Cristina non essere disfattista! Quella è arte, arte urbana. Intorno ai cassonetti è un continuo fiorire di composizioni a base di divani, frigoriferi, scheletri di televisori, roba da fare invidia a Damien Hirst o Cattelan.
a Partanna Mondello,in via Diomede,
1 frigorifero
una lavatrice
1 divano a 2 posti
2 materassi
1 televisore
alcune sedie rotte
alcune ante di armadi
i detriti dell’ultimo acquazzone
Il tutto ,ovviamente,ben distribuito su questa
strada,che e’ larga e lunga.
Ed ovviamente,sorvolo dai normali rifiuti,cioe’ i sacchetti che tapezzano i marciapiedi.
Marciapiedi che hanno i cordoli in massetto di pietra
disvelti da almeno 3 anni,se non di piu’.
In via Niso il marciapiede e’ una discarica.
In via Tolomea avevano iniziato a fare i mucchietti,
almeno 2 mesi fa,ma poi hanno interrotto ed i mucchietti
stanno sempre li’,e sono pure cresciuti.
A Mondello davanti una sede AMIA i cassonetti stracolmi
e la campana col vetro rovesciata col le bottiglie di vetro che hanno invaso la sede stradale.
Che altro c’e’ da dire?
forse stava aspettando il 118!
Comunque le campane sono poche in quella zona….
Io una volta ho visto quelle della carta che il sabato salgono sul marciapiede perchè occupano un posto dove mettere la macchina, dopo che hanno finito di occupare la corsia d’emergenza!!!!
Cordoli in viale strasburgo no???
Si potrebbe migliorare qualcosa visto che è una delle poche intelligenti che va nel senso opposto.
Ho sempre sostenuto che a Palermo oltre all’emergenza rifiuti ci sia un’emergenza cittadini. Neanche i periodici arresti delle forze dell’ordine riescono a far desistere questa gentaglia,avrei voglia di fotografarli in faccia!
Bello! PAlermo come PArigi.
A giugno ero là per un concorso e in una settimana circa, in pieno centro (Marais-Republique) ho trovato sul marciapiede: 1 divano, 1 tazza di cesso rosa, 1 piatto doccia, 1 lavatrice. Avrei potuto arredarci casa.
Ho tutto fotografato.
La differenza è che forse a Parigi quando fanno ‘ste cose, sanno che entro pochi giorni l’Amia locale ritirerà, mentre a Palermo si aspetta l’alluvione che “laverà” la strada.
Un altro aspetto in comune fra le due città è, o meglio era, che le strade si puliscono con l’acqua del fiume, che esce da buchi sotto il marciapiede, attraverso i quali l’acqua e la lurdìa rifluisce via.
Una volta era così anche a Palermo e non c’erano i problemi di “giorno di lavaggio” che affliggono i parcheggi di Milano e Roma. Ora che fiumi, evidentemente, non ne abbiamo più, quegli stessi buchi servono per tane dei ratti.
Ma i lavoratori AMIA ai quali paghiamo lo stipendio ogni mese dove sono? Seduti attorno a qualche tavolino a giocare a briscola? Ma quando li licenzieranno tutti in tronco….e quel cittadino che ha depositato quella carcassa per strada non meno civile di loro…VERGOGNA !!!!!
Per adesso i cenciaiuoli sono in sciopero,ed aumenta il volume dei rifiuti.
C’e’ un quesito da porsi,pero’.
E’ corretto il sistema di affidare ai cenciaiuoli
la raccolta dei rifiuti ingombranti e riciclabili?
Cosi’ la gente ritiene “normale” depositare in ogni dove,tanto poi passano i cenciaiuoli.
Quello che vediamo in giro è davvero un’indecenza,però quando si chiama l’AMIA per il ritiro della roba da buttare ,ti passano dopo un mese che li hai contattati e dopo avar fatto 10 telefonate di sollecito come è successo a me per un vecchio frigo.Ma se nn hai lo spazio in casa per tenerlo durante l’ attesa te lo metti in salotto? Se l’ AMIA fosse più celere sicuramente vedremmo meno cumuli di arredamento per le strade di Palermo.
se avete letto bene i Link su Sicilia Informazioni e
Mobilita Palermo,dovreste avere il QUADRO delle responsabilita’ dei politici,degli amministratori,
degli addetti ai lavori di spazzamento,e dei nostri bravi concittadini.
