18°C
sabato 23 nov
  • Trucco e traffico

    Stress stressante, ansia ansimante, sentimento contundente. Difficile mantenere un’espressione apatica durante il traffico palermitano. Nell’immobilità, anche la voce della radio è incapace di frenare l’irritazione che avanza. La prolungata attesa ad un semaforo obbliga ad una inattività, ad un riposo forzato che non ripaga le dure ore di lavoro. Né tanto meno riesce ad assecondare il lento e stropicciato risveglio mattutino. La nullafacenza da traffico non permette di dormire, di rilassarsi, di sorseggiare un buon bicchiere di vino rosso. La concentrazione deve restare alta. La prima marcia deve restare in tensione. Pronta ad avanzare di qualche metro al momento più opportuno. Spostamento senza viaggio. Viaggio senza vacanza. Ecco che allora per molti automobilisti l’unica scelta è fumare. L’unica azione degna di essere vissuta e ripetuta ad oltranza, l’unico gesto in grado di riempire il vuoto claustrofobico della propria automobile è una sigaretta con gomito fuori dal finestrino. Lo so bene perché anch’io sono stata una fumatrice.

    Ai non fumatori restano invece pochissime possibilità. Alcuni decidono di utilizzare il tempo con profitto. Storcono lo specchietto retrovisore verso l’ampia dentatura, e con cura eliminano la presenza indiscreta di cibi residuali. Altri esplorano tranquilli le proprie vie nasali, come se rintanati nel vano auto nessuno possa osservarli. I minuti eccedenti rinviano ad una gesticolazione da asilo d’infanzia, che affibbiata a 50enni in giacca e cravatta fa molto “grottesco”. I più fortunati sono accompagnati da fidanzate, mariti, figli, madri con cui iniziare una conversazione inevitabilmente destinata a sfociare in lite. Sei stressato dal ritardo che ti impone l’inscatolamento di via Roma e sei pure costretto a non dovere girare lo sguardo per non spiare morbosamente le rugose smorfie di ira e indignazione dei tuoi vicini di traffico. Anche loro, chissà, bizzarramente convinti che la lamiera dell’auto li renda invisibili. I più rilassati imparano invece a mena dito le canzoni in hit parade, anche quelle più commerciali e insulse, quelle che finisci per cantare davanti al tuo capoufficio in automatico perché ti hanno ormai trapanato il cervello.

    Io fingo di leggere il giornale, che si sconquassa e scompiglia a ogni leggero avanzamento della mia macchinetta. Mangio tutti i panini commissionati per il pranzo. Tiro fuori dallo zainetto la trousse portatile e dò qualche ritocco al lucidalabbra ormai dissolto e che si estinguerà nuovamente dopo qualche minuto. Improvviso traballante una linea nera sotto gli occhi, proprio la mattina in cui avevo deciso di non truccarmi. Consumo nervosamente tutto lo stick del burrocacao che caldo si spappola su stesso costringendomi a imbrattarmi le mani che imbrattano il volante che scivola. E boom… Incidente a 5 chilometri orari e senza danni particolari. Se qualcuno ha importunato il didietro della vostra auto, mentre eravate completamente fermi, potete esserne certi. Ero io.

    Palermo
  • 16 commenti a “Trucco e traffico”

    1. Ci credi se ti dico che l’altro giorno per ingannare il tempo in coda avevo acceso il portatile e cercavo reti wireless? 😐

    2. Infromazione:
      Palermo è una delle poche città D’Italia che pur avendo un PUT ( Piano urbano del traffico ) art. 36 del Nuovo Codice della strada non lo ha mai adottato. La cosa incredibile, però, è che a Palermo si sta realizzando il piano della Modilità dei trasporti ( realizzazione dei tram) senza aver prima aver adottato il PUT.
      IL PUT in parole povere è un piano regolatore della mobitlità che con spese minime cerca di migliorare la circolazione esistente razzionalizzandola.
      volete un esempio:
      ogni giorno per tronare a casa sono costretto ad attraversare il tratto di strada vicino all’uscita della metropolitana di Parco D’Orleans, inizio di vi a E. Basile, in questo tratto di strada naturalemente non solo confluiscono i flussi d’atuto di piazza indipendenza e dalla stazione ferroviaria
      ma vi anche la partenza degli autobus dell’AST, che naturalemte sono autorizzati a parcheggiare in doppia e tripla fila, direi prorio in CASINO ORGANIZZATO.
      Soluzione: basterebbe spostare di qualche centinaio di metri la partenza degli autobus AST.

