Profilo e post di

Sito: http://www.addiopizzo.org/

e-mail: comitato@addiopizzo.org

Biografia: Addiopizzo è un movimento aperto, fluido, dinamico, che agisce dal basso e si fa portavoce di una “rivoluzione culturale” contro la mafia. È formato da tutte le donne e gli uomini, i ragazzi e le ragazze, i commercianti e i consumatori che si riconoscono nella frase "Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità". Addiopizzo è anche un'associazione di volontariato espressamente apartitica e volutamente "monotematica", il cui campo d’azione specifico, all’interno di un più ampio fronte antimafia, è la lotta al racket delle estorsioni promossa concretamente con lo strumento del “consumo critico Addiopizzo”.

Comitato Addiopizzo
  • La verità dei fatti in 11 punti

    Addiopizzo non è patrimonio unico di alcuni soci dell’associazione, ma di tutti quei commercianti e imprenditori, cittadini, insegnanti, studenti e istituzioni che si sono riconosciuti in questo progetto concreto di partecipazione e coesione sociale. Addiopizzo appartiene a un’intera città e a tutti coloro che vi si riconoscono. Per questa pluralità di interessi ci siamo sempre posti fuori dalle appartenenze partitiche ed elettorali, come recentemente ricordato in un comunicato ufficiale) Continua »

    Palermo
  • La politica di Addiopizzo, senza candidature

    Ogni associazione, ogni movimento, ha una sua forma e una sua evoluzione, ma restano forti alcuni nuclei identitari.
    Addiopizzo è sempre stata un’associazione piena di traguardi raggiunti e dubbi che ne seguivano, che non è sfuggita al conflitto, al buio, alla proposta, alla scelta, alla tensione, alla vita. Ci siamo sempre definiti come una improbabile ma riuscita alchimia di sognatori, ostinati e determinati ad assumersi la responsabilità del cambiamento, anche attraverso la creatività e l’intelligenza, la fatica, la sofferenza che richiede raggiungere un traguardo, soddisfare un desiderio.

    E oggi non possiamo che essere grati a tutti quei cittadini, imprenditori, forze dell’ordine e magistrati, maestri e insegnati, studenti di ogni ordine e grado, che hanno reso possibile la più straordinaria delle rivoluzioni, la concretezza del cambiamento, culturale innanzitutto.

    E questa è per noi ancora la più bella delle politiche possibili. La politica che si fa scelta, strada, confronto, rete e infine cambiamento dal basso. Che altro non è che la condivisione più larga e partecipata dell’impegno che ognuno deve all’altro.

    Questa è la nostra politica. Fuori dai partiti, fuori dalle istituzioni. Continua »

    Palermo
  • I mille nel ricordo di Libero

    155 anni fa i Mille guidati da Garibaldi sbarcarono in Sicilia per liberare l’Isola dai Borbone e per dare la spinta decisiva alla nascita dell’Unità d’Italia.
    A oltre un secolo e mezzo di distanza, altri mille sono impegnati nella lotta di liberazione della Sicilia dal sistema di potere mafioso. Si tratta infatti della rete antiracket fondata da Addiopizzo, che dopo più di undici anni di sacrifici e di duro lavoro raggiunge la soglia dei mille operatori economici. Continua »

    Ospiti
  • A un passo dalla libertà

    Il più grande mandamento mafioso di Palermo, per estensione e concentrazione di attività economiche, è stato nuovamente smantellato e raso al suolo. Nelle settimane e nei mesi scorsi le forze di polizia hanno duramente colpito anche altri importanti mandamenti mafiosi di Palermo e provincia. Cosa Nostra oggi è in ginocchio.

    Il Comitato Addiopizzo sente di ringraziare tutte le istituzioni impegnate in queste grandiose operazioni. Ai Palermitani tutti, adesso, il compito di non vanificare gli sforzi degli agenti di polizia e dei magistrati e riconquistare per sempre la propria libertà e la propria dignità. Continua »

    Ospiti
  • “Immagina Palermo”, i risultati del sondaggio

    “Immagina Palermo”

    Dopo alcune settimane di presenza in rete si è concluso il questionario Immagina Palermo, che si poneva l’obiettivo di selezionare luoghi e tipologie d’intervento giudicati come prioritari dal voto dei cittadini palermitani.

    Il risultato del sondaggio
    Raccogliendo le indicazioni venute fuori dal sondaggio e valutando sia la fattibilità che la rilevanza sociale di un eventuale investimento collettivo, oltre alla presenza o meno di una comunità attiva nel territorio di riferimento, sono il Parco della Favorita e Piazza Magione le aree selezionate. Continua »

