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domenica 22 dic
  • 19 anni dall’omicidio di Libero Grassi

    Libero Grassi

    Il 29 agosto 1991, alle 7:30, Libero Grassi veniva ucciso dalla mafia in via Alfieri per essersi rifiutato di pagare il pizzo e avere denunciato i propri estorsori.

    Stamattina verrà ripetuta sul luogo dell’omicidio la cerimonia con cui i familiari di Grassi rinnovano un manifesto affisso. Alle 10:00 verranno deposti dei fiori durante un’iniziativa organizzata da Addiopizzo e da LiberoFuturo.

    Palermo
  • 8 commenti a “19 anni dall’omicidio di Libero Grassi”

    1. Come non ricordare la sua famosa intervista a Samarcanda.
      http://www.youtube.com/watch?v=M9fMiONElC4

    2. Forse le associazioni antiracket potevano organizzare meglio la commemorazione per ricordare la statura di Libero Grassi. Un uomo impegnato fino alla morte nella difesa tenace della libertà e del lavoro riconosciuto e difeso nella sua autonomia imprenditoriale come valore fondamentale di ogni comunità. Purtroppo pochi dei suoi concittadini hanno sentito il dovere di ricordarlo con la loro presenza fisica, mentre le istituzioni hanno disertato la manifestazione o si sono limitate ad una fugace apparizione.

    3. si forse…ma Noi,le associazioni, come hai ben detto, c’eravamo ed eravamo in tanti mentre gli altri,i concittadini… NO!
      p.s. oltre a mandare un comunicato ai giornali,scriverlo sul sito,invitare su facebook,usare il passaparola,le mail,gli sms etc..fino a rosalio… cosa avremmo potuto fare?

    4. Rispetto per le commemorazioni come atto simbolico.
      Tuttavia ritengo che non sono le commemorazioni che cambiano concretamente il sistema in positivo. Andare alle commemorazioni di Falcone, Borsellino, Grassi ecc. alle processioni con le candele in mano, e poi nella vita quotidiana, nei 365 giorni dell’anno, comportarsi sempre come vittime di sistemi loschi e illegali, non cambia nulla. La commemorazione è un rito. Un segno di apprezzamento per il lavoro svolto da quell’individuo, per il suo coraggio, per il suo tentativo coraggioso di cambiamento.
      Amici hanno detto no al pizzo e lo hanno denunziato, subendo danni economici, minacce e ritorsioni nel silenzio, nella solitudine, nelle notti insonni, nell’ansia, ma lo hanno fatto. E queste persone non vanno alle processioni annuali dove sfilano in passerella politici e amministratori che per nulla si battono concretamente per cambiare in meglio il sistema delle regole a tutela di chi denunzia. Fanno qualcosa che personalmente ritengo essere piu’ piu’ importante che stare con una candela in mano o mettere un foglietto in un albero. DENUNZIANO.
      La migliore rivoluzione umana che si possa fare per cambiare il nostro sistema, non è quella delle processioni annuali, che servono a commemorare quella vittima di mafia, ma quella che il singolo individuo nella sua solitudine quotidiana , nel sul lavoro, mette in atto con vigore e fermezza di principi, denunziando.
      Se tutti individualmente si impegnassero a dire no ad un sistema di criminalità e illegalità, saremmo già in un mondo migliore, e non ci sarebbe bisogno di processioni spesso passerelle e farsa.
      Grassi, Borsellino, Falcone lottavano nella loro solitudine, nella loro semplice quotidianità, ma ancora questo messaggio, il loro messaggio è stato accolto solo da una sparuta minoranza di cittadini siciliani e palermitani, che all’ombra dei riflettori mediatici, denunziano.
      La forza del cambiamento è nell’individuo. Se l’individuo lo vuole. La migliore commemorazione di un caduto per mano mafiosa sarebbe, a mio modo di vedere, quella di denunziare in quel giorno centinaia di estorsioni. Ma non mi sembra che nelle giornate di commemorazione di Falcone, Grassi e Borsellino ci siano state impennate di denunzie per estorsione da parte delle vittime! Ci sono solo giornate di commemorazione dei caduti per mano mafiosa. E le due cose sono diverse.
      Rispetto per le commemorazioni come atto simbolico.

    5. Libero Grassi
      l’autentica voce della libertà

    6. Concordo in pieno con phantomas.

    7. a me dispiace dirlo ma è la solita farsa prima viene abbandonato da tutti poi elogi ricordi eccc………..propio come sta succedendo a me dopo aver denunciato sono diventato l,artigiano invisibile abbandonato da tutti istituzioni,associazioni sempre che ce ne siano ,confartigianato ecc……….e credetemi mi dispiace sipratutto per mio figlio di 8anni disabile che ha bisogno di cure ,ma se avessi la possibilita scapperei da questa isola ,bellissima ma con una societa spero non tutta indifferente forese se mi chiamavo in un altro modo allora mi davano una mano ,ma sono solo un semplice artigiano povero disgraziato che ha perso tutto anche la dignita ,vedete se mi hanno mai invitato a manifastazioni di legalita mai………..

    8. Vedova Libero Grassi: ”politici assenti ma non ne sentivo la mancanza”
      http://www.antimafiaduemila.com/index.php?option=com_content&task=view&id=30333&Itemid=48
      .
      phantomas, hai detto bene, le commemorazioni sono simboliche – oltre che sentite e partecipate – e secondo me i simboli sono importanti.
      sono anche un termometro sociale, e se scendono in piazza, o commemorano, 10 persone invece che un milione, questo ci può far leggere in che direzione va una società e quali cose gli stanno a cuore.
      purtroppo credo che ci sia molta più partecipazione per un provino del grande fratello, e questo ci dovrebbe far riflettere.
      ciò non toglie che il tuo discorso sulle assunzioni individuali di responsabilità e sacrosanto, ma secondo me, proprio il ritrovarsi fisicamente in tanti a determinati appuntamenti, può contribuire a dare più forsa singolarmente.
      la latitanza delle istituzioni la dice sicuramente lunga, prova ne è la testimonianza di raimondo.

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