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Sito: http://siciliamo.blogspot.com/

e-mail: alicesmorrison@rosalio.it

Biografia: Cittadina del mondo e cosmopolita, Alice nasce a Palermo. Copywriter freelance e consulente in cross-cultural business communication per conto di diverse multinazionali in Italia e all’estero, Alice eroga supporto operativo alle imprese “perse” nei meandri delle varie sfaccettature multiculturali, con particolare attenzione ai paesi del medio ed estremo oriente. Ha una passione morbosa per le lingue – ne parla corretamente quattro - e culture straniere. Nel tempo libero, quando non si trova nei piu’remoti angoli del pianeta, si dedica allo studio del cinese-mandarino e alla realizzazione di video e cortometraggi amatoriali. Alice vive tra l’Australia, il Brasile e la Svizzera, dove oggi è residente, ma il suo viscerale amore verso la Sicilia la porta frequentemente a Palermo, trascinandosi dietro carovane di amici stranieri, ai quali scrupolosamente organizza tours completi dell’isola e full immersion nella meravigliosa cultura siciliana.

Alice Simonetti-Morrison
  • Glamour col velo

    Inshallah: “Se Dio vuole” è la risposta ad ogni occasione per il mondo arabo. Perché il futuro è nelle mani di Dio.
    Mi stringo forte la copertina di tweed della Emirates Airlines, è l’alba sul desertico panorama del golfo Persico e l’aereomobile inizia la propria discesa verso l’immenso aeroporto di Dubai.
    Mi mandano negli Emirati Arabi, sola con i miei acerbi 22 anni e zero esperienza. Ma sopravviverò, Inshallah.
    È uno scenario alquanto bizzarro. Specialmente per chi come me, ha cominciato a frequentare i mercati arabi di Dubai e Abu Dhabi prima ancora del boom turistico del 2001. Allora era difficile scandire sagome differenti dalle tante donne e uomini rispettivamente in neri hijab e bianchi jallabia. E allora cercavo di smorzare il nervosismo pensando ironicamente “mi parunu tutti vistuti ‘i carnivale”.
    Al principio non era altro che un agglomerato di piccoli villaggi di pescatori di perle, allevatori di cammelli e coltivatori di datteri e poi, circa 50 anni fa, la scoperta dell’”oro nero” ha consentito a questo paese di trasformarsi in una mecca della ricchezza estrema: il lusso negli Emirati Arabi è oggi coltivato con determinazione scientifica.
    Lungo i grandi boulevards si spianano improbabili prati simil-svizzeri e palmizi, mentre donne velate di nero sfrecciano disinvolte sulle loro fuoriserie rosso fiammante. Continua »

    Palermo
  • Italiani a Praga

    Viaggio spesso per lavoro e in qualche rara occasione anche per piacere e appartengo a quella categoria di rompiscatole affette da una rara forma di insofferenza agli spostamenti di massa.
    Il fenomeno di “transumanza ovina” mi provoca effetti collaterali che vanno dall’irritabilità agli stati d’ansia e qualche volta persino l’orticaria: Praga mi ha preso alla sprovvista.
    Le pascolanti scolaresche ed i cori da stadio “a m’bella!” dei tanti, anzi, troppi Italiani in piazza Staromestske Namesti mi rimandano ad una visione distorta della città, pertanto, non riesco ancora a capira se Praga, considerata tra le città più belle del mondo, mi sia piaciuta davvero o meno. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • La trasgressione parisienne

