“In questa strada si può fare”, Addiopizzo invita alla denuncia
Nuovi adesivi sono comparsi in viale Strasburgo e nelle zone limitrofe svelando l’azione della notte tra il 12 e 13 marzo. Si tratta di un’attività di guerrilla marketing “vecchio stile” di Addiopizzo e LiberoFuturo, con tanto di teasing, per invitare i commercianti della zona a un’azione collettiva di denuncia. Il numero da chiamare è 333 9787396. Bravi!
Ecco il testo che ci hanno inviato.
«Gli attivisti di Addiopizzo e gli imprenditori di LiberoFuturo credono che la lotta al pizzo debba esser socializzata il più possibile. Per questo motivo hanno ideato e stanno organizzando l’evento “La strada per la denuncia”. Credono che in più zone della città ci sono le condizioni per una risposta forte, perché corale, a Cosa nostra. Per questi motivi lungo viale Strasburgo hanno lasciato il messaggio: Denuncia collettiva. In questa strada si può fare.
Il pizzo non è una questione che riguarda solo l’estorsore e la sua vittima. Attraverso il pizzo Cosa nostra mira a controllare la vita e l’economia di una strada, di un quartiere, di Palermo tutta. Magistratura e forze dell’ordine, con una lunga e incessante serie di arresti, hanno reso possibile un salto di qualità nella lotta al pizzo. Ciò che ancora manca per raggiungere un completo, duraturo e solido affrancamento è la risposta corale della società. La risposta alla mafia deve provenire dalla collettività, dalle strade, dai posti di lavoro, dai circuiti economici, dalle comunità scolastiche e religiose, dall’associazionismo, dagli assi commerciali, dalle istituzioni e dalla cittadinanza tutta. Il congedo definitivo da Cosa nostra è Collettivo o non è.
Le vittime dirette delle richieste mafiose devono cominciare a parlare tra loro, per riconoscersi vittime degli stessi mafiosi e quindi per reagire insieme. Insieme possono farcela, insieme possono chiedere o ottenere il sostegno di tutta la società. Il Comitato Addiopizzo e l’associazione antiracket LiberoFuturo intendono agevolare questo dialogo, questo riconoscimento, per poi arrivare alla denuncia collettiva delle cosche di ciascun mandamento mafioso. Ma non vogliono e non possono farlo da soli. Stanno chiedendo la maggiore partecipazione possibile. E ora rinnovano questo appello a proponendolo a tutte le realtà sociali che ruotano attorno all’asse commerciale di viale Strasburgo. Sperano che concentrando le energie in uno spazio e in un tempo ben circoscritti si possano ottimizzare i risultati.
Addiopizzo e LiberoFuturo sono e si sentono parte di un percorso di Liberazione che è un tutt’uno con quei processi sociali che producono cittadinanza, comunità, diritti, Repubblica.
Sono i cittadini della Repubblica che possono vincere Cosa nostra.
Ciò che possono fare i cittadini è ciò che gli apparati repressivi dello Stato hanno reso possibile: parlare tra loro, riconoscersi parte della stessa lotta, unirsi e portare in tribunale i mafiosi ancora a piede libero. Restare uniti anche dopo le condanne, in modo tale che quando i mafiosi usciranno dal carcere non avranno nessun margine di azione».
[…] iniziativa di Addiopizzo. Chi non può aderire perché non è commerciante può sempre applaudire. Bravi. 0 […]
Una bellissima scommessa. Speriamo che i commercianti di quella zona sappiano stupirci, dando prova del fatto che la mafia e il pizzo possono essere eliminati.
Bravi, adesso denunciare questa feccia della società.
Stupenda iniziativa. Speriamo possa davvero essere raccolta dalla maggior parte dei commercianti di quella strada, gli altri si adeguerebbero di conseguenza.
Bravi! Su la testa! Via i vigliacchi parassiti dalla nostra terra.
W ADDIOPIZZO.
ben fatto.
spero presto iniziative analoghe anche contro i ladri nella pubblica amministrazione.
ottima iniziativa di sollecitazione ma magari si poteva usare carta adesiva biodegradabile… almeno dopo circa 1 anno tutto ritorna lindo e pulito come eeehmmm “prima”
quoto lukeskywalker. Ma si sa per alcuni le regole sono opzionali
a primo impatto ho detto: “i soliti cafoni vandali ….. e purtroppo l’ho ribadito anche a “secondo impatto”
Sicuramente sono stati fatti degli errori, ma secondo me questo è un falso perbenismo. I palermitani si lamentano mai della sporicizia estrema di questa città? Dicono nulla quando qualcuno parcheggia la macchina sul marciapiede? Rispettano il verde pubblico e i loro monumenti (devastati e vandalizzati)? Questa piccola illegalità era necessaria, anche se sicuramente non proprio ortodossa. Ma cosa lo è in questa città? Riflettete su queste parole. P.S. io ho partecipato
Nalya:i soliti cafoni vandali?Ma come si fa? E questo sarebbe il modo di aiutare l’azione lodevole delle associazioni antipizzo?In una citta’ vandalizzata da tutti i pori non si puo’dare peso a questo anzi, c’e’propio bisogno di azioni plateali come queste per far capire che i cittadini onesti non ci stanno piu’ a subire,cosi’hanno cominciato e con ottimi risultati direi quindi, perchè criticarli? Grandi ragazzi siete esemplari!!!