Riassumendo credo che si possa affermare:
1.In passato si e’ commesso il grave errore di intruppare nell’Amia “ex detenuti”
2.”In sovrannumero” si’ da compromettere i bilanci dell’Azienda Amia.Quindi,come e’ avvenuto praticamente in tutte le amministrazioni,dalla Regione alle Universita’,ogni Ente si e’ dovuto assorbire una quota di persone,in forma piu’ o meno precaria, distribuendo il principio di “ammortizzatore sociale”
3.Con la chiamata diretta si e’ fatto “clientelismo”
Questo ha ingenerato il convincimento in certe persone che e’ possibile fare il bello ed il cattivo tempo,
tanto si ha un referente che ti protegge,e se non lo
dovesse fare,si possono fare i cortei di protesta,
bloccare il traffico ed incendiare i cassonetti.
4.Non c’e’ Manager (FUNZIONE TECNICA)
che puo’ gestire una situazione di questo tipo.
5.Ci sono centinaia di comportamenti anomali(degli operatori ecologici) che hanno richiesto azioni di richiamo,ma nella realta’ tali
comportamenti anomali sono probabilmente varie migliaia
e sono testimoniate dalle tantissime zone abbandonate
all’incuria.
6.Pero’ anche in Amia ci sono persone che compiono
correttamente il proprio dovere,in certi casi
sopperendo all’inefficienza di altri.
7.Solo avendo chiaro il QUADRO si puo’ sperare in una
collaborazione dei nostri concittadini,
una mano potrebbe darla la CARTA STAMPATA che
ha una diffusione piu’ capillare.
Io quando cambio il frigo chiedo al venditore o all’installatore di portarsi via il vecchio.
8.Un servizio di raccolta rifiuti in una grande citta’
non puo’ non esserci,in quanto servizio vitale.
In passato Palermo ha avuto gestione privata,anch’essa
costosa ed inefficiente,tanto da essere sostituita
dalla municipalizzata.
9.Non credo che ci sia incapacita’ di compiere il lavoro,piuttosto vedo la
NON VOLONTA’ ed
IL SENTIRSI FURBI PER AVERE UNA RETRIBUZIONE COL MINIMO IMPEGNO
10.Le molte campane rovesciate hanno probabilmente
altre motivazioni.
Quello appena descritto da Giorgio è, a mio modo di vedere, concetto di incapacità di svolgere il proprio lavoro. Come definire, per esempio il fenomeno delle chiamate dirette ed il convincimento di poter fare il bello e cattivo tempo? Cristina
Cristina
sostanzialmente incapacita’ e’.
E su questo hai pienamente ragione.
Scarsa lungimiranza ed incapacita’ di impostare un’idea
su basi logiche.
Una citta’ pulita darebbe maggior consenso agli amministratori.
Io ho voluto spingere l’analisi su tutti gli attori
presenti in questo teatrino:
Politici
Tecnici
Operativi
Cittadini Utenti
E le responsabilita’ sono distribuite.
E ce ne e’ per tutti!
Poi ci siamo anche noi che rispettiamo le regole,
paghiamo la Tarsu
rispettiamo gli orari
depositiamo i sacchetti ben chiusi
insistiamo a fare una RD di cui poco sappiamo cosa succede a valle,
vorremmo vivere una citta’ decorosa e questo
purtroppo oggi non e’,
e non vorremmo leggere questi continui allarmi che Bellolampo e’ insufficiente e che si sono persi 10 o 15 anni senza trovare una soluzione.
