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  • Puellae

    Cari amici di Rosalio, anzitutto auguri e complimenti per il vostro primo anno di vita. Purtroppo non ce l’ho fatta a venire a trovarvi al Montevergini, ma tengo famiglia e quando i due terzi della famiglia medesima sono inchiodati a letto dalla febbre tutto diventa più complicato. Ci sarò alla festa per il secondo compleanno, promesso.
    Sono felice di ritrovare il blog più ricco e bello di quando l’ho lasciato, Tony ha fatto un gran lavoro e sono il primo a rendergliene merito. Ero tra i fondatori, ma ragioni di lavoro mi hanno costretto a lasciare Rosalio dopo qualche mese. Il giornale, certo, ma soprattutto due progetti editoriali che, tra alti e bassi, sono riuscito a portare a termine. Il primo è uscito ad aprile: “Prove tecniche di trasmissione”, edito dalla Sigma Edizioni, raccontava i trent’anni delle radio e delle tv locali della città. Rosalio pubblicò all’epoca un bellissimo articolo di Mario Di Caro e, forse anche grazie a questo, il libro è stato un successo. Bontà vostra.
    Tra qualche giorno (se tutto va bene da giovedì 7 dicembre) troverete in libreria un altro libro che, spero, possa piacere come “Prove tecniche”. Si intitola “Puellae… non donne di provincia” e, ancora una volta, è stato pubblicato dalla Sigma di Maria Elena Vittorietti. Di che si tratta?

    “Puellae”

    Beh, il titolo qualcosa dovrebbe pur dirvi, no? Ok, ve lo dico io: in poco meno di 200 pagine tento di raccontare duemila anni di prostituzione a Palermo. Progetto ambizioso, ma mica tanto. Io non sono uno storico, e non racconto la storia. Sono soltanto un giornalista e mi piacciono le storie. E di storie, in questo libro, ce ne sono davvero tante. Dalle Veneri ericine del periodo greco-romano alle escort da 2.500 euro a notte che prendono appuntamento con i clienti direttamente sul web. Dalle case chiuse del Dopoguerra frequentate anche da nobili e politici alle “storiche” regine della strada degli anni Sessanta e Settanta: la “Trimmutura”, Nicoletta, Sabella, l’Acrobata, la Sciancata, ‘a Scimiuna e tante altre. Con una prefazione d’eccezione scritta dalla più anziana prostituta della città, la “zia Nina” che a 88 anni, per la prima volta, racconta la sua vita e le circostanze drammatiche che negli anni Trenta la trasformarono in donna di piacere. La postfazione, invece, è stata scritta da Daniele Billitteri, giornalista e scrittore che conoscete bene, visto che lo leggete e apprezzate anche qui su Rosalio.
    Il volume contiene le testimonianze di alcuni personaggi molto conosciuti: dallo storico Gaetano Basile, volto noto delle tv locali e grande appassionato di vicende siciliane, al puparo Mimmo Cuticchio che da bambino accompagnava soldati e turisti nei rioni a luci rosse. Dal decano dei giornalisti palermitani Aurelio Bruno, che sulla notte dell’entrata in vigore della legge Merlin ha anche scritto uno struggente ricordo sulle pagine del quotidiano “La Sicilia”, ai cronisti Francesco Viviano e Ignazio Coppola che nel corso della loro carriera si sono spesso occupati di prostituzione. C’è poi il capitolo più drammatico, quello delle violenze subite dalle meretrici, gli omicidi avvenuti nei secoli, la furia scatenata dalla passione che ha portato alla morte, tra le altre, di Maddalena Lo Biondo, Giovanna Di Falco, Angela Vaiana, Caterina Mercurio, Francesca Ingrande e tante altre. Brutte storie di cronaca nera finite in prima pagina sui giornali e riproposte ai lettori anche alle luci dei risvolti giudiziari. Infine un accenno ai giorni nostri: le case degli anni Novanta e l’ultima maxi operazione che ha portato all’arresto di decine di sfruttatori e maitresse, la storia di Provvidenza Conti, la più conosciuta tenutaria di case chiuse che fino a un paio di anni fa gestiva l’appartamento di via Cerda 4, le insospettabili casalinghe di viale Strasburgo, le specialiste del sadomaso di via Villareale, i numeri delle ultime statistiche compiute dalle forze dell’ordine, l’opera delle associazioni contro la tratta delle schiave, le suore della Kalsa che ospitano le maghrebine cacciate dai mariti e costrette a vendere il loro corpo per vivere, la rivolta degli abitanti di via Roma contro le nigeriane.

    Che dire? Spero possa piacervi. Naturalmente lo presenteremo presto e se Tony sarà così carino da ospitarmi ancora una volta, ve ne darò notizia. Ritenetevi fin d’ora tutti invitati. E se non sapete cosa regalare a Natale, sappiate che un libro fa felice chi lo dona ma soprattutto chi lo riceve.

    Un bacio.

    Ospiti
  • 6 commenti a “Puellae”

    1. finalmente ho capito da dove arriva Pulla!
      l’altra sera ci scervellavamo…eppure era semplice.

    2. No, non deriva da quello che pensi tu… ma da un altro termine ottocentesco che troverai nel libro… compralo, magari regalalo ai tuoi amici e vedrai che troverai la soluzione… puella non c’entra nulla

    3. ma c’e’ una mostra correlata? oggi ho visto delle foto su repubblica o sono estrapolate dal libro? Peccato che per arrivare il libreria debba pianificarlo il giorno prima … e vivo solamente in corso calatafimi lungo il quale non esiste una libreria 🙁 fa cool?

    4. io non sono cresciuto in sicilia, ma da i miei amici piu anziani ho sentito raccontare moltissime storie, abbastanza da scrivere un libro,e sono curioso. Chissa come avrei agito se fossi cresciuto in sicilia?
      LO vorrei comprare questo libro, qualcuno sa se e’ possibile negli stati uniti?

    5. Comprerò sicuramente il tuo libro… se mi dici in quale libreria posso trovarlo…senza doverlo ordinare. Peccato non possa esserci una tua dedica!!!

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