    Ospiti
  • Un accorato appello per le prossime elezioni

    «Il voto di scambio uccide le coscienze». Lo scrisse su uno striscione Padre Puglisi. Soprattutto nelle periferie e nelle borgate, dove la fragilità della Cosa pubblica spalanca spazi d’azione a Cosa nostra, si perpetua ancora oggi questo diabolico patto tra esponenti della classe dirigente e mafiosi, per corrodere alla radice la coscienza degli uomini e dei cittadini, e poter così arrivare dentro le istituzioni repubblicane, usate come centri di potere al servizio di opachi affari, sodali, clientele e gruppi criminali. Noi ci appelliamo a tutti i cittadini e i partiti siciliani affinché affrontino senza indugio, in vista delle prossime amministrative palermitane, una seria riflessione, da condurre attraverso e con l’opinione pubblica. Continua »

    Ospiti
  • Lettera aperta sul caso Agostino

    Caro cittadino, può bastare una tua firma. Hai la possibilità di dare il tuo contributo perché venga fatta luce su un omicidio commesso 22 anni fa, ancora irrisolto.
    Molti sono i dubbi, pochi i punti fermi, nessuna verità, né giudiziaria né storica. L’uccisione dell’agente di polizia, Nino Agostino, il 5 agosto 1989, resta un mistero. A distanza di ventidue anni non si è ancora giunti a una verità su questa storia.
    Nino Agostino e Ida Castelluccio, al quinto mese di gravidanza, vennero uccisi, giovanissimi, mentre si stavano recando presso l’abitazione estiva della famiglia Agostino, a Villagrazia di Carini, per festeggiare il compleanno della sorella di Nino. Proprio davanti l’abitazione vennero raggiunti da colpi di arma da fuoco per mano mafiosa.
    Sull’omicidio si conoscono solo alcuni indizi. Continua »

    Ospiti
  • Sette anni di attività: alle volte è dura!

    In questo periodo dell’anno, sette anni fa, un po’ timorosi consegnavamo a una tipografia della città il file dell’adesivo attaccando il quale sarebbe poi cominciata tutta la storia che, bene o male, ormai è nota. Non avevamo idea di quello che sarebbe accaduto. E forse era questa grande incognita la vera ragione delle nostre paure. Ma l’abbiamo fatto, perché ci sembrava giusto farlo.
    Gli obiettivi che abbiamo raggiunto, grandi o piccoli che siano, sono noti. Un po’ meno è nota la fatica costata a noi e a tutti i nostri compagni di strada, all’intero movimento che organizziamo e contribuiamo ad animare. Un’incalcolabile mole di tempo ed energie sottratte alle nostre normalissime vite: banche spesso disumane, burocrazia macchinosa e lenta, l’amministrazione della città sostanzialmente assente, un lungo periodo in cui abbiamo patito la diffidenza delle grosse associazioni di categoria (spesso sconfinata in tacita ostilità), una politica senza visione e parolaia, una cronica mancanza di fondi, la perdurante indifferenza di una gran parte della cittadinanza, semplicemente silenziosa.

    E poi, naturalmente, la mafia. Fiumi di colla, un’offensiva diffusa e perdurante fatta di piccoli danneggiamenti e guerriglia psicologica: un grosso incendio, un motorino bruciato davanti a un bar, pistolettate contro le vetrine, una bomba molotov gettata in pieno giorno in un supermercato, aggressioni per strada, verbali e fisiche. Eppure non ci siamo mai fermati. Il nostro Comitato e l’intero movimento, variegato, socialmente e culturalmente trasversale, nel suo complesso tira dritto per la sua strada. Alcune cose fatte sono risultate esemplari, solide e durature, altre promettenti ma fragili, alcune puramente simboliche, altre ancora estremamente concrete ma molto circoscritte, alcune un po’ mediocri, alcune probabilmente semplicemente velleitarie. Continua »

    Ospiti
  • Le dimissioni, atto di responsabilità e di credibilità verso il popolo siciliano

    Egregio Presidente Lombardo,
    senza voler entrare nell’agone politico, al di fuori di ogni polemica e delle responsabilità penali contestateLe, il Suo coinvolgimento nell’indagine della Procura di Catania, pone la Sicilia in condizioni di grave imbarazzo e di difficoltà.
    In tale stato si trova, come del resto ha ammesso Lei stesso per alcuni Suoi autorevoli componenti della giunta, soprattutto chi opera quotidianamente a vari livelli per il contrasto a cosa nostra.
    Non si può infatti pretendere che gli imprenditori e i commercianti denuncino se dall’alto, dalle istituzioni politico rappresentative non provengono modelli di comportamento esemplari.
    E dall’inchiesta e dalle intercettazioni emergono dei gravi dubbi su alcuni dei contesti dove ha svolto l’attività politica, nonché su alcune Sue condotte che al di là del loro accertamento penale comunque spettante all’autorità giudiziaria, stanno mettendo seriamente in discussione la Sua credibilità dinanzi al popolo siciliano. Continua »