cristina mi dici a che altezza di via strasburgo si trova la “carcassa” che tra timer, pressostato, elettrovalvola e pompa di scarico rivendendoli ci faccio minimo 50 euri! ahhahaahaha
aldilà dello scherzo lo smaltimento di una lavatrice ha dei risvolti pratici particolari che ho avuto modo di vivere in prima persona recentemente e nella città dove vivo (che non è palermo). Ho sostituito una lavatrice vecchia di 22 anni e sin da subito, ossia dal momento della ricerca di una nuova, ho capito che la materia “riciclo”, come tante altre nel paese in cui viviamo, è oggetto di speculazione da parte di certi attori, pur nell’esistenza di una normativa abbastanza chiara, dove le vittime sono gli ignari cittadini consumatori e non esistono autorità preposte al controllo. La legge prevede che sul compratore finale venga a gravare il costo dello smaltimento attraverso il cosiddetto contributo r.a.e.e. (sta per rifiuti di apparecchi elettrici e elettronici), di modo che sia il venditore a poter fisicamente interessarsi dello smaltimento dell’elettrodomestico ritirandolo al domicilio del consumatore a condizione però che lo stesso ne acquisti uno nuovo.
Di fatto cosa accade? Che oltre al costo dell’elettrodomestico comprensivo del contributo per lo smaltimento ci tocca pagare non solo il costo per la consegna (e va bè, nulla in contrario) ma anche una specie di pizzo sullo smaltimento che si aggira dalle 15 alle 30 euro e che in alcuni casi è eseguito da terzi soggetti (consorzi, associazioni ecc) ….
Ma non il contributo per lo smaltimento non è già incluso nel prezzo di acquisto del nuovo elettrodomestico ??? Non so se il caso è lo stesso dell’ “animale” che ha lasciato la carcassa della lavatrice sul bordo della strada ma sta il fatto che se così dovesse essere la colpa dell’ignobile gesto non sarebbe forse solo sua
@Giorgio
bella trovata!!!!!anch’io quando cambio qualcosa pagando,faccio portare via la cosa che ho sostituito.
Ma se tu nn hai comprato nulla di nuovo come nel mio caso perchè il frigo che ho fatto portare via all’AMIA era un secondo frigo che aspettavo proprio si guastasse per buttarlo,a chi lo dai?????????
E poi consentimi avvengono i ritardi nn perchè Palermo è una grande città,ma perchè qua nn funziona un tubo ,gli operai vanno a fare gli skipper!!!!!!qua si fà tutto tranne quello che si dovrebbe fare.
Vedi in LOMBARDIA o in EMILIA ROMAGNA COME FUNZIONA!
BASTA AVERE PERSONE SERIE NELLE AMMINISTRAZIONI COSA CHE NN ABBIAMO MAI AVUTO A PALERMO
@ Maria Grazia Barca
a parte il tuo caso,sul quale hai perfettamente ragione,
credo che solitamente succede di comprare un elettrodomestico che si guasta,
e di dare al trasportatore il rottame.
Ma anche pagando la dismissione, non abbiamo alcuna garanzia che l’elettrodomestico venga smaltito regolarmente,o non venga depositato al primo angolo.
A me e’ sempre rimasto questo dubbio su che fine fanno gli elettrodomestici fuori uso.
Spesso le consegne avvengono con trasportatori occasionali,spesso trasportatori installatori.
Ma a me pare che si stava avviando un discorso piu’ ampio,concernente l’intero sistema di smaltimento rifiuti.
Ma se voi ne foste i responsabili,diciamo un Commissario Straordinario,da dove comincereste?
Quali sarebbero i primi provvedimenti?
Cosa proporreste per la risoluzione di questi problemi?
beh in via del bastione, poco sotto palazzo reale, i conduttori di calessini, ritengono giusto depositare gli escrementi di cavallo nei cassonetti, e laddove la capienza non fosse sufficiente, direttamente a terra.
bene
la conversazione potrebbe continuare con le segnalazioni
.
Chiedo aiuto anch’io.
In questi giorni ho dovuto sostituire 3 batterie di auto che mi hanno piantato.
Ora dovrei disfarmene.
Qualcuno mi sa dire come devo procedere?
Grazie
bene.
ma mi spieghi cosa succede dopo?
Vengono loro oppure gliela portiamo noi la batteria
guasta?E’ importante,perche’ secondo me, loro si dovrebbero muovere solo in casi eccezionali.Piuttosto dovrebbero indicare un “punto di raccolta”.
