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sabato 23 nov
  • Con rispetto parlando

    Tutto si può dire di un siciliano…che è sboccato, che è volgare in certe espressioni che, a chi siciliano non è, risultano davvero sguaiate. Ma c’è un campo in cui il vero siciliano non transige e non ammette ragioni: quello del corpo e quello del linguaggio ad esso relativo.
    Perché il siciliano è così: pudico e a modo suo rispettoso dell’etichetta. Gli viene fuori un senso innato della verecondia quando meno te l’aspetti, magari dopo che si è espresso in termini non proprio oxfordiani e lusinghieri nei confronti di qualcuno, ecco spuntare dal nulla una formuletta magica che mette al riparo da eventuali imbarazzi: CON RISPETTO PARLANDO.
    Perché ci sono parti del corpo che non puoi proprio nominare senza sentire l’impellente necessità di scusartene, mi è capitato di sentire frasi come questa “curnuta ra miseria l’otobusso un passò e avi un’ura ca caminu… haiu, CON RISPETTO PARLANDO i pieri c’a un mi sientu cchiù“…già i piedi sono una faccenda privata di cui avere un certo pudore…per non parlare poi dell’espletamento di certe funzioni fisiologiche… “u picciriddu eppi con rispetto parlando diarrea tutta a nuotti e a scuola un ciù mannavu” o ancora “u pollo r’assira m’appi a fari mali e haiu, con rispetto parlando, lo stomaco IMBARAZZATO”, ma imbarazzato di che?
    E che dire del bando della parola vomito? Meglio rigettare (riflessivo però, mi sono rigettato) o al limite pure rovesciare (pure questo riflessivo, si rovesciò) ma vomitare no, semmai gomitare, ecco quindi che capita ca a unu ci fici mali una cosa e si gomitò. Sempre con rispetto parlando, si capisce.
    Ma l’apice della pudicizia il siciliano lo raggiunge (anzi la siciliana perché questione di fimmine è ) quando si parla di ciclo femminile. Inutile dire che il nome scientifico MESTRUAZIONI non si dice: che vergogna è? Esistono tutta una serie di perifrasi e circonlocuzioni che alludono ma non dicono, che lasciano intendere insomma che una è INDISPOSTA: si va dal semplice “mè niputi diventò signorina” (con tanto di sequela, che mi auguro oggi non usi più, del parentame femminile che viene in processione a congratularsi, elargendo preziosissimi consigli alla succitata neo – signorina “stattenta che quando hai quelle cose non devi toccare la carne sennò va a male, non toccare i fiori che seccano, non ti fare il bagno che muori, non ti lavare i capelli che tanto la piega non tiene” e che ha una nelle mani, dico io? Acido muriatico? E pensare che, in quei giorni, c’è chi si lancia col paracadute…) a ciò le mie cose, ho le regole, ho ospiti, ho visite, arrivò il marchese…tutto pur di non pronunciare la parola mestruazioni. Ho sentito pure dire “talè lassala iri ca è nirbusa havi i mastri rintra”…c’è bisogno di dirlo ancora? CON RISPETTO PARLANDO, però.

    Palermo, Sicilia
  • 38 commenti a “Con rispetto parlando”

    1. Eh eh eh! Maria, mi hai fatto sbellicare dalle risate! L’argomento meriterebbe una serie di speciali tematici…
      Evviva la sicilianità! Comunque, la parola “mestruazioni” non la sento proprio, pronunciata da un siculo! Il siciliano ha una sua “cantilenità”, un impasto di suoni e pronuncia che mal si sposa con “mestruazioni”… Oppure sono un purista?

    2. Mitica Maria, quando ti leggo mi fazzu i cianchi. Anzi, con rispetto parlando, mi pisciu r’i risati… 😉

    3. 😀 inutile rimarcare i miei sentimenti per questa donna!

    4. Quoto Pierluigi: Maria sei mitica!!!!!E che dire quando “con rispetto parlando” una donna anzichè partorire “compra”?????

    5. Mitica davvero 😀
      mi ritrovo davnti a questo monitor a ridere da sola…. 😀

    6. Forteeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
      Una volta mi son sentita chiedere da una ragazza se avessi in borsa una BRIOSCINA da prestarle.
      E la suddetta brioscina era, per restare in tema, un assorbente.
      Ma…con rispetto parlando…gliel’ho regalato…mica prestato! 🙂

    7. A proposito di donne…prima di “comprare” naturalmente la sposina che fa? “Prepara”!!

    8. Con rispetto parlando penso che il meglio della sicilianità venga espresso nelle stimie (iettature) o offese verso qualcuno. Se il napoletano si sofferma al “mannaggia a chi te’ muorte”, il romano al “Va morì ammazzato”, il palermitano oltre a “avissi a moriri i subito” ha a sua disposione anche un bel “a ghiccari un sangu ru cuoari”, che esprime quanto animo ci mettiamo a mandare la gente a quel paese, sempre con rispetto parlando.

