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e-mail: francescom@gmail.com

Biografia: Francesco Mangiapane è libero professionista nel campo della comunicazione, titolare del progetto boîte e blogger su burekeaters, il blog internazionale che, insieme a Biljana da Skopje, scrive sui Balcani. Francesco si laurea in Scienze della Comunicazione nel 2002 con una tesi sperimentale interdisciplinare di Semiotica applicata al Marketing ed all’Estetica, campo nel quale continua a svolgere attività di ricerca. Nella sua attività di giovane professionista si specializza nella "scrittura" e nella "creatività", svolgendo attività di consulenza, progettazione e formazione nel campo della pubblicità, del "content management" e della comunicazione degli eventi. Anima global e "dispersa", si è anche occupato di internazionalizzazione delle PMI e di analisi di scenario, con particolare riferimento ai processi di creazione, importazione ed esportazione di nuovi trend economico/culturali nella globalizzazione. All’attività professionale affianca una vivace attività associativa, essendo stato responsabile per l’Italia di Cerp Students, Confederazione Europea delle Relazioni Pubbliche con sedi in 16 nazioni europee, tuttora membro di Yepp, Young European Pr Professional, e di Aiss, associazione italiana di studi semiotici.Nel tempo libero suona il sax e beve Negroni (ebbene sì, anche lui ha fatto il grande salto dal mojito). Il suo motto è: «E siamo qua…».

Francesco Mangiapane
  • Modelliamo la città che vogliamo

    Geosocial

    Come qualcuno di voi sa, ho una doppia vita balcanica. Ecco, qualche giorno fa dell’altra vita, curiosando fra i blog balcanici, ho trovato un’interessantissima iniziativa che, proprio a partire da Rosalio, potrebbe essere facilmente esportata su Palermo.

    L’iniziativa è quella di iniziare a “vettorializzare” le nostre città. I ragazzi del Geosocial di Belgrado lo stanno già facendo, integrando le famose Google Maps utilizzate da Google Earth con i modelli costruiti utilizzando Sketchup, il nuovo software gratuito per la modellazione 3d offerto da Google stessa, che, a differenza della maggior parte dei software di questo tipo, può vantare una semplicità di utilizzo da non addetti ai lavori. Ovviamente si tratterebbe di un progetto cooperativo, che potrebbe funzionare soltanto con l’apporto di molte persone che per coordinarsi potrebbero far riferimento ad una pagina web (come questa!) dove poter dare notizia delle avvenute integrazioni rispetto al lavoro degli altri. Continua »

    Palermo
  • Accasegno

    Succede che ogni tanto mi chiamano per fare capire che tutto quello che succede in rete ha un valore fuori dalla rete, che le interazioni dentro la rete hanno un valore fuori, che avere una vita sociale internettiana possa essere persino utile.

    Ecco, l’ultima esperienza al proposito è stata davvero travolgente (per i risultati ottenuti e per la preparazione e la simpatia dei corsisti). Quest’anno, infatti, ho tenuto il corso di “Tecniche e applicazioni dei nuovi media” al corso di abilitazione all’insegnamento COBaSLID dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Non ci crederete ma l’obiettivo del corso era quello di creare un blog, come strumento di lavoro: proprio un blog, come Rosalio, su cui scriviamo tutti noi. Continua »

    Palermo
  • Bloglab, le scritture cambiano!

    Stamattina a Lettere, alle 10, parlerò su blog e scrittura a BlogLab, laboratorio di scritture che cambiano.

    Nel corso dell’incontro si dibatteranno i diversi aspetti che sottendono la recente diffusione dei blog come fenomeno di massa: dalle componenti tecniche che diversificano un weblog dai comuni siti e forum, agli aspetti più strettamente legati alla comunicazione, dal blog come evoluzione di una scrittura diaristica sino a quelle esperienze che hanno maturato una più forte istanza letteraria.

