Bella la composizione, con l’albero che fa da cornice. Un poco strana la tonalità (forse l’autrice ha usato un filtro graduato tobacco???).
Riguardo i cantieri culturali, la parola spiega come da parecchio tempo la cultura a Palermo sia un cantiere a cielo aperto. E la desolazione dei capannoni la dicono lunga sul bisogno di “arte e cultura” dei palermitani (di contro le gioiellerie, le filiali di Giglio o Hérmes brulicano)
Ecco. Se c’è un simbolo di cosa ha comportato l’avvento delle ultime due amministrazioni a Palermo è proprio questo, la cancellazione del luogo che più di tutti era rappresentativo della rinascita culturale di questa città.
chiudo gli occhi
buio
e mi sembra di rivederli
rivedo Thierry Salmon,Harold Pinter, Pina Bausch, Moni Ovadia, Emir Kusturica, Giorgio Barberio Corsetti, Claudio Collovà con i ragazzi del Malaspina e tanti altri…e Carlo Cecchi al Teatro Garibaldi…e lo Spasimo sottratto alle erbacce che faceva da cassa armonica a splendidi concerti…e Letizia Battaglia battagliera che allora non pensava ad andarsene via…e tanti altri….
.
venti anni fa.
chissà cosa l’avrebbe colpita oggi a Palermo, se fosse ancora viva.
magari niente, magari sarebbe andata a cercare stimoli ad altre latitudini, dove ancora si crede che l’arte renda liberi… http://www.youtube.com/watch?v=4D4S6yh7mK8
grrrrrr
Bella foto. Dalla quale si capisce esattamente quale siano le condizioni della Cultura, a Palermo.
Prima vengono il senso civico e l’educazione.
Bella la composizione, con l’albero che fa da cornice. Un poco strana la tonalità (forse l’autrice ha usato un filtro graduato tobacco???).
Riguardo i cantieri culturali, la parola spiega come da parecchio tempo la cultura a Palermo sia un cantiere a cielo aperto. E la desolazione dei capannoni la dicono lunga sul bisogno di “arte e cultura” dei palermitani (di contro le gioiellerie, le filiali di Giglio o Hérmes brulicano)
quando arte e cultura sono schierate politicamente,
questo e’ quello che tocca ai perdenti.
La foto è molto bella, sebbene mi ricordi vagamente Auschwitz.
DESOLATION ROW
devono finire di costruire,i forni crematoi
Ecco. Se c’è un simbolo di cosa ha comportato l’avvento delle ultime due amministrazioni a Palermo è proprio questo, la cancellazione del luogo che più di tutti era rappresentativo della rinascita culturale di questa città.
è proprio l’aria…che non serve
La foto esprime come poche cosa riescono la desolazione palermitana.
Che rabbia….
Suvvia, un po’ di ottimismo! Avete notato la pulizia della strada? 🙂
Wow! Sapreste fornirmi gli orari per visitare questa strepitosa installazione? …………CHE TRISTEZZA.
chiudo gli occhi
buio
e mi sembra di rivederli
rivedo Thierry Salmon,Harold Pinter, Pina Bausch, Moni Ovadia, Emir Kusturica, Giorgio Barberio Corsetti, Claudio Collovà con i ragazzi del Malaspina e tanti altri…e Carlo Cecchi al Teatro Garibaldi…e lo Spasimo sottratto alle erbacce che faceva da cassa armonica a splendidi concerti…e Letizia Battaglia battagliera che allora non pensava ad andarsene via…e tanti altri….
.
venti anni fa.
chissà cosa l’avrebbe colpita oggi a Palermo, se fosse ancora viva.
magari niente, magari sarebbe andata a cercare stimoli ad altre latitudini, dove ancora si crede che l’arte renda liberi…
http://www.youtube.com/watch?v=4D4S6yh7mK8