    9. A Partanna Mondello, cica sei anni fa, c’era una casa a piano terra che aveva un a finestra che ava esattamente su un punto dove venivano lasciati i sacchetti pieni di rifiuti. D’inverno ra un fastidio ma d’estate era un incubo. Inutili le ric hieste “educte”, l’inquilino passò a ben altro e afisse un tabellone scritto con la vernice rossa: A chiunque lascia i sacchetti qui ci deve venire un tumore senza rimedio…”. Questo per dire che ci sono occasioni in cui il palermitano chiama le cose con il loro nome. Ah, dimenticavo: funzionò…. Tante belle cose

    10. Daniele, sta cosa del cartello pian piano sta diventando una leggenda metropolitana…l’avró sentita in mille salse, con rispetto parlando :).

      Maria, mi ha fatto ridere con questa “talè lassala iri ca è nirbusa avi i mastri rintra” :).

    11. Una volta a Milano mi sono lasciata sfuggire un “…miiiii.. viene il cuore”. Provate a immaginare gli sguardi interdetti dei miei interlocutori lumbard..Eppure nella sua illogica insignificanza letteraria esiste altra espressione x indicare alto indice di soddisfazione?

    12. Con rispetto parlando….sono d’accordo con Giuseppe… date il meglio della vostra sicilianità nelle “stimie”, nelle offese e nelle discussioni! 🙂
      (Mi era passata per la mente un’offesa che mi fa morir dal ridere…ma, non volendo sbagliare la citazione, prima interrogo il mio traduttore 😛 )

    13. Anche “ma va sucati un pruno!” al Nord suscita molti consensi.

    14. impareggiabile! vuoi mettere…ma vada via el cul?

    15. Vi rigiro un aneddoto che ho letto su una “classifica delle tasciate palermitane”, non so se è realmente accaduto, ma, senza ombra di dubbio, mostra come,”con rispetto parlando”, le ragazze della nostra città si sanno difendere piuttosto bene:
      Un tamarro scorgendo ai bordi di una strada una provocante ragazzina, dopo aver piantato freni e di conseguenza aver depositato 3/4 di pneumatico sull’asfalto, esclama con enfasi: “sangu miu! ‘nchia t’sucassi ‘u sangu ri’ minni!”; e la ragazzina risponde con posatezza:”va sucaccilla a me frate c’avemu ‘u stissu sangu!!!!”

    16. Forse sarebbe il caso di risparmiarci gli aneddoti più indicibili…

    17. Uh uh Professorè,ci sono riuscita a trovare questo sito.Mamma mia,è veramente “commoviscente” quello che ha scritto xD.
      No su,scherzi apparte l’articolo è veramente bello.Ma come fa?Non riuscirei mai a scrivere una articolo simile a qujesto(potrei solo copiarlo)°_°
      Ovviamente alcune frasi o paroline mi vengono un pò difficili da capire(e vabè)però più o meno ho capito.
      Bè,che i Siciliani sono in un certo senzo volgari nell esprimersi è vero,nè sento tanti di commenti in lingua Araba(per me)cioè,quando una persona parla proprio in un modo “papale” io non capisco.E vero.Siamo Volgari °_°
      Sfortunatamente una delle cose che odio di più è parlare delle Mestruazioni,ma non perchè me ne vergogno perchè infondo è una cosa naturale,ma di come lo dicono tutti,anche i miei familiari(anzi evidenziamo LORO)è un pò imbarazzante….
      Comunque,Professsorè(°_°)L’articolo è favoloso,devo dire che frequenterò più spesso questo sito °_°
      Un bacione da Moonyca,Moony,Monique,Monica,Moni o come dice lei a noi alunni(quindi compresa me a volte xD)Ebete.°_°
      Big kisses!

    18. “avi i mastri rintra” è spettacolare!

    19. I catanesi non sono da meno però … una ragazza una volta mi ha detto “aiu a maggherita spanata”, sfido i lettori panormitani a cimentarsi nella traduzione perchè io me la sono dovuta fare spiegare

    20. Ci provo: “maggherita spanata” potrebbe far riferimento a quei vecchi rubinetti di una volta, appunta a forma di margherita (da qui potrei fare un altro rimando “botanico”, ma è meglio di no se no mi censurano.) 🙂
      E quando un rubinetto è spanato, cioè non chiude bene, perde.
      E se perde…beh, dai, con rispetto parlando, eccoci giunti al concetto in questione! 🙂
      Ci ho azzeccato, bulgakov?

