Paladini in esilio
Alle elementari, in storia ero il più bravo della classe. Subivo il fascino di personaggi temerari, nel bene e nel male. Molti di loro, i miei preferiti, finivano in esilio. Ecco perché oggi, a ventiquattro anni, ora che in storia non sono più il migliore del quartiere nella categoria ’80-90, quando leggo la parola esilio mi emoziono ancora.
Nei miei ricordi distorti di storico promettente ma fallito, ci sono uomini retti o malvagi che avevano pensato, comandato, ucciso, osato, parlato troppo. Gente per la quale le mura del carcere non bastavano, meglio una bella isola sperduta nell’oceano che non si sa mai.
Ma torniamo indietro di qualche tempo, dai banchi di scuola alla cronaca degli ultimi giorni.
La politica siciliana, sempre all’avanguardia in fatto di anomalie burocratiche, aggiunge l’ennesima stelletta di valore alla propria divisa. Questa volta lo fa ripescando e riadattando l’antica misura sanzionatoria tanto cara all’ei fu Napoleone Bonaparte e al sottoscritto: l’esilio. Continua »
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