    Il progetto BlogLAB è ideato e diretto dall’associazione culturale duepunti, in collaborazione con DILCE, Dipartimento di letterature e culture europee (Università degli Studi di Palermo) e Lo Specchio di carta, osservatorio sul romanzo italiano contemporaneo (www.lospecchiodicarta.unipa.it).

    Se fate un salto, fate anche un fischio. ;-)

    Palermo
  • Guardateli in faccia i vostri candidati!

    Manifesti elettorali

    […] La fotografia elettorale è quindi prima di tutto riconoscimento di una profondità, di un irrazionale estensivo alla politica. Nella fotografia del candidato non troviamo trasfusi i suoi progetti, ma i suoi motivi di presa, tutte le circostanze familiari, mentali, anche erotiche, tutto quello stile di essere di cui egli costruisce insieme il prodotto, l’esempio e l’allettamento. È manifesto che la maggior parte dei nostri candidati nella loro effigie danno a leggere esclusivamente una posizione sociale, il comfort spettacolare delle norme familiari, giuridiche, religiose, la proprietà infusa dei beni borghesi, quali per esempio la messa della domenica, la xenofobia, la bistecca con le patate fritte e la comicità del cornuto, insomma quella che si chiama un’ideologia. Naturalmente la fotografia elettorale presuppone una complicità: la fotografia è specchio, dà a leggere elementi familiari, noti, propone all’elettore la propria effigie chiarificata, magnificata, superbamente portata allo stato tipo. Tale maggiorazione, del resto, definisce molto esattamente la fotogenia: l’elettore si trova espresso e insieme eroicizzato, è invitato a eleggere se stesso, a caricare il mandato che si accinge a dare di un vero e proprio transfert fisico: egli delega la propria “razza”. […]

    Roland Barthes – Mithologies – Paris, 1954.

    Palermo, Sicilia
  • Filtro antiparticolato, questo sconosciuto

    (In loving memory of Nicola Pizzolato)

    Da quando Nicola ha scritto che non sapeva cosa fosse il filtro antiparticolato, negli spot televisivi (Opel Meriva, Agila e che ne ha più ne metta) è stato un fiorire di riferimenti all’enigmatico aggeggio.

    I filtri antiparticolati adesso li danno pure di serie!

    Quando si dice fare tendenza…

    Palermo
  • Istruzioni per utilizzare il cielo come un boomerang

    Cielo elettorale

    La semiotica studia gli effetti di senso. Come si costruisce e come funziona il senso comune.

    Significa che assume una posizione precisa rispetto a ciò che analizza, non il punto di vista del progettista, non quello del tecnico bensì quello del passante, di chi magari per caso, si ritrova a praticare il senso in situazione.

    In questi giorni Palermo è piena di manifesti elettorali, opera magari di importanti agenzie di marketing, altre volte piuttosto artigianalmente composti dal grafico-supporter di turno a titolo volontario, tutti comunque “progettati” per persuadere, perché il loro impatto, la loro efficacia possa ottenere il massimo in termini di consenso.

    Ecco, quello che spesso non si considera nella progettazione dei manifesti elettorali è il loro essere in situazione, il contesto d’uso nel quale il lettore si ritroverà ad interagire con il manifesto. E allora accadono cose divertenti. Continua »

    Palermo
  • Del superamento della “sicilitudine”

    L’altra volta ero da una mia cliente e si parlava in generale del mercato della comunicazione a Palermo.

    Cliente: «Per ora vanno di moda i divani, chiunque vende e pubblicizza divani»

    Ciccio: «Fanno anche gli sconti sui divani, adesso ce ne sono alcuni “ettinici” al 50%!»

    Cliente: «Ma tutto stu tempo per stare sui divani, i palermitani dove lo trovano?»

    Morale della favola: non tutti i palermitani, ancora, si sono rassegnati a trascorrere il fiore della propria esistenza cercando il posto più comodo dove poggiare le proprie natiche.


    Ecco, sarebbe ora di cominciare a contarli.

    Palermo, Sicilia
  • Forza Bogdani!

