Di che colore era il cavallo bianco di Napoleone?
Sono iniziate lo scorso 4 ottobre le prove di idoneità pratico attitudinale per la stabilizzazione dei 4851 precari inquadrati nelle categorie A e B della Regione Siciliana, categorie per le quali non è richiesto il titolo di studio superiore. Tra questi ci sono diplomati e anche laureati e il 15% dei precari è under 40.
Un comunicato di ieri di Davide Faraone mi fa cadere gli occhi sugli skill richiesti e il disgusto sale. Mi spiace di doverlo provocare anche a voi. Eccoli:
- fare fotocopie, ove possibile fronte e retro;
- apporre data su documento utilizzando il datario;
- predisporre una busta, mettere indirizzo e timbro dell’ufficio mittente;
- fare un fax;
- aprire un faldone, estrarre un singolo fascicolo e richiudere il faldone mediante appositi nastri;
- aprire faldone e sistemare i fascicoli in esso contenuti in ordine alfabetico;
- simulare la consegna di un documento mediante consegna manuale con apposito libro di raccomandata e libretto.
E per la categoria B:
- fare un fax;
- protocollare mediante protocollo cartaceo o informatico lettera in entrata e in uscita;
- archiviare documento mediante l’uso di strumenti informatici o mediante compilazione di schedario;
- sostenere una prova di video scrittura, oppure usare un foglio elettronico;
- predisporre un modulo per raccomandata.
Questa è la meritocrazia nella Regione Siciliana.
Basta con le assunzioni e le stabilizzazioni della Regione e del Comune. Con tutto il rispetto per queste persone, non sta scritto da nessuna parte un fantomatico diritto all’impiego pubblico. No alle 4851 stabilizzazioni della Regione, no ai 3200 (+225 tutor) PIP del Comune. OTTOMILADUECENTOSETTANTASEI persone!!! Abbiamo già una pachidermica Regione e un Comune e Provincia obesi. Fermiamo quest’ulteriore scempio! Lancio un appello all’On.Faraone, che è sia consigliere comunale che regionale: visto il suo manifesto interesse alla questione, si faccia promotore di una campagna popolare volta al blocco di queste infami procedure, nel nome del diritto, questo si, di centinaia di migliaia di giovani siciliani, bravi e qualificati, a partecipare AD UN PUBBLICO CONCORSO!
C’è meritocrazia, e lo si desume dalla frase “ove possibile fronte e retro”.
Chi sarà in grado di fare una fotocopia verrà assunto, chi sarà in grado di farla fronte retro, siccome è evidentemente un dippiù, diventerà capo ufficio.
Io so leggere e scrivere. Con un pizzico di pazienza avrei potuto evitare l’esilio a Roma e guadagnare molto di più facendo il precario/stabilizzato alla Regione Siciliana. Ah vero, mi maanca il requisito a più alto punteggio… l’amico. Sia chiaro il partito di Faraone – parlo per esperienza personale – non è esente da certe logiche, se pur in tono minore rispetto ad altri. Ma anche i voti sono minori.
SAluti
Il problema è che questi precari votano… Se non votassero sarebbe tutto più facile.
scusate ma stabilizzazione è sinonimo di assunzione a tempo indeterminato? bene. no vabbè, penso solo al post-doc
Rasentiamo la follia. L’indignazione è totale per tutti coloro che hanno sgobbato per studiare e lavorare contemporaneamente, come la sottoscritta.
E magari si beccano un stipendio di 2.000 € lordi al mese per tali attività!!!
..ma qual’è la notizia?
Ma vi ricordate le copeerative di fine anni settanta? ve lo ricordate il concorso fantoccio che prepararono per loro negli anni ottanta? bene queste persone, colleghi, amici, familiari, ora sono impiegati regionali con carriera direttiva! … e quindi dove stà la novità? non è forse la stessa pagina della nostra storia che si ripropone sempre uguale?
ahhah è uno scherzo vero?
magari moltidi loro non saranno in grado di superare le difficili prove, ma verranno assunti lo stesso…….hanno famiglia, dopo tanti anni non possono mandati a casa, in questo periodo lo stato si deve assumere le proprie responsabilità………una volta ho sentito dire ad uno di questi individui ” e io per mille euro al mese devo pure lavorare ?”