    Come ogni storia che si rispetti, è cominciato tutto con un viaggio per concentrarmi a ritrovare me stessa, dal momento che mi ero persa, non so ancora bene su quale paragrafo della mia vita.
    La mia ormai francesizzata amica Liliana e la sua erre moscia mi invitano a trascorrere da lei due settimane a faire des folies a Parigi, la Ville Lumière.
    Mais oui, Paris! Potrò mangiare crêpes nei deliziosi cafè della Rive Gauche e trascorrere giornate intere a osservare gli artisti di Montmartre e ritroverò la mia joie de vivre nella capitale più frivola d’Europa: detto fatto. Sono già atterrata a Charles de Gaulle.
    Al parcheggio dell’aeroporto non vedo nessuno. L’amica non è ancora arrivata o peggio ancora, si è dimenticata che sarei dovuta arrivare oggi, il che conoscendola è molto probabile. Dopo un’altra mezz’ora di attesa e due caffè “petit noir” (ma sempre di brodo trattasi) avverto lo strombazzante clacson di una Nissan Micra verde mela. Dentro c’è lei, Liliana, con la sua mini-sciarpina rosanero kitsch appesa allo specchietto, mentre inveisce animatamente contro un altro automobilista a caccia di posteggio e con l’altra mano parla al telefonino e mi fa cenno di salire. Non è cambiata affatto. Sempre palermitana sino all’osso.
    Dopo esserci perse di vista per tanti anni, quella sera chiacchierammo per ore. Parlammo di quanto è strana la vita e di come ti sorprende e ti cambia tutte le carte in tavola in un batter d’occhio. Di come ci si ritrova donne, ricordandoci di chi saggiamente ci consigliava di non aver fretta di crescere, mentre giocavamo tra rossetti, lingerie della mamma e tacchi a spillo sei misure più grandi. Sembra ieri, eppure sono passati quindici anni. Continua »

    Palermo
  • Dove finisce la terra

    Figuratevi un cielo costantemente diverso, mosso dalla danza delle nuvole e dal soffio di un vento sempre presente.
    Pensate ad altopiani deserti, circondati dalle imponenti Ande, che conservano tesori di civiltà misteriose. Immaginate questo grande Cile che si estende verticalmente in una “follia geografica” dai tropici fino quasi a sfiorare il circolo polare artico; non a caso la parola Chile, nella lingua degli indios Aymara, antico popolo andino, significa “là dove finisce la terra”.
    Un paese dove il paesaggio è mai uguale a quello del chilometro precedente, e dove il viaggiare è sinonimo di preziose scoperte ad ogni curva.
    Un viaggio in Cile è un viaggio “diverso”, un percorso non solo naturalistico, ma umano. Non ancora toccato dal turismo di massa. Via! In giro tra i sentimenti e le persone. Tra sorrisi e deserti, tra ghiacciai e colorati indumenti di soffice alpaca.
    Lasciandosi dietro l’angusto periodo della dittatura militare di Pinochet, il Cile moderno sta acquistando poco per volta una sua specifica identità. Da Luis Sepulveda a Pablo Neruda e Isabel Allende, la letteratura e la poesia cilena hanno varcato i confini da diverso tempo.
    Santiago de Chile è davvero immensa, ma la cappa di smog che la opprime è fin troppo evidente. Continua »

    Sicilia
  • La New York degli zii d’America

    Era un sogno che si portavano dietro da decenni.
    Molti di loro ancora ragazzini,con i pantaloni corti, salirono a Messina sul ferry-boat
    per raggiungere il continente e poi Napoli, da dove attraversarono un oceano di speranze.
    Li rivedo ancora, in piedi al freddo sui pontili delle navi a vapore per scrutare l’orizzonte,
    e come in un malinconico film di Tornatore puntare il dito sulla bella Miss Liberty che svetta all’entrata del porto del fiume Hudson per poi gridare all’unisono “America!”.

    I discendenti di quegli stessi Siciliani si sono in seguito ribattezzati Sam (Salvatore), Connie (Concetta), Joe (da Joseph, Peppino) ed oggi negli Stati Uniti hanno aperto bar e botteghini, industrie tessili e dolciarie, ristoranti e panifici.

    “Mi ‘nni issi a’ Amierica” sospirava scherzosamente un mio zio, E in America ci andò davvero, dove aprì uno degli allora piú celebri ristoranti degli anni ’50 sulla quinta strada newyorkese.

