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sabato 23 nov
  • “Vucciria (in Little Italy)”: “A chi bedda ‘dda picciutedda”!

    Una produzione di Esteban Galo vs. il mio amico Vincenzo Callea e Luca Lento che omaggia un certo spirito italoamericano e la Vucciria su etichetta white25. Consigliata! 🙂

    Palermo, Sicilia
  • 12 commenti a ““Vucciria (in Little Italy)”: “A chi bedda ‘dda picciutedda”!”

    1. bel video. la vucciria però non esiste più. è rarefatta, disorientata, non sa più dov’è. sfoltita, scaduta nel banale. caricabatterie al posto dei broccoli. finestre murate al posto dei panni stesi.cani affamati dal volto umano che girano in tondo. non interessa più neanche al racket del pizzo.
      tutti quei vecchi manuali su palermo andrebbero ritirati dalle case editrici e aggiornati. una volta a piazza garraffello una turista americana mi ha chiesto dove fosse, the Voochereea. L’ho dirottata sulla Rinascente. Lì forse il pizzo lo pagano ancora, che dite?

    2. e meno male,che non esiste piu’!
      Tra mercatini rionali,ipermercati in ogni zona e
      Centri Commerciali,bisogna rassegnarsi che e’ finita quell’epoca nella quale sui banchi ti esponevano in I fila la merce buona per poi tornare a casa e scoprire che ti avevano rifilato la roba marcia.
      Un’epoca in cui la gente perdeva mezza giornata per andare a fare la spesa con autobus scassatissimi che non passavano mai.
      Epoca in cui il basolato era coperto da fanghi luridi e neri!

    3. Bellissima la grafica del video!

    4. @giorgio
      non capisco il tuo pensiero. il mio è che i centri commerciali fanno schifo. quello è un fango molto più appiccicoso, che puzza di mafia. scopiazzatura del modello di sviluppo americano che ha prodotto le due crisi più gigantesche dell’economia umana.

    5. ci fu un tempo in cui la maggior parte della cittadinanza palermitana abitava in quello che oggi viene considerato “centro storico”.
      Le bombe ed il ritardo cinquantennale nella ricostruzione di quei fabbricati,lo hanno praticamente svuotato di una certa classe medio alta palermitana,ed i residenti,acquirenti, dei nuovi edifici ,vere muraglie di cemento,non si sono mai chiesti da chi fossero costruiti,e se nel rispetto del PRG,nonostante in quegli anni Palermo si presentava come un nuovo Far West dove ogni giorno si sparava ed alla fine dell’anno si registravano centinaia di caduti.
      Oggi molti edifici pur fatiscenti sono occupati da immigrati cui viene chiesto perfino 300 euro di affitto,in molti casi in nero, per un monolocale
      intorno ai 16 mq.Questo non si concilia certamente
      con il concetto di trovare il modo di attrarre
      i turisti amanti di monumenti ed opere d’arte.
      Non si puo’ negare che nell’ultimo decennio sono stati fatti vari interventi di recupero edilizio,su cui preferisco non commentare,almeno in questo post.
      .
      In quanto ai centri commerciali,ci andrei cauto
      ad affibbiargli le etichette da te utilizzate,dato che quasi tutti portano il nome di multinazionali della distribuzione.
      .
      La crisi esportata dagli USA non viene dai centri commerciali,bensi’,come tutti sanno,dallo scoppio della bolla immobiliare finanziata da certi prodotti bancari e loro derivati “piazzati” in
      pratica in tantissime banche,in tutto il mondo.E quando gli acquirenti non hanno piu’ pagato le rate di mutuo,ecco la crisi globale.
      Intanto a Palermo c’e’ questo fenomeno di proliferazione di centri commerciali decentrati.

    6. Una volta decentrati i residenti,abbiamo assistito,prima dell’avvento dei centri commerciali,alla nascita di tantissimi esercizi commerciali nelle nuove aree di espansione,che tutt’ora possono svolgere un ruolo dato che nel frattempo e’ cresciuta la popolazione di anziani,
      che vanno serviti a domicilio.Ma non credo che
      tutti potranno sopravvivere all’attacco della grande distribuzione,da associare anche al fenomeno dei mercatini rionali,che non esistevano
      ai tempi della vecchia Vucciria.
      Una settore di “traffico” non trascurabile era costituito dal contrabbando di sigarette,oggi praticamente scomparso per le massicce campagne
      anticancro.
      .
      Oggi che ci sono gravi problemi di inquinamento
      dell’aria,ha senso volere portare grandi masse di cittadini al centro storico,in assenza di adeguate infrastrutture?