    Ospiti
  • Manuel Pasta dona 50 euro ad Addiopizzo

    La scelta del collaboratore di giustizia Manuel Pasta ci ha colto di sorpresa, ci ha fatto molto riflettere, ci ha incoraggiato, ci ha ulteriormente motivato.
    La piccola somma di denaro che Pasta ci ha fatto avere attraverso l’avvocato Genovese ha un valore simbolico che ha a che fare con la speranza.
    Il Comitato Addiopizzo, da quando è nato, ha sempre guardato con interesse ed attenzione al fenomeno dei collaboratori di giustizia, quale strumento utile per misurare la crisi di “vocazione” verso la mafia e quale importante mezzo per acquisire informazioni nelle indagini antimafia. Anche per questi motivi il nostro comitato non si è mai costituito quale parte civili nei confronti dei collaboratori di giustizia.
    Manuel Pasta ha dimostrato con scelte concrete di essere un collaboratore di giustizia credibile e molto utile all’accertamento processuale di reati compiuti da Cosa nostra. Se non fosse stato così, ovviamente, non avremmo mai preso in considerazione la sua offerta. Continua »

    Ospiti
  • In ricordo di Libero Grassi

    Domenica 29 agosto 2010 in via Alfieri alle ore 10:00, il Comitato Addiopizzo e l’associazione antiracket LiberoFuturo invitano a portare un fiore per commemorare un uomo libero di nome e di fatto: Libero Grassi, “imprenditore, uomo coraggioso, ucciso dalla mafia, dall’omertà dell’associazione degli industriali, dall’indifferenza dei partiti e dall’assenza dello Stato” il 29 Agosto 1991.

    Anche quest’anno la cerimonia sarà diversa e meno rituale del solito. A fianco di Addiopizzo e LiberoFuturo saranno infatti presenti numerosi imprenditori e commercianti che hanno finalmente rotto il muro dell’omertà denunciando gli estorsori.
    Invitiamo la città e tutti gli operatori economici onesti a stringersi intorno ai loro coraggiosi colleghi, per onorare la memoria di Libero Grassi e per dare una risposta ferma a coloro che in queste ultime settimane hanno inviato messaggi di morte sia a uomini delle istituzioni che a semplici testimoni.
    Oggi più che mai è necessario rispedire al mittente le minacce e dimostrare che non siamo disposti a piegarci al sistema di potere mafioso. Continua »

    Ospiti
  • Estorsioni ai negozi di Addiopizzo? Sono più le “camurrie”

    Abbiamo appreso che il nuovo collaboratore di giustizia Di Maio, che ha fatto parte dell’importante e violenta famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesù di recente colpita dall’operazione Paesan Blues della Squadra Mobile, racconta che evitavano di estorcere denaro ai commercianti aderenti ad Addiopizzo per non correre il rischio di essere denunciati.
    Per la prima volta abbiamo prova diretta dell’efficacia della denuncia preventiva e pubblica di quegli imprenditori e commercianti che non pagano e aderiscono al nostro circuito del consumo critico antiracket.

    È una notizia importante che ci accredita ulteriormente ma che ci carica di altrettanta responsabilità. È fondamentale che tutto ciò si sappia e sia reso di dominio pubblico.

    La scelta di far parte del nostro circuito e di schierarsi pubblicamente funziona proprio perché tiene lontani gli estorsori.

    Vi invitiamo a divulgare questa importante notizia, noi continueremo a stare al fianco di chi deciderà di compiere il passo di aderire al consumo critico di Addiopizzo.

    Rispetto al passato, oggi c’è una grande opportunità per affrancarsi definitivamente dal racket dell’estorsioni. Facciamo in modo che altri operatori economici possano aggregarsi al nostro movimento per essere sempre più numerosi e più forti.

    Articolo sul Giornale di Sicilia.

    Palermo
  • La politica innocente e impresentabile

    La repressione di Cosa nostra è vigorosa, continua, efficace e puntuale. E però chi denuncia il pizzo entra a far parte di una piccola, fragile, per quanto coraggiosa e generosa, minoranza. Anche se rispetto al recente passato il trend è senz’altro positivo, cosa fino a pochi anni fa inimmaginabile, qualcosa continua a non andare. C’è qualcosa di sbagliato, ad esempio, nei meccanismi attraverso i quali si perpetua la classe dirigente della Sicilia. La nebbia è fitta, ma ce ne accorgiamo solo quando “sbattiamo la faccia”, e anche allora ne facciamo solo una questione penale, che va circoscritta, accertata… e fino a quando un giudice non ci dice che ci siamo rotti la faccia, praticamente non è successo niente. Letteralmente, non succede nulla.

    La vicenda di Totò Cuffaro, che la Procura di Palermo intende far processare di nuovo, stavolta per concorso esterno in associazione mafiosa, presenta anche alcuni personaggi e alcuni fatti, che con il codice penale – è già accertato – non hanno nulla a che fare. Ma socialmente hanno delle responsabilità. E bisogna gettare una luce su questi fatti, per far diradare la nebbia.

    Paolo Borsellino diceva: bisogna distinguere la responsabilità penale da quella politica e sociale. Un politico potrebbe risultare penalmente non responsabile, ma ciò non toglie che possano esserci altre responsabilità che dovrebbero comunque esser sanzionate: dai partiti, dagli ordini professionali, per esempio. E allora proviamo a fare un po’ di luce: magari, in futuro, eviteremo di sfigurare ulteriormente il volto della Sicilia. Continua »

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