Profilo e post di

Sito: http://libertadiespressione.blog.kataweb.it/

e-mail: carlo.camarda@libero.it

Biografia: Carlo Camarda è nato a Palermo nel 1986. Il suo istinto irrefrenabile nei confronti del viaggio comincia a farsi sentire fin dai tre anni quando scopre di dormire più comodamente sui treni che sul letto di casa. A 17 anni va via da Palermo per andare a studiare Scienze del Turismo a Lucca. Qui, scopre il piacere della scrittura come metodo per raccontare storie singolari al mondo e decide che da grande farà il foto-giornalista. Ottiene così dopo qualche sforzo uno stage di tre mesi a Roma a "I Viaggi di Repubblica" di cui ora è collaboratore. Ultimamente ha pubblicato anche per "Alias", il settimanale de "Il Manifesto". I suoi obbiettivi futuri sono diventare giornalista pubblicista e fare un viaggio nell'outback australiano per scoprire il mondo degli aborigeni.

Carlo Camarda
  • Il 9 maggio di Peppino

    Come tutti gli italiani ben sanno il 9 maggio del 1978 a Roma in via Caetani, nel cofano di una Renault 4, fu trovato morto Aldo Moro. Ma molte meno persone ricordano che la stessa notte che si consumava il tragico epilogo del rapimento Moro un altro barbaro assassinio veniva messo in atto da una organizzazione temibile quanto le Brigate Rosse, la mafia. Sui binari della Palermo-Trapani il 9 maggio fu trovato il corpo di Peppino Impastato straziato da una carica di tritolo. Peppino impegnò tutta la sua vita a combattere un male che era insito nel suo stesso sangue, nella sua stessa famiglia, il “tumore” che lo uccise, il “tumore della Sicilia”. Lo zio, Tano Badalamenti, era il boss di Cinisi. Ricorderete tutti la mitica scena del film di Tullio Giordana “I cento passi”, in cui Peppino, di notte, porta suo fratello sotto il balcone dello zio mafioso contando i passi che li separano dalla loro casa.
    Questo post vuole essere un modo per ricordare Peppino non solo come “eroe” che combatté contro la mafia, ma anche come semplice uomo per sottolineare che ognuno di noi con semplicità e con le proprie debolezze può combattere contro le ingiustizie e il malaffare. Per questo, invece di dilungarmi in inutili analisi dei fatti accaduti ed in elogi che, giustamente, si sprecheranno per l’occasione, ho deciso di riportare alcune delle poesie che scrisse Peppino. Continua »

    Ospiti
x
Segui Rosalio su facebook, X e Instagram