Che fine ha fatto il basolato della Cala?
Da settembre 2009 sono in fase di esecuzione i lavori di ripavimentazione del porto della Cala.
Le foto scattate i primi di ottobre mostrano come i lavori di sbancamento abbiano interessato la dismissione del basolato storico.
Speravo che, essendo dei manufatti di pietra billiemi risalenti al XVII secolo, avessero avuto un trattamento di tutto rispetto…invece furono accatastati presso la sponda del Castello a Mare.
Ho messo a conoscenza di ciò alcuni consiglieri comunali ed architetti di Palermo, tramite un gruppo su Facebook, ma dopo un po’ l’interesse è scemato.
Sembra che l’assessore Maurizio Carta non sia al corrente della piega che ha preso il progetto di riqualificazione della Cala; la direzione lavori sta mettendo in opera il progetto approvato o sono in corso perizie di variante? È un capriccio del progettista o dell’impresa appaltatrice?
Infine, la scorsa settimana, ho documentato il falso storico che si sta perpetrando sotto gli occhi di alcuni cittadini (dico alcuni perché il cantiere è delimitato da una recinzione verde scuro e dalla strada non si vede niente): la nuova pavimentazione della Cala, in opera in questi giorni, consta di orribili blocchetti di cemento che sostituiscono le antiche basole.
Nessuno saprà mai se le originarie basole in billiemi faranno bella mostra di sé in qualsiasi altra banchina o patio privato. Nessuno degli amministratori di questa città, oberati dai tanti problemi, ha saputo/voluto rispondere alla domanda: CHE FINE HANNO FATTO LE BASOLE DELLA CALA?
concordo sul fatto di chiarire dove siano finiti, per fare in modo che possano essere riusati per qualche altra opera pubblica. Invece non sono d’accordo con la crotica nei confronti della nuova pavimentazione: anche se non di particolare pregio mi sembra di aspetto gradevole e moderno.
una cosa che si potrebbe fare è andare alla soprintendenza di palermo e chiedere gli atti ( progetto) ed il nulla osta rilasiato dalla stessa. da questa documentazione dovrebbe emergere quali vincoli erano stati posti al progetto ed in particolare sul rifacimento della pavimentazione. se la pavimentazione è storica ed è stata cambiata per fare questa ” operazione” sarebbestato necessario un ulteriore nulla osta della stessa soprintendenza. se ciò non è stato fatto è nei poteri dell soprintendenza di sospendere i lavori e chiedere l’esecuzione del progetto come da approvazione originaria. la variante nei poteri del direttore dei lavori può essere giustificata solo da fatti non prevedibili infase progettuale ed in ogni caso lo scostamento fra le single categtorie di lavori non deve eccedere il 15%, ciòè una lavorazione puo aumenter del 15% o diminuire della stessa qunatità, se invece si stravolge il progetto si parla di perizia di variante e suppletiva, in questo caso La PVS necessita di tutte le approvezioni del progetto. responsabilità Importanti lia ha non solo il direttore dei lavori ma anche il Responsabile Unico del Procedimento, colui che approva il progetto. Molto spesso le varianti denotano una cattiva progettazione e quindi un danno per la Pubblica amministrazione.
forse bisognerebbe vedere se il capitolato d’appalto prevedesse il riuso dei basoli o fosse prevista la sostituzione della pavimentazione esistente senza recupero della precedente. In questo ultimo caso oltre a un poco rispetto per chi ha redatto il progetto c’è anche una valutazione dei costi di posa. Le pietre antiche hanno dei costi differenti per la posa rispetto alle pavimentazioni moderne. Due le possibilità: l’impresa le ha accatastate e finiranno in qualche centro storico oppure sono in discarica. Ricordo che a Firenze era successa una cosa molto simile per i basoli di piazza della signoria, si era mossa Italia Nostra e erano improvvisamente ricomparsi.
Per le mie conoscenze ho poche notizie su vincoli alle pavimentazioni esistenti posti dalle soprintendenze.
Se Palermo conoscesse anche questa positiva forma di “controllo del territorio”, con la sensibilità e la capacità di doumentazione dimostrata dall’autrice del post, vedremmo meno sciatteria e abusi vari in giro ….
thank you very much for the information!|mi potreste tradurre la parola sopritendenze in inglese, io non ho tempo.thank you very much in advance.
Come da progetto approvato dalla Soprintendenza le basole verranno ricollocate nella parte maggiormente fruibile al pubblico della Cala.
Non risultano ad oggi agli organi di controllo, sempre attenti e sensibili, difformità dal progetto, né è stata segnalata la scomparsa delle basole rimosse per la loro ricollocazione.
Sebbene l’Assessorato al Centro Storico non abbia competenze dirette sui lavori dell’Autorità Portuale, l’interesse collettivo dell’opera di riqualificazione ci tiene tutti impegnati, anche come cittadini, a verificare la qualità degli esiti di uno dei luoghi più importanti della città.
La Società 2.0 ci impegna tutti ad essere sempre testimoni, sensori e artefici del cambiamento.
io penso che i progetti vadano giudicati finiti…il giudizio sul progetto non può essere basato su niente se non sullo studio del progetto e della sua successiva esecuzione…se no siamo i soliti giudici del fare…meglio allora lasciare la cala alla tristezza e alla puzza di anni fa vero? in nome delle balate lasciamo tutto nello squallore? ma quando riuscirete a guardare oltre al lamentarvi sempre?? Ricordo inoltre che l’area non è competenza del comune.
Peppe, prevenire è meglio che curare e per non tornare a piangere sul latte versato è meglio vigilare anche in nome delle balate che appartengono alla storia del luogo più del cemento tanto caro a certuni.