    7. @giorgio
      d’accordo con la storia da te riassunta.la densità è un’ottima cosa. la rarefazione e la dispersione nelle periferie porta solo macchine, stradoni anonimi, centri commerciali e zero bellezza. l’ideale sarebbe chiudere al traffico completamente il centro storico e dotarlo di quelle infrastrutture di supporto ai tresidenti e non. in germania le altstaedte pullulano di gente e sono interamente chiuse al traffico.
      a palermo, mentre la vucciria muore, via roma e la cala sono soffocate dal traffico. portare la gente nel centro storico non vuol dire riempire il centro storico di macchine. vuol dire far rivivere gli unici luoghi a misura d’uomo che la nostra città conosce. i vicoli della vucciria sono o no molto più a misura d’uomo di viale lazio o della circonvallazione? quindi è giusto che la gente viva lì, e compri lì, e non prenda la macchina per fare la spesa. restiamo in contatto. aspetto tua replica.

    8. sostanzialmente credo che tendiamo alla stessa cosa,una fruizione del Centro Storico che a Palermo e’ricco di Monumenti e pregiate Opere d’Arte, in rispetto a parametri di varia natura,quali qualita’ dell’aria,facilita’ di accesso,igiene.
      .
      Oggi non mi pare che le cose stiano cosi’.
      .
      Inoltre devi convenire che molte attivita’ commerciali locali tipiche del centro storico
      sono state sostituite da
      tanti piccoli esercizi dove si trovano merci
      provenienti dai paesi dell’est asiatico.
      Una sorta di Chinatown.
      .
      Ora tu affermi,”…mentre la Vucciria muore…”
      Non potrebbe essere diversamente,considerando
      lo sviluppo che la citta’ ha avuto negli ultimi sessanta anni.
      Molti centri commerciali sono gia’ realta’ ed altri sono in costruzione.E’ profondamente cambiata la logica della distribuzione,e,dato che il fenomeno si afferma in tutto il mondo,si vede che questo e’ il modello vincente.Dare a tutti
      la possibilita’ di approvvigionarsi con frequenza settimanale e con liberta’ di scegliere ogni singolo prodotto con garanzia di pesatura,igiene,chiarezza di prezzi ed incentivi di ogni tipo,forte attivita’ promozionale (anche in TV)fino alle e-mail personalizzate che ti invitano a fruire di particolari sconti,
      servizi igienici ben tenuti etc.,sono condizioni molto favorevoli per il cliente.
      .
      Con questo non voglio concludere che non c’e’ futuro per la Vucciria e zone simili.
      Probabilmente si tratta di “riconvertire” le cessate attivita’ in altre,tutte da ideare,
      dopo avere operato nella realizzazione di quelle infrastrutture di cui tanto si parla,tutte ben
      identificate,di cui le principali a mio avviso consistono nell’allontanamento del traffico di puro transito e nella incentivazione di mezzi di trasporto collettivi ed ecologici.

    9. ho capito che sei un fan sfegatato dei cc.
      dici che sono il futuro ma su questo hop da risponderti che per me sono il passato. a palerm one sorgono da due anni ma in america e in giappone ce n’è dagli anni cinquanta. io non so di chi pù fidarmi, se del pomodoro ogm prodotto in olanda, pesato a napoli, lavato in sicilia, impacchettato a milano e rispedito alla coop di forum palermo, o piuttosto del carrettino senza licenza.
      i prodotti della grande distribuzione saranno anche più igienici, ma sia dal punto di vista ambientale (trasporto su camion su e giù per l’europa) che dal punto di vista della salute (ogm e compagnia bella) non sono certo da preferire.
      vorrei aggiugere che io personalmente non sono a favore della fossilizzazione, delle forzature storiche, ecc. ma quello che sta avvenendo alla vucciria e che non è avvenuto a ballarò o al capo è una snaturalizzazione del luogo umano della piazza e della strada. non è vero che i cc sono il modello vincente. sono solo dei monopoli e speculano e ci opprimono col loro piattume. vuoi mettere il piacere di fare la spesa sotto casa? scordatelo. in italia non ci sono solo i monumenti. l’italia non è un museo e basta. dev’essere un luogo vivo. altrimenti diventeremo presto come l’aquila.

    10. ti prego di tenere aperta questa discussione.
      grazie

    11. non sono un fan sfegatato dei Centri Commerciali,
      ma non e’ questo che conta.
      Ogni medaglia ha due facce,ed anche in questo caso
      sicuramente si puo’ fare una lista dei pro e dei contro.
      Diciamo che per certi prodotti funzionano bene,per altri non ancora,anche se non gli manca certo il potenziale.
      Secondo me uno dei problemi di fondo e’ la concorrenza spietata che tende ad offrire prodotti a prezzi sempre piu’ stracciati,a scapito della qualita’.
      .
      Ma non e’ questo il tema del post.
      .
      Il tema,credo,e’ cosa fare della Vucciria,
      una specie di villaggio gastronomico con “diversivo alla Mara”,
      come si puo’ evincere dal post,
      o cos’altro ancora?
      E poi,lasciare la cosa al libero mercato,o
      incoraggiare certe attivita’ con sovvenzioni pubbliche?
      Materia affascinante.

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