    New York è un esperimento di vita continuo. È ricca e incredibilmente povera, sporca e pulita, orribile e meravigliosa.
    Lungo l’Hudson si respira tutta la frenesia e l’energia di Manhattan e dei suoi grattacieli. Qui è possibilie fermarsi un attimo, chiudere gli occhi e lasciare che un brivido ci percorra la schiena, perché questo è l’effetto che ti fa New York. Continua »

    Sicilia
  • Malesia, tric-trac e bombe a mano

    Kuala Lumpur è una città dove si mescolano e si bilanciano costruzioni metropolitane e giungle.
    Rispecchiando il multiculturalismo del paese, la città offre la possibilità di venire a contatto con le variegate culture del paese, tra vecchi edifici coloniali, pagode cinesi, templi hindu e moschee islamiche.
    Non appena atterrata al modernissimo e fantasmagorico aeroporto KLIA, l’omino del controllo passaporti mi chiede prima ancora di controllare i documenti: ”where are you from?” e io: “Italy” e lui: “oh yes, Filippo Inzaghi!” e così ho scoperto anche per il resto del mio soggiorno malesiano che se vi chiederanno da dove venite basterà rispondere Inzaghi e anche il malese che vive nella giungla del Taman Negara dedurrà che siete italiani!

    Il centro di Kuala Lumpur ospita diversi edifici coloniali, una vivace Chinatown con svariati mercati notturni e un pittoresco distretto indiano.
    L’edificio delle Petronas Tower è meno pittoresco ma altrettanto visibile. Svetta altissimo per quasi mezzo chilometro e di sera viene illuminato da fasci di luce in movimento.
    Gironzolo tra le viuzze nei pressi di pazza Merdeka, cuore della città come una mondina cinese col suo nuovo cappello a pagoda: a causa dell’elevato tasso dell’umidità oggi la mia fluente chioma mi rende misto tra un leone gay e Fiorella Mannoia in vecchia versione. Continua »

    Sicilia
  • Amazzonia

    Immaginate di atterrare su un nastro di palme e mangrovie, sorvolando infinite distese di verde alternate da disegni spiralici di un serpeggiante fiume: benvenuti in Amazzonia.
    Quando si apre il portellone dell’aereo si viene subito investiti da quel profumo tipico del clima equatoriale. Dopo venti minuti ci si abitua e quel profumo svanisce pian piano, ma lo si ricorda per sempre…
    Il bacino Amazzonico comprende un’area di quasi 7 milioni di km², che si estende dal Brasile al Venezuela, Colombia, Perù, Ecuador, Bolivia e Guyana. La foresta tropicale, che rappresenta un terzo delle foreste dell’intero pianeta, oggi è in pericolosa diminuzione a causa del costante disboscamento degli ultimi anni.
    Ma si sa: l’uomo deve sbattere la testa milioni di volte prima di capire le cose…

    Dal versante peruviano, il volo da Lima a Iquitos è letteralmente terrificante.
    Se da un lato si sopravvive al terrore di uno schianto contro le Ande, dall’altro si rischia il trauma psicologico nell’atterrare in un micro-aeroporto nel cuore della giungla.
    L’aeroporto di Iquitos ha una sola pista, dalla quale atterrano e decollano non più di 5 aerei al giorno, dopodiche…chiude! E quando metti piede a terra, e baci il suolo per essere sopravvissuto, non puoi fare a meno di notare due carcasse bruciacchiate di due aerei precipitati in Amazzonia 10 anni fa…e lasciati in bella vista a mo’ di monumento al terrore umano. Continua »

    Sicilia
  • Viaggio in India

    L’India, paese di enormi contrasti, ti seduce per le sue atmosfere esotiche, ti spacca il cuore per la sua povertà.
    Ti incanta con i suoi colori, danze, folklore.
    Un viaggio indimenticabile: dalla regione himalayana, terra di pellegrinaggi hindu per la sua bellezza sacra, dove cielo e terra sembrano unirsi in un eterno abbraccio per diventare un tutt’uno, al Taj Mahal di Agra, ai delirii metropolitani di Mumbai e Delhi.
    L’India, peró, è anche la destinazione prediletta dalle orde dei finti Siddharta del nuovo millennio: vittime di mode e manie orientali e di affannose, spesso forzate, ricerche di spiritualità da importazione.
    E così, dopo avere sopportato estenuanti monologhi su Karma e Samsara, dopo esserci ingozzati di improbabili alghe e germogli di soia, ci lasciamo trascinare anche noi dai nostri amici Tiziana e Roberto in questa follia programmata di due settimane in India. Continua »

