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domenica 22 dic
  • Racconti haitiani

    Se provate a cercare piccoli segnali di comunione di culture vi ritroverete con nulla in mano. Se provate a fare parallellismi o fantasiosi voli pindarici al fine di trovare un comune denominatore culturale, ambientale o umano, rimarrete delusi dall’esito finale. Tra Haiti e la Sicilia, malgrado entrambe siano terre del Sud, non vi sono luoghi comuni. Non il caldo, che qui è umido ed estremamente pesante. Non il cibo, che costruisce i suoi sapori grazie alle numerose spezie frutto di sapienti ed antiche coltivazioni degli Indiani Tainos. E finanche il comportamento sociale è ben diverso da quello nostro, facciamo entrambi parte dei popoli del Sud.
    Per un palermitano che vive nella provincia haitiana, i luoghi che frequento nella quotidianeità rappresentano spesso delle vere novità, da osservare con profondo interesse, senza provare a fartene una ragione. La prima regola che un bianco deve far sua, indipendentemente dal suo passaporto, è che ad Haiti nulla è come altrove. Inutile dunque cercare un filo conduttore, una logica di pensiero comune. Osservi e vivi. Nessun giudizio.
    Ciò non preclude il fatto che l’innata palermitaneità mi abbia comunque aiutato a gestirmi nel nuovo mondo – di nome e di fatto, in quanto Hispaniola, l’isola che oggi corrisponde alla Repubblica Dominicana e ad Haiti, fu il luogo dove sbarcò Cristoforo Colombo più di cinque secoli fa -, così come me la sono cavata negli altri paesi in cui ho passato gli anni della mia attuale carriera professionale.
    Se vuoi adattarti ad Haiti il tutto inizia dal tempo e dalla sua unità di misura. Se da noi siamo spesso vittime delle lancette dei nostri orologi, che implacabilmente scandiscono i ritmi delle nostre giornate, qui tutto si lega alla luce, e dunque al sole. Il sole sorge, e con lui tutto il paese. Inutile decidere di cominciare la giornata alle 7:00 del mattino. Sarà la luce del giorno, i canti dei pescatori (abito vicino al mare) che vanno a recuperare le reti, le voci dei bambini che si organizzano (quelli che possono) per andare a scuola, a decidere quando farmi svegliare. E lo stesso vale per la notte, tranne che decidiate di esibirvi nei diversi locali lungo la costa in danze afro-cubane tipiche dei locali indigeni, o ad assistere agli immancabili riti Woodoo di quartiere, sempre curiosi e ricchi di sensuale charme, la vostra giornata terminerà inesorabilmente con il tramonto del sole.
    Ed è la sera che ritrovo accenni di sicilianità. La pasta per fortuna arriva dall’Italia e la si trova nei pochi supermercati della capitale Port au Prince, mentre i locali basilico e melanzane hanno il colore ed il sapore dei nostri. Il pamigiano cammina con me, a dosi sufficienti per numerosi piatti, tale da completare il più classico dei piatti di pasta. Per alcuni potrebbe essere una sopravvivenza. Per me, e per quelli che la vedono come me, è solo uno dei tanti affascinanti tasselli del puzzle della mia vita.
    Questo potrebbe essere il primo tassello di un palermitano ad Haiti. Se il tutto riscuote curiosità, altri ne seguiranno.

    Ospiti
  • 20 commenti a “Racconti haitiani”

    1. Carissimo Alfredo,
      è inutile negare il fatto che prima o poi DEVO venire li.
      Se la voglia di trascorrere qualche giorno ad Haiti è legata alla mia grande amicizia con te, dopo aver letto queste tue parole, questa si estende anche alla curiosità di conoscere un paese di cui tu tanto mi hai parlato e che a volte provo ad immagginarlo.
      Non sapevo che tutto è legato alla luce del sole e che le lancette dell’orologio non vincolano la vita dei tuoi “conterranei”.
      Questo mi fa capire che dentro di me esiste una parte di Haitiano.

    2. Alfredo, fratello haitiano
      ovunque tu vada, da ovunque tu scriva è sempre una gioia per gli occhi e per la mente poterti leggere.
      Questo tuo primo e breve spaccato di vita haitiana, per certi tratti mi ha rimesso davanti alcuni passi de “Il vecchio e il mare” di Hamingway.
      Beh! Mi avete emozionato entrambi…

      Sinceramente

      Tuo fratello

      Gigi

    3. Caro Alfredo,
      per me una cosa é certa.Tu sei un “accumulatore” di esperienze.Perché i posti dove hai deciso di dare il tuo contributo sono tanti e diversi nelle culture e abitudini.Sei “ricco”,sii orgoglioso di questo,come orgolioso sono io di averti conosciuto.Sono sicuro che tutte queste esperienze li metterai a disposizione dei palermitani,o di chi ti stará accanto in ogni momento della giornata,perché so che il tuo pensiero é di ritornare definitivamente nella tua terra natia ( anche il mio..) Sono sicuro che quello che farai dopo( anche se farai il panellaro..) ti fará sembrare agli occhi della gente,un uomo di vita che ha vissuto e che ha dato,ma che vuole anche ricevere….goditi questo pugno di veri amici che ti vuole bene…ciao e stammi bene

    4. Caro Alfredino,
      fai fare un bel rito woodoo e quest’anno si vince lo scudetto…
      Ti voglio bene e riguardati.
      Un abbraccio
      Daniele

    5. Alfredo, quoto Antonio di cui sopra.
      Un giorno o l’altro verrò anche io ad Haiti… quando mi troverò i giusti spiccioli!