…….e i blocchi di pietra settecenteschi che formavano2-3 km di ponte posti sul tracciato della Targa Florio – Bivio di Scillato -Polizzi – Collesano sostituiti alcuni anni or sono da orripilanti guard-raile che attualmente ” adornano con cattivo gusto ” quel tornante ! anch’essi che fine hanno fatto ? saranno serviti per adornare V ille lussuose dei potenti………….?
I discorsi di peppe mi fanno ricordare quelli che si sentivano 40 e più anni fa quando abbattendo palazzine del 900 ed addirittura ville liberty in via della Libertà, qualcuno sosteneva: ma dobbiamo occupare spazi con tre o quattro appartamenti quando ne possiamo invece realizzare trenta?
Caro peppe daccelo allora il giudizio su quei progetti, ora che sono finiti!
ci sono stati troppi esempi negativi per chi ha memoria del passato.Potrei citare la scalinata del Duomo di un paese della Provincia di Palermo,una volta in pietra ed oggi in lastre di marmo.
Si’,lastre di marmo usate all’esterno.
Ed i blocchi in pietra grigia,storici,scomparsi.
chissà allora cosa prevede il progetto approvato… ricordo che, nel 2004, su quelle basole erano cadute delle gocce di vernice: orbene fui obbligato a “stricarle” con spazzolone e solvente perchè, asserivano, sarebbero state poste sotto vincolo dall’Ufficio del Centro Storico: poi è cambiato l’ Assessore…
zelig scusami ma le basole della Cala non sono le architetture di Basile…non sai di cosa parli. E’ un progetto contemporaneo…oddio che parolaccia che ho detto…ho detto contemporaneo…quindi fa paura…meglio mettere dei bei lampioni in ghisa tipo antico no??
🙂
una cosa che mi risce difficile da capire è che qualcuno pensa che il suo giudizio sia migliore rispetto a quello degli altri i fatti sono:
1) esiste un progetto con tutte le approvazioni di rito, penso anche condizionate( tutela);
2) esiste un ente appaltante, un direttore dei lavori ed un Responsabile unico del procedimento;
3) esiste un ente preposto alla tutela di un bene (manufatti di pietra billiemi risalenti al XVII)
Semplicemente chi deve esegure i lavori li esegua nel rispeto delle regole di uno stato di diritto e chi è preposto alla tutela deve, non può, controlare e fare rispettare le regole, il resto sono solo chiacchere.
Ho appena letto la sua biografia.
Malauguratamente per lei ho notato 2 errori (sicuramente di battitura) 🙂
… Da quando a otto anni le regalarano la sua prima…
ANDREBBE SCRITTO
… Da quando (h)a otto anni le regalar(o)no la sua prima…
Con simpatia…
con simpatia
le provocazioni e lo screditare chi non si conosce con (h) e ( o) su biografie inesistenti sono sintomo di turbe……, forse qualcuno ha sbagliato post?????? se non è così tutto ciò serve solo a chi non ha argomentazioni da portare e difendere una causa persa.
Ma perchè hai inacidito i toni… Antonio penso abbia semplicemente fatto un piccolo e moderato appunto su degli errori che ha notato leggendo la biognafia dell’autrice del post. Non penso sia affatto da condannare anzi la signora Caterina Risica, penso avrà così modo di modificare e piccoli errori di battitura.
@antonio. Se è una barzelletta è abbastanza divertente.
@ antonio: per favore non parliamo di “malaugurio”! regalarano è un errore di battitura! – “a otto anni” sta per “all’età di otto anni” ;
@ prof. Didonna: grazie
@ prof. Carta : continuo a non vedere dove potrebbero essere state posizionate le basole originarie, passo dalla cala molto spesso, magari mi sbaglio :-);
@ pister: vedo che lei è un tecnico molto preparato su appalti e perizie di variante, ma oramai le basole sono sparite… e non c’è niente da fare;
@ mohicano: stai tranquillo, i mattoncini di cemento sono autopulenti: le gocce di vernice andranno via da sole, senza “stricate”.
@ peppe, ma chi ha fatto il confronto tra il basolato e le ville liberty!?
Mi riferivo alla tua affermazione sul giudizio da dare a progetto realizzato. NO. Il giudizio va dato prima, dopo non si torna indietro.
Aggiungo un altro argomento sulle basole: le centinaia di adesivi bianco/azzurri appiccicati e appiccicosi che conducevano da Palazzo Riso a Palazzo Abatellis i visitatori della ormai chiusa mostra congiunta tra i due siti, le toglierà lo stesso ente che li ha messi? O dovremo aspettare che il tempo li consumi, nell’aggravio di sporco che producono?
…………..ma oramai le basole sono sparite… e non c’è niente da fare……………….
.
E chi l’ha detto?
Il cantiere e’ li’ e puo’ essere messo sotto sequestro finche’ le basole non vengono riportate sul posto,dalla I all’ultima.
.
Ma a chi e’ venuta l’idea di eliminare una pavimentazione storica in pieno Centro Storico?
Il basolato resiste meglio all’incuria
.
http://www.flickr.com/photos/48441769@N06/4603879535/
Un tempo, nelle opere pubbliche specialmente, si lavorava perchè durassero secoli …
…e oggi si lavora perché i lavori durino per secoli…
in alternativa si potrebbe reimpiegare le basole
divelte alla Cala,
a S.Erasmo,
precisamente qui:
.
http://www.flickr.com/photos/48441769@N06/4603908431/
La pietra era la storia del porto piu antico della città. Andava restaurata e rimessa al suo posto per riportare il porto all’antico splendore