    Sicilia
  • Tutti pazzi per Londra

    Tutti pazzi per Londra! Per la sua affascinante atmosfera, per il suo very British lifestyle e la sua forte personalità che la rendono al tempo stesso moderna e aristocratica.
    Si sa. La tappa a Londra è ormai obbligatoria un po’ per tutti.
    C’é chi parte per imparare l’inglese ma inevitabilmente finisce per dividere l’appartamento con altri quattro palermitani. Se uno straniero vi sarà, sarà probabilmente di Caltanissetta.
    C’è chi, preso dalla botta del cosmopolitanismo, parte alla volta del party über-figo a Covent Garten dell’amico deejay, per poi con esordire al suo ritorno con un cantilenante: “Palermo è troppo provinciale” (sì, alla Palermo is burning).

    Ma nella categoria dei londonisti rientrano anche quei palermitani di mezza età che a Londra ci vanno poiché relativamente economico e alla portata di mano, ma per il mondo anglosassone non nutrono alcun interesse. E d’altronde, si sa…a Ferragosto s’avi a partiri c’a suverchieria!

    La serena coscienza della loro schiacciante superiorità ereditata da sangue normanno li accompagna ovunque, per puntualmente trovare in tutti i luoghi visitati una pallida imitazione di tutto ciò che si trova in Sicilia: “E n’appimu a fari ‘sta gran caminata pi viriri “Bachingam Palass” quannu ‘u Palazzu r’i Normanni nostru è chiù bieddu?”.
    Oltre ad essere fermamente convinti che i “double decker rossi” che spopolano tra i turisti a Londra siano un’invenzione del Comune di Palermo. Continua »

    Sicilia
  • Svizzeritudine

    Confoederatio Helvetica: mistura ibrida di 26 cantoni, per quattro differenti aree linguistiche, con un totale di sette milioni e mezzo di abitanti e quattro di vacche.
    Strana gente gli svizzeri: per un ginevrino è più naturale chiacchierare con un parigino che con un connazionale di Berna e per un ticinese è più facile leggere il Corriere della Sera di Milano che la Neue Zürcher Zeitung di Zurigo.
    E come nelle favole di Heidi, i paesaggi ci rimandano ad un mondo di montagne, valli, laghetti e pascoli, boscaioli col pizzetto e variopinti fiorellini.
    Variopinte sono anche le dinamiche di come gli svizzeri si percepiscono a vicenda e di come si sviluppa il loro rapporto a livello sociologico:
    I ticinesi danno ai bernesi del bacchettoni, mentre i bernesi considerano i ticinesi dei rammolliti ed i vallesani dei paesanotti. Dal canto loro gli svizzeri-francesi, con le loro baguette sotto braccio e dall’alto della loro grandeur francofila appioppano agli svizzero-tedeschi l’ingrato nomignolo di “mancia-krauti”. Alla faccia dell’unità nazionale!

    Di contro però, tutti i cantoni su una cosa si trovano pienamente d’accordo: svizzeritudine.
    Svizzeritudine è uno stile di vita. Una filosofia morale che lo svizzerotto medio applica nel quotidiano sotto forma di senso civico elevato al cubo…ma con risultati inquietanti.
    Xenofobo, un po’ misantropo e tendenzialmente solitario, lo svizzero medio odia gli alieni. E per lui alieno è chi non ha bisogno di autorità per vivere, pensare e lavorare. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • A Buenos Aires come in Sicilia