Altrimenti quanto costa in definitiva alla comunita’
palermitana la dismissione di una batteria ?
Pensa che ogni 2 anni,mediamente,questo problema
si presenta a tutto il parco auto circolante.
Cioe’ almeno duecentomila veicoli.
Vero e’ che molti la lasciano all’elettrauto,ma e’ anche vero che molti fai da te ormai l’acquistano
nei centri commerciali e la sostituiscono da se’.
@giorgio
per le batterie non lo so, io li chiamo per smaltire grandi elettrodomestici o mobili, mi danno un appuntamento e vengono a ritirare il tutto (max 3 pezzi) direttamente a casa mia. Per la batteria d’auto non so ma tu prova a chiamare, quelli che rispondono al numero verde di sicuro ti sanno dire qual’è la loro procedura per smalrirle.
ragazzi
vedo che in qualche modo avete risposto,e vi ringrazio,
pero’ mi aspetterei una nota da qualcuno che ha avuto lo stesso problema ed ha seguito un iter razionale,ecologico, da potere riproporre.
Possibile che tra i Lettori non ci sia nessuno dei Verdi?di Legambiente?
Cristina non essere disfattista! Quella è arte, arte urbana. Intorno ai cassonetti è un continuo fiorire di composizioni a base di divani, frigoriferi, scheletri di televisori, roba da fare invidia a Damien Hirst o Cattelan.
Propongo di mettere una targa anche sugli elettrodomestici, all’atto della vendita: così almeno si riuscirebbe a risalire al proprietario….;)
ineffetti quella macchina è di troppo……
mi pare che tra poco partirà la differenziata porta a porta…AHAHAHAHAH! Alla prossima “opra d’arte” Cristina
a Partanna Mondello,in via Diomede,
1 frigorifero
una lavatrice
1 divano a 2 posti
2 materassi
1 televisore
alcune sedie rotte
alcune ante di armadi
i detriti dell’ultimo acquazzone
Il tutto ,ovviamente,ben distribuito su questa
strada,che e’ larga e lunga.
Ed ovviamente,sorvolo dai normali rifiuti,cioe’ i sacchetti che tapezzano i marciapiedi.
Marciapiedi che hanno i cordoli in massetto di pietra
disvelti da almeno 3 anni,se non di piu’.
In via Niso il marciapiede e’ una discarica.
In via Tolomea avevano iniziato a fare i mucchietti,
almeno 2 mesi fa,ma poi hanno interrotto ed i mucchietti
stanno sempre li’,e sono pure cresciuti.
A Mondello davanti una sede AMIA i cassonetti stracolmi
e la campana col vetro rovesciata col le bottiglie di vetro che hanno invaso la sede stradale.
Che altro c’e’ da dire?
http://www.flickr.com/photos/22148706@N08/2578150213/
forse stava aspettando il 118!
Comunque le campane sono poche in quella zona….
Io una volta ho visto quelle della carta che il sabato salgono sul marciapiede perchè occupano un posto dove mettere la macchina, dopo che hanno finito di occupare la corsia d’emergenza!!!!
Cordoli in viale strasburgo no???
Si potrebbe migliorare qualcosa visto che è una delle poche intelligenti che va nel senso opposto.
Ho sempre sostenuto che a Palermo oltre all’emergenza rifiuti ci sia un’emergenza cittadini. Neanche i periodici arresti delle forze dell’ordine riescono a far desistere questa gentaglia,avrei voglia di fotografarli in faccia!
La differenziata Porta a Porta la gestisce Bruno Vespa ?
questo siamo e questo ci meritiamo.
Bello! PAlermo come PArigi.
A giugno ero là per un concorso e in una settimana circa, in pieno centro (Marais-Republique) ho trovato sul marciapiede: 1 divano, 1 tazza di cesso rosa, 1 piatto doccia, 1 lavatrice. Avrei potuto arredarci casa.
Ho tutto fotografato.