      Un abbraccio fraterno
      Enricuzzu

    6. Alfredo Lo Cicero, alias Giullare in http://www.tifosirosanero.it

      E’ la prima volta che ti vedo in viso, e l’ennesima volta che ti leggo.
      E’ sempre un piacere leggere i tuoi articoli.
      Verrò più spesso in questo bellissimo sito e leggerti e a leggere gli altri nuovi amici, di cui oggi Antonio ne ha proprio parlato in http://www.tifosirosanero.it

    7. Ciao Alfredo
      quanto tempo è passato d’Alfredo portiere della squadra/classe sezione A o F(?) dell’Einstein?
      Avevo tue notizie dalla ONG palermitana che per prima ti fece cimentare nella Cooperazione Internazionale. Sono contento che hai proseguito questo cammino.
      Un sincero in bocca al lupo.

    8. Sezione F, caro Lex.
      Del portiere sono rimasti solo tanti ricordi ed un paio di trofei a prender polvere nella mia vecchia stanzetta, a casa dei miei. Ogni tanto, quando vengo a Palermo, li osservo, un po nostalgico ed un po stupito.

      Cordialmente

    9. Alfredo carissimo, cos’è l’invidia?
      Se è una cosa brutta non fa parte di me, ne sono sicuro, ma se è desiderio semplice e puro di condividere emozioni con un amico… allora sono invidioso!
      Ti voglio bene.
      Complimenti agli amministratori di questo sito.
      Pucci

    10. Anche tu un Einsteininano nel mondo…
      Siamo troppo forti!!!

    11. C’è sempre un sud che è ancora più sud!!!
      Per me già in Sicilia gli orologi vanno diversamente rispetto alla Germania da dove vengo io. Qui la puntualità è spesso un’optional. Le attese nei vari uffici (banca, posta,…) hanno del verosimile. Soltanto per avere in mano il permesso di soggiorno ho aspettato quasi 6 mesi.
      E se dovessi andare ad Haiti? Magari la Sicilia mi sembrerebbe davvero un paradiso? 😀

    12. Certo che il tutto riscuote curiosità!
      Dacci altri tasselli, per favore, ormai voglio completare tutto il puzzle.
      E se c’è un posticino per me ad Haiti…sto arrivandooooooooooooooooooooo!

    13. Posti Haiti ne offre per tutti. Per chi scappa, per chi cerca, e per chi si cerca. Sembra lontana, ma e’ piu’ vicina di quanto possiamo pensare. In effetti, Haiti e’ gia’ dentro di noi e ve ne renderete conto con il proseguo dei Racconti haitiani.

      Cordialmente

      Alfredo

    14. Sveva,
      da dove viene dalla germania? ti domando perché ho un´amica che é nata in germania ma che vive in sicilia e aspetta ancora oggi il permesso di soggiorno,chissá forse il mondo e piccolo Sveva….

    15. Caro Turiddu, vengo dalle parti di Stoccarda, la capitale della Svevia. Ecco perche mi chiamano Sveva. Prepara la tua amica ad avere moooooolta pazienza altrimenti difficilmente sopravive qui, ma se ne scappa a gambe levate! ;-D

    16. Sveva,
      se pensi che era sposata con un siciliano.Dico era perché lui e deceduto subito dopo essersi sposati.ma mi domando,sono i piccoli passi della nostra politica o é la politica dei piccoli passi….lei aspetta giá da 3 anni,perció se tu hai tutta questa pazienza…..saluti

    17. ciao alfredo,
      sei un ‘grande’!!!
      credo ke verro a trovarti presto in haiti..
      a proposito….sn un istruttore sub :cm siamo messi a diving center li?verro per questo…
      arrivederci..

    18. Diving Center,
      siamo messi che ce ne sono ma bisogna vedere a che livello. Mi sembrano discreti quelli all’Ile A Vache (letteralmente l’isola della vacca) nel sud del Paese, un vero paradiso per qualunque esigenza che non sia il mondo delle discoteche. Li i diving center sono gestiti da americani. Altrimenti, per i posti che conosco (Jacmel, Petit Goave, Les Cayes, Port Salut, Port au Prince), mi pare che siamo messi, diciamo, all’haitiana.

      Quando vieni, scrivimi pure in privato. Magari questa e’ la volta che lo prendo sto benedetto brevetto.

      Cordialmente

    19. Dunque siamo tutti qui e non potevo mancare io. I palermitani d’esportazione non sempre si fanno amare. Alfredo è in controtendenza e qui mi fermo perchè se continuo si potrebbe vedere quanto gli voglio bene

    20. D’accordissimo con RP, Alfredo pur, ahime, non conoscendolo direttamente, si fa amare e apprezzare con estrema facilità, e leggere i suoi pezzi è davvero un gran piacere.
      Non mi dilungo con i complimenti, non è mia abitudine…
      Cordialmente FPA

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