Cavolo non sono portato, non so fare nulla di quello che è richiesto…
Ad assistere alle prove c’era anche il giudice dei “guinness world records”, con il cronometro?
Carissimi signori_indignati_per_le_stabilizzazioni (me compreso), c’è poco da indignarsi.
Nonostante noi (gli indignati) abbiamo ragione, loro (i precari) sono organizzati, e sanno come influenzare le decisioni politiche attraverso il loro voto. Noi no.
Sarebbe ora che anche noi tifosi della meritocrazia imparassimo a far pesare le nostre aspirazioni nel “mercato” della politica.
Confermo. Se chiedete in giro, molti di questi elementi (precari) si vanteranno di essere pagati per non fare niente.
Conati di vomito… Ho insozzato la tastiera… Che schifo, mi vergogno profondamente.
Giuseppe Rutelli
E’ questa la professionalità che si chiede alla Pubblica Amministrazione, poichè essa non è altro che il prodotto di una classe politica siciliana il cui valore è vicinO allo ZERO. NEL FRATTEMPO, tra i giovani laureati aumenta la disoccupazione o la sottocupazione, il futuro sempre più incerto, la depressione è dietro l’angolo. Qualcuno non c’è la fà più. Le lacrime di coccodrillo dei politici, veri carnefici della speranza giiovanile, sono ormai un rituale stantio e disgustoso. Le cronache di oggi ci ricordano che una intera classe politica deve essere riformata se vogliamo che essa sia al nostro servizio, impegnandosi a risolvere i mille problemi di questa martoriata terra, invece di essere al servizio di inconfessabili interessi.
C’è poco da scandalizzarsi.
Le “competenze” richieste per procedere alla stabilizzazione di quel personale sono proprio quelle previste dal mansionario appunto per le qualifiche A e B.
Le stesse, tra l’altro, il cui possesso dovrebbe essere verificato da parte dell’ufficio provinciale del lavoro ogni qualvolta debba procedere all’assunzione di personale di identiche qualifiche.
Si può facilmente presumere che la maggior parte dei “candidati” sappia svolgere anche altri compiti, e molto spesso lo fa, ogni giorno e da più di 20 anni: non sono pochi i casi infatti in cui interi uffici regionali sono portati avanti da personale a tempo determinato di categoria A e B.
Possiamo certamente discutere dell’elevato numero di dipendenti regionali in totale, personale di ruolo a tempo indeterminato compreso.
E anche del fatto che gli scansafatiche possano essere più del tollerabile.
Ma non mi sembra giusto nè corretto negare a priori qualunque possibilità di stabilizzazione a dei lavoratori che da troppo tempo attendono di vedere riconosciuto, secondo me, un diritto già acquisito.
Piuttosto, costituirebbe un buon segnale di volontà di cambiamento istituire dei seri controlli sull’operato e sull’efficienza di TUTTI i dipendenti regionali (dirigenti compresi….) e attivare le conseguenziali azioni disciplinari.
Spreco scandaloso di denaro pubblico. Espropriazione del futuro della generazione dei ventenni. Concorso-beffa dove fa titolo “aprire un faldone, estrarre un singolo fascicolo e richiudere il faldone mediante appositi nastri”. Livelli abnormi di ceto impiegatizio pubblico di scarsa preparazione ed ancor minore produttività. Nullificazione del concetto di “autonomia” e “regione a statuto speciale”, usate non come volano di sviluppo ma come mero bancomat e stipendificio dalla classe politica dirigente (rectius: digerente) di turno.
Ma la cosa che non mi riesco a spiegare è quel numero: 4.851. Quattromila ottocento cinquantuno.
Pagati (anche, ma forse solo) per “predisporre un modulo per raccomandata”.
La meritocrazia in Sicilia è diffusa come la febbre gialla in Svezia.
Faraone …… non ti arricciano le carni? Non ti indigni un poco, almeno un poco? 4851 persone, presto dipendenti regionali, a fare fotocopie e smistare posta, fare fax, e archiviare. PD, pidiuccio, piddiuccciooooo …… i figli emigrano? quelli degli altri
No, non basta dire che schifo, etc.
Dov’eravate tutti quanti quando queste persone venivano sostanzialmente assunte, tramite cooperative, articoli vari, leggine varie, appendici alla finanziaria etc.?
Chi dice no ha l’obbligo di rispondere ad un’altra domanda: E allora? Come la mettiamo?
