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Sito: http://inogniluogo.blogspot.com/

e-mail: cogliandro@virgilio.it

Biografia: Laurea in architettura, insegna (involontariamente) storia dell'arte nei licei palermitani (il plurale è d'obbligo visto che, pur di ruolo, cambia scuola ogni anno) talora con soddisfazione. Annovera in Palermo 5 amici veri, gli altri sono profili di Facebook. Qualche esperienza editoriale, gratis et amore Dei; diverse letture, varie, e ascolti musicali opinabili. Compra, ogni tanto, film originali in dvd. Per scelta: non segue il calcio, non ha televisore e chiama scooter il "motore". Ha cambiato casa tre volte, ed è in procinto di arrivare a quattro.

Domenico Cogliandro
  • La Biennale e Palermo

    Ci sono tre mondi che si incontrano, e si scontrano, durante una grande kermesse: chi la organizza, e concretamente la fa, chi ne è ospite, e si lascia andare a giudizi e opinioni, chi la critica, e ha il dovere etico di sporgersi di là dei detti fronti per guardare avanti, e immaginare, più degli altri, gli sviluppi e le attese. Va anche tenuto in considerazione un menage intermedio le cui sfumature sono labili, e lascio altri al divertimento di dipanare la matassa. Palermo apre le porte, per dirla con un noto riff, alla Biennale di Venezia. Sarà una Biennale veramente palermitana, o ne verrà fuori una versione vicaria della rassegna lagunare? Ancora è presto per dirlo, l’appuntamento è per il 13 ottobre prossimo. Vediamo allora di aprire un’altra porta. I temi generali, individuati da Rinio Bruttomesso (responsabile di questa sezione della Biennale) e dai suoi collaboratori, indagano principalmente la questione del rapporto, non sempre idilliaco, tra le città di mare e il loro mare e, con maggiore attenzione, tra le città e i loro porti. Il tema “Città-Porto” cambia, anche e se si sta attenti, il paradigma a cui siamo stati sinora abituati: città portuali. Evidentemente ci sarà un’accezione differente, degli accenti particolari, delle questioni che le città portuali non sono riuscite a dipanare, e risolvere. Ma, e la domanda spero non sia troppo capziosa, le città-porto che relazione hanno con il corpo e, come si scrisse in un lontano CIAM, con il “cuore delle città”? Continua »

    Palermo
  • Woz!

    Caro Rosalìo,
    mi devi scusare tutto questo silenzio ma, ahimé (e come puoi capire), alcune questioni personali mi hanno allontanato dai nostri progetti. Sono passati tre mesi dalla conclusione dell’ultimo Woz, quest’anno siciliano, e solo adesso, con un poco di calma, ho potuto fare il punto della situazione, visto che me ne hanno chiesto conto per tre manifestazioni in cui verrà presentato il progetto complessivo del laboratorio.

    Woz è un laboratorio sperimentale di design, autonomo e indipendente, che interviene ogni anno in un luogo differente, all’interno di micropoli (centri amministrativi indipendenti con popolazione residente intorno duemila abitanti) mediterranee, ospitando architetti, designers, artisti, professionisti del settore, aziende provenienti da tutta Italia. Allo stato delle cose il laboratorio ha un patrimonio di esperienze, di ipotesi e di progetti, che ha elaborato negli ultimi anni di lavoro e che intende condividere, innanzitutto con le amministrazioni ospitanti, e con quei soggetti pubblici e privati che possono, sia nel medio che nel lungo termine, individuare sviluppi possibili.

    Gli interventi di Woz a Ustica

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    Ospiti
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