La differenza è che forse a Parigi quando fanno ‘ste cose, sanno che entro pochi giorni l’Amia locale ritirerà, mentre a Palermo si aspetta l’alluvione che “laverà” la strada.
Un altro aspetto in comune fra le due città è, o meglio era, che le strade si puliscono con l’acqua del fiume, che esce da buchi sotto il marciapiede, attraverso i quali l’acqua e la lurdìa rifluisce via.
Una volta era così anche a Palermo e non c’erano i problemi di “giorno di lavaggio” che affliggono i parcheggi di Milano e Roma. Ora che fiumi, evidentemente, non ne abbiamo più, quegli stessi buchi servono per tane dei ratti.
Ma i lavoratori AMIA ai quali paghiamo lo stipendio ogni mese dove sono? Seduti attorno a qualche tavolino a giocare a briscola? Ma quando li licenzieranno tutti in tronco….e quel cittadino che ha depositato quella carcassa per strada non meno civile di loro…VERGOGNA !!!!!
segna posto auto lavabile!!
pero’ qualcosa si muove…
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronacaregionale/68143/vecchi-mobili-abbandonati-strada-quattro-denunce-palermo.htm#
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronacaregionale/68212/scaricano-rifiuti-strada-arrestati-netturbini-palermo.htm#
e qui trovate una serie di risposte ai vostri tanti interrogativi:
http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronacaregionale/68128/palermo-gesip-diventa-caso-nazionale.htm#
Per adesso i cenciaiuoli sono in sciopero,ed aumenta il volume dei rifiuti.
C’e’ un quesito da porsi,pero’.
E’ corretto il sistema di affidare ai cenciaiuoli
la raccolta dei rifiuti ingombranti e riciclabili?
Cosi’ la gente ritiene “normale” depositare in ogni dove,tanto poi passano i cenciaiuoli.
http://www.mobilitapalermo.org/mobpa/2009/10/20/i-cenciaioli-lunico-motore-di-riciclaggio-palermitano/
Quello che vediamo in giro è davvero un’indecenza,però quando si chiama l’AMIA per il ritiro della roba da buttare ,ti passano dopo un mese che li hai contattati e dopo avar fatto 10 telefonate di sollecito come è successo a me per un vecchio frigo.Ma se nn hai lo spazio in casa per tenerlo durante l’ attesa te lo metti in salotto? Se l’ AMIA fosse più celere sicuramente vedremmo meno cumuli di arredamento per le strade di Palermo.
se avete letto bene i Link su Sicilia Informazioni e
Mobilita Palermo,dovreste avere il QUADRO delle responsabilita’ dei politici,degli amministratori,
degli addetti ai lavori di spazzamento,e dei nostri bravi concittadini.
Riassumendo credo che si possa affermare:
1.In passato si e’ commesso il grave errore di intruppare nell’Amia “ex detenuti”
2.”In sovrannumero” si’ da compromettere i bilanci dell’Azienda Amia.Quindi,come e’ avvenuto praticamente in tutte le amministrazioni,dalla Regione alle Universita’,ogni Ente si e’ dovuto assorbire una quota di persone,in forma piu’ o meno precaria, distribuendo il principio di “ammortizzatore sociale”
3.Con la chiamata diretta si e’ fatto “clientelismo”
Questo ha ingenerato il convincimento in certe persone che e’ possibile fare il bello ed il cattivo tempo,
tanto si ha un referente che ti protegge,e se non lo
dovesse fare,si possono fare i cortei di protesta,
bloccare il traffico ed incendiare i cassonetti.
4.Non c’e’ Manager (FUNZIONE TECNICA)
che puo’ gestire una situazione di questo tipo.
5.Ci sono centinaia di comportamenti anomali(degli operatori ecologici) che hanno richiesto azioni di richiamo,ma nella realta’ tali
comportamenti anomali sono probabilmente varie migliaia
e sono testimoniate dalle tantissime zone abbandonate
all’incuria.
6.Pero’ anche in Amia ci sono persone che compiono
correttamente il proprio dovere,in certi casi
sopperendo all’inefficienza di altri.