Come la mettiamo con persone che svolgono compiti di livello basso, forse inutili alla Pubblica Amministrazione, ma talvolta dal 1988?
Le licenziamo in massa e risolviamo in 24 ore il problema del precariato in Sicilia? Va bene, io sono con voi e con questo ipotetico Presidente-Martire della Regione Siciliana.
Però sono sicuro di una cosa: che tutti noi vogliamo che il presidente martire faccia tutto questo per noi, senza che nessuno glielo chieda, senza che nessuno scenda in piazza per questa ragione, senza che nessuno lo difenda dalla guerra civile che si scatenerebbe.
Così. Interpellati faremmo spallucce sulla vicenda dicendo che la cosa non ci riguarda e che era il minimo che si potesse fare.
E niente faremmo pure se invece raschiando qua e là si trovano ancora, per l’ennesima volta, ennesimi soldini tolti allo sviluppo e ai servizi pubblici per dare un’altra proroghetta di tre anni.
Troppo, troppo comodo per la coscienza di tutti.
Delle due l’una: o il licenziamento/sterminio di massa o – se non abbiamo le palle – la chiusura definitiva della faccenda con la stabilizzazione/colpo di spugna che si sta attuando, ma mettendo norme che impediscano per davvero che questa vergogna si ripeta in futuro.
Il resto è moralismo piccolo-borghese che lascia il tempo che trova.
la regione Lombardia credo che occupi circa 3000 dipendenti complessivamente. Noi assumiamo 4800 nullafacenti.
Fabrix@: “Ma non mi sembra giusto nè corretto negare a priori qualunque possibilità di stabilizzazione a dei lavoratori che da troppo tempo attendono di vedere riconosciuto, secondo me, un diritto già acquisito.”
Questa è l’infelice sintesi chiara, esplicita e disarmante di come è ridotta la nostra Sicilia.
Meritocrazia ? Laurea con 110 e lode ? 100 alla mturità ? Sei persona per bene e ti comporti da tale ? Ma cuannu mai…..
Spazio ai precari, spazio agli amici degli amici degli amici, reinseriamo chi ha sbagliato e diamogli un lavoro che sia….
Davvero non si vede luce in fondo al tunnel, il cancro della mala politica è dappertutto, avvolge Palermo in special modo con centinaia di metastasi.
Inguaribili.
Come può emergere la persona preparata, onesta, che non ha conoscenze, che si spacca il cervello a laurearsi con lode e sacrifici che molti neanche immaginano ?
Quì non è cosa di PD, PDL, PDF, MPA et similaria.
Non posso credere che Faraone e altri democratici rasentino questa follia politica, questo supruso terribile per chi, e mi ripeto, non ha conoscenze, non ha mai rubato, non è mai stato precario, ma ha unicamente lo status di cittadino indifeso e impotente.
Occorre rivedere tute le piante organiche del pubblico impiego, tagliare o trasferire ad alti enti le centinaia di nullafacenti che passano il tempo a temperare le matite, adesso a pulire i tappetini dei mouse.
E concludo concorsi pubblici per le assunzioni, con prove anonime, corredate da busta ceralaccata con i dati del concorrente e magistrati emeriti in pensione a vigilare sulla regolarità.
Basta con la precarietà, è un freno a mano inserito per lo sviluppo di Palermo e dell’Isola.
Ma perchè guerra civile, Massimo ? Dobbiamo essere “ostaggi” dei precari, temere le rivolte di piazza ?
Lasciamo fare come a Marassi che duecento persone hanno preso per il naso milioni di persone ?
Io dico dei precari si scremi e si metta a concorso quei posti vacanti reali che occorrono nelle piante organiche. Si operi attravero il merito, non più per fantomatici e deliranti diritti acquisiti.
Servono realmente ottomila e passa lavoratori ?
La smettiamo ?
Qualcuno vorrà dire che i faldoni fra cinque sei anni diventeranno archeologia archiviale e che le raccomandate A.R. si possono già fare via internet ed anche certificate ?
Si abbia il coraggio di guardare avanti e mandare a casa che non ha voglia di lavorare o sputa su mille euro al mese, che sono pochi, è vero, ma ricordiamoci che milioni di operai, impiegati, campano con 1300/1400 euro netti e ci campano pure la famiglia.
