Che cosa voglio io?
Ho una bambina di due anni, da un po’ di tempo quando vuole ottenere qualcosa mi guarda e mi chiede: «Mamma che cosa voglio io??» ed insiste con la stessa domanda fino a quando non le chiedo: «Che cosa vuoi?», soddisfatta e felice mi indica l’oggetto dei suoi desideri. Capisco che la sua è una tattica per indurmi ad accontentarla, però ogni volta che mi fa questa semplice domanda è come se in me risvegliasse dei sentimenti contrastanti. Rifletto e mi chiedo: «E io che cosa voglio?».
E pensare che due anni fa il desiderio mio più grande è stato quello di accettare un incarico a Roma, fuori dalla mia Palermo, lontano dalla mia famiglia e soprattutto da mia figlia di soli dieci mesi. Detta così la mia scelta sembrerebbe una mostruosità, ma pensavo che il raggiungimento della felicità fosse un posto nella pubblica amministrazione, come precaria, dandomi una possibilità di realizzazione professionale. Ammetto anche che, in quel periodo, nutrivo un profondo risentimento verso Palermo, perché nonostante le avessi dato molte chance, rifiutandomi di ascoltare tutti coloro che appena laureata mi consigliavano di scappare dalla Sicilia, dopo aver speso cinque anni di vita professionale avevo la sensazione di fare un passo avanti e dieci indietro. La mia vita privata andava alla grande, quindi, perché non tentare? Continua »
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