    Non mi dilungherò nel descrivervi quanto sia bello il tango, succulenta la bistecca di manzo o contorta la situazione politica di questo paese…
    Ciò che invece ha attirato maggiormente la mia attenzione sono le sfumature culturali che ci avvicinano così tanto all’Argentina ed in particolar modo a Buenos Aires.
    Vuoi forse perché un argentino su tre è d’origine italiana, dopo che una numerosa colonia di immigrati calabresi e siciliani, ma sopratutto palermitani, vi s’insediò a partire dalla seconda metà del secolo XIX.
    O forse perché un noto quartiere di Buenos Aires porta proprio il nome di Palermo, cuore pulsante della movida intellettuale, artistica e culturale della città.
    Vuoi anche perchè lo scenario di Buenos Aires è tutt’altro che statico, e come per la nostra caledoscopica e camaleontica Palermo, la mutazione è la sua chiave di lettura.
    Vuoi per tutto questo ed altro ancora, ma in terra Argentina mi sono davvero sentita “a casa”. Continua »

    Palermo
  • Incubi d’alta quota: disavventure di una frequent flyer

    Molto più spesso di quanto si pensi, un viaggio aereo a “lungo raggio” può trasformarsi in un incubo.
    Sono diversi i fattori che condizionano il livello di comfort del passeggero: catering, intrattenimento a bordo, condizioni dell’aereomobile, ma primo tra tutti è il posto che ci viene assegnato in cabina….

    Per i comuni mortali costretti a viaggiare in classe economica, la faccenda poi si fà ancora più complicata. Provate a sciropparvi tredici e più ore di volo vicino al “reparto ostetricia” (normalmente collocato nella prima fila dopo la business class dei Boeing 737 o 777) ovvero la poltrona assegnata alle donne con neonati che urlano ininterrottamente a pieni polmoni.
    Oppure si puo’ rischiare di essere messi alla gogna come “guardiano di gabinetto”, ossia l’ultima poltrona in coda adiacente ai servizi igienici, che si rivela non essere minimamente reclinabile: In previsione di un volo notturno vi sveglierete come il gobbo di Notre Dame.
    Anche rimanere intrappolati nella poltrona di mezzo delle file centrali non è una bella esperienza, specialmente se il fato vi presenta due ciccioni extra-large come compagni di poltrona, che smanettano al computer per tutta la durata del volo. E così, nell’eventualità di dovere andare al bagno più di una volta, ve la terrete per timore di scomodare i vostri vicini un’altra volta, che dovendo nuovamente mettere da parte le loro apparecchiature ingombranti vi incenerirebbero con lo sguardo. Continua »

    Palermo
  • Bon-ton cinese

    Premettendo che nella Repubblica Popolare Cinese la lingua inglese resta ancora poco diffusa, a Pechino i dialoghi tra stranieri e locali si svolgono allo stesso modo di due sordomuti che non conoscono il linguaggio dei segni.
    Tra un cinese che non capiva che volessi dell’acqua in bottiglia ed un altro che mi portava una padella al posto del sale, insomma, con disumane difficoltà mi decisi a voler imparare un po’ la loro astrusa lingua. E come ricompensa per il mio sforzo linguistico sono stata ribattezzata con un nome cinese. D’ora in poi potrò guardare i Cinesi a testa alta ed esclamare: “lei non sa chi sono io…sono Jing Yi!”. Che probabilmente vorrà dire qualcosa come: brutta donna dagli occhi tondi del dragone celeste.
    Pechino, o meglio Beijing (letteralmente: capitale del nord) è un mix affascinante di tetti spioventi color ocra adagiati su colonne rosso porpora, di smog e palazzoni moderni, di odori speziati, di quattordici milioni di abitanti e dieci di biciclette.
    Sfortunatamente a causa della recente speculazione edilizia, la metà degli Hutong, tipico elemento architettonico della vecchia città imperiale, è sparita. Questi antichi quartieri popolari tramandano la vera anima della città attraverso i loro vicoli contorti in terra battuta, animati dai commercianti che, a qualunque ora del giorno e della notte, vendono le loro mercanzie. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Un paradiso chiamato Fiji

    Prefazione: spero vogliate considerare un prossimo viaggio verso questi incredibili angoli del pianeta, prima che sia troppo tardi. È triste, ma per effetto del riscaldamento globale molti atolli del Sud Pacifico sono destinati a scomparire. Per prime le isole della Repubblica di Kiribati, 33 atolli di appena cinque metri sopra il livello del mare, dove l’oceano ne sta entamente sommergendo le coste.

