Paloma
Guardiamo lo stesso mare. Arriva lo stesso profumo. A me da Maestrale, da Scirocco a lei. Venti diversi che si incontrano. E le nostre finestre diventano piste d’atterraggio dove i refoli si fermano a riposare e a raccontare una storia. Uno piccolo e birichino mi ha raccontato di una giovane dal nome alato il cui pensiero è arrivato fin qui. Come una paloma. Di mare.
Sono i messaggi del vento. A me parlano di una terra in cui il sole striscia sulle pietre come un serpe e dove il mare un tempo era un giardino fiorito. Di una grande luce che si va sfacendo, simile ad un fiore che marcisce, fino a morire.
Tu sei al mare io in città, odori, profumi , venti non sono gli stessi. Forse come si faceva da giovani, la sera si può guardare la luna (Forse…forse…forse è la stessa)
Guardiamo lo stesso mare di sacchetti di munnizza. Arriva lo stesso fetore. A me da Maestrale, da Scirocco a lei. Olezzi diversi che si incontrano. E le nostre finestre diventano piste d’atterraggio dove i colombi si fermano a cacare….
billi, o sei innamorato come un adolescente, te lo auguro e in caso ti scuso 🙂 , o continui ad usare spesso, per fortuna non sempre, un metro poetico “baglionano” che la tua età e il tuo spessore – da quello che posso intuire per come ti ho letto su altri temi – non meritano
scusa la sincerità, me la tenevo da un po’
bravo comunque a metterti in gioco!
senza cattiveria, casomai con affetto istintivo ed irrazionale
alla prossima…
scusami, volevo solo dire, perchè non osare di più?
con stima
vale
stalker, sei come il vento…
🙂