    Lo so che non sono la persona più adatta a parlare della sconfitta del Palermo di ieri: di calcio non ne capisco niente e vi confesso di non avere nemmeno tanta voglia di capirne.

    Il mio interesse invece è sulle cosiddette “comunicazioni sociali”, ovvero sul gigantesco sistema di messaggi che attraverso i mezzi di comunicazione influenza e per certi versi determina la nostra socialità.

    Ecco, la partita di ieri dal punto di vista della socialità ha qualche motivo di interesse per il suo essere rivelatrice di un movimento, ancora allo stato larvale ma che alla lunga non mancherà di mostrarsi nella sua evidenza, quello di una auspicabile e possibile integrazione sostanziale degli immigrati albanesi nella nostra comunità. Continua »

    Palermo
  • Come pomodori giganti

    Per adesso va di moda la genetica, prendi un pomodoro normale gli cambi un gene e ti diventa un pomodoro gigante, niente di più facile. Secondo me si sta facendo un’operazione del genere anche con i nostri giovani cervelli.

    I Siciliani vengono rappresentati sempre come popolo “colto”, un popolo di pensatori alle prese con le tematiche universali. A me ogni volta che questo stereotipo viene riproposto viene il magone, perché penso che la cultura e l’intelligenza siano la cosa più abbondante ed inutile in Sicilia.

    Pure la signora Franca ci si è messa: i cittadini del Sud sono più buoni e intelligenti.

    Ecco magari le fosse scappata anche la parolina magica, la frase avrebbe avuto un senso politico: poveri. Noi siamo intelligenti e poveri e forse non a caso. Continua »

    Sicilia
  • Finalmente Zara II

    Premesso che non conosco la signorina Anna Burgio, devo dire che anche per me la notizia dell’apertura del punto vendita della catena spagnola di Zara a Palermo è sembrata molto interessante.

    Per un periodo mi sono occupato di studiare i “trend” ovvero le mode nel senso più generale del termine, quelle sociali e culturali, del come nascono, si diffondono e muoiono e del come si esportano.
    Ecco c’è uno studioso di nome Malcolm Gladwell che qualche anno fa ha scritto un libro molto interessante sulle modalità di diffusione delle mode. L’ipotesi dello studioso era che le mode si comportassero esattamente come le epidemie, attraverso il meccanismo del contagio i comportamenti individuali diventano sempre meno individuali fino a raggiungere un “punto critico” oltrepassato il quale esse si diffondono così velocemente da non essere più controllabili. Continua »

    Palermo
  • Auguri a chi ci ama…e ci segua!

    Auguri a chi ci ama e a chi no Chi mi ama mi segua.

    Mentre io a Siracusa trascorro le mie vacanze “combattendo” con l’influenza e aspettando lo stinco di maiale di domani sera, mi dicono che a Palermo sta facendo molto discutere la campagna pubblicitaria di auguri del senatore Schifani: «Auguri a chi ci ama e a chi no».

    Io da umile tecnico quale sono non posso fare altro che ricordare e ricordarvi che l’amore in pubblicità ha il suo archetipo in una delle campagne che hanno segnato la storia del costume italiano. Forse qualcuno dei nostri lettori più avanti in età la ricorderà: si tratta della celebre campagna di Oliviero Toscani «Chi mi ama mi segua.» del 1973, per Jesus jeans. Continua »

    Palermo
  • Totò Cuffaro e il modello McFly

    “La mafia fa schifo”. Difendiamo le nostre libertà. “La mafia fa schifo”. ...ma Totò Cuffaro mancu cugghiunìa!

    Con chi parla Totò Cuffaro quando dice che la mafia fa schifo? Al pescivendolo della Ballarò, all’avvocato di via Libertà, ai suoi assessori, alla Littizzetto, a chi?

    Ma soprattutto, qual è la proposta politica, la “reason why” che dovrebbe innestare un cambiamento nei comportamenti dell’opinione pubblica “sensibilizzata” dalla nuova campagna? Continua »

    Sicilia
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