Nalya ti invito a essere rispettosa nei tuoi commenti. Grazie.
Cara Nalya, ma se tuo padre fosse strozzinato da un esattore del pizzo e a un certo punto, per difendere te e la tua famiglia desse un cazzotto a quell’energumeno tu davvero ti alzeresti con dito indice accusatore e tacceresti tuo padre di essere un cafone? Dal tuo post davvero ci stiamo tutti chiedendo se sei davvero così deludentemente torpida nel tuo intelletto oppure sei in malafede.
Abbasso la mafia. Questo e altro per debellarla!
Nalya: ma ci sei o ci fai?
si Alessio in questa strada: “Questa piccola illegalità si può fare” ma sempre illegalità è.
Gli Indiani hanno cacciato gli Inglesi a “colpi di illegalità”.
Oggi negli USA c’è un presidente afroamericano grazie ai “colpi di illegalità” di 50-60 anni fa quando ogni servizio era diviso in due, per bianchi e per neri (scuole, ospedali, bagni, fontane, ecc.).
Erano meglio i fucili? Io credo di no; era meglio aprire bocca solo per lamentarsi senza mai agire? Io credo di no.
Tutto questo può valere anche per Palermo? Io credo di sì!
Scandalizzarsi e/o arrabbiarsi per gli adesivi di Addiopizzo – per quanto illegali – e rimettere subito dopo la testa sotto la sabbia accettando tutto lo schifo della nostra città è assurdo!
BRAVO Peppe,quando cè vò ,cè vò.
Bravo Peppe, quando cè vò, cè vò: VIVA L’ILLEGALITA’
Che poi non si chiama illegalità… chiamiamola diversamente forma di comunicazione.
Onori ad una delle pochissime cose belle di Palermo!!!
ragazzi, io credo che non si possa condannare un’ azione come questa! mi rivolgno a quei pochi, per fortuna, che lo fanno!
l’ illegalità contro cui combatte addiopizzo è qualcosa di cosi grande e forte, che “appizzarsi” all’ illegalità dell’ adesivo mi sembra paradossale..qui nessuno sta dicendo che è una cosa super corretta..ma andiamo al di là..andiamo oltre..non credo che 5 anni fa, quando palermo si svegiò con i muri tapezzati di adesivi listati a lutto con la famosa scritta, palermo ha pensato, ma vedi un pò questi che farabutti che attaccanno degli adesivi perchè sono stanchi della mafia e vogliono liberarsene..penso che tutti siano andatio al di là..
mi sembra veramente brutto sminuire il significato, il messaggio, il gesto, per una piccola parte di illegalità, se cosi si puo definire..condannare mi sembra veramente come legittimare quello contro cui lottano..in questa città purtroppo si ha bisogno di forti scossoni, di qualcosa che scuote le coscienze, che si palesi davanti agli occhi di tutti, con forza..
e poi, gli adesivi, la maggior parte sono in carta..infatti ne ho visti molti, dopo la forte pioggia, staccati o distrutti..
se si dice denuncia collettiva altrettanto si deve dire unita collettiva solidarieta collettiva ecc…..quello che vogliono gli imprenditori non e semplice denunciare ma e semplice essere tutti uniti e solidali l,unione fa la forza e non l,essere lasciato solo l,ho dice uno che per 7anni lunghissimi e rimasto solo essere aiutato mesi fa dalla confindustria lombarda e la sicilia dovera ………
me l’immaginavo (e avevo sperato) che fosse un’iniziativa di AddioPizzo.
sono contento di non essermi sbagliato…! 🙂
caro bennardo mario..quello che si vuole fare è proprio questo..non si invita infatti alla denuncia del singolo, ma alla denucia collettiva proprio per questo..perchè se 100 commercianti denunciano, non sono soli! sono una rete, un insieme! e quindi di conseguenza non sono da soli..i primi con cui solidarizzare, e con cui essere vicini, sono proprio gli altri commercianti!
poi bisogna capire cosa significa essere lasciato solo..se si parla di coperture, di scorta, per quello ci sono le forze dell’ oridne che quando lo reputano opportuno sono presenti..
poi dobbiamo essere noi consumatori a sostenere chi denuncia, andando a comprare li, andando a consumare li, presso chi denuncia..
questo è quello che vuole smuovere addiopizzo, il consumo critico..che si fonda proprio su questo principio, sul fatto che ognuno puo fare il proprio..anche tu puoi non lasciar solo un commerciante..
io personalmente, quando devo fare compree, o devo andare a cena fuori, quando posso, mi prendo la guida di addiopizzo, e cerco di sostenere chi denuncia o chi si espone con coraggio..pensa se lo facessimo un po tutti..altro che essere lasciati soli…