Malelingue
– «‘Ssa benedica».
– «Sant’ e ricca».
Rispose quasi automaticamente. E se la trovò davanti all’improvviso.
Era entrata prendendola un poco di sorpresa. A quell’ora del dopo pranzo, solo sua sorella di solito passava a trovarla. Si bevevano un caffè d’orzo ed erano capaci di stare mute anche per due ore, sospirando di tanto in tanto fino a che non si faceva l’ora che Tina diceva sta scurannu, ti saluto. E invece, quel giorno, era una che lei non aveva visto mai.
Dritta ca pareva un manicu di scupa, poteva avere trent’anni, vestita di città, i capelli ricci e due occhi che le pareva di avere già visto. Occhi che le avevano già parlato prima di allora. Occhi che stavano continuando a parlarle mentre le si incollavano di sopra. Ma ‘sta furistera Maria non l’aveva vista mai prima. Che ci era venuta a fare a casa sua? Le aveva poggiato una scatola bianca sulla tavola e così com’era entrata se n’era uscita. Aveva solo aggiunto: «tanto, ormai per quello che vale». Continua »
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