7.Solo avendo chiaro il QUADRO si puo’ sperare in una
collaborazione dei nostri concittadini,
una mano potrebbe darla la CARTA STAMPATA che
ha una diffusione piu’ capillare.
Io quando cambio il frigo chiedo al venditore o all’installatore di portarsi via il vecchio.
8.Un servizio di raccolta rifiuti in una grande citta’
non puo’ non esserci,in quanto servizio vitale.
In passato Palermo ha avuto gestione privata,anch’essa
costosa ed inefficiente,tanto da essere sostituita
dalla municipalizzata.
9.Non credo che ci sia incapacita’ di compiere il lavoro,piuttosto vedo la
NON VOLONTA’ ed
IL SENTIRSI FURBI PER AVERE UNA RETRIBUZIONE COL MINIMO IMPEGNO
10.Le molte campane rovesciate hanno probabilmente
altre motivazioni.
Quello appena descritto da Giorgio è, a mio modo di vedere, concetto di incapacità di svolgere il proprio lavoro. Come definire, per esempio il fenomeno delle chiamate dirette ed il convincimento di poter fare il bello e cattivo tempo? Cristina
Cristina
sostanzialmente incapacita’ e’.
E su questo hai pienamente ragione.
Scarsa lungimiranza ed incapacita’ di impostare un’idea
su basi logiche.
Una citta’ pulita darebbe maggior consenso agli amministratori.
Io ho voluto spingere l’analisi su tutti gli attori
presenti in questo teatrino:
Politici
Tecnici
Operativi
Cittadini Utenti
E le responsabilita’ sono distribuite.
E ce ne e’ per tutti!
Poi ci siamo anche noi che rispettiamo le regole,
paghiamo la Tarsu
rispettiamo gli orari
depositiamo i sacchetti ben chiusi
insistiamo a fare una RD di cui poco sappiamo cosa succede a valle,
vorremmo vivere una citta’ decorosa e questo
purtroppo oggi non e’,
e non vorremmo leggere questi continui allarmi che Bellolampo e’ insufficiente e che si sono persi 10 o 15 anni senza trovare una soluzione.
cristina mi dici a che altezza di via strasburgo si trova la “carcassa” che tra timer, pressostato, elettrovalvola e pompa di scarico rivendendoli ci faccio minimo 50 euri! ahhahaahaha
aldilà dello scherzo lo smaltimento di una lavatrice ha dei risvolti pratici particolari che ho avuto modo di vivere in prima persona recentemente e nella città dove vivo (che non è palermo). Ho sostituito una lavatrice vecchia di 22 anni e sin da subito, ossia dal momento della ricerca di una nuova, ho capito che la materia “riciclo”, come tante altre nel paese in cui viviamo, è oggetto di speculazione da parte di certi attori, pur nell’esistenza di una normativa abbastanza chiara, dove le vittime sono gli ignari cittadini consumatori e non esistono autorità preposte al controllo. La legge prevede che sul compratore finale venga a gravare il costo dello smaltimento attraverso il cosiddetto contributo r.a.e.e. (sta per rifiuti di apparecchi elettrici e elettronici), di modo che sia il venditore a poter fisicamente interessarsi dello smaltimento dell’elettrodomestico ritirandolo al domicilio del consumatore a condizione però che lo stesso ne acquisti uno nuovo.
Di fatto cosa accade? Che oltre al costo dell’elettrodomestico comprensivo del contributo per lo smaltimento ci tocca pagare non solo il costo per la consegna (e va bè, nulla in contrario) ma anche una specie di pizzo sullo smaltimento che si aggira dalle 15 alle 30 euro e che in alcuni casi è eseguito da terzi soggetti (consorzi, associazioni ecc) ….
Ma non il contributo per lo smaltimento non è già incluso nel prezzo di acquisto del nuovo elettrodomestico ??? Non so se il caso è lo stesso dell’ “animale” che ha lasciato la carcassa della lavatrice sul bordo della strada ma sta il fatto che se così dovesse essere la colpa dell’ignobile gesto non sarebbe forse solo sua
@Giorgio
bella trovata!!!!!anch’io quando cambio qualcosa pagando,faccio portare via la cosa che ho sostituito.