    3. Basterebbe anche che il palermitano abolisse la doppia fila e la necessità di posteggiare direttamente dentro al negozio di suo interesse. Basta così poco…

    4. Quelli che…utilizano incessantemente il telefonino (o i telefonini, nella maggior parte dei casi).
      Quelli che…parlano con il cane.
      Quelli che…si passano perfino lo smalto sulle unghia.
      Quelli che…imparano a menadito tutti gli articoli di tutte le vetrine.
      Quelli che…leggono il giornale.
      Quelli che…si allacciano le scarpe (scomparendo per qualche attimo alla vista degli altri).
      Quelli che…tamburellano sul volante.
      Quelli che…devono fare pipì e non ce la fanno più.
      Quelli che…non conoscono il senso unico e sono costretti a rifare il giro dell’isolato.
      Quelli che…oddio, qui ci sono le strisce blu.
      Quelli che…aiutatemi, ho preso la patente da tre giorni.
      Quelli che…era meglio se per i diciotto anni mi facevo regalare il motorino.
      Quelli che…oh no,è finita la benzina.
      Quelli che…voglio andare a vivere in campagna.
      Quelli che…ecco perchè c’è traffico: ci sono i vigili urbani!
      Quelli che…

    5. Inizio a leggere il post di Claudia, ammetto, attratto inzialmente da una inquietante somiglianza fra lei e Claudia Koll.
      Finisco di leggere il post, ammetto, non senza una leggera forma di avvelenamento da invidia. Piacerebbe anche a me scrivere cosi’, dannazione! 🙂
      Chiedo scusa per la divagazione. Sara’ il sonno, ma ho una “grevianza” non secondaria.
      Io credo che il traffico a Palermo sia un miracolo di ordine ed armonia.
      Mi sembra gia’ di sentire il rumore di tutti quelli che stanno saltando sulle sedie.
      E’ una provocazione e’ ovvio. Pero’ mi chiedo come mai NON ESISTONO vigili urbani per le strade addetti alla viabilita’ e non solo a prendere multe;
      perche’ NON ESISTE una campagna di vera e propria educazione civica dell’automobilista con cartelli, spot e altro che ritengo sortirebbe qualche effetto.
      Il traffico a Palermo si autoregola da solo.
      Se io aprissi una pizzeria in Via Liberta’, proprio in mezzo alla strada la gente si limiterebbe ad evitare i tavoli, ma nulla di piu’.
      Verrebbero i nordafricani a vendere le rose, i ragazzini a festeggiare i compleanni, i vigili urbani (ops!) a prendere il caffe’, ma dopo un anno sarei ancora li’…

    6. conoscete la storia di Trimulina? Conosco un tale, e non credo il solo, che del traffico se ne fa compagnia,pesce salmone tra un nugolo di salmoni, a risalire le vie lentamente,c he tanto a casa nessuno aspetta, e la sua macchina perfetto pezzetto di mosaico di un puzzle mai fermo:lui dice un modo per sentirsi utile;
      e proprio ieri mi raccontava di una che si truccava ,tamponando quà e là,tanto per non scontentare nessuno.
      Riguardo Trimulina,certamente Billitteri potrà raccontercelo al meglio.

    7. Voi automobilastri siete proprio tristi, perdete veramente buona parte della vostra giornata dentro una scatoletta inquinante ad aspettare che qualcuno vi dia la precedenza, che passi col verde (avete mai notato che nelle code lunghe centinaia di metri la fila si comincia a muovere sempre dopo che è scattato il rosso?), che vi lasci un dannato posteggio (anche sulle strisce blu), etc…

      posso farvi una proposta? prendete le bici!
      non sto scherzando e lo sapete bene, ditelo che almeno una volta avete invidiato quel tizio in bici che sorpassa tutta la coda di auto!
      (naturalmente è un invito valido per tutti coloro che non debbono per forza essere vestiti “eleganti” o attraversare molti km).
      Io in 15 minuti arrivo dove voglio, in 40 mi faccio politeama-ficarazzi e senza correre!

      tié due link cari concittadini:
      palermociclabile.altervista.org e cmpalermo.altervista.org

      ci vediamo in bici?

    8. Per l’intolleranza al traffico e allo spreco di tempo (e denaro, molto denaro!), ho iniziato a usare la bicicletta di tanto in tanto, alternandola alla macchina…ora uso la bici e di tanto in tanto la macchina! Se cominci a usare la bici scopri molte comodità a cui non avresti mai pensato. Provare per credere.