“Il resto è moralismo piccolo-borghese che lascia il tempo che trova”. Sarà, ma non sono convinto per nulla. La regione sicula ha in percentuale il più alto numero di impiegati regionali, una pianta organica mostruosa rispetto alle altre. La cosiddetta “autonomia ” non è altro che un postificio disciplinato dalla antica ed ancora attuale frase latina “Do ut des”, intesa come il patto scellerato tra elettore ed eletto.Non mi interessa risalire alle presunte origini di questo contratto “atipico”, ma siamo tutti consapevoli che
è tuttora esistente ed è la causa per la quale la meritocrazia non conta nulla,così come le giuste aspirazioni di giovani laureati o diplomati che sono cancellate solo perchè non hanno “l’amico”.
E’ evidente che in tale contesto il concetto di democrazia va a farsi fottere e si alimenta, invece, un sistema a cui noi siciliani siamo affezzionati, quale la ricerca dela raccomandazione in senso lato. A quel punto perdiamo il diritto di cittadinanza e genuflessi ci facciamo sudditi dinanzi A Mè PARRINU” .
OK, Giuanni, ti prendo in parola. Mettiamo a concorso i posti vacanti reali che servono = – 5000. Cioè, se si affonda il coltello nella piaga si scopre non solo che di questi posti solo pochissimi servono, ma che molti posti ricoperti da gente stabilizzata non servono. E allora che si fa? Nessuno risponde.
E che si fa con quelli che sono stati stabilizzati prima? Nemmeno loro sono entrati per concorso. Li si licenzia? OK, avanti con le ghigliottine.
Non vorrei essere frainteso. Io questa rivoluzione la sosterrei pure; sarebbe giusta per tutti i Siciliani espulsi dalla loro terra, condannati in contumacia solo perché meritevoli.
Ma non mi dire che non ci sarebbe la guerra civile. E in questa guerra, insisto, a parte (forse) i 22 commentatori su questi argomenti di Rosalio, il Governo (regionale o nazionale poco importa) sarebbe lasciato solo dai cittadini contro 50.000 esuberi nella P.A. siciliana. Chi vince secondo te?
Mi ricordo un detto di Mao tse Tung: Le guerre non si fanno mai, ma se si fanno non si possono perdere.
E allora preferisco a malincuore la sanatoria se intravedo un governo che non crea nuovo precariato piuttosto che fare una guerra per perderla.
Insomma questa storia ha radici lontane e solo la nostra ignoranza non ce le fa capire.
Nel 1960 fu sconfitto l’autonomismo, quello vero, che voleva dare alla Sicilia potestà tributaria autonoma in cambio del carico alle nostre spalle di gran parte della spesa pubblica.
Gli ascari che vinsero presentarono il conto all’Italia che presto li servì: il Fondo di Solidarietà Nazionale pari all’80 % delle accise (1962) e il 100 % del riscosso delle principali imposte dirette e indirette (1965). In cambio la Sicilia non solo rinunciava ad emettere tributi propri (fiscalità di vantaggio)come prevedeva lo Statuto ma neanche si accollava le spese che con quei tributi avrebbe dovuto sostenere (scuola, università, sanità,…). Insomma lo stato ci regalava il 100 % dell’imposta complementare e dell’IGE (che poi diventarono IRPEF e IVA), ci regalava pure i servizi statali (scadentissimi sì, ma quando le cose sono regalate…) e con i soldi che aveva la Regione si creava una burocrazia parallela che non si capiva bene a che serviva. Quando la Regione cominciò a scoppiare con gli stessi soldi si crearono posti finti negli enti locali, negli enti pubblici istituiti dalla Regione, nelle associazioni private ed enti finanziate dalla Regione, e nel frattempo lo Stato italiano faceva più o meno lo stesso nelle amministrazioni pubbliche di sua competenza (poste, università,…).
Questa è la storia, questa è la zita.
Ci siamo venduti l’Autonomia in cambio di un piatto di lenticchie, ci siamo trasformati in un popolo di mantenuti e ora che i soldi sono finiti per tutti piangiamo….
Ma, ripeto, o ce ne usciamo piano piano c’a minutiddha, per evitare lo scontro, o facciamo alla Robespierre.
Mi stupisce il disgusto di Siino.
