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lunedì 25 nov
  • “American boy”, i “detective”, i neet, le scarpe e i Lady Antebellum

    Come si esordisce per fare i simpatici quando si parla con uno che è andato in America? Chiamandolo American boy, come la canzone! Eppure quando lo fanno in dieci, venti, trenta, cento un po’ ti rompe le palle. Come potrei punire il prossimo che lo farà? Accettansi consigli sadici…

    A Palermo nessuno si fa quelli propri, è notorio, ma francamente rimango perplesso nell’apprendere che tanti tra quelli che conosco si improvvisano detective e chiedono cose tipo: «Ma Tony Siino si è trasferito?»; «Ma Tony Siino è stato assunto da facebook?», «Ma Tony Siino che cosa fa a New York?», «Tutto ‘sto tempo? Sicuro c’ha una, vero?». No, non ve lo dico che cosa faccio qui. Almeno per ora. 😉 Provate a indovinare…

    Ho sentito una parola che mi è piaciuta: neet. È un acronimo per Not in Employment, Education or Training (non lavora, non studia, non si aggiorna). Pare che definisca una nuova popolazione di nullafacenti. Purtroppo qui si usa spesso per certi italiani. Quanti neet conoscete?

    Le newyorchesi sono carine ma…che scarpe hanno?!?! Vanno di moda prevalentemente certi calzari da antico romano o le infradito per cui da tempo combatto una campagna per il bando (non parliamo delle infradito per u-omo poi!). Varianti: ballerine e stivali da pompiere. Rare le ragazze con scarpe degne di tale nome (tipo quelle che mettono le italiane in patria). Se le hanno in genere sono bellissime ed eleganti.

    Qui a New York alla radio passano sempre Need you now dei Lady Antebellum. Anche lì?

    Alla prossima!

    (crosspostato su Deeario)

    Palermo
  • 8 commenti a ““American boy”, i “detective”, i neet, le scarpe e i Lady Antebellum”

    1. 🙂 però oggettivamente se uno racconta i fatti sua dove va e cosa vede la gente si comincia a porre domande:)))))
      certo si sarebbero fatti i fatti tuoi anche se fossi “scomparso”…
      …e allora devo darti ragione..

    2. Anche io metterei volentieri al bando le infradito. Tra l’altro, secondo me, sono proprio scomode.
      Per il resto … concordo con peppo: se quasi ogni giorno ci racconti quello che vedi in America è inevitabile che chi ti legge si chieda cosa stai facendo lì e perché. In pratica stai favorendo tu stesso la curiosità morbosa di alcuni! Buona prosecuzione!

    3. Io lo feci, ma mi sono anche ampiamente giustificata!

    4. Ho capito ma le “indagini” sono comunque inquietanti. 😀

    5. Ai Lady Antebellum non ho retto oltre i 2 minuti
      Per quanto riguarda le attività di Siino oltreoceano, sappia che qualsiasi cosa stia facendo , io lo invidio.

    6. @Tony: a proposito di neet, so che non faranno parte del tui riferimenti culturali, ma già negli anni ’80 i CCCP cantavano “Non studio, non lavoro, non guardo la tv, non vado al cinema, non faccio sport” :-p

    7. Mr Siino, perché, per un mese di vacanza a nuovaioarca si potrebbe pensare al tuo ritorno ti chiamassero “american boy” ? Un po’ provinciale come concetto.
      Comunque, tu hai pubblicato le foto della tua camera da letto a nuovaioarca, hai raccontato che la tua vicina di casa è bbona e prima di partire forse ti bacierà in bocca con la lingua, ed ora ti meravigli del gossip ?
      Eventualmente parlaci solo della vita quotidiana di nuovaioarca senza fare riferimenti e paragoni con Palermo; noi siamo “a parte”, “unici”, semu i megghiu ! …il pobbrema è che lo pensiamo solo noi (per fortuna) e gli altri – miliardi – nemmeno ci conoscono, e non ci vedono…

    8. Tony: Anche qui a Vancouver le scarpe sono brutte e quest’estate sono di nuovo di moda sandali “gladiatore”. Sfortunatemente. Hai visto l’articolo su Berlusconi nel GQ di junio (U.S. edition)? E’profano e vulgare.

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