    9. Quando non tocca a me accompagnare le mie piccole pesti a scuola, e se il clima lo consente, io prendo sempre la bici per andare in ufficio.
      Comodo, divertente, economico, ecologico e salutare.
      Quello che mi fa incazzare e’ che la cosa da molti viene vista quasi come una stravaganza. Il commento d’obbligo che ricevo e’ sempre il seguente:
      “In bici vieni?…”
      sorriso ebete. “Vorrei sapere cosa c’e’ da ridere…)
      “…la cosa migliore. Fai bene”
      Almeno questo….

    10. Diario di un ciclista urbano di lungo corso.

      ore 8:00: Scendo la bici dal nono piano,
      come ogni mattino, faccio montare mia
      figlia dietro, zaino in spalla, e la porto a scuola passeggiando in bicicletta, l’aria ancora fresca del mattino, il sole caldo a darci il benvenuto in questo nuovo giorno.

      ore 8:10: Sono di ritorno a casa, lego
      la bici al primo palo che trovo (mannaggia, a Palermo neanche una rastrelliera), salgo a casa a finire di sbrigarmi, ho tutto il tempo che serve
      per essere all’altro capo della citta’ entro le 9:00.

      ore 8:45: Riprendo la bici, mi tuffo nel tempestoso mare di via Liberta’, gli autoveicoli come onde che avanzano, si infrangono, rimbalzano, non sanno dove andare, fluiscono senza meta e senza fine, nervosamente, come dentro a un catino troppo stretto per contenerle.
      Io veleggio a lato, cavalcando i marosi,
      supero gli ostacoli con la scioltezza di un purosangue, mi piazzo sempre in pole position ai semafori con la mia bici blu metallizzata, e parto tranquillamente per primo, appena giunge il verde. Palermo e’ bellissima in questa stagione, gli alberi e le piante del Giardino Inglese respirano dopo l’afa estiva, il sole basso illumina di sbiego gli edifici, le piazze, i monumenti. I turisti che hanno scelto questo periodo per viaggiare, sono gia’ per strada a quest’ora, e si godono la nostra citta’,
      come faccio io.

      Ore 8:55, i Quattro Canti, sempre affollati sia di uomini che di veicoli.
      Mi accodo a una carrozza e risalgo Corso Vittorio Emanuele. Scruto l’ingresso di Palazzo Belmonte-Riso per vedere se ci sono nuove mostre, a volte mi fermo per
      dare un’occhiata da vicino, ma oggi no,
      sono un po’ in ritardo.

      Ore 9:05: piazza Indipendenza, Palazzo dei Normanni, illuminato ancora dalle pennellate d’oro del Sole crescente.
      Dalla Statua a qui in 20 minuti oggi,
      me la sono presa un po’ comoda.
      Attacco la bici a un palo, scavalco un
      formicaio di motori lasciati stecchiti
      davanti l’ingresso e salgo all’ultimo piano, da cui si va a riveder le stelle.

      P.S. Ogni tanto, lungo la strada, mi capita di sentire prolungati, striduli suoni, provenire da poveri automobilisti rinchiusi nelle loro trappole di metallo, dove loro stessi si sono cacciati spontaneamente (chissa’ perche’). Mi capita
      di vedere stupidi scontri di maschi infuriati, per il dominio di un lembo di territorio asfaltato. Ma sempre piu’ spesso, mi capita anche di vedere altri che, come me, hanno scelto la liberta’ della bicicletta, e – lunga la strada -sorridono.

    11. Michelino oggi dopo aver letto la tua mail ho deciso di vestirmi elegante per andare a lavoro, così in abito di lino ho seguito il mio solito percorso.Anche oggi in via Maqueda mi sono catapultato nello stretto budello a sinistra che automobilisti distratti lasciano a noi ciclisti per svicolare dalla morsa del traffico.Distratti? Si.Perchè se si rendessero conto in tempo di avere agevolato il loro nemico n.1, magari distrattamente aprirebbero qualche sportello.La prova è nelle passeggiate che si fanno in città.Quando un automobilista ha davanti 30 macchine non si incavola ma se si trova davanti 30 ciclisti diventa furioso e l’ira a volte gli fa commettere errori che mettono gravemente a rischio l’incolumità di chi sceglie la bici.L’auto ci sta uccidendo tutti;l’inquinamento e lo stress da traffico hanno superato qualsiasi limite di sopportazione umana e le morti e le liti aumenteranno di giorno in giorno.Fermiamo le auto e riprendiamoci la città godendoci tutta la sua bellezza in sella ad una bicicletta.