    Per la nostra luna di miele abbiamo scelto di visitare le Fiji. Chi di voi ha letto “Vela bianca” di Sergio Bambarén ha avuto modo di immergersi nelle fantastiche descrizioni dell’autore, lungo il viaggio spirituale dei due protagonisti verso le isole del Sud Pacifico.
    Come infatti scrisse Bambarén, alle Fiji non esiste il senso del tempo. Sentirete spesso da chiunque una frase in iglese, dal cameriere dell’hotel agli impiegati aereoportuali, soprattutto quando farete domande del tipo “a che ora si mangia?, quando chiameranno il volo?, ci vediamo alle? ” e così via. La risposta saràsempre la stessa: “FIJI TIME”, che riassume tutto il concetto più profondo della filosofia di vita degli abitanti Melanesiani ed in genere del Sud Pacifico. “Fiji Time” vuol dire “non ti preoccupare, lascia che il mondo si affanni un attimo senza di te”. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Australia, vademecum del viaggiatore

    Australia. Terra che evoca immagini di luoghi remoti ed irrangiungibili. Di slide-show paradisiaci, spesso parte dei nostri screen-saver, attraverso i quali sognamo le tanto agognate vancanze per le prossime ferie.
    Ho avuto la fortuna di trascorrere ben tre meravigliosi anni nel paese dei canguri, immergendomi nella cultura diversa e cosmpopolita di questo paese dalle mille sfaccettature.
    Il primo impatto in Australia è scioccante: Devi rinunciare a tutte le tue comode e scontate abitudini ed entrare a far parte di un mondo nuovo, assolutamente diverso. Ed io, che in perfetto sicilian-style ho sempre snobbato i mezzi pubblici e utilizzato la macchina, persino per comprare il pane al panificio di fronte casa, ho dovuto riconsiderare tutte le mie borghesi abitudini. Qui occorre senso di adattamento. Primo fra tutti, urge adattattarsi al nuovo senso della misura. Ma se sei abituato alle distanze europee, dove il concetto di “vicino” indica una distanza massima di cinque km dal punto A al punto B. allora sei fregato. Continua »

    Palermo, Sicilia
  • Rio, lupare e culi al vento

    Solo quarantacinque minuti di volo dalla cosmopolita São Paulo e la musica cambia: infinite distese di palme da cocco e baie tropicali, dove chilometri di spiaggia bianca e foreste pluviali si incontrano. È Rio de Janeiro in tutto il suo splendore, che dall’alto del mio volo TAM, compagnia a basso costo brasiliana, mi dà il bevenuto. Il Cristo Redentore dal monte Corcovado sembra quasi volermi accogliere a braccia aperte, mentre il mio aeromobile inizia la sua vertiginosa discesa verso l’aeroporto nazionale Santos Dumont. Un atterraggio da ottovolante, dribblando colline, ponti e isolette nella baia di Rio. La chiamano la “cidade maravilhosa”, ancora più meravigliosa nell’infuocato febbraio del Carnaval che, come di consueto, regala notti selvagge a ritmo di samba e culi al vento! D’altronde il Brasile è noto per partorire fenomeni calcistici e culi da favola. Persino i manichini dei negozi d’abbigliamento hanno i culi a mandolino e le ragazze per stada sembrano averli tutti uguali…di serie! Questi fondoschiena sono talmente sporgenti da poterli usare come piano d’appoggio… Certo, per una ragazza con un fisico nella media tutto questo è frustrante, questi corpi cosi perfetti in bella mostra non aiuano la propria autostima, per cui non mi rimane che massacrarmi in palestra e sperare che anche a me un giorno possa sbocciare il culo alla brasiliana.
    Fondoschiena a parte, la vera attrazione di Rio sono proprio i carioca e la loro filosofia di vita. Più tempo trascorro con i brasiliani e più mi rendo conto di quante cose abbiano in comune con noi siciliani, a cominciare dalla lingua! Continua »

    Palermo, Sicilia
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