    21. Una volta una mia compagna di classe di mi disse che aveva le “mescolazioni”…

    22. salve prof.:D immagino che nn se lo aspettava che avrei lasciato un commento anke io!! bhe,non ho fatto nessuna fatica a trovare il sito mi ha dato il link monica
      >_

    23. 30 e lode per Maria Luisa … trasposizione ed interpretazione perfetta.

    24. COMUNQUE CON ”RISPETTO PARLANDO” LE MANDO UN BACIONE
      PAOLO

    25. Che dire allora dei nostri esclusivi insulti “per mandato” tipo : ” Va ricci curnuto a ..” ??
      Per tornare al tema delle mestruazioni impossibile non citare le “dimostrazioni” , chi non le conosce ?

      Salute a tutti

    26. ….. e ne parliamo invece degli insulti con domanda del tipo: “Ma chi curnuto sì?”, e sempre meglio accendere un dubbio verso l’offeso, “Cornuto e contento”, “Cornuto e mazziato”, fai un po’ tu.

    27. Il massimo della sintetica offesa, io la trovo nel detto ‘cornuti i padri’.
      Con questa offesa di tre parole, si sottintendono tre cose:
      a)Che si abbia più di un padre, e quindi che il tuo padre non è certo;
      b) se il padre non é certo, tua madre sarà un po’ puttana?
      c) E se tua madre e puttana, tu sarai forse un po’ un bastardo, figlio di non si sa chi?
      A voi le riflessioni sul tema.

    28. alcune donne di mia conoscenza ogni 28 giorni hanno le “masticazioni”, altre invece “ritinteggiano le pareti della sala giochi”…
      ah la cultura palemmitana…
      quando sono “diventata signorina” mia nonna parlando con sua sorella le disse: “a picciridda carìu ri monti piddirinu”!
      EEEHHH!?? questa non la sapevate eh?

    29. Nessuna donna però ha citato la frase più comune: “a picciridda si è formata”!!!!!

    30. grazie della dedica, sono però addolorato per non averla ascoltata. Ti seguirò anche su Rosalio, per me sei un mito!!!!
      salutami tuo padrino….non dimenticarmi, aspetto con ansia la tua dedica. La “sensale” ti dirà quando…
      Leo, tuo fan da 15 anni.

    31. forse sono tra quelli che ridono di più, avendo il privilegio di volere così tanto bene e di conoscere da una vita la mia “figlioccia”, e per chi non lo sapesse….. è esattamente come la leggete…… sempre!
      ne sono davvero orgoglioso!

    32. Mari’! E poi non mi si venga a dire ke noi Siciliani non offriamo spettakolo/intrattenimento. La valanga di e-mail ke hai ricevuto ne e’la konferma.Mi komplimento ankora una volta x kuanto hai skritto.Ti lascio PRENDENDO IN PRESTITO una frase ke ho sentito per strada da un tizio GRAZZIUUUSU! segue: KUALEMENTE LA MIA PERSONA DA PARTE MIA IO SONO ORGOGLIOSO DI ESSERE PALEMMITANU. Ciao Mari!Ps. ma la parola “KUALEMENTE” nel dizionario Trinacria edizionI esiste? Bhoo!

    33. Grandiosa!! In un momento di nostalgia e curiosita’ ho cercato su google “cianchi” e sono arrivata qui! Mi hai fatto ridere troppo!! Io vivo a Bruxelles e…il siciliano mi manca!!

    34. mariuccia mia…ti voglio proprio pubbricare con rispetto parlando sul mio blog!!!
      bacio

    35. Sempre uno spasso leggere Maria Cubito, la nuova settimana lavorativa inizia con un sorriso! Volevo, però, aggiungere un’ulteriore versione del verbo “vomitare”, mia madre ha sempre usato l’espressione “rimettere”…

    36. Con l’ultima espressione mi sono, CON RISPETTO PARLANDO, cappottata dalla sedia! Sei mitica Maria!

    37. …dottore… tutta la notte gomito e gghiri

    38. A propositi di aneddotti sul linguaggio unico del palermitano, mi trovavo davanti l’uscio del mio negozio, quando un signore di mezza eta’ mi si avvicino e mi disse: chiedo scusi, e mi ritiru a paruola,( ed indicando le sue parti basse con l’indice della mano destra)ciavissi a canciari l’acqua all’acieddu… C’e’ un gabinetto?!? Giuro che e’ vera, quando ci penso rido da solo.. Ciaoooo

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