“Chiediamo i danni a Cosa Nostra”: com’è andata a finire?
Questa è una storia a lieto fine e, per certi versi, molto istruttiva. Poco più di un anno fa, la fiction TV Il capo dei capi portò la signora Ninetta Bagarella, moglie di Totò Riina, a pensare di poter pretendere il risarcimento di presunti danni d’immagine causati dalla fiction. Sembrava una richiesta paradossale, eppure la stampa la riportava senza alcun particolare commento critico, né indignazione. In un servizio di “Striscia la notizia” divenuto poi celebre, Stefania Petyx pensò di andare a puntualizzare che se c’era una rivendicazione di danni d’immagine, questa semmai apparteneva di diritto al popolo siciliano che, a causa della storica presenza della criminalità organizzata, aveva perso non solo l’immagine, ma anche un adeguato sviluppo economico oltre che i suoi migliori figli uccisi vigliaccamente.
Un gruppo di ragazzi di Palermo senza bandiere politiche, prese alla lettera questa rivendicazione e promosse su Internet una raccolta di firme con la petizione Chiediamo i danni a Cosa Nostra. Rosalio l’ha sostenuta sin dalla prima ora e ne ha informato con numerosi post. Le firme raccolte sono state più di 18000 provenienti da ogni parte d’Italia. Come se non bastasse, alcuni di questi ragazzi si sono recati, per giorni, all’ingresso dell’ARS a raccogliere le firme dei nostri deputati regionali. Continua »
Ultimi commenti (172.538)