Perché:
– devono essere assunti pi suvicchiaria, sono tra l’altro la garanzia di elezione certa per i finti politici per i quali non faccio distinzione tra gli schieramenti, non possono rischiare bocciature a causa di vere e serie esigenze di requisiti
– a parte una minoranza di siciliani colti istruiti e intelligenti, alcuni dei quali frequentano i blog cool per élite, come questo, ebbene, le attitudini richieste sono logiche. Quelli che le hanno pensate sanno di avere a che fare con un popolo lontanissimo dalla civiltà, dal modernismo quello vero e non quello scopiazzato malissimo, insomma, sanno di avere a che fare con dei veri e propri sottosviluppati.
O forse Siino pensava diversamente? O credeva che i metodi siciliani dell’accesso al lavoro pubblico ed alla politica sono degni di una comunità civilizzata?
Fabio scrive: “Confermo. Se chiedete in giro, molti di questi elementi (precari) si vanteranno di essere pagati per non fare niente”.
Vero. Durante le ore di lavoro internet è piena di questi individui, tra FB, siti sportivi e blog, a tampasiare e discutere di sciocchezze nelle ore di lavoro. Alcuni si permettono persino di lamentarsi delle ingiustizie del mondo, altri fanno i moralisti mentre stanno rubando soldi pubblici, ne conosco uno che afferma che è un suo diritto rubare allo Stato, e non ha capito che sta rubando coloro che pagano tasse e oneri, cioè i palermitani onesti. Dice: perché non li denunci? In realtà lo considero un mio errore, e forse non lo faccio perché non considero giusto denunciarne uno solo quando invece sono migliaia da denunciare, quindi trattandosi di sistema consolidato, indistruttibile, e pure protetto, le autorità preposte mi riderebbero in faccia, cosa che è successa realmente, circa un anno fa, a un mio amico che aveva denunciato due individui come questi descritti sopra.
quindi per una fotocopia dimenticata e/o errata, un timbro mancante, una pratica errata, potrebbe scattare la nota di demerito ed eventualmente il licenziamento?!
@Luca
D’accordissimo con te,sono tutti voti ambulanti i precari della regione,i lavoratori della Gesip,i signori dell’AMIA e forse pure dell’Amat.
Un esercito di voti ambulanti.
Massimo, al tuo quadretto regionale aggiungo il mio: su scala nazionale avvenne lo scambio “diritti sindacali” x “evasione fiscale” un virus che ha provocato un cancro alla nostra società, anche perché alla fine della fiera il coltello dalla parte del manico ce l’ha chi ha il capitale e perciò il conto hanno iniziato a pagarlo i precari e continueranno a pagarlo i lavoratori. I commenti mi sembrano scritt da finlandesi in vacanza: se i precari sono inquadrati A o B, categoria accessibili con il diploma di scuola media inferiore o diploma di scuola media inferiore + attestato professionale, “devono” o meglio dovrebbero essere impiegati per svolgere mansioni d’ordine dunque la prova d’idoneità è quella, non c’è da stupirsi, e lo stipendio netto è di poco superiore ai mille euro … se poi sono A o B laureati impiegati per mansioni superiori C o D senza aver ricevuto un incarico specifico non possono rivendicare diritti in occasione di concorsi. Tutto ciò nulla a che vedere con l’esorbitante numero di impiegati E.Locali, che per certi versi si giustificano con l’obsolescenza delle procedure e dell’organizzazone burocratica. Certo che nella società dell’infotelematica è chiaro che il numero degli impiegati è esorbitante … ma è anche vero che nei nostri Enti locali l’infotelematica è di là da venire (per scelta o per incompetenza?)
xfabrix. diritto acquisito?? di quale diritto parliamo? Quale concorso hanno superato? poverini…10 anni o piu’ di precariato, e ai giovani che studiano chi lo rida’ il diritto loro negato? Vallo a dire ai tanti giovani che si vedono costretti a partire, lasciare amici e famiglie per la ricerca di un lavoro al nord, poi leggo certe cose e …m’incazzo! fotocopia..faldone…fax, che schifo!!