    12. Proprio ieri per questioni di lavoro ho preso l’auto, dovevo percorrere una ventina di km ed ho pensato che infondo avrei fatto prima in auto… ebbene! ho perso 1 ora e mezza della mia vita a cercare parcheggio sotto casa (zona tribunale)! sudore, caldo, fetore, nervi spezzati, senso di inutilità…
      alla fine se li avessi percorsi in bici sti 20 km sono certa che avrei fatto prima e che mi sarei stancata meno, avrei anche respirato meno schifezze e sarei più felice!
      per lavoro mi faccio circa 10 km al giorno in bici. e poi ci faccio la spesa, vado a trovare gli amici, faccio tutto… uso la macchina solo quando la sera fa trooooppo freddo, quando passo a prendere amici, quando faccio la spesa grossa, quando di notte devo andare veramente lontano.
      tutto l’anno in bicicletta.
      quando piove poi l’utilizzo dell’auto non mi sfiora neanche! perché? perché il palermitano impazzisce letteralmente quando cadono 2 gocce d’acqua! e diciamocelo palermo non è londra! non piove mica tantissimo!
      ad ogni modo se piove mi attrezzo con pantaloni impermeabili, kway, guanti ed è fatta! arrivo asciutta alla meta! e sai michelino che mi porto i vestiti “eleganti” appresso e mi cambio in ufficio?
      e poi la bici è libertà!
      libertà dal carburante costoso e puzzone, libertà dalle zone blu, libertà di planare per le nostre strade piane! ci pensate?
      suvvia muovete quelle chiappette moscie! 😀
      la bici fa bene alla salute.
      se molti di quelli che (un per macchina) utilizzano un’auto per fare pochi km al giorno per andare a lavoro, a scuola, utilizzassero la bici o andassero a piedi, la qualità dell’aria migliorerebbe nettamente!
      e in bici si sorride… come dice mio cugino aurelio-fester “sopra una bicicletta, c’è sempre un ciclista felice!”
      ti godi la strada all’aperto.
      ti muovi e non hai “bisogno” della palestra…
      se ti muovi in bici sai che arriverai puntuale, anche se becchi lo sciopero o la manifestazione o l’incidente o i lavori in corso…
      LA BICI è LIBERTA’ e a Palermo è proprio facile (e anche necessario)!
      Insomma, superate la barriera della pigrizia mattutina e montate in sella: non vi costerà nulla, non finirà la benzina, non starete in coda con gli altri inscatolati, arriverete puntuali alla meta, sarete felici di far muovere il vostro corpo che si sentirà rinascere, non avrete la smania di occupare il tempo in coda, non inquinerete l’aria che tutti respiriamo, incontrerete altri ciclisti felici.

      PEDALIAMO GENTE PEDALIAMO!

    13. la soluzione di portarsi i vestiti “eleganti” d’appresso è una buonissa idea 😉

      sapete che andando in bici il mio cuore si è rafforzato a tal punto che l’istruttore in palestra si è stupito di quanto le mie pulsazioni rimanessero basse nonostante il livello del tappeto rullante fosse alto?

      ma abbiamo convinto qualcuno qui su Rosalio che andare in bici è cosa buona e giusta? lo spero tanto 🙂

    14. cari lettori di questo interessante blog
      sono stato nel mese di agosto in olanda per un periodo di ferie, e vi devo dire che a proposito di traffico che la differenza di civiltà e abissale anche perchè come mi spiegavano gli abitanti del posto l’educazione civica viene impartita fin dalla prima infanzia.(in olanda non esistono i vigili)
      il comune di palermo che ha la responsabilità del traffico dovrebbe innanzitutto fare lavorare i propri dipendenti vigili e farli uscire dall’imboscamento.rifare le segnaletiche stradali e cartellonistiche carenti e inefficienti,spiegare agli automobilisti e motociclisti che i segnali stradali non sono li per caso ma devono essere rispettati,e eclatante il caso di alcune strade che vengono percorse a senso unico senza che nessuno intervenga vedi via maltese via san lorenzo via bara via de stefano insomma un insieme di vie e viuzze che non vengono contollate da nessuno.e che dire poi della strana abitudine dei motociclisti di sorpassare a destra all’inglese? bene provate a parlare con uno di loro vi risponderà che è consentito ai motociclisti di sorpassare a destra (lo fanno anche i vigili incredibile ma vero) che fare allora? faciiamo sentire la nosrta voce ribelliamoci riprendiamoci la nostra citta.

    15. …è inutile sperimentare non c’è nulla da fare!! mi spiace ma non è colpa vostra se vivete in 1 città di merda!!

    16. Il mio ti prego di usare toni più consoni.

  • Lascia un commento (policy dei commenti)

    Ricevi un'e-mail se ci sono nuovi commenti o iscriviti.

x
Segui Rosalio su facebook, X e Instagram