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e-mail: antonellacortese@hotmail.it

Biografia: Nata all’una di notte, di un lunedì diciotto (febbraio) che etimologia e Tarocchi consacrano – entrambi – alla Luna, Antonella Cortese è una donna lunatica o dagli interessi un po’ troppo eterogenei.

Ufficialmente laureata in storia e blogger dal 2008, pur pensandola da sempre globally agisce suo malgrado locally.

Con le sue molte amiche sproloquia di questioni para-sentimentali, psicologia, grandi pacchi della letteratura mondiale, politica estera e nazionale. Figlia spirituale di Madonna, ama la musica pop tanto quanto l'opera lirica. Sa tutto di pattinaggio artistico, storia Britannica, ma il suo momento preferito della settimana è il venerdì mattina: caffè, sigaretta e Natalia Aspesi.

Antonella Cortese
  • Sicoolonia-Express

    In genere, quando sento o leggo di gente indignata perché sul Frecciarossa la wi-fi non prende bene, mi vien voglia di pestargli le falangette per dispetto. Se nel misero Minuetto su cui viaggio – quando mi va bene – lungo la Palermo/Messina, mi capita di trovare una presa tanto mi basta a gridare al miracolo.

    Poi ho provato un moto di sincera e onesta invidia leggendo sui giornali della presentazione di Italo. Il nuovo treno della compagnia privata NTV, che a partire da marzo coprirà le tratte Torino/Salerno e Venezia/Roma. Velocità massima di 356 Km/h e non solo: al suo interno anche una carrozza relax e una cinema per trasmettere film in tv di 19 pollici. Do naturalmente per scontata la wi-fi.

    Quanto sarebbe figo, mi son detta, poter usufruire di una di queste meraviglie tecnologiche anche in Siculonia.

    E proprio così lo potrebbero chiamare: Sicoolonia-Express, da Occidente a Oriente, da Palermo a Siracusa, il treno più cool che non si può con tanto di beauty farm e granite alla mandorla. Vi immaginate? Almeno le sette o anche dodici ore di percorrenza avrebbero un senso. Continua »

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  • #Opencamera, #openpalermo, #openars su twitter

    Il profeta della politica 2.0 o se preferite dell’operazione trasparenza è Andrea Sarubbi. Giornalista quarantenne – lo ricorderete in trasmissioni Rai come A sua Immagine – e parlamentare del PD alla prima legislatura, lo scorso luglio – poco dopo essere sbarcato su Twitter – ha lanciato l’operazione #opencamera.

    Per i non esperti, qualche indicazione preventiva: sul social media di micro blogging più in voga del momento, ogni parola preceduta da cancelletto (come #opencamera) detta hashtag, costituisce una sorta di parola chiave che se ricercata consente agli utenti di visualizzare tutti i messaggi che la contengono, indipendentemente da chi li digiti.

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  • No sex in Paleimmo city

    La Sicilia è un’isola e – disgraziatamente – è l’unica cosa che ha in comune con Manhattan.

    Nella prima puntata di Sex and the City, una Carrie Bradshow agli inizi della carriera, si chiedeva come mai esistessero a New York, così tante donne economicamente indipendenti, belle ed emancipate, non sposate.

    Io in Siculonia, di giovani donne sessualmente emancipate ne ho incontrate parecchie, molte delle quali ai limiti della pullaggine. Ma di signorine economicamente indipendenti, un po’ meno. Direi anzi, che sono un fenomeno raro quasi quanto gli UFO.

    Ho visto però, un sacco di figlie di papà ossessionate da Sex and the City. Continua »

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  • L’arancina multietnica

    È il trend del momento: non c’è fine settimana in Paleimmo City che non vanti almeno un aperitivo multietinico. Anzi: un “apericena multietnico” (versione sicula dell’aperitivo alla milanese) figlio a sua volta della cena multietnica, à la page fino all’anno scorso.
    Lo strano fenomeno ha attirato la mia attenzione. Sapete com’è, sono una creatura mondana, nell’accezione antica del termine (sebbene declinata nel presente) e non riesco a starmene chiusa in casa ignorando cosa succede nel mondo intorno a me. Ho bisogno di sapere e capire. A essere sincera, da adolescente ho anche “fatto il classico” (espressione terribile ma che rende l’idea) dunque – e s’era già capito – sono fissata con l’etimologia. Come se non bastasse, durante i miei studi universitari (e storici) mi è capitato persino di prendere un 30 e lode in antropologia culturale. Insomma, a una come me leggere “apericena multietnico” può provocare delle crisi se non isteriche quanto meno di rigetto preventivo. Per diversi ordini di motivi.
    Tanto per cominciare, se il gestore di un locale x ha un’amica o amico giapponese, russo, indiano, croato o lillipuziano che si offre di cucinare qualcosa per l’aperitivo, dovrebbe avere il buon senso di pubblicizzare la serata dicendo “con piatti giapponesi, russi, indiani, croati ecc..” . Perché da che mondo è mondo non c’è nessun “multi” se la cucina (visto che si discute di cibo) viene solo da una regione. Continua »

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