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sabato 23 nov
  • Un arresto per pizzo nel quartiere Calatafimi

    Alcuni commercianti del quartiere Calatafimi hanno denunciato e condotto all’arresto di un pregiudicato ritenuto l’autore di diversi tentativi di estorsione. Si tratta di Rosario Lo Nardo, 27 anni, accusato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso.

    Il questore di Palermo Marangoni ha dichiarato: «L’arresto di oggi, consentito dalla denuncia delle vittime e in perfetta linea di tendenza con il favorevole trend delle denunce registrato di recente consente di potere affermare ancora una volta che lo Stato, con i suoi strumenti e i suoi apparati, è capace oggi di assicurare ogni forma di protezione e tutela alle vittime del racket, invitate a fare, senza alcuna remora, i nomi dei lori estorsori». Plauso è giunto da Addiopizzo e da LiberoFuturo.

    Palermo
  • 4 commenti a “Un arresto per pizzo nel quartiere Calatafimi”

    1. ADDIOPIZZO-LIBERO FUTURO

      DENUNCIA COLLETTIVA, IN QUESTA STRADA SI PUÒ FARE!
      Comunicato sull’arresto

      L’arresto è il frutto dell’incessante lavoro di contrasto alla Mafia e la migliore risposta ai numerosi atti intimidatori di questa ultime settimane. Addiopizzo” e “Libero Futuro” rilevano con soddisfazione che le indagini hanno raccolto la collaborazione di 4 operatori economici attivi lungo l’asse di corso Calatafimi. Siamo testimoni di un cambiamento, finalmente la prima denuncia collettiva.
      I commercianti hanno maturato la scelta di opporsi alle pretese estorsive avvalendosi dell’ausilio delle associazioni antiracket che li hanno condotti alla denuncia ed alla collaborazione con gli organi inquirenti avviando il percorso oggi conclusosi con l’arresto del presunto estorsore.
      Queste indagini registrano un dato estremamente importante rappresentato dalla denuncia collettiva; commercianti ed imprenditori di uno stesso quartiere contro i medesimi estorsori.
      Le denunce che nascono su una stessa strada, attraverso la collaborazione di diversi commercianti che insieme si oppongono ai loro estorsori, indicano la strategia più efficace per liberarsi dal fenomeno del racket con rischi limitati e in condizioni di maggiore serenità.
      Solo attraverso una mobilitazione collettiva degli operatori economici che, nei quartieri in cui operano, scelgono di avvalersi del ruolo del movimento antiracket, si può imprimere una sconfitta definitiva alle organizzazioni mafiose.
      Addiopizzo e Libero Futuro si rivolgono a quanti oggi vivono stretti dalla morsa del racket affinché parlino tra loro colleghi e decidano, insieme, di denunciare i proprio estorsori.
      Mai come in questo periodo il momento è davvero favorevole affinché commercianti ed imprenditori possano liberarsi definitivamente da questo giogo insopportabile.
      L’incessante azione delle forze dell’ordine e il perseverante lavoro nel territorio condotto da Addiopizzo e Libero Futuro, ha creato una rete di soggetti in grado di offrire le competenze e le tutele necessarie affinché un operatore economico possa denunciare serenamente.
      Oggi si può denunciare senza essere lasciati soli, correndo rischi limitati per la propria incolumità e per l’attività economica che si esercita.

    2. E’ molto bello ciò che dite, ma è sui “rischi limitati” che il padre di famiglia ha difficoltà. Non sono un commerciante non ho moglie e figli da mantenere, e denuncerei senza indugi, non posso però condannare chi non lo fa perchè lo Stato gli permette di uscirsene con “rischi limitati”. Che ne dite, vediamo di toglierli anche questi? Perchè scritto così sembrerebbe quasi un voler dire “noi vi aiutiamo, ma se vi bruciano il negozio non prendetevela con noi”.

    3. denuncia e non sarai solo che bello se fosse pero vero .io ho perso tutto ho denunciato e ho perso tutti ma sul vero senso di parole ,amici,parenti istituzioni assenti poi non parliamo delle associazioni ho un figlio disabile e dovrei partire per alcune visite particolari in un mese ho raccolto 22euro!!!!!!!!!!!vergogna .e questa è la citta che collabora che aiuta chi denuncia io ho ricevuto diverse minaccie di morte mai nessuna associazione mi abbia telefonato e dato coraggio mai ..e ora mi fanno i commenti ecc……….

    4. PURTROPPO PER NON ESSERCI RISCHI ASSOLUTAMENTE bisognerebbe che il pizzo lo denunciassero per ogni quartiere DI PALERMO almemo ALCUNE DECINE di COMMERCIANTI ma non in modo singolo ma in modo collettivo tutti insieme conoscendosi con degli incontri di ADDIO PIZZO e questo potra’ avvenire solo se il movimento ADDIO PIZZO sara’ ancora piu’ vicino ai cittadini con ulteriori manifestazioni ANTIMAFIA E ANTIRACKET

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