e sarebbe già qualcosa quel che sarebbero chiamati a fare per quanto venga da ridere per tali mansioni. Ma nonostante ciò, il giorno dopo la stabilizzazione sarebbe divertente controllare quanti certificati medici pioveranno sull’amministrazione regionale attestanti:
1. allergie alla polvere
2. esiti da traumi con impedimento agli sforzi
3. calo della vista
4. ipocondria congenita
5. stress da lavoro correlato
in forza dei quali, certificate ma rese anonime le relative diagnosi, la regione si ritroverà a non avere quasi nessuno che preleva i faldoni. Perchè nella nostra cultura il “lavoro” è un concetto estraneo, viceversa ha un posto rilevantissimo il suo sussidiario locale noto col nome di “posto di lavoro”. Gli effetti sono noti a tutti noi…
Io dico solo una cosa. La Regione Lombardia ha 3000 dipendenti in tutto. TREMILA dipendenti gestiscono le politiche di un’intera regione che ha in mano il 16& del pil nazionale. Mi chiedo cosa faranno 4851 dipendenti assunti, oltre i 20.000 che già ci sono.
E’ imbarazzante, mi mancano le parole stasera.
Certo il mio odioso buonsenso mi dice che non si può abbandonare in tronco migliaia di persone da sempre sfruttate ad uso e consumo di una classe politica disgustosa. Detto ciò tra le file di queste millantate vittime vi assicuro che circolano le peggiori menti di questa società. Ed è incomprensibile come una sistema-stato, assecondi un sistema per cui se ti fai arrestare qualche anno esci e trovi un lavoro. Ad una chiacchierata in piazza l’altra sera un tipo socialmente inutile si vantava di essere uno dei pochi a non essersi fatto arrestare per farsi assumere. A raccontarlo non ci si crede ma è la normalità. Com’è normalità censurare Altroquando o arrestare 3 studenti minorenni e di contro assicurare uno stipendio a centinaia di avanzi di galera che occupano la cattedrale (ricorderete). E quindi forse è vero, bisognerebbe organizzarsi. Perchè le persone mediamente colte con un occhio sempre rivolto a quella sognata civiltà svedere pensano che le regole e la trasparenza siano cose dovute (giustamente), ma in realtà sono diritti ancora da conquistare. Qualcuno sa dirmi come mai ad esempio La facoltà di lettere proponga un corso in “Beni archivistici e librari” che sforna 12 laureati l’anno e non riesca a piazzarne uno (dico uno) all’interno della propria biblioteca (che è gestita da quasi-analfabeti) o a riordinare le migliaia di preziosi volumi storici di cui è in possesso (che stanno beatamente marcendo dell’umidità di S.Martino delle Scale)? Però una cosa voglio dirla. Troppo spesso vengo preso per pazzo perhcè provo a scegliere i lavori da fare e stabilire le condizioni che lo renderebbero inaccettabile. Invece quello che ho sempre visto è un’intera categoria di giovani (preparati e meritevoli) che per lavorare gratis (e ce ne sarebbero di storie tra contratti gratuiti o da 1000 euro l’anno) e compiere il lavoro che spetterebbe ad uno strapagato docente ordinario (ledendo anche un diritto degli studenti) si abbassano in opere di leccapiedismo e condizioni di schiavitù. E lo hanno fatto per anni. E io mi chiedo: perchè? Adesso che va ancora peggio qualcuno comincia a lamentare qualche disagio. Ma sempre timidamente, mi raccomando.
la peculiarità è che bisogna avere quei requisiti e nessuno in più giusto?
Rispondo con mio grande rammarico a quanti speravano in un concorso pubblico che in realtà avrebbe comunque dato a noi “contrattisti” da ben 21 anni (per quel che mi riguarda)sicuramente la riserva. Concordo anche alla vergogna e alla mortificazione di quella che è stata definita la prova di idoneità, che comunque non è stata messa in atto se non in pochi casi specifici, in quanto i rappresentanti delle Commissioni d’esame sanno che non è questo il lavoro che svolgiamo da tanti anni e sanno che lavoriamo con protocollo informatizzato e con la Pec (sicuramente molti di voi sanno cosa sia),inoltre abbiamo risposto a molte domande di carattere giuridico non certo rientrante nelle mansioni A e B. Ci tengo a precisare che personalmente non voto più da tanti anni pur avendo una mia identità politica nelle quale però politicamente non mi riconosco più e non voglio come invece molti fanno, lamentarmi e poi continuare a votare persone che non ci rappresentano e che che mirano solo a rimanere attaccati alle loro poltrone. Chiedo scusa ma a certi attacchi,io quasi cinquantenne e madre di due figli disoccupati,non ho potuto fare a meno di rispondere.