Ma se tu nn hai comprato nulla di nuovo come nel mio caso perchè il frigo che ho fatto portare via all’AMIA era un secondo frigo che aspettavo proprio si guastasse per buttarlo,a chi lo dai?????????
E poi consentimi avvengono i ritardi nn perchè Palermo è una grande città,ma perchè qua nn funziona un tubo ,gli operai vanno a fare gli skipper!!!!!!qua si fà tutto tranne quello che si dovrebbe fare.
Vedi in LOMBARDIA o in EMILIA ROMAGNA COME FUNZIONA!
BASTA AVERE PERSONE SERIE NELLE AMMINISTRAZIONI COSA CHE NN ABBIAMO MAI AVUTO A PALERMO
@ Maria Grazia Barca
a parte il tuo caso,sul quale hai perfettamente ragione,
credo che solitamente succede di comprare un elettrodomestico che si guasta,
e di dare al trasportatore il rottame.
Ma anche pagando la dismissione, non abbiamo alcuna garanzia che l’elettrodomestico venga smaltito regolarmente,o non venga depositato al primo angolo.
A me e’ sempre rimasto questo dubbio su che fine fanno gli elettrodomestici fuori uso.
Spesso le consegne avvengono con trasportatori occasionali,spesso trasportatori installatori.
Ma a me pare che si stava avviando un discorso piu’ ampio,concernente l’intero sistema di smaltimento rifiuti.
Ma se voi ne foste i responsabili,diciamo un Commissario Straordinario,da dove comincereste?
Quali sarebbero i primi provvedimenti?
Cosa proporreste per la risoluzione di questi problemi?
ragazzi
visto che ci siamo arenati,vi consiglio un ripasso.
In questo post recentemente si e’ parlato di differenziata:
https://www.rosalio.it/2009/09/18/differenziamo/#comment-258413
beh in via del bastione, poco sotto palazzo reale, i conduttori di calessini, ritengono giusto depositare gli escrementi di cavallo nei cassonetti, e laddove la capienza non fosse sufficiente, direttamente a terra.
spero che almeno la puzza arrivi ai piani alti.
bene
la conversazione potrebbe continuare con le segnalazioni
.
Chiedo aiuto anch’io.
In questi giorni ho dovuto sostituire 3 batterie di auto che mi hanno piantato.
Ora dovrei disfarmene.
Qualcuno mi sa dire come devo procedere?
Grazie
@giorgio
chiama il numero verde amia 800237713, io li chiamo spesso e non mi posso lamentare.
bene.
ma mi spieghi cosa succede dopo?
Vengono loro oppure gliela portiamo noi la batteria
guasta?E’ importante,perche’ secondo me, loro si dovrebbero muovere solo in casi eccezionali.Piuttosto dovrebbero indicare un “punto di raccolta”.
Altrimenti quanto costa in definitiva alla comunita’
palermitana la dismissione di una batteria ?
Pensa che ogni 2 anni,mediamente,questo problema
si presenta a tutto il parco auto circolante.
Cioe’ almeno duecentomila veicoli.
Vero e’ che molti la lasciano all’elettrauto,ma e’ anche vero che molti fai da te ormai l’acquistano
nei centri commerciali e la sostituiscono da se’.
potresti provare a chiedere al tuo elettrauto se se le prende…. lui dovrebbe essere per legge iscritto a un consorzio cui le consegna periodicamente…
@giorgio
per le batterie non lo so, io li chiamo per smaltire grandi elettrodomestici o mobili, mi danno un appuntamento e vengono a ritirare il tutto (max 3 pezzi) direttamente a casa mia. Per la batteria d’auto non so ma tu prova a chiamare, quelli che rispondono al numero verde di sicuro ti sanno dire qual’è la loro procedura per smalrirle.
ragazzi
vedo che in qualche modo avete risposto,e vi ringrazio,
pero’ mi aspetterei una nota da qualcuno che ha avuto lo stesso problema ed ha seguito un iter razionale,ecologico, da potere riproporre.
Possibile che tra i Lettori non ci sia nessuno dei Verdi?di Legambiente?