A Pallavicino munnizza e filosofia
Nelle scorse settimane il noto commentatore Gigi, con cui ho trascorso qualche ora gradevole, è tornato a Palermo per uno dei periodi di visita che si ostina a compiere pur vivendo a Parigi.
A Pallavicino ha fotografato una scena desolante: un libro di testo del liceo giaceva a terra spaginato, con tanto di nome del probabile proprietario in vista e pagine che citavano Kant e Rousseau. Ne ha fatto un collage.
Se la mia lente d’ingrandimento non mi tradisce, nella pagina in basso a destra il titolo del capitolo dice: “il coraggio del pensiero, Kant e la filosofia come istanza critica”.
Se penso che questo liceale tratta la filosofia come immondizia (complimenti ai genitori!), che lui e quelli come lui saranno gli uomini futuri, magari insegnati, liberi professionisti, amministratori pubblici…
Ma allora questa nostra società – a cominciare da chi dovrebbe dare l’esempio e insegnare – è molto più decadente di quanto pensavamo?
non è di certo un comportamento encomiabile. Ma noi cosa possiamo saperne? Magari ha avuto una brutta storia col suo prof, e così lo studente in questione ha pensato bene di cancellarlo, lui e la sua materia, a partire dal libro… nella mente umana circolano ben più cose rispetto a quelle che ci sono racchiuse nei libri di filosofia.
Addirittura forse si potrebbe rinnovare il modo di fare filosofia, se veramente teniamo al futuro. Personalmente riterrei più utile partire dall’insegnamento della filosofia contemporanea che non dalla storia della filosofia antica. Abbiamo più materiale sui simpson che non su socrate. Quanto è elastica la nostra mente nel capire disagi e necessità istantanee del nostro prossimo? Dei nostri figli?
Tuttavia i giovani hanno come esempio gli adulti…
Questa estate risalendo a piedi dalla mia baia solitaria e preferita, ha attirato la mia attenzione un fascicolo dell’università Roma, lo avevano volutamente lasciato in bella vista su un muretto a secco che guardava il mare.
Sulla copertina si leggeva:
*
Facoltà di Lettere e Filosofia.
Collegio Didattico di
Scienze delle Comunicazione
CORSO DI LAUREA IN
SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE
a.a 2010-2011
*
E poi scritto a penna sulla stessa copertina:
“Non è più la strada che ho scelto.
Ti lascio qui, nella speranza di lasciare anche parte della mia vita, la mia tristezza e la mia solitudine, e che questo bel paesaggio ti possa regalare entusiasmo e stupore.
Ai posteri larga sentenza.
A Manzoni”
*
Devo confessare, che essendo già parecchio in alto e con uno strapiombo sotto, ho guardato giù.
Quanti segnali che si lasciano, e quante cose si abbandonano o si buttano non capendone il valore, come questo libro di filosofia a Pallavicino.
Ps sulla capacità di sguardo di Gigi mai avuto dubbi. 😉
Pps c’era proprio scritto LARGA sentenza, ahimè.
Gigi è un grande fratello palermitano
uno che se si volta indietro vede il futuro per quanto è avanti
Diverse letture possibili.
A parte le interpretazioni intellettuali dei precedenti commenti non tralascerei quella semplice terra-terra: la maleducazione generalizzata.
fintotonto, intellettuale ci sarai tu e tua sorella, non offendiamo please! 😀
Pura curiosità: non capisco di che via si tratta.
..ma perche’ che male c’e’ se quello voleva scrivere proprio LARGA al posto della solita ormai insopportabile “ardua” ? sempre la solita minestra stroppia
Non capisco i commenti di stalker
Quindi non replico
Si deve commentare i contenuti dei post si deve commentare stalker o si deve fare cortile? Non mi interessa