e affini sono gli stessi che chiedono di abbassare il preventivo a un libero professionista che fa i salti mortali per prendere lavoro, fare recupero crediti e pagare le tasse.
Dal punto di vista dell’area manager per l’Italia di LV (o comunque chi in LV ha la “giurisdizione” sul se e dove aprire negozi in Italia) è una mossa sicuramente vincente: in una città come Palermo, dove l’economia sommersa (leggi: evasione fiscale, soldi sporchi, eccetera, eccetera) è paurosamente simile per dimensioni all’economia “ufficiale” i clienti non mancheranno di sicuro.
Solo un pazzo aprirebbe in un periodo di crisi nera per il segmento “lusso” un negozio in una città che, dichiarazioni dei redditi alla mano, si situa agli ultimi posti della classifica nazionale sul reddito.
Ma naturalmente in Sicilia ciò che appare non è, e ciò che è non appare e quindi il famoso area manager di cui sopra è tutto tranne che un pazzo.
“Le dimensioni del negozio non erano più adeguate alla domanda dei palermitani e dei siciliani in generale, basti pensare che lo scorso Natale molti clienti hanno dovuto aspettare la loro borsa preferita a lungo, a causa della lista d’attesa”: chi sfacinnamentu.
un mio amico che lavora in uno dei negozi di scarpe più importante di palermo , mi ha detto che da quando sono tutti dentro , non viene più nessuno a comprare 8 paia di scarpe a volta, quindi sono in crisi.In questa città circola solo denaro sporco.
ragazzi, non si può più parlare!
si, Tony e io la leggo… quindi le cose sono due: masochismo o interesse generalistico! in entrambi i casi non mi pare ci sia nulla di male… non cercate la carogna anche dove non è, please!!!
Secondo me la “mmiria vi mancia vivi” ma futtitivinni tantu sempri piruocchi c’addiventanu.
c’è da dire infine, che tutta palermo è invasa da donne, ragazze e ragazzine con la borsa vuitton più brutta di tutta la collezione: colore marrone, emblema vuitton color oro. tutte hanno la stessa identica borsa. se non è omologazione questa…
una volta ho sentito esprimere un concetto interessante: chi è ‘ricco’ (in tutti i sensi, non solo economico) gode anche nel possedere bei vestiti e accessori che scopre: una maison piccola e sconosciuta che fa cose particolari per esempio. tutti gli altri, dopo un pò di tempo, imitano senza capire.
appena tornata da Berlino, altro che Louis Vuitton, viaggiateeeeeeeeeeeee invece di indebitarvi per una borsa del cavolo!!!!!
Quanto sono d’accordo con Tony oggi. Ho aperto il post oggi dopo averlo letto stamattina e già mi aspettavo questo genere di commenti, inutili qualsivoglia, perchè alla fine questi vendono e sono gli unici (in generale, le griffe) che possono permettersi un locale in Via Libertà.
Chiacchere da bar.
OH MIO DIUUUUU
Oggi ho visto un signore al bar di fronte a me con il GDS bello aperto davanti. Apertura del giornale: operazione Eos, Mafia e Politica. Dorso del giornale (l’ultima pagina in foliazione con la prima): apertura del negozio Vuitton.
non so come mi è venuto spontaneo collegare le due cose….
ragazzi, sottolineo una cosa che sembra banale, ma banale non lo è, quanto meno leggendo i commenti di sopra… se un’economia è colpita da una crisi, state certi che gli unici beni che si continuano a vendere sono quelli di lusso. Per tale ragione non mi stupisce la fila alla LV… i ricchi ci stanno sempre e state certi che non impoveriscono da un giorno all’altro! E figurarsi se a palermo, e in sicilia, non ci stanno ricchi. Da alcuni commenti scritti, sembra che siamo una popolazione di poveri miserabili… quant’anche ci fossero 100 ricchi ogni 10000 poveri, LV “camperebbe” ugualmente alla grande e la fila la vedremmo lo stesso.
In merito ai trentenni a mondello, boh, forse sono … fuori corso! ahahhhahaa
al diavolo la moda , al diavolo tutte ste cavolate.. al diavolo chi ama ste cavolate. E poi ci si lamenta che non ci sono soldi..
Abusivor0x ti invito a essere rispettoso nei confronti di chi non la pensa come te. Grazie.
non manco di rispetto a nessuno mi sembra.. ma poi difendere persone a cui piacciono ste cose? Onestamente è mancanza di rispetto verso chi si vede chiudere le attività ecc ecc!
A me sembra di sì.
ok .. semplicemente non tollero questo cose.
Oh! Finalmente hanno aperto il negozio che vende cose per sistemare le neglie di lusso.
Sinceramente non mi interessa più di tanto la tipologia di articoli e di clientela di LV.
Penso solo che è l’ulteriore dimostrazione che la Sicilia è vista dalle aziende solo come terra di consumo e non di produzione, insomma ogni 1000 euro spesi da LV in Sicilia ne resterà 1.
[…] Via ruggero settimo e via libertà rappresentano i champs-élysées del capoluogo siciliano. Se non mi credete, andate pure